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mercoledì 23 maggio 2012

Irriformabilità dell'Italia. In 40 anni non è cambiato nulla !



Sapete che mi diletto a curiosare tra le bancarelle dei libri nei mercatini dell'antiquariato e guardate, anzi leggete un po, che cosa ho trovato in una di queste polverose bancarelle. Per la considerevole cifra di 1 Euro, ho trovato un opuscoletto, datato 1977 nelle IV edizione ma risalente comunque al 1968 per la I edizione, firmato Pietro Sangiorgi e dal titolo : “ Stato tecnocratico nazionale, ovverosia, democrazia tecnocratica “.
In internet ho trovato molto poco su questo Pietro Sangiorgi, e non voglio nemmeno dilungarmi sul concetto di tecnocrazia e di democrazia tecnocratica, che comunque presenta notevoli analogie con il Movimento 5 Stelle e le ormai quotidiane prediche del suo leader Beppe Grillo, ma che posso comunque riassumere in una battuta : il governo ai meritevoli !
Parola questa, tecnocrazia, tenuta adeguatamente distante dal dialogo politico, poiché erroneamente ritenuta patrimonio di una destra storica italiana, più o meno estrema.
Quello che mi ha colpito e l'analisi socio-politica che l'autore fa dell'Italia del 1968 e che mi ha fatto seriamente riflettere sulla reale capacità di cambiamento del nostro sistema paese. In una espressione sulla “ irriformabilità dell'Italia “.
Leggete la straordinaria attualità dell'analisi del Sangiorgi.


Noi affermiamo che l'attuale sistema è incapace totalmente di rinnovarsi, di eliminare i monopoli e i privilegi, le baronie feudali e le consorterie lucranti che sono la sua fondamentale caratteristica. Non si tratta di un convincimento apodittico, si tratta di una constatazione. Si è giunti infatti allo stadio finale della degenerazione, vale a dire all'insediamento stabile, o “irreversibile” per usare una parola di moda, dei gruppi di potere al posto dello Stato e per gruppi di potere intendiamo i partiti, le correnti e meglio sarebbe chiamarle fazioni, di partito, le associazioni sindacali, tutti i potentati statalistici e privati.
In altre parole la confusione, lo scandalismo, la disarticolazione dei pubblici poteri impudentemente aggiudicati all'asta, non sono, secondo l'opinione di molti benpensanti, la manifestazione di una presunta crisi dello stato, ma sono la normale evoluzione delle forze dotate d'una maggiore volontà di potenza, nella dilagante anarchia sociale e quindi cinicamente organizzate per imporre lo sfacelo dello stato, nella sua essenziale funzione di controllo politico ed economico della vita nazionale.
Ecco perché noi non crediamo ai platonici correttivi periodicamente indicati : ripristinare l'efficienza dello stato di diritto, rafforzare gli organi di vigilanza, infrenare lo scostumato assalto che i gruppi di potere perpetrano alla pubblica diligenza. I fautori di cotali correttivi stanno in sostanza alle regole del gioco, accettano cioè la democrazia parlamentare così come è e non si accorgono che proprio nella democrazia parlamentare sta il marcio, involontariamente si mettono dalla parte di coloro che detengono la cosa pubblica come patrimonio privato.
Essi, in attesa di insignificanti riforme, che peraltro non saranno realizzate mai, stanno dove stanno, cioè arroccati comodamente nel Parlamento, nei gangli di comando della pubblica amministrazione, nell'onnipotente sottogoverno, nelle mafie universitarie, in tutto l'enorme edificio delle pubbliche istituzioni.
La demagogia sfrenata, lo scandalo permanente, l'offesa quotidiana alle virtù morali e patriottiche del popolo, la prepotenza dei potentati di partito, dei sindacati, degli enti di ogni specie e sottospecie, rappresentano solo l'aspetto esteriore della irreparabile china che ha fatto degenerare il regime parlamentare nell'attuale regime partitocratico.
E' dunque tutto l'impianto che va cambiato, nelle radici e negli sviluppi.


Pietro Sangiorgi – 1968

mercoledì 16 maggio 2012

Investimenti " POP-olari "



Ormai non e solo un vociferare. La data dell'asta sulla collezione di Gunter Sachs è ufficiale : martedì 22 e mercoledì 23 maggio 2012 a Londra, Sotheby's offrirà infatti circa 300 opere ed oggetti appartenuti al famoso playboy tedesco ed ex marito di Brigitte Bardot. La stima della raccolta di opere è calcolata attorno ai 20 milioni di sterline, circa 24 milioni di Euro, ed il nucleo centrale della collezione è rappresentato dai capolavori della Pop Art, con artisti del calibro di Andy Warhol, Tom Wesselmann e Roy Lichtenstein.
La passione per la Pop Art sta infatti dilagando nel mercato dell'arte : le opere del 900 vantano spesso prezzi eccezionali e attirano l'attenzione dei collezionisti di tutto il mondo.
La Pop Art nacque in America negli anni 50, dall'incontro tra arte e mass-media, per documentare la cultura popolare americana e trasformare in icone le immagini più note dei mass-media stessi, (packaging, televisione, pubblicità, cinema). Il nome Pop deriva infatti proprio dalla parola “popolare”, di cui è il diminutivo. In realtà il termine è stato coniato in Gran Bretagna nel 1955, ma non sorprende che gli americani presero a cuore la causa consumista con maggiore convinzione e divennero così i pionieri del movimento.
Dopo la seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti stavano diventando rapidamente un consumatore vorace. Era l'inizio dell'era della manipolazione commerciale, della celebrità, dell'esibizionismo, del successo facile e della omogeneizzazione. Così anche molti artisti, improvvisamente, non vollero creare più pezzi unici, ma opere in serie, per farne un prodotto di consumo replicabile come le merci dei supermercati.
Tra i maggiori esponenti di questo movimento i principali sono Andy Warhol, (1928-1987), il creatore assoluto, Claes Oldenburg, (1929), che ideò la Pop Art in 3D, Richard Hamilton, (1922-2011), famoso per la sua pittura a collage, Roy Lichtenstein, (1923-1997), la cui immagine si lega indissolubilmente ai fumetti e Tom Wesselmann, (1931-2004), popolare per gli audaci e sbalorditivi nudi femminili.
Tutti questi artisti non vivevano di stenti come i loro predecessori, ma adottavano uno stile di vita lussuoso e spesso trasgressivo : Andy Warhol, per esempio, era solito circondarsi di personaggi eccentrici che passavano per il suo studio di New York, la “Factory”, luogo di ritrovo di artisti e superstar, dove vennero girati anche numerosi film dell'artista.
Fu proprio così che durante un suo viaggio a Saint Moritz, Andy Warhol, incontrò per la prima volta Gunter Sachs e ne divenne presto amico. Il ricco playboy organizzò ad Amburgo, nel 1972, la prima mostra europea dell'artista americano e divenne il proprietario di gran parte delle opere esposte, che acquistò in silenzio per non ferire l'artista e amico americano, visto che l'evento fu un fallimento totale. Questo gesto d'amicizia, probabilmente, verrà a breve riconosciuto come uno dei più profittevoli nella storia dell'arte.
Quello di Londra non è l'unico appuntamento con Andy Warhol. A New York infatti, il 9 maggio, è stata messa all'asta, sempre da Sotheby's, l'opera intitolata “Double Elvis”, che è stata aggiudicata per la “popolare” cifra di 37 milioni di dollari. Il dipinto ritrae il re del rock vestito da cowboy ; la parola double, del titolo, fa riferimento all'ombra dello stesso cantante che appare di fianco a lui. Questo è solo uno dei 22 dipinti serigrafici di Elvis e venne esposto alla Ferus Gallery di Los Angeles alla fine del 1963. Nove di loro sono attualmente in collezioni museali, tra cui il Museum of Modern Art di New York. Nel 2004 Christie's aveva venduto un dipinto simile, “Single Elvis”, per 3,4 milioni di dollari.
Le opere di Warhol sembrano quindi continuare a essere tra le più ricercate dagli appassionati d'arte e dai collezionisti. Tuttavia vi sono anche opere di artisti italiani appartenenti al movimento della Pop Art, come Mario Schifano, (1934-1998), Mimmo Rotella, (1918-2006) e Piero Manzoni, (1933-1963), che offrono interessanti occasioni a cifre più contenute rispetto ai colleghi americani.
Il maggior numero di opere battute al martello è quello raggiunto da Schifani con 2668 passaggi in asta, contro i 1083 di Rotella e i solo 428 di Manzoni. Nell'ultimo decennio le quotazioni di questi artisti sono state in crescita, con punte massime sui 350.000 dollari per Schifano e sui 850.000 dollari per Rotella. Il prezzo massimo sul mercato secondario italiano, raggiunto da Manzoni, è invece di 988.000 Euro nel 2007 mentre, nello stesso anno, all'estero, una sua opera è stata venduta per 4,5 milioni di dollari, il doppio della stima iniziale.
Il nome sembra quindi proprio essere stato di buon augurio : la Pop Art è infatti popolare non solo di nome e contenuti, ma col passare del tempo sembra esserlo anche tra collezionisti e investitori. A parte i prezzi, non proprio “popolari” !




martedì 15 maggio 2012

Una gaia commedia neonazista.



E' proprio vero che non c'è mai fine al cattivo gusto !
Domenica pomeriggio, (domenica 13 maggio 2012 h 15 su Iris), ho avuto la sfortuna di assistere al film “ The Producers. Una gaia commedia neonazista “.
Praticamente si favoleggiava in autentico stile Broadway, cioè il “musical”, sulla messa in scena di una commedia musicale su una quanto mai fantomatica “Primavera di Hitler”.
E' proprio questo infatti il titolo del musical prodotto dai “Producers”, che intenzionalmente vuole essere un fiasco, per poter fregare soldi al fisco.
Ovviamente, nel rispetto di tutti i canoni operistici, l'opera che si auspicava un fiasco, finisce per essere un grande successo, i “Producers” beccano un sacco di soldi e una lieve condanna, poi condonata, per apologia di nazismo. E vorrei ben vedere !
Si perché il tema del “musical”, se non l'avete capito, è proprio Adolf Hitler e suoi asseriti trascorsi da ballerino bisessuale.
Ecco quindi entrare in scena una sgangherata band di gay, che ha l'arduo compito di rendere ballabile e soffice, quindi “gaio”, il nazismo e il suo capo all'interno della commedia, stravolgendo altresì il corso della storia, facendo quindi vincere la guerra ai nazisti, che festeggiano il dominio del mondo in divisa, in parata e ballando i motivetti tanto cari alla “Musica Hall”, con tanto di sculettamento e “sciubidù”.
A parte certe trovate, non per altro originali ma sempre simpatiche, contenute qua e là nel film, ma c'era proprio bisogno di utilizzare un soggetto simile per fare un film musicale ?
C'era proprio bisogno di ridicolizzare e quasi “umanizzare” quella che è stata la più grande catastrofe dell'umanità ?
C'era proprio bisogno di “camuffare” con l'arma del musical e dell'operetta, quella che è stata la più grande aberrazione dell'intelligenza e dell'anima umana ?
Sinceramente penso proprio di no e devo dire che mi ha disgustato molto quel film, soprattutto mi ha disgustato la pochezza di argomenti e ispirazione di questi guru americani della comunicazione.
Vado controtendenza rispetto la critica degli esperti di MyMovies, (leggi qui), ma si sa, la critica a volte è ispirata da altri fattori che non dalla reale bontà dell'opera.
Si è vero, anche “Sturtruppen” ridicolizzava il nazismo e il suo capo, ma tutto era fatto in una atmosfera estremamente più moderata, mai urlata e altamente, squisitamente e palesemente comica.
Trovo veramente di cattivo gusto la spettacolarizzazione di questa tristissima pagina della storia dell'umanità.

domenica 13 maggio 2012

Autovelox, sicurezza stradale e italici malcostumi



Ha riscontrato benevoli commenti pubblici, la lettera che inviai al Gazzettino e che questi prontamente pubblicò, sull'edizione di Rovigo del giovedì 10 maggio 2012. Strano perchè ogni volta che si parla di strade e sicurezza stradale, ognuno ha ricette miracolose che considera infallibili e ovviamente, è portato a non considerare minimamente o a ridicolizzare, le altruì critiche e opinioni. Anche perchè questo argomento, inevitabilmente va a cozzare su italici malcostumi che raramente si accettano. Come dire : stile di guida come stile di vita ! Ve la voglio riportare qui sul blog accettando di buon grado, questa volta i Vs. commenti.



Sento parlare troppo e a sproposito, di autovelox, agguati, furti legalizzati ecc. Ora, l'automobilista italiano guida male, troppo male e la velocità è solo la prima per importanza nelle cause d'incidente, a cui seguono le mancate precedenze e le varie distrazioni. I numeri dell'incidentalità stradale italiana sono grandissimi, e se ne parla solamente quando qualche giornalista si degna di farlo. Vogliamo parlare del “non uso” dell'indicatore di direzione nelle rotonde ? Del “non utilizzo” delle corsie di accelerazione e frenata su strade e autostrade soprattutto ? Del totale “non rispetto” della distanza di sicurezza ? Che dire poi dell'utilizzo generalizzato dei cosiddetti “dossi-dissuasori”, che hanno ormai lastricato tutte le nostre strade urbane, deleteri per le auto e gioia dei meccanici, ( rompono braccetti, tiranti, cuffie, ecc.), che sono addirittura micidiali per le ambulanze in emergenza con il ferito a bordo ; immaginatevi quel poveretto a che razza di sballottamento è sottoposto. E tutto questo perchè l'automobilista italiano, non ha ancora capito che nelle strade urbane bisogna andare a 50 km/h. L'automobilista italiano dimostra un totale analfabetismo della segnaletica stradale. Siamo l'unico paese al mondo che, per legge, preavvisa minimo 150 mt. prima, la presenza di autovelox come dire : vai anche a 200 all'ora, poi vedi il cartello e rallenti, questo per chi sa leggere i cartelli, ovviamente. L'autovelox posto in località Voltascirocco ad Adria, sulla statale Adria-Loreo, è posto su un tratto di strada con limite 70, adeguatamente segnalati ; per legge, è stato quindi tarato a scattare attorno ai 77 km/h, basta quindi transitare al disotto di questa soglia che il dispositivo non scatta, ed e comunque attivo nella sola direzione Adria-Loreo. Bene tutti gli automobilisti in transito, in entrambe le direzioni, appena avvistano il dispositivo frenano pericolosamente fino a raggiungere anche i 50 km/h. Io mi domando, un popolo che non sa leggere, come può pretendere rispetto da una classe politica ? Attenzione : chi scrive non è un santo, ma almeno ho la furbizia e l'intelligenza di non farmi vedere quando faccio qualche marachella. Ho letto che in provincia di Rovigo sono operativi 58 autovelox. Auspico che quanto prima si arrivi a 558 e che la MCTC organizzi una specie di “richiamo alle armi” per tutti i vecchi patentati, con il ripasso delle regole fondamentali del codice della strada. Per le regole di buona educazione, purtroppo non so che dire.

Ersilio Gallimberti - Adria


martedì 8 maggio 2012

BACIAMOCI, BACIAMOCI, BACIAMOCI !!!



Mettiamo subito le cose in chiaro : qui non parleremo solo di romanticherie, ma di scienza. Incremento delle difese immunitarie, rilascio di endorfine, intenso lavoro micro-muscolare : tutto questo è un bacio. Quell'azione lodata da poeti e immortalata da pittori e fotografi, ( nonché incapsulata nell'immaginario e nell'involucro di un cioccolatino ), non è solo un simbolo d'amore, affetto e attrazione. E' anche una potentissima arma e arte di benessere. A cui non si dovrebbe mai smettere di allenarsi.
Anche se è un potentissimo assaggio erotico, il bacio non è necessariamente legato a romanticismo e sensualità. Gesto antico, ancestrale, alcuni antropologi ne fanno risalire l'origine all'abitudine delle nostre antenate di passare ai loro piccoli il cibo masticato, direttamente dalla bocca. Ipotesi suggestiva, benchè non del tutto confermata. Ma è un fatto che esistano altri baci oltre a quello amoroso, bocca a bocca, e soprattutto che il contatto delle labbra è da sempre indicativo anche di altri rapporti affettivi, a cominciare da quello madre-figlio : il bimbo pone la sua bocca sul capezzolo della mamma, per succhiare il nutrimento, ( e inebriarsi del suo profumo e del suo sapore ) ; la mamma bacia la testolina e la pelle morbida del suo bambino, a sua volta incantata dall'odore del latte. Poi, crescendo, c'è il bacio sulla bua, quel simbolico gesto che fa passare il dolore, e i bacetti dati sulle guance, sulla fronte, su una testa adulta, magari canuta, magari ammalata. A un amico, un genitore, una persona cara. Insomma il bacio può essere tanto casto quanto gonfio d'amore e affetto. Non necessariamente per un partner, ma anche solo per un altro essere umano, meritevole, una volta o sempre, di un'attenzione in più.
Adrenalina, serotonina, dopamina, endorfine. E' una sinfonia di neurotrasmettitori e sostanze ormonali quella che si libera nel cervello mentre le labbra sono impegnate a baciare. L'adrenalina, collegata alle emozioni, provoca un piacevole aumento del battito cardiaco, bilanciato dal rilassamento che inducono le endorfine, antidepressive e immunostimolanti. Altrettanto benefica è la serotonina, coinvolta nella regolazione dell'umore, che agisce come un antidepressivo naturale. Infine la dopamina : legata a piacere e dolore, fa si che il bacio sia anche un naturalissimo antidolorifico. Quindi, prima di prendere un ibuprofen per il mal di testa, provare a baciare il partner. Tutto questo, però, a patto che coccole ed efusioni siano sincere e coinvolgenti : “ Parliamo di baci appassionati – spiega Ascanio Polimeni, endocrinologo – Quelli distratti, a consumo, rilasciano meno sostanze chimiche .”
Ma la principessa dei baci è l'ossitocina. Sinteticamente lo chiamano l'ormone dell'attaccamento, e in parte è vero : studi recenti confermano la sua importanza nel cementare i legami romantici, e negli USA un paio di anni fa è stata addirittura lanciata in forma di pillole, soprattutto per le coppie in crisi che, per risollevarsi, decidevano di partecipare agli Ossitocina Party. Ma la pasticca non serve, se il bacio è pieno di affetto e trasporto : “ Benchè famosa perchè rilasciata al momento del travaglio – spiega ancora Polimeni – questa sostanza viene prodotta, sia dall'uomo che dalla donna, anche nei contatti erotici e affettuosi, come appunto il bacio. Oltre a fortificare l'unione della coppia, attiva i circuiti del piacere. Inoltre inibisce il cortisolo, ormone responsabile dello stress, nonché immunosoppressore .” Questo cosa significa ? Che grazie all'ossitocina, non solo si è meno stressati, ma si rinforza anche il sistema immunitario.
Zigomatico maggiore e minore, quadrato elevatore, orbicolare . . . in tutto sono 34 i muscoli facciali che si attivano per darsi un bacio come si deve. Senza contare che, se si considerano anche quelli posturali, ( per stringersi, avvolgere, accarezzare ), si sale oltre il centinaio. Nessuno stupore, allora, che questa dolce attività comporti anche un certo dispendio calorico : fino a 20 calorie al minuto per un buon french kiss. Non un patrimonio, ma se si considera che in genere le cose dolci e piacevoli della vita, dal buon vino ai cioccolatini, le calorie le fanno acquisire, non c'è di che lamentarsi.
Dai denti al cuore, dalla pressione alla pelle, non sarà la panacea di tutti i mali, ma di certo il bacio è molto più di un apostrofo rosa. Per esempio, grazie alla scarica ormonale che regolarizza lo stress, stimola il sistema cardiovascolare. E poi non sarà romantico, ma è confortante sapere che non si attacca, parafrasando un noto slogan del passato, “ al lavoro del tuo dentista “ : il rilascio di saliva aiuta a rimuovere batteri e residui di cibo responsabili della carie. A patto che il partner curi a sua volta l'igiene orale, altrimenti è solo uno scambio di batteri. E a proposito di “ scambi umorali “: baciarsi spesso fa si che il passaggio di anticorpi nella saliva rafforzi – sebbene in maniera minore rispetto a ossitocina ed endorfine – le difese immunitarie, ( ma solo nei rapporti fissi : baciare tanti partners diversi comporta un'inevitabile, maggiore esposizione a virus e batteri ). Infine, è una cura di bellezza : dopo un appassionato incontro di labbra, la pelle è luminosa perchè ossigenata, le labbra turgide, i tratti distesi e tonici al contempo. Un trattamento beauty a costo zero.
PER CUI : BACIAMOCI, BACIAMOCI, BACIAMOCI !!! 

 

venerdì 4 maggio 2012

Il mondo ha bisogno di favole !


C'è bisogno di fiabe. Negli studios di Hollywood sono in programma i più svariati adattamenti dei classici per l'infanzia, ( da “La bella e la bestia” al “Mago di Oz” ), ma questa è decisamente la stagione di Biancaneve. L'ingenua per eccellenza, coinvolta a sua insaputa in un beauty contest con una perfida regina, e irresistibilmente attratta dalle rosse rotondità di una mela avvelenata, quest'anno è protagonista di ben due film che, c'è da giurarci, si faranno una guerra spietata. Anche perchè in campo, o meglio sullo schermo, ci sono nuovi volti, grandi nomi e grandissime bellezze. Il primo film, multicolor e lussureggiante di trucchi e vestiti, è “Mirror Mirror”, con la debuttante Lily Collins nel ruolo della candida eroina e la veterana Julia Roberts in quello della strega-regina. Il secondo, in uscita in estate, si intitola “Biancaneve e il cacciatore” e vede la bella di “Twilight”, Kristen Stewart, impersonare una Biancaneve un po' ribelle, mentre nei panni della sua nemesi ci sarà una glaciale ma incantevole Charlize Theron.
Dopo la stagione dei disastri, delle bombe atomiche, delle invasioni di essere viscidi, sempre perennemente incazzati, sembra ormai tracciata l'inversione di tendenza. Sinceramente non posso fare altro che compiacermene, perchè di tutta questa violenza gratuita, non ne potevo proprio più !
Ed è sintomatico di come una grande fucina di mode, tendenze, opinioni, come Hollywood, abbia intrapreso questa strada. Come ho già scritto altrove, su questo blog, c'è bisogno di distensione e tranquillità nel mondo e questo è sicuramente un passo importante.

mercoledì 2 maggio 2012

La ministra Severino e i blog. Povera Italia !


Ultimamente l'argomento blog, chissà perché, è molto in auge. Riporto volentieri questo post, pubblicato dagli amici di MyBlog, a seguito dell'ultima sparata del ministro Severino, proprio in tema di blog e di regolamentazione. Ho l'impressione che più che un governo di tecnici e professori, quello Monti, sia un governo di benemeriti “ ignoranti “, poiché un'arroganza, un pressapochismo ed una incompetenza simile, si riscontrano quasi esclusivamente in individui del genere. Il brutto è che non vorrei mai ci abituassimo a questa continua sequela di fesserie impunemente “ sparate “ dai massimi organi dello Stato : da quelle persone cioè alle quali viene demandato il governo del paese. Quella del ministro Severino, è solamente l'ultima di una lunga serie. “ Povera Italia “, mi sembra un motto più che mai adatto !

 

REGOLE PER I BLOG : GIA' CI SONO, MINISTRO SEVERINO


Si chiama Netiquette , sono le 'regole per blog', e deriva dalla parole Net = Rete ed etiquette = educazione, ed ESISTONO DA ANNI.
Il Ministro della Giustizia Severino, presente a Perugia ad un convegno di giornalismo - a Perugia c'è una grande scuola di giornalismo radiotelevisivo - ha detto, tra le altre cose, che ci vuole un'autoregolamentazione per i Blog, ma credo che la Sig.ra Ministro, debba prima informarsi, prima di fare delle dichiarazioni così pesanti, su una materia molto delicata, come il DIRITTO DI PAROLA ED INFORMAZIONE, e poi mi chiedo:
cosa ci fa un Ministro di Giustizia italiano ad un convegno di giornalisti ?
Non ci sono già abbastanza problemi da risolvere nella lenta, ferruginosa, vecchia e degradata Giustizia italiana, a cui pochi giorni fa sono stati tagliati miliardi di euro, da dover andarsene in giro ( a spese di chi?) per l'Italia a dire cosa?
Non basta un ordinamento giudiziario che conta decine di migliaia di leggi, cavilli, che spesso sembrano essere fatti per dare problemi a chi esercita la giustizia invece di facilitarne il compito?
No, sembra che il Ministro Severino sia di quella corrente di pensiero che trova nei regolamenti e nelle leggi uno stile di vita, ma non fa parte del Governo Monti super-liberista?
Mah... non capisco di cosa stiamo parlando...

Leggi qui






martedì 1 maggio 2012

L'Europa deve rivedere il suo modello di capitalismo ?


Premesso che non esistono modelli zonali di capitalismo, ma esiste un unico, e direi quasi, universale, modello di capitalismo, perchè dunque il continente Europa dovrebbe averne uno in particolare, e anche datato, sorpassato ? Ovviamente è una licenza poetica, una disquisizione, una speculazione filosofica su un argomento però estremamente serio, e cioè sul costante e progressivo declino economico e sociale del vecchio continente. Perchè sta accadendo questo ? Qual' é il motivo che porta il vecchio continente ad avere i conti sempre in rosso mentre altre parti del mondo galoppano a velocità inaudite ?
Io una risposta non ve la posso dare, e nemmeno mi sento di azzardare strampalate ipotesi di complotti internazionali, di manovre demo-plutocratiche, di chissà quali loschi giri finanziari mondiali. La considerazione che faccio è, che, se certe zone del pianeta godono di un sviluppo e di un benessere eccezionali, è probabilmente per il fatto che loro, la vita, non se la complicano come facciamo noi europei, dove il semplice fatto di attaccare l'adesivo della propria ditta sulla propria macchina, diventa pubblicità, e quindi soggetto ad imposta. In questo gli italiani sono dei maestri. Con il 54 % di tasse sul fatturato e una burocrazia da Russia stalinista, l'Italia quest'anno 2012, è balzata al primo posto nella non piacevole classifica dei paesi a più alta tassazione d'Europa ; superiamo anche le famosissime Svezia e Danimarca in questo, paesi comunque che storicamente godono di uno stato sociale e di servizi all'avanguardia nel globo.
Ma questa spiacevole tendenza sta purtroppo diventando un “must” fra tutti i paesi che compongono il vecchio continente : cioè dire in Europa sta diventando difficile fare tutto, e la quantità di denaro in circolazione diminuisce sempre di più ! Signori questo è un dato ! La Russia, e tutti gli altri paesi che compongono il BRIC, (Brasile, Russia, India, Cina), hanno modelli di tassazione estremamente attraenti, una bassissima fiscalità diretta, un sistema burocratico estremamente semplificato e snello. E' proprio questa la ricetta per superare qualsiasi congettura recessiva : quando dai carta bianca all'imprenditore e all'impresa, inevitabilmente i conti salgono in tutti i settori, e parallelamente il benessere. E' un dato, è matematica ! Non possiamo discutere su questo ! In Europa sta accadendo l'esatto contrario.
Dopo oltre 60 anni, (dall'ultima guerra per capirci), di prosperità e benessere, sembra che una cappa di oscurantismo si stia abbattendo sul vecchio continente, ma non, parliamoci chiaro, per oggettive necessità strutturali, ma solamente per la cecità e l'ottusità di governi e sistemi politici. Forse che anche in Europa, come in Italia d'altronde, stiamo riscontrando il fallimento della politica ? Perchè in Italia, parliamoci chiaro, proprio di fallimento della politica stiamo parlando : dopo gli scandali Lega Nord, PD e Radicali, le tangenti a destra e a sinistra, ormai più nessuno dell'attuale classe politica italiana si salva dal fango. Uomini senza valore, messi in posti di valore.
Ma questo non è un cancro solamente italiano : dappertutto, in Europa, dalla Germania al Belgio, dal Portogallo all'Ucraina, intere classi dirigenti vengono spazzate via da scandali economici, corruzione, mazzette, tangenti e chi più ne ha più ne metta. Ma quello che è terribile, e che è il sunto di questo post, è come sempre dappertutto, in Europa, sia diventato estremamente difficile il mestiere di imprenditore, la capacità di intraprendere, la possibilità di creare. Ecco perchè parlo di modello europeo di capitalismo da rifare. Un modello che sembra quanto mai superato dalla storia e dalle umane necessità. Che trova probabilmente una sua collocazione in una logica perversa di soffocamento delle volontà ; ma qui mi fermo immediatamente altrimenti qualcuno potrebbe tacciarmi per paranoico complottista.
Certo è che si sta creando una economia mondiale a due velocità, dove quella europea, purtroppo, è la più bassa. E tutto questo senza una ragione valida.