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martedì 29 novembre 2011

Dubcek a Forlì !


Ho avuto l’ enorme piacere di essere presente alla cerimonia di apertura alla mostra su Alexander Dubcek a Forlì. Oltre a un nutrito numero di privati e quanto mai interessati cittadini, studenti, rappresentanti del mondo accademico e imprenditoriale, ospite d’ onore della cerimonia è stata Sua Eccelenza, l’ ambasciatore di Slovacchia in Italia, Dott.sa Maria Krasnohorskà, che con la sua affabilità e cordialità ci ha condotto alla riscoperta di questo importante personaggio. Alexander Dubcek è stato uno dei padri di quell’ onda rinnovatrice e democratica, che ha contrassegnato poi in maniera indelebile, il tracollo del regime comunista. Uomo intelligente, rigoroso e mite, in quegli anni bui porta tra le sue genti dell’ ex Cecoslovacchia la consapevolezza della forza dell’ individuo nel cambiare, nel porsi finalmente al centro come unico protagonista del proprio destino. Uomo di spessore all’ interno del Partito Comunista Cecoslovacco, Dubcek assume da subito una posizione diversa da tutti, ribadendo che la libertà e la democrazia sono possibili : il cambiamento è possibile ! Tutto questo porterà a una ventata di ottimismo e “ voglia di democrazia “ che preoccuperà enormemente il regime sovietico, tanto da dover invadere l’ ex Cecoslovacchia, dando vita alla famosa “ primavera di Praga “, che, come faceva giustamente notare il curatore della mostra di Forlì, sarebbe più opportuno definire “ primavera cecoslovacca “, per il semplicissimo fatto che l’ invasione russa ha interessato l’ intera confederazione cecoslovacca. Per Dubcek seguono poi gli anni dell’ allontanamento dalla scena pubblica, dell’ estromissione dal partito, del boicottaggio personale. Anni difficili dove sembra che il “ mostro “ sovietico abbia la meglio. Sono gli anni in cui viene in Italia, visita le più importanti città italiane e avrà anche la possibilità di vedere realizzarsi un sogno : assistere ad un concerto alla “ Scala “ di Milano, ospite dell’ allora sindaco Pillitteri. Ma fortunatamente, come succede a tutti gli uomini buoni, anche per lui arriva il momento del riscatto. Nel 1989 crolla il muro di Berlino e successivamente i russi abbandonano tutte le loro postazioni nei paesi del blocco, Cecoslovacchia compresa. Si apre allora la stagione della cosiddetta “ rivoluzione di velluto “, dove i due gruppi che compongono la confederazione, all’ interno di questa enorme ubriacatura di libertà, reclamano legittimamente, maggiore autonomia. Anche allora Dubcek, slovacco di Uhrovec, fa una parte importante nel mediare tra le varie posizioni. Si opta per il referendum e successivamente per la secessione, indolore, voluta, che creerà le attuali Repubblica Ceca e Repubblica Slovacca. Muore nel 1992, a soli 71 anni, a seguito di un terribile incidente stradale, ma non muore invano. I suoi insegnamenti e la sua opera rimangono un faro illuminante non solo alle genti dell’ est, ma per tutti coloro che credono e combattono per quell’ ideale di società, il più vicino possibile alla vera determinazione dell’ individuo nel rispetto di un superiore interesse collettivo. Questo tipo di società non si chiamerà certo capitalista ne tanto meno comunista, chi lo sa ?, forse nemmeno Dubcek lo sapeva, certo ci dimostra, che i sogni, a volte, diventano realtà. Bellissima la mostra ! Vi consiglio di andare a visitarla.

lunedì 28 novembre 2011

Avvocato denunciato ! Edoardo Longo 3

  Esposto   

Oggi, 18 ottobre, mentre ero in Tribunale a Pordenone e attendevo la data dell'ennesimo rinvio del processo a Edoardo Longo, il serpente nazista, ho depositato presso la cancelleria penale il presente esposto-denuncia verso il Longo per reati di apologia del nazismo, razzismo, ecc. Come potrete leggere, ho presentato tale esposto in qualità di "cittadino italiano", un atto che ognuno di voi, cittadini italiani ed europei che state leggendo, potreste tranquillamente fare. È ora di finirla di nascondersi dietro la trincea della libera espressione del pensiero, professando farneticanti teoremi sulla superiorità razziale, negando persino l'esistenza dell'Olocausto! Tutti quanto possiamo dare il nostro contributo per costruire un paese veramente civile ed europeo, visto poi che in tutti i paesi europei il negazionismo è già da anni considerato reato. Consegnate anche voi una copia di questo esposto al Tribunale della vostra città !  Sarà un grande gesto !


Ecco l'esposto in formato pdf : denuncia

Avvocato bugiardo ! Edoardo Longo 2

In merito al post " Vittoria "  

In merito al post “Vittoria, respinta aggressione giudiziaria”, pubblico sul mio blog, l’ordinanza datata 12/09/2007, da dove si evince la totale difformità da quella dichiarata dall’Edoardo Longo, pazzo revisionista,
Nel concreto il Longo, incalzato dal giudice Miazzi, ha molto meschinamente dichiarato di aver rimosso i post incriminati, riconoscendone implicitamente il contenuto ingiurioso.
Tali rimozioni le ha addirittura definite : “Tecnicamente definitive”.
A fronte di questa dichiarazione il giudice Miazzi altro non poteva fare che dichiarare il “non luogo a procedere per cessazione della materia del contendere”.
E fin qui l’ordinanza!
Poi sia Voi che purtroppo io, sappiamo benissimo che così non è andata, stante che il Longo non ha rimosso proprio niente, anzi ha aggiunto nuovi post, uno tra questi proprio “Vittoria”, dove, leggendolo, sembra che abbia vinto il processo dell’anno, sia vittima di una terribile persecuzione giudiziaria, un martire della libertà.
La verità delle cose è chiaramente opposta da quella raccontata e quest’altro non è che un ulteriore esempio, se ce ne fosse bisogno, di che razza di viscido bugiardo e cialtrone debba essere Edoardo Longo.
Come tutti i revisionisti d’altronde!

Ecco una scansione. L’ordinanza è pubblica e potete andarla a visionare in Tribunale ad Adria.
Tanto vi dovevo per rispetto della Verità.

domenica 27 novembre 2011

Avvocato arrestato per furto. Edoardo Longo 4


Guardate cosa ha combinato l’Edoardo Longo, l’avvocato revisionista e filo nazista “perseguitato” dal tribunale di Pordenone, dice lui!
Chi ha il coraggio di negare la Shoa, per me, è capace di qualsiasi azione !
E vedrete, non finirà qui …

Salviamo il tribunale di Adria? Giammai !


E' da un po di tempo che campeggia davanti al tribunale di Adria questo striscione, attaccato probabilmente dai dipendenti stessi, ed è sempre da un po di tempo che mi “ scappa “ una cosa da dire e adesso, visto probabilmente il clima Natalizio, non resisto più e la devo dire ! Come saprete la chiusura del tribunale di Adria è stata decisa all' interno di un piano di razionalizzazione di spesa approvato a livello di governo centrale. Quindi tutto assolutamente in regola, visto poi che sono i tribunali stessi che insegnano a rispettare le regole. Sul fallimento della cosiddetta “ Giustizia “ in Italia, sono stati scritti e si scriveranno milioni di righi, e quindi io non voglio insistere su questo argomento. Ma proprio in virtù di questo fallimento, poiché in Italia la giustizia non esiste, sono ben contento che il tribunale di Adria chiuda, tanto per quello che serve ! Certo che questa chiusura creerà una serie di disagi ai “ poveri lavoratori “ dello stesso : dovranno alzarsi mezz' ora prima alla mattina, dovranno appoggiare il sederino sui sedili sporchi di bus e treni, torneranno tardi al pomeriggio e saranno probabilmente costretti a mangiare fuori casa e poi non riusciranno più a farsi lo “ sprizzetto “ al solito bar sotto il tribunale con le annesse chiacchiere. Un grosso disagio, non c'è che dire ! Ai magistrati questo interessa meno, poiché loro già vengono tutti da fuori Adria, con le auto di servizio che paghiamo ovviamente noi, oppure con la propria auto ma con il carburante “ ovviamente “ pagato, sempre da noi. Interessa meno perchè a qualche magistrato, la cosa un pochino dispiacerà lo stesso. Nel senso che negli anni si era ben radicato nel territorio e, complice la “ frizzante “ aria polesana e il buon vino, si tira fuori “ l' indole mandrilletta “ ! E d' altronde, con tutte quelle belle avvocatesse che frequentano il tribunale etrusco è difficile mantenere una certa flemma, come è difficile ricordarsi tutte le procedure penali e civili corrette. O meglio, quella “ penale “, nel senso del pene, si ricorda meglio. Quella penale, nel senso del codice, non si ricorda per nulla ! Ah, dimenticavo ! Il magistrato esercita il suo “ potere discrezionale “ ! Ma, dice, il sig. Rossi, quel povero cittadino che abita in basso Polesine dovrà sobbarcarsi un viaggio lunghissimo, fino a Rovigo, per presenziare alle udienze ! Capirai che roba ! A parte il fatto che chi abita in alto Polesine già da tempo fa questo lungo viaggio ma tra udienze filtro, ( dalla durata di tre minuti ), rinvii, relazioni ecc. e la non utilità nell' analisi delle parti, quando entri in tribunale, sia da denunciato che da denunciante, l' unica impressione che se ne trae, e che potevi rimanertene tranquillamente a casa. Concludendo : salviamo il tribunale di Adria ? Chiudiamo il tribunale di Adria !

mercoledì 23 novembre 2011

Modi di dire 5

Si dice : “ essere il non plus ultra “

Vuol dire essere il meglio, il massimo possibile, anche limitatamente a un settore specifico. L' espressione è una volgarizzazione del latino “ nec plus ultra “ che letteralmente vuol dire “ non più oltre “. E' la frase che secondo la mitologia classica Ercole incise sui monti Calpe ed Abila, dove pose le proverbiali colonne considerate il confine del mondo, oltre il quale nessun uomo poteva spingersi. Nell' epoca moderna quel confine è stato identificato con lo stretto di Gibilterra, ( la porta verso il mare oceano ), ma non pochi studiosi, data l' arcaicità del mito, ritengono si trattasse dello stretto di Messina.

Si dice : “ appioppare qualcosa a qualcuno “

Vuol dire affibbiare un' incombenza gravosa, un compito sgradito. L' espressione deriva dall' antica abitudine dei contadini di fare arrampicare, “ maritare “, la vite sui rami dei pioppi. Già gli etruschi svilupparono questa tecnica di coltivazione con due varianti : l' alberata, se la vite è legata ad un singolo albero, e la piantata se le viti sono legate, tramite funi, ad alberi disposti in filari. Alberate e piantate sono tuttora presenti nel Cilento ( Salerno ) e nel casertano, ove il vitigno coltivato, l' Asprinio, si lega a pioppi alti fino a 15 mt.

Si dice : “ marinare la scuola “

Il celebre detto “ marinare la scuola “, ossia saltarla per un giorno per andarsene da un' altra parte, è una frase letteraria. Nel linguaggio degli studenti infatti, indicando un comportamento proibito, assume delle espressioni gergali che cambiano da una zona all' altra : se in Lombardia la scuola si “ bigia “ a Roma si dice “ fare sega “, in Toscana “ fare forca “, in Piemonte “ tagliare “, in Campania “ fare filone “, in Veneto “ fare manca “, a Trieste “ fare lippa “ e così via. Tornando a “ marinare “, il termine è legato alla tecnica della marinatura degli alimenti, ossia il trattarli con sale e aceto per conservarli. Si intende dunque “ conservare “ la scuola per consumarla un altro giorno.

Si dice : “ deus ex machina “

L' espressione, tradotta dal latino, significa letteralmente un Dio che compare grazie a una macchina, intesa come meccanismo, a sua volta ripresa dal greco antico che designa una figura che appare all' improvviso dal nulla, a risolvere una situazione apparentemente senza sbocchi. L' origine della locuzione è da ricercare nel teatro classico, ( greco e poi antico-romano ), allorché quando si doveva far intervenire una o più divinità per cambiare il corso della narrazione, si ricorreva a una rudimentale macchina in legno mossa da un sistema di funi e carrucole, che faceva calare il nume dall' alto, ossia dal cielo.

Si dice : “ . . . a babbo morto “

Si riferisce a qualcosa che si rimanda a data indefinita, molto lontana nel tempo e comunque troppo tardi. In origine questa frase era riferita solo a prestiti con la caratteristica che chi li contraeva, prometteva di pagare quando, morto il genitore, l' interessato fosse entrato in possesso della eredità. Se la morte del padre non era imminente o provocata, la scadenza era quindi indefinita e poteva essere anche molto lontana nel tempo. Chi riceveva una tale promessa di pagamento, sapeva che il prestito sarebbe stato rimborsato chissà quando o forse mai, e di fatto l' espressione “ prestito a babbo morto “, assunse il significato più negativo di prestito non rimborsabile.

Si dice : “ passare la notte in bianco “

Vuol dire trascorrere una notte insonne. L' origine probabile è un' usanza degli antichi ordini cavallereschi. L' aspirante cavaliere infatti, per presentarsi purificato alla solenne cerimonia di investitura che prevedeva il giuramento nelle mani del suo Signore, la vestizione e la consegna della spada, era prima condotto in un luogo sacro per trascorrere la notte in solitudine, preghiera e meditazione, con indosso una simbolica veste bianca adornata di simboli religiosi. Condizione indispensabile per essere ammesso alla cerimonia, era che il candidato non prendesse sonno tutta la notte.

Si dice : “ tornare a bomba “

Vuol dire ricondurre un discorso, dopo aver divagato, al punto da cui era partito. Tale frase originerebbe da un vecchio gioco di ragazzi in uso a Firenze, detto “ gioco del Pome “ o “ Toccapomo “ in cui una palla, definita bomba, indicava una zona franca e intoccabile in cui rifugiarsi. Ma c'è chi sostiene che l' espressione derivi dal passo di una discussione parlamentare del politico ottocentesco Silvio Spaventa, originario di Bomba, cittadina abruzzese. Costui, più volte interrotto dai colleghi mentre si riferiva al suo paese natale, avrebbe finito per esclamare forte : “ Torniamo a Bomba ! “

martedì 22 novembre 2011

Sottosistemi giuridici !

Circolazione di sottosistemi giuridici nell’Unione Europea : ovvero come attirare imprenditori stranieri nel Bel Paese !




Per attirare le imprese estere, il regime fiscale del nostro paese non è certo il sistema più rassicurante. Con un provvedimento del Maggio 2010, però, è stata escogitata una nuova iniziativa per incoraggiare le imprese europee a investire maggiormente in Italia. In gergo si chiama “ circolazione di sottosistemi giuridici nell’Unione Europea “. In pratica questa norma consente alle imprese estere residenti in uno stato dell’ UE, che intendono avviare nuove attività economiche in Italia, di chiedere l’applicazione della normativa tributaria vigente in qualunque altro stato membro dell’ Unione al posto di quella italiana. Mancano ancora le disposizioni di attuazione ma, quando saranno emanate, un’impresa tedesca, ad esempio, potrà aprire una filiale a Napoli chiedendo di applicare la normativa del Lussemburgo. Sembra una norma talmente avanzata da risultare inapplicabile. Vedremo il decreto di attuazione. Intanto, è il caso di precisare, che la normativa estera sostituisce solo la normativa tributaria statale italiana, il che vuol dire che l’impresa europea che si stabilisce in Italia, resta comunque soggetta alle imposte comunali, provinciali e regionali, prima tra tutte l’IRAP. Per attivare il beneficio riservato alle imprese estere e quindi inaccessibile a quelle italiane, è necessario concludere un accordo della durata triennale con l’Agenzia delle Entrate. La possibilità di fruire del regime fiscale alternativo è limitata a quelle imprese che non risultano già insediate in Italia al 31 Maggio 2010, ed è subordinata alla condizione che le attività economiche siano effettivamente esercitate nel territorio italiano. Aspetto molto importante : il regime fiscale di vantaggio non è riservato solo alle imprese estere che decidono di aprire una nuova attività in Italia, ma anche ai loro dipendenti e collaboratori. Sarà molto interessante vedere la concreta applicazione di questa coraggiosa innovazione.

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I tartassati !

Imposte fantasiose

Con l'attuazione del federalismo si spera che il pagamento delle tasse diventi un esercizio meno penoso, in quanto maggiormente collegato alla qualità dei servizi pubblici. Se questo, poi, vorrà dire un aumento o una riduzione del carico fiscale, si vedrà. Quello che è certo è che i comuni verranno dotati di alcuni importanti strumenti per esercitare l'autonomia finanziaria ; tra questi uno dei meno conosciuti è l'imposta di scopo. Non che si tratti di una novità. Nel nostro sistema, infatti, le imposte di scopo esistono già. Nel 2007, per esempio, ne era stata istituita una, sotto forma di addizionale ICI, che i comuni potevano destinare al finanziamento del 30 per cento delle opere pubbliche. Con il nuovo fisco federale, però, i comuni non avranno vincoli così stretti e le imposte di scopo potranno essere istituite senza particolari limitazioni, per il finanziamento di specifiche necessità pubbliche : un nuovo asilo, la nuova linea della metropolitana, l'ammodernamento del centro sportivo. Certo, lo sviluppo dell'autonomia impositiva degli enti locali presenta qualche rischio, visto che gli amministratori saranno tentati di esplorare nuove forme di imposizione per evitare di aumentare le imposte già esistenti.
Nei paesi dove il federalismo è avanzato le imposte bizzarre non mancano. Negli USA, nel Maine, esiste una tassa sui mirtilli; mentre in Utah sul fatturato dei night club è applicata una sovrattassa del 10 per cento; per non dire del Maryland, dove si pagano 2,50 dollari al mese per l'uso dello sciacquone del bagno e la lista potrebbe continuare. Tornando nella vecchia Europa un particolare caso di imposta ecologica è quella danese e irlandese che tassa le mucche, notoriamente colpevoli di contribuire con le loro flatulenze ad aumentare il buco dell'ozono. Non meraviglia invece più di tanto la tassa svizzera sugli animali domestici; se non per il fatto che la sanzione per chi non paga è la soppressione della povera bestiola.

Identificarsi please !


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Principio fondamentale della interlocuzione :
l'esatta identificazione dei due soggetti !
By : Ersilio Gallimberti
Non è da molto tempo che bazzico su internet ! Sono grosso modo 2 anni ; questo blog ha da poco compiuto un anno di vita, prima accedevo alla rete saltuariamente dagli internet point mentre è da poco dopo l'inizio dell'anno che vi accedo regolarmente e comodamente da casa. E navigando, ho notato con fastidio una cosa : la mancanza, tantissime volte, di regolari nomi di battesimo nella normale interlocuzione, sostituito da nickname o pseudonimi di varie forme e fatture, dai più fantasiosi ai più altisonanti. Ora mi rendo conto che su internet non si dicano solo cose serie, che vi sia tanto erotismo malcelato dove lo pseudonimo può anche avere un ruolo all'interno del gioco erotico stesso , che spesso la serietà sia sostituita dalla vacuità, dalla leggerezze e qualche volta anche dalla provocazione e dall'insolenza. Ma considero comunque fondamentale,che perlomeno quando si affrontano argomenti di una certa consistenza, sia di carattere sociale e politico, si tralascino nickname e pseudonimi e si utilizzino i nomi di battesimo. Considero questo, oltre che una forma di educazione basilare, anche una forma di intelligenza intellettuale e di coraggiosa e piena consapevolezza delle proprie azioni oltre che dei propri scritti. Nella normale interlocuzione di tutti i giorni infatti, per capirci, nelle chiacchiere che facciamo tutti i giorni tra colleghi, amici, clienti, gente comune incontrata per strada, ovviamente siamo visibilmente distinguibili ed identificabili, non solo otticamente, ma anche perchè ci identifichiamo con nome e cognome. Questo sulla rete spesso non succede, perchè tantissimi utilizzatori preferiscono celarsi dietro il “passamontagna” dello pseudonimo. Si, lo chiamo proprio così : il passamontagna ! Lo stesso passamontagna che utilizzano i ladri, i terroristi e quei delinquenti dei black block che tante volte hanno infangato le cronache nazionali ! Io ovviamente non faccio parte di questa categoria, il blog lo titolato con il mio nome e cognome e sono contentissimo di questa scelta perchè il blog è in qualche maniera, la continuazione di me stesso ; un “cassetto elettronico”, un “bloc notes” elettronico dove deposito, scrivo pensieri che sono parte di me e del mio modo di essere, completamente e totalmente cristallino. E tutto questo è Ersilio Gallimberti, una persona che si è sempre assunta, si assume e sempre si assumerà le sue responsabilità, in tutti gli ambiti. Tutto cio' innanzitutto per una forma di intelligenza innata e sviluppata nel tempo, ma anche perchè, nella vita, un uomo che si definisca tale, deve sempre avere il coraggio delle proprie azioni e le deve sempre apertamente manifestare. Purtroppo non tutti la pensiamo così e ipocrisia e vigliaccheria prevalgono e si sviluppano in certi ambienti senza controllo, senza regole e senza educazione. Diceva il Manzoni : “ il coraggio è come l'intelligenza : o uno c'è l'ha dalla nascita oppure non c'è l'ha ! “ Sono pienamente d'accordo con lui !

I love Strazisko !

La pittoresca stazioncina !
  
Strazisko è quel delizioso paesino di 400 anime in Rep. Ceca dove c’è la mia casetta!Immerso nel verde, ai piedi di una piccola vallata, d’estate vede animarsi fin oltre le mille persone, poiché vi sono le seconde case di tanti praghesi e di persone che abitano sparse per la Moravia. C’è inoltre una grande piscina pubblica che funge da “lido“, oasi rinfrescante d’estate.
Paradiso del trekking e dell’escursionismo, è abitato tutto intorno, nella boscaglia, da una miriade di cervi, caprioli, daini, lepri, e da più di una famiglia di cinghiali.
C’è pure il campo da tennis, da calcio e il minigolf; ci sono due birrerie che servono dell’ottima birra, il fornitissimo minimarket, l’ufficio postale, la stazioncina del trenino, la fermata dell’autobus e anche un laboratorio che lavora la cera d’api. Non è attraversato da strade di grande comunicazione, quindi non è esagerato dirvi che, durante i weekend, si possono udire passare al massimo 10 macchine e il trenino!
Un vero paradiso per il realx e la natura insomma. Vi consiglio a tutti di visitarlo.
La mia casetta vista dal retro



Il salotto

Il "pensatoio"







sabato 19 novembre 2011

Adria e le " deiezioni " !

Dossier Merda !
Indagine sulla merda di cane adriese !





Il documento che segue, è il resoconto di una settimana di indagine per le strade della bella Adria, alla ricerca, molto facile devo dire la verità, delle famigerate “ merde di cane “, che tanto hanno fatto sbottare alcuni benpensanti. Mi sono fermato a una sola settimana di indagine e non continuativa per giunta, poiché, come potrete immaginare, ho delle altre cose da fare durante la settimana che non andare a caccia di merde di cane. Comunque questo bel dossier, mi sembra alquanto esaustivo in merito a questo, come vogliamo chiamarlo ? : problema, inghippo, malcostume, leggerezza ? Chiamatelo un po' come volete, comunque è un documento “interessante “, che denota quella che è ormai una consuetudine di tutti i proprietari di cani di non raccogliere le merde, volgarmente chiamate “ deiezioni “, dei loro amati amici a quattrozampe. Consuetudine che non è circoscritta solo ad Adria, ma che interessa buona parte delle patrie lande. E' proprio il caso di dire che gli italiani hanno imparato a “ metabolizzare “ la merda. Cosa che fortunatamente non succede in altre parti d' Europa. Come qualcuno di voi saprà, mi reco spesso per lavoro, in Rep. Ceca e Slovacchia e , vi sembrerà strano, in vent'anni che vado in quei posti, non ho mai visto merde di cane per strada. Che i cani cechi e slovacchi siano tutti stitici ?, mi sono chiesto più di qualche volta. Assolutamente no !, mi ha risposto una mia amica, fortunata padroncina di un simpaticissimo barboncino bianco. E che qui insegniamo ai nostri amici pelosi a fare la “ cacchina “ sulle aiuole dei giardini, degli spartitraffico, sui prati e sulle rive dei fiumi. Ma se proprio “ Fufì “ non c'è la facesse più, sapete oramai mangiano quello che mangiamo noi, con tutti i rischi annessi e connessi, ( e io ne so qualcosa ), allora c'è sempre il sacchettino di plastica che funge anche da guantino, per agevolare la raccolta della succitata deiezione, cioè merda, anzi merdina. Anzi no !, proprio merda, poiché esistono certi cani, di una certa taglia, che ne fanno più di un cristiano e nelle foto che seguono si vede pure. Ah, si ! Ora mi sovviene, risposi alla mia amica, che una volta camminando su un'aiuola per salire in macchina, ne calpestai proprio una ! Ma non me ne accorsi subito. Me ne accorsi,quando ero già da tempo salito in macchina, da uno “ strano odore “, che non mi sembrava proprio quello del sigaro o di una pernacchia. Era proprio una bella “ merda de can “, che nel frattempo avevo anche ben spiaccicato sulla moquette del tappetino e sul pedale. Tutto questo mi porta a fare delle riflessioni, anche a fronte del discreto interesse che l' argomento “ merda de can “ ha trovato sulle bacheche di certa gente sul Facebook adriese, probabilmente a corto di idee e argomenti. Il fautore di tutto è stato mio padre, classe 1931, che intervistato dal buon Leandro Maggi durante uno special su Adria, ha ricondotto buona parte delle problematiche della città etrusca proprio alle cosiddette “ merde de can “. Ovviamente stava scherzando, ma mi sembra che il problema esista ! Non volete chiamarlo problema ? Allora chiamatelo come vi pare ma mi sembra che dover andare a spasso con un occhio che guarda avanti per non sbattere e l' altro che guarda per terra per non pestare le “ deiezioni”, sia alquanto scomodo. Mi sembra che in Italia stia mancando il rispetto per il prossimo. Quel concetto fondamentale di rispetto che distingue una casa da una giungla. Pensate poi ai turisti che vengono a visitare il nostro “ quasi paese “. Loro abituati all' ordine e alla pulizia, improvvisamente fermi, appoggiati al muro per togliere le merde dalle suole delle scarpe ! Che immagine forte ! Che indimenticabile “ souvenir d' Italie “! Una grande casa, cioè un paese, una nazione, si basa su delle regole fondamentali di rispetto e convivenza che tutti i suoi abitanti devono rispettare, non perchè è la legge che lo impone, ma perchè queste regole sono state fatte proprio per rendere vivibile un luogo. Le “ deiezioni “ canine sono solamente la punta dell' iceberg di una maleducazione e non rispetto del prossimo che va dalla mancata precedenza al volante, ( chissenefrega, tanto quello si ferma ), dal mancato rispetto della distanza di sicurezza, dall' entrare in un locale pubblico senza salutare, dal piantarsi in mezzo al marciapiede incuranti della gente che deve passare e potrei continuare. Se non si capisce questo, vivere diventa molto difficile, mentre l' unica cosa che si può fare è sopravvivere. E comunque c'è sempre qualcuno che parla, che ha qualcosa da ridire, che ha poemetti da scrivere. In che grande paese “ libero “ che vivo ! Che disgrazia nascere italiano ! 

 Bella scura e compatta. I " Fufi " adriesi " deiezionano " come si deve
Merda secca, ma sempre con stile 
Merda spiaccicata, un " must "
Questa è l'apoteosi dello " spiaccicamento ". Quella persona ha buttato via le scarpe.
Questo " misterioso " contenitore . . .

Questa è veramente una buona idea. Guardatevi il video :