"L'Italia
è il paese europeo con il più alto consumo pro capite di acqua in
bottiglia. Il primato mondiale spetta al Messico, mentre l'Austria si
posiziona in fondo alla classifica."
È
tutto italiano il record europeo del consumo di acqua in bottiglia.
Le statistiche parlano chiaro : nel 2013 ogni cittadino ha bevuto in
media 196,46 litri di acqua minerale, che corrispondono a più di
mezzo litro al giorno. Con questi numeri l'Italia si posiziona al
terzo posto nella classifica mondiale, dietro a Messico e Thailandia.
Nei
due paesi, infatti, nello stesso, anno sono stati bevuti
rispettivamente 254,76 e 225,23 litri di acqua minerale. Non solo.
Secondo il Censis (il Centro Studi Investimenti Sociali), il 61,8%
delle famiglie italiane acquista abitualmente acqua imbottigliata,
spendendo in media 234 euro all'anno.
Le
ragioni che spingono gli italiani a prediligere le bottigliette
trasparenti sono da ricercare principalmente nello scetticismo dei
cittadini, (rilevato nel 31,2% della popolazione), nei confronti
dell'acqua che esce dai rubinetti delle case. Inoltre, la provenienza
geografica sembra giocare un ruolo determinante. Vivere al sud o in
aree interessate da allarmi relativi alla potabilità delle falde
acquifere, aumenta infatti la probabilità di consumare acqua
minerale : è emblematico il caso della Sicilia, dove il tasso di
sfiducia per l'acqua del rubinetto quasi raddoppia (60,4%).
Infine
pesano senza dubbio le abitudini alimentari : in Italia è più
facile trovare a tavola una bottiglia d'acqua piuttosto che quella di
una bibita analcolica.
Il
consumo di acqua in bottiglia è talmente radicato nella cultura
italiana che un certo numero di ristoranti d'elite, ha cominciato ad
affiancare alla carta dei vini quella delle acque minerali. A
Bologna, invece, è nata la prima associazione degustatori di acque
minerali (ADAM), che offre un corso di formazione alla professione di
"idrosommelier", ovvero l'esperto in grado di riconoscere
le peculiarità delle varie acque minerali, così da abbinarle alle
diverse pietanze.
Non
va dimenticata, però, l'altra faccia della medaglia. Per soddisfare
il fabbisogno pro capite di acqua minerale, in un anno le aziende
italiane del settore emettono nell'ambiente circa 25 kg di anidride
carbonica a persona. Questo valore, moltiplicato per il numero di
bottiglie prodotte e sommato alle emissioni generate dai mezzi di
trasporto, raggiunge un totale di 5,36 milioni di tonnellate di CO2.
Per
di più, una bottigliette impiega in media sette secoli per
decomporsi completamente e nell'80% dei casi non viene riciclata.
Nessun commento:
Posta un commento