E
si … Sembra ieri quando Vi scrissi gli auguri di natale 2011.
E
infatti è passato un anno, 365 giorni da 24 ore cadauno.
Non
so se è lo stesso anche per Voi, ma ultimamente il tempo mi sta
letteralmente volando via. Gli anni passano senza nemmeno
accorgersene.
Anche
questo è stato un anno non facile, ma comunque ci sto facendo il
callo.
Non
voglio dimenticare di ringraziarVi per l'interesse che dimostrate per
il mio blog : chiuderemo il 2012 con 30.000 contatti, e ciò mi
lusinga profondamente.
La
grossa novità,come qualcuno si sarà già accorto, e che ho
attivato la moderazione ai commenti. E si ! Getto la spugna come
si dice nel gergo pugilistico, perchè mi sono accorto che di fronte
alla follia umana, la ragione e l'intelligenza poco possono fare.
Le
riflessioni che faccio in questo Natale e in questo fine anno 2012,
sono la consapevolezza di vivere in un paese, l'Italia, che è in
un'inesorabile e deprimente fase di declino ! Declino non solamente
economico, badate bene, ma anche culturale, sociale e intellettuale.
Utilizzo
il termine declino perchè è senza dubbio il più appropriato per
descrivere il momento, non per particolari simpatie con il neonato
movimento politico sponsorizzato da Oscar Giannino.
La
politica italiana continua ad essermi particolarmente disgustosa e
non vedo nei nuovi gruppi ad ispirazione popolare e anti-politica,
delle valide risorse per uno sviluppo sociale e benchè meno
economico.
Ringrazio
le mie beneamate Repubblica Cecae Slovacchia !
Certamente
non sono il paradiso in terra, ma rappresentano dei luoghi dove i
valori fondamentali della convivenza e del rispetto del lavoro
individuale, sono imprescindibili e intoccabili.
Per
il resto deve dire che mi ci sono quasi assuefatto ; aspetto il
Natale per il rito della “grand bouffe”, il tutto innaffiato da
ottimo Lambrusco e Prosecco millesimato di Bigolino di Valdobbiadene.
Io
Vi auguro tutto il bene possibile, è di cuore ; sapete che sono
sincero.
Buon
Natale a tutti, ma veramente a tutti !
A
quelli che mi conoscono, a quelli che non mi conoscono. Aquelli
che soffrono e a quelli che gli accudiscono. A quelli che lavorano
e a quelli che non lavorano. A quelli che stanno nelle carceri e a
quelli che stanno fuori. A quelli che amano e a quelli che non
amano più o che forse non hanno mai amato e che ameranno.
Auguri
e che sia un meraviglioso e formidabile anno nuovo 2013, sempre a
tutti !
Durante
le feste di Natale, più che in ogni altro periodo dell'anno, si
passa il tempo a giocare, soli o in compagnia che sia, ritornando
inevitabilmente bambini. Stufi però delle banali e tradizionali
opzioni è oggi possibile trovare soluzioni esclusive.
Oltre
ai classici giochi da tavola non mancano quelli ad alta tecnologia.
Abdel Bounane, direttore della rivista “Amusement”,
(www.amusement.net),
ha fatto diventare realtà il sogni di molti : un videogioco ispirato
alla propria vita. Questo servizio su misura dà la possibilità di
creare il proprio videogioco personale.
Esistono
tre fasce di prezzo, ognuna per uno strumento dalle diverse
potenzialità. Acquistando il servizio più economico si ottiene la
possibilità di apportare modifiche a giochi già esistenti,
cambiando ad esempio l'aspetto dei personaggi. Il costo in questo
caso si aggira attorno ai 20 Euro per elemento. Il livello
“Reeboot” è la fase successiva e consente ai clienti di
scegliere uno tra 10 diversi designer che adatteranno uno dei giochi
ai propri desideri : il prezzo arriva ai 10 mila Euro.
Infine,
il servizio Game Art consente di sviluppare un gioco completamente
nuovo : il cliente lavora direttamente con un game designer per
creare il proprio mondo virtuale. Questo significa che gli elementi
del gioco, come personaggi, trame e avventure vengono interamente
sviluppati ex novo e su misura. Il servizio, a seconda delle
richieste, può costare anche 50 mila Euro.
Molti
tuttavia si annoiano seduti a un tavolo e cercano spunti di svago e
di gioco più movimentati. Per loro è arrivato il tavolo da ping
pong firmato Puma in collaborazione con lo Studio Aruliden,
(www.aruliden.com),
al prezzo di circa 3000 Euro. E' realizzato in acciaio con la
superficie in ceramica gesso, sulla quale è possibile scrivere,
segnando ad esempio i punteggi delle partite o personalizzandolo a
piacimento.
Per
i più scatenati in cerca di avventure sulle ruote Louis Vuitton ha
pensato invece a uno skatebord ispirato agli artisti degli anni 80' e
allo stilista Stephen Sprouse, (www.thestephensprousebook.com).
I graffiti colorati sul retro della tavola forniscono un tocco di
design per la pazza cifra di 6370 Euro ca. La vera sfida è trovare
ancora una delle tre tavole che erano in vendita a New York presso il
negozio di Sprouse.
Mi
viene un dubbio. Ma che i Maya fossero di Taglio di Po o di Adria ?
Già
perchè tutti quanti gli danno originari del Sud-America, ma giù di
là, a parte qualche sparatoria e qualche piccola rivoluzione, non
succede mai nulla di particolarmente disastroso.
Mentre
in Polesine potrebbe purtroppo accadere una grave sciagura, nella
totale indifferenza del mondo politico e civile : un'altra alluvione
del Po !
Da
tempo sto notando la situazione di totale abbandono e incuria, di
argini, golene, rive, anse, non solo del grande fiume, ma di tutti
quelli a lui collegati, in particolar modo l'Adige e il Canalbianco.
Senza
parlare poi della totale assenza dei lavori di dragaggio, severamente
vietati con legge dello stato, legge caldeggiata dal partito dei
Verdi, che segnalavano nei dragaggi come una distruzione
dell'eco-sistema del fondale e del fiume in generale.
Niente
di più falso ! I lavori di dragaggio sono assolutamente necessari
per mantenere quella quota ragionevole di fondale, atta a garantire
il corretto scorrere della massa d'acqua, che contrariamente,
forzerebbe pericolosamente sugli argini ; come infatti sta facendo
ora.
Il
dragaggio è fondamentale inoltre per facilitare il più possibile la
navigazione delle unità fluviali, le bettoline ; anche se da decine
di anni si parla del potenziamento della navigazione fluviale che
toglierebbe migliaia di camion dalle già intasate strade, ma nulla
si è fatto in questo senso.
In
Italia, c'è la società autostrade che deve prendere i soldi del
pedaggio, mi pare ?!
Il
dragaggio è oltremodo necessario, perchè rappresenta l'unico
sistema di difesa che abbiamo attualmente per fronteggiare i periodi
di piena.
Se
è poi vero, come sembra lo sia, visto che la maggior parte dei
meteorologi concordano, e cioè che l'evoluzione del clima globale
sta andando verso la tropicalizzazione, quindi l'eliminazione delle
cosiddette mezze stagioni e considerevole aumento delle
precipitazioni, dobbiamo premunirci con cura e intelligenza a quello
che potrebbe significare un lungo periodo di piogge incontrollabili,
accompagnate poi da venti contrari da mare che rallentano il naturale
deflusso delle acque dolci.
Se
in tutto questo scenario, umido ma apocalittico, ci aggiungiamo un
fondale del fiume alto, carico di detriti e sabbia, anse trabocchetto
che assomigliano alle curve di Monza, la frittata è fatta !
L'acqua,
non trovando un suo sfogo naturale, finirebbe inevitabilmente per
straripare dagli argini, rompendoli anche, come già fece il grande
fiume a Occhiobello nella disastrosa alluvione del 51'.
Si
perchè c'è un limite all'innalzamento degli argini ; un limite
tecnologico e un limite fisico. Non si possono certo fare argini
alti fino alla Luna !
L'unica
strada percorribile è il dragaggio dei fiumi, oltre alla normale
manutenzione di argini e anse di cui accennavo prima.
Dragaggio
che viene periodicamente effettuato in tutti i grandi fiumi europei,
Danubio, Reno, Senna ecc. E non si capisce perchè in Italia non si
possa fare. Forse che in Italia i militanti del partito dei Verdi
sono più responsabili e preparati dei loro colleghi d'Europa ? O
forse in giro per l'Europa aleggia un vento di dittatura
filo-mafiosa, per cui i dragaggi vengono effettuati in barba a tutte
le più elementari norma di sicurezza e di tutela ambientale ?
Io
affermo, in maniera categorica ed assoluta, che i dragaggi sono
necessari per la salvaguardia e la sicurezza dei corsi d'acqua e,
nello specifico, del fiume Po.
In
tutti questi anni di incuria, milioni di tonnellate di detriti, si
sono depositati sui fondali dei fiumi, alzando pericolosamente il
livello dell'acqua, fin quasi a lambire le estremità degli argini.
Le foto che seguono a questo post, scattate tra l'Adige il Po e il
Canalbianco, sono sufficientemente eloquenti.
Sono
altresì convinto che se non si effettueranno lavori di dragaggio del
grande fiume, o prima o dopo assisteremo ad un evento disastroso.
E
non sarà disastroso solamente per il Polesine, badate bene. Ma
sarà disastroso per tutta Italia, visto che la stragrande
maggioranza dei traffici nord-sud si svolge lungo direttrici che
hanno ponti sul grande fiume, la cui chiusura o peggio distruzione,
significherebbe la paralisi dell'intero paese.
La
politica e anche la Protezione Civile non stanno facendo niente in
materia.
Ma
si sà, la politica preferisce i disastri, perchè poi con la
ricostruzione riesce ad acchiappare voti, mentre con la prevenzione i
voti non si prendono.
Non
voglio fare l'uccello del malaugurio ma in questa “atmosfera Maya”
da pre-fine del mondo, un pensiero da parte mia non poteva che andare
al grande fiume, al Po, che è un pezzo fondamentale della mia vita.
Vederlo
ridotto così, nell'ignoranza e nell'incompetenza delle istituzioni,
mi addolora tantissimo.
Il pontestradale sul Po c/o Bottrighe. Notate come in mezzo al grande fiume si sia formato un isolotto di sabbia, attualmente parzialmente allagato.
Il livello dell'acqua è alto.
Le golene lungo il Po completamente allagate.
Questo è il Canalbianco c/o Baricetta. Anche qui il livello dell'acqua è alto e arriva quasi a lambire l'argine stradale.
Sempre l'Adige a S. Pietro di Cavarzere
Ponte sull'Adige c/o Cavanella d'Adige. Livello sempre alto
Due
attacchi hacker in meno di un mese è veramente troppo !
Ma
questo è quello che sta succedendo a LaVoce, .cz e .sk, il popolare
giornale on-line che è ormai diventato il punto di riferimento per
la non esigua comunità italiana in Rep. Ceca e in Slovacchia.
I°
attacco, il pomeriggio del 16 novembre fino la mattinata del 17.
II°
attacco, il pomeriggio del 6 dicembre e tutt'ora in corso (ore 10 del
7 dicembre 2012)
Ma
a che cosa si deve questa attenzione particolare dei disturbatori del
web ?
Che
sia riconducibile alla recente indagine sui traffici di organi e
tessuti che ha scosso la sanità slovacca ?
Che
sia riconducibile ai vari articoli riguardanti il mancato recepimento
da parte della Rep. Ceca della normativa europea anti-fumo, perchè i
parlamentari cechi beccano la mazzetta dalle multinazionali del
tabacco ?
Chi
lo sa, non si sa !
Certo
è che quando si fa un certo tipo di giornalismo, non riverente, non
“pubblicitario”, usando un francesismo : non “leccaculistico”
!, si è inevitabilmente soggetti ha questi tipi di ritorsioni da
parte dei soliti poteri forti, che percepiscono in pericolo le loro
leadership.
E'
un copione già visto ! Direi già consolidato ! Che inevitabilmente
da sempre quel risultato : tutto si ritorce contro chi l'ha generato
!
E'
una strategia che è storicamente destinata a soccombere ; tappare la
bocca al giornalista che non accondiscende, significa solo aumentare
l'agonia !
Per
tutto ciò sono solidale con i giornalisti de LaVoce, perchè stanno
dando prova di coraggio e professionalità, in una sotto-informazione
sovrastata dallo spot e dalla sudditanza. E nel definire buona parte
della sotto-informazione che ci circonda, uso sempre lo stesso
francesismo di cui sopra, che non riscrivo ma che andrete, se
vorrete, a rileggerVi.
Non
smetterò mai di ringraziare Oscar Giannino per la sua meritoria
opera di giornalista, assolutamente sopra le righe, che
quotidianamente porta avanti dai microfoni di “Radio24” e dai
post del “Chicago Blog”. Voce completamente fuori dal coro
dell'edulcorata e sotto-proporzionata informazione italiana, Giannino
per primo e con fermezza, grida “Stato ladro e assassino”, ed è
la verità vera !
Come
rimanere impassibili a tutti i casi di suicidi legati alla crisi,
agli attacchi di Equitalia, alle banche che rendono impossibile il
lavoro anche a chi i soldi li ha o a chi ha perso il lavoro e non né
trova un altro ?
Lo
sapevate che dall'inizio dell'anno 2012, c'è stato quasi un suicidio
al giorno legato alla crisi e allo “Stato ladro e assassino”, e
allo”Stato ladro e assassino” che non fa nulla per cercare di
creare delle misure di ripresa, perchè il suo unico scopo è
perpetuare il suo potere filo-mafioso, di ricchezza e privilegi alla
faccia della gente onesta che lavora e che fa impresa seriamente,
senza sussidi statali, UE o vari fondi strutturali pescati qua e la ?
Pochissimi
altri giornalisti, nell'italico pantano della cosiddetta
informazione, hanno affrontato questi argomenti. Che dire poi della
fantastica iniziativa “disperatimai@radio24.it”,
quel canale sempre aperto e rivolto a tutti quelli in procinto di
compiere l'ultimo gesto, oramai stremati dall'indifferenza, dallo
stato ladro e dai suoi servitori nazisti. E si, perchè anche
coloro che giurano fedeltà allo stato, sono ladri e assassini alla
sua stessa stregua, anzi, sono il suo braccio armato e violento.
A
Rovigo, tanti anni fa, c'era un galantuomo, tale Lino Bedendo, che a
fronte di un controllo fiscale perpetrato dalla GESTAPO, oops ...,
pardon ..., leggi GUARDIA DI FINANZA, vedendosi accerchiato e
trattato peggio di un delinquente da ben 18 (diciotto) finanzieri
piombati nel suo negozio di biciclette, probabilmente preso dal
panico e dalla disperazione, ingerì dell'acido per batterie e morì
due mesi dopo, leggi QUI.
Leggetevelo
l'articolo datato febbraio 1997, e vi renderete conto di come in 15
anni le cose non siano cambiate per niente, anzi di come siano
peggiorate.
Questo
è stato il ns. grande errore ! L'aver lasciato correre, il non
esserci incazzati prima, l'aver girato la testa dall'altra parte e
aver quindi permesso che simili oscenità e violenze si perpetrassero
praticamente impunite.
Fino
ad arrivare ai disperati estremi di questo sciagurato anno 2012.
Lo
stato è quel subdolo criminale che ti ruba 50 Euro perchè hai
superato di 2 km il limite di velocità, e poi ti nega la sicurezza a
fronte dei continui furti notturni nelle case e all'incessante
aumento della microcriminalità, altra nostra attuale piaga !
Ho
voluto ricordare Lino Bedendo, uno perchè mi sembra un caso
emblematico sulla prepotenza e criminale violenza dello stato ladro,
e due perchè proprio il 12 dicembre di quest'anno saranno trascorsi
ben 16 anni da quel blitz che subì nel suo negozio, nel suo mondo,
nella sua vita, che improvvisamente gli apparve insopportabile tanto
da negarsela, da compiere quell'estremo e razionale gesto, che a
qualcuno suscita sdegno, ma che ai più suscita rispetto, e che è il
suicidio, la lucida intenzione di togliersi la vita.
Anch'io
ho massimo rispetto per il suicida, non penso si tratti di una
vigliaccata. Di una debolezza sicuramente, ma chi non ha fragilità
e debolezze ? Forse i supereroi patinati dei Comics, ma quella non
è realtà, non è vita ! La vita è una continua lotta, una
continua sopportazione e chi è il vincitore se non colui che non ha
mai smesso di sognare ?!
Ecco,
Lino Bedendo smise di sognare quel 12 dicembre del 1996, aggredito
dalla Guardia di Finanza al soldo dello stato ladro italiano !
E
quest'anno migliaia di persone hanno smesso di sognare, perchè sono
migliaia le persone che si sono tolte la vita o hanno tentato di
farlo, per cause riconducibili allo stato ladro, alle tasse esose, ai
crediti inrecuperabili, al lavoro che non c'è !
Anch'io
qualche volta, sono sincero, ho pensato di farla finita !
Ho
pensato a come sarebbe meglio e senza problemi la vita nel limbo
della non-vita. Ma poi qualcosa dentro di me mi diceva “No cazzo,
devo fargliela vedere, devo spaccarli i denti, devo fargli sputare
sangue !”
Ecco
perchè mi sento di dire “disperati mai, incazzati sempre”,
perchè solamente l'incazzatura ti può aprire il cervello. E'
quella scarica di adrenalina che ti consente di avere la forza e la
lucidità per andare avanti, sempre più motivato che mai !
Certo,
probabilmente è una ricetta troppo personale, ma non ne ho altre !
Per
cui Vi ripeto : “Disperati mai, incazzati sempre!”
Ascoltate QUI la trasmissione di Oscar Giannino su Radio 24, di giovedì 6
dicembre 2012. Ne vale la pena !
Un
ringraziamento veramente di cuore anche a Simona Pedrazzini, per il
grande lavoro di sensibilizzazione che sta svolgendo su questo
spinoso argomento, anche grazie alla pagina Facebook “Piccoli
imprenditori e i suicidi di stato”. Clicca QUI.
Significa
parlare di un argomento senza mai arrivare al dunque, o di cercare di
cambiare discorso per evitare un tema spinoso. Il modo di dire è
piuttosto antico e lo si ritrova in un dizionario del XVI secolo, ma
è incerta l'origine della locuzione. Secondo alcuni il cane in
questione è quello da caccia e dunque condurlo in giro per l'aia in
cerca di selvaggina è un'assoluta e inutile perdita di tempo.
Secondo altri chi mena il can per l'aia crea confusione tra oche e
galline e distrae l'attenzione da ciò che conta.
Si
dice . . . “ per filo e per segno “
Si
riferisce a qualcosa da fare o da dire in modo esatto e meticoloso.
Il detto deriva dagli antichi mestieri : un tempo infatti gli
imbianchini e anche i “segantini”, ossia i taglialegna che
segavano i tronchi degli alberi, avevano l'abitudine di battere la
corda, ossia di trattenere sulle superfici del muro o del legno un
filo intinto nella vernice colorata per poi lasciarlo andare di
colpo, così da fargli disegnare una sorta di precisa impronta,
indispensabile per avere il tracciato da segare o il contorno da
imbiancare senza possibilità di errori.
Si
dice . . . “ farsi infinocchiare da qualcuno “
Vuol
dire lasciarsi ingannare, raggirare. Il termine deriva dal
finocchio, il popolare ortaggio che contiene anetolo, un aroma che
tra le altre proprietà possiede quella di alterare il gusto. Per
questo quando un oste o un cantiniere voleva rifilare ai clienti un
vino scadente o prossimo a divenire aceto, aveva prima l'accortezza
di dar loro spicchi di finocchio. E se le pietanze che aveva
intenzione di servire non erano proprio fresche le ricuoceva
condendole con abbondante finocchio. Ecco dunque che il finocchio
recitava suo malgrado il ruolo di ingannatore.
Si
dice . . . “ all'ultimo sangue “
Questa
locuzione, riferita a uno scontro, a un duello o a una sfida
agonistica, vuol dire combattimento estremo, che termina con la morte
o con la resa dello sconfitto. Il detto è riferito alle regole del
duello, sfida all'arma bianca o con armi da fuoco tra due persone, le
cui regole furono introdotte a partire dal XV secolo. Secondo
queste regole prima del duello si stabiliva che esso fosse : 1) al
primo sangue, cioè interrotto quando uno dei duellanti risultasse
ferito ; 2) fermato per l'impossibilità fisica di proseguire da
parte di uno dei contendenti ; 3) all'ultimo sangue, concluso cioè
con la morte di un duellante.
Si
dice . . . “ tagliare la corda “
Vuol
dire scappare, svignarsela ed è presa dal gergo marinaresco, dove ha
il significato di salpare velocemente. Alla base dell'espressione
c'è il suo significato concreto : in caso di emergenza, compiere
l'atto più rapido, che è il recidere la fune che lega
l'imbarcazione per prendere il largo più in fretta. Troviamo
questa frase anche in Virgilio, nel terzo libro dell'Eneide, quando
Enea, ricordando l'episodio del ciclope Polifemo, dice che, alla
vista del mostruoso essere, con i componenti l'equipaggio, “fuggimmo
tutti pieni di paura e in silenzio tagliammo la corda”.
Si
dice . . . “ a bruciapelo “
Si
riferisce a qualcosa che viene posto all'improvviso, alla sprovvista,
senza una possibilità di prepararsi prima : “domanda a
bruciapelo”(a cui si deve rispondere senza riflettere), ne è un
classico esempio. L'espressione trae origine dal gergo dei
cacciatori, in particolare all'uso di sparare alla selvaggina
avvicinandosi il più possibile e colpendola a distanza tanto breve
da bruciarne la pelliccia. E ciò per togliere alla preda ogni
possibilità di scampo.
Stamattina
alle 5.15, in esecuzione di un ordine di cattura emesso dal GIP di
Milano, i non poco imbarazzati uomini delle Fiamme Gialle meneghine,
hanno arrestato Ezio Greggio. Il popolare show-man, storico
conduttore di “Striscia la notizia”, è accusato di evasione
fiscale, falso in bilancio, omessa compilazione dei registri
contabili, concussione e atti osceni in luogo pubblico. Greggio è
stato infatti sorpreso a . . . fare la pipì sotto la pensilina
alla fermata del bus !
OVVIAMENTE
STO SCHERZANDO, EZIO GREGGIO NON E' STATO ARRESTATO ! Non ha
commesso nessun reato e gode di ottima salute libero di andare dove
vuole, senza nessun vincolo o restrizione alla sua libertà
personale.
Mi
sono inventato questa situazione per porre alcune riflessioni che
ultimamente si fanno sempre più pressanti. Cioè dire la
drammatica situazione della repubblica italiana !
Mai
come in questo momento la repubblica sta vivendo il suo momento più
basso, sia dal punto di vista economico che da quello sociale.
Per
quanto riguarda il comparto economico, la situazione è a dir poco
drammatica. I dati CNA parlano di una media di 1300 cessazioni di
attività al mese dall'inizio dell'anno 2012. Anche se i numeri
fossero soggetti a manipolazioni, la realtà che ci circonda è
inopinabile. Basta guardarsi attorno per rendersi conto che vi è
una moria aziendale senza precedenti ! Negozi chiusi, capannoni
sfitti o abbandonati, disoccupati a iosa ; anche la percentuale dei
disoccupati è pericolosamente cresciuta nel primo semestre 2012.
L'economia
italiana è in una fase di recessione totale e a dicembre
registreremo il dato più alto di PIL, ma con il segno meno davanti !
E quello che è oltremodo drammatico, è che per l'anno nuovo 2013
non si intravedono spiragli di ricrescita.
Dal
punto di vista sociale siamo in alto mare : è aumentata
esponenzialmente la micro-criminalità. I furti in casa, negli
appartamenti, nelle poche aziende ancora aperte, si moltiplicano in
maniera allarmante. Gli anziani sono soggetti costantemente a
furti, truffe e violenze, per il solo fatto di essere le persone più
deboli.
Gli
operatori di pubblica sicurezza fanno poco o niente, uno perchè la
magistratura non gli supporta essendo in altre faccende affaccendata,
due perchè tanti operatori di PS, su questo andazzo “ci marciano”,
e quindi facendo ancora meno di quello che dovrebbero fare.
Occupazioni,
cortei, disordini sociali, manifestazioni di intolleranza si
susseguono lungo tutta la penisola, nell'indifferenza generale
soprattutto dei media più importanti.
Certo
perchè l'informazione in questo paese è completamente edulcorata.
Si
parla delle ricette della Parodi, di Belen incinta e delle primarie
del PD, mentre nel paese tutto va a catafascio.
Ecco
perchè mi aspetto qualcosa di eclatante nei prossimi giorni, un
grosso pezzo di carne sanguinolenta gettato in pasto agli squali
dell'informazione italiana. Un grande specchietto per le allodole
che serva ad addormentare le ormai irrequiete coscienze italiane.
Un
importante fatto di cronaca che serva a distogliere l'attenzione
dell'opinione pubblica dai veri e seri problemi del paese alla
deriva.
Fu
probabilmente così negli anni 80' con l'arresto di Enzo Tortora.
Allora comunque vi erano altre e minori sollecitazioni sociali di
oggi, ma ecco che la formula della notizia eclatante, del personaggio
famoso che funziona da grande catalizzatore, potrebbe essere
particolarmente provvidenziale al mantenimento e al tentativo di
consolidamento di uno scalcinato modello di potere.
Ecco
perchè mi è venuto in mente Ezio Greggio !
E
se lo arrestassero davvero, sarebbe proprio la “notizia veloce
veloce da leccarsi le orecchie” !
Tutti
parlano di crisi del maschio, gli uomini che non sono più quelli di
una volta ecc. ecc.
Quando
e cominciata la crisi del maschio italiano ? Per me è iniziata da
quando sono stati vietati i duelli ! Ve l'immaginate l'atmosfera
del duello ? Due uomini che si sfidano per ripulire un'onta,
un'offesa, un'infamia subita. L'irrefrenabile necessità di far
trionfare il rispetto, la buona regola di comportamento, la
correttezza. E da un certo punto di vista, dal punto di vista degli
uomini del secolo scorso, la necessità di far rispettare anche la
legalità. Poi sappiamo benissimo che di legalità proprio non
possiamo parlare, perchè i duelli sono sempre stati vietati.
Tollerati spesso, ma vietati sempre, (leggi nota a piè di pagina).
Poi
la regola di demandare ad un'autorità superiore tutte queste
funzioni sacrosante, ha inevitabilmente sminuito il maschio di quella
che potrebbe sembrare un'inutile prerogativa, ma che poi tanto
inutile non è ! E cioè la naturale predisposizione del maschio
alla costruzione e al mantenimento di un equilibrio sociale, di una
micro-cella di società composita, dove svariati individui vivono,
lavorano, si riproducono.
L'uomo
è un'animale sociale, quindi riconosce l'autorità, il leader, la
scala gerarchica e il branco. Perdonatemi il paragone magari poco
elegante, ma l'uomo è come il cane : un animale sociale appunto.
Perchè il cane rimane al guinzaglio ? Proprio perchè riconosce
l'autorità. Provate a mettere un guinzaglio ad un gatto, che
invece è un animale solitario ; fareste un grosso buco nell'acqua,
proprio perchè il gatto non vuole stare al guinzaglio, non vuole
rimanere assoggettato alla volontà altrui.
Al
giorno d'oggi, dove la società è sempre più multicolorata e
multietnica, e dove l'autorità assume sempre di più la mera
funzione di esattore delle tasse, chissà perchè viviamo il
cosiddetto “periodo di degrado sociale”, quel periodo di
decadimento dei valori e di scadimento della morale.
Che
c'azzecca col maschio italiano, che si è debosciato, mi direte Voi ?
C'entra c'entra, per il semplicissimo fatto che mancando valori,
riferimenti, punti fermi nella vita di ognuno, il più complesso e
intelligente degli animali sociali, perde la bussola, fatica a capire
che cosa è giusto e che cosa no, e soprattutto, quello che
interesserà forse alle lettrici femmine, perde anche il gusto del
piacere.
Il
maschio quindi deve essere “ribelle”, deve in qualche maniera
rivoltarsi ad un'ordine precostituito, perchè egli stesso sente di
poter essere contributore attivo di un ordine, mentre ne è
attualmente una semplice pedina, un elemento passivo in balia' delle
decisioni e degli ordini altrui, che spesso e volentieri scaturiscono
da soli interessi particolaristici e non generali.
Il
duello era proprio quell'elemento di unione tra il maschio e la
società, e noi in Italia abbiamo spesso disquisito su questo
argomento.
O
meglio abbiamo cercato di darli un ordinamento, tanto per cambiare, e
tra i primi ci pensò proprio un italiano, tale Jacopo Gelli, con il
suo Codice Cavalleresco, sul quale se qualcuno vuole saperne di più,
vi è un link alla fine del post.
Chissà
perchè ma è proprio una mania italiana quella di regolare e
codicizzare tutto.
Ora
parlare di duello fa solamente sorridere, ma non era certo così ai
tempi del buon Jacopo Gelli !
Rimane
solamente il mondo militare, che per tanti aspetti dell'onore e della
fedeltà alla nazione, si rifà al codice cavalleresco. Ed è
proprio lo stato, quell'entità più o meno astratta, (la cosa è
soggettiva), che esige la vita, non solo del militare, ma, badate
bene, di tutti noi cittadini.
Per
difenderlo o per riparare ad un'onta subita, lo stato ci chiede anche
la nostra vita.
Buon
pro vi facciano le righe che seguono.
È utile precisare che anche quando i duelli erano la regola per
la composizioni delle liti d'onore, tutti gli ordinamenti statuali li
vietavano, ma i codici che contemplavano il duello come delitto lo
punivano con particolare clemenza attesa l'alta finalità sociale
assolta dalla disputa cavalleresca. Anche oggi l'ordinamento italiano
vieta e punisce il duello, tuttavia il codice penale italiano colloca
i delitti di duello-detti anche cavallereschi fra i reati
contro l'amministrazione della giustizia e non nel titolo dei
delitti contro la persona. Dunque il legislatore non ha potuto
esimersi dal fare qualche concessione al costume ed alle correnti
valutazioni sociali, ponendo in essere per i duelli un trattamento
d'indulgenza, il quale però è escluso allorché lo scontro armato
non si svolga in conformità delle regole cavalleresche, che secondo
parte della dottrina costituiscono un vero e proprio ordinamento
giuridico non statale.
In Italia tale particolarissimo obbligo giuridico -non solo
morale- discende da una precisa norma di legge: infatti l'art. 9
"Doveri attinenti al Giuramento" del Regolamento di
Disciplina Militare (DPR 18 luglio 1986, n. 545, regolamento di
esecuzione della legge 11 luglio 1978, n. 382) recita
"Con il giuramento il
militare di ogni grado s'impegna solennemente ad operare per
l'assolvimento dei compiti istituzionali delle Forze armate con
assoluta fedeltà alle istituzioni repubblicane, con disciplina ed
onore, con senso di responsabilità e consapevole partecipazione,
senza risparmio di energie fisiche, morali ed intellettuali,
affrontando, se necessario, anche il rischio di sacrificare la vita.
L'assoluta fedeltà alle istituzioni repubblicane è il
fondamento dei doveri del militare". Si rifletta che questa
previsione normativa è l'unica dell'ordinamento dello Stato che si
arroga il potere di chiedere, se necessario, il sacrificio della
vita. È l'altissima missione cui è preposto il militare che
giustifica una norma così eccezionale, che trae la sua legittimità
da un altro principio etico, quello formulato dal 1^ comma dell'art.
52 della Costituzione: "La difesa della Patria è sacro dovere
del cittadino". È l'unica occasione in cui è stato usato
l'aggettivo "sacro" nella stesura della Carta
fondamentale.
In verità questa affermazione è assolutamente aderente alla
formula del giuramento che oggi prestano coloro che scelgono la via
delle armi: "Giuro di essere fedele alla Repubblica italiana,
di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con
disciplina e onore tutti i doveri del mio stato per la difesa della
Patria e la salvaguardia delle libere istituzioni". Una
disciplina che nel previgente ordinamento disciplinare italiano
(quello costituito dal Regolamento "indipendente" del 1964)
si definiva la "costante abitudine all'obbedienza del soldato".
Oggi, invece, con l'ordinamento introdotto nel 1978, l'obbedienza è
divenuta "consapevole e partecipata" -con la disciplina è
anche un fattore di coesione ed efficienza- e in deve essere "pronta,
rispettosa e leale".
E'
passata praticamente in sordina, la notizia che ora vado a scriverVi.
Il
24 ottobre scorso, 2012, la Corte
Costituzionale,
con una clamorosa sentenza, poneva fine all'istituto della
Conciliazione,
detta anche Mediazione
Giudiziaria.
La motivazione è la seguente : “ne dichiara l'incostituzionalità
per eccesso di delega”.
Ora
molti di Voi sapranno che cos'è la Conciliazione,
e quale grande beneficio avrebbe apportato non solo alla giustizia
civile, per la quale è stata concepita, ma anche alla tormentata
giustizia penale.
Inutile
scriverVi della durata abnorme dei processi, tanto da porre l'Italia
agli ultimi posti nella classifica dei paesi cosiddetti civili, prima
probabilmente al Congo Belga o al Senegal. Durata abnorme e varie
irregolarità, che ci hanno fatto guadagnare migliaia di
provvedimenti di infrazione da parte della Corte
di Strasburgo
e da quella ancor più importante, sui Diritti
dell'Uomo.
Praticamente
in Italia, la giustizia non esiste !
E' una chimera.
La
Conciliazione
che era stata approvata con tanto di legge dello stato, andava
proprio nella direzione del velocizzare e ottimizzare i processi e
quindi l'amministrazione della giustizia stessa.
Che
dire poi delle quasi mille imprese, (948 per la precisione), e degli
oltre 40.000 mediatori, che avendo creduto in questo istituto,
regolarmenteapprovato
con legge dello stato, ripeto, avevano investito capitali e risorse
in questo settore.
Tutto
finito ! Tutto buttato all'aria, o meglio, nel cestino della
spazzatura.
Lo
stato un giorno si sveglia e Vi dice : “Signori abbiamo scherzato.
E' stato un bluff “.
E
un ringraziamento particolare vada alla magistratura.
In
un periodo di chiari di luna come questo dove c'è sempre meno
lavoro, i signori magistrati da 6000 Euro e più al mese, con una
sentenza cancellano tutto e mandano a casa migliaia di persone.
Bene, bravi, bis !
Vogliamo
poi parlare del mancato gettito fiscale che la cessazione di queste
948 aziende e 40.000 mediatori comporterà alle casse dello stato ?
Vogliamo poi parlare oltre che dell'impatto occupazionale negativo,
di tutte le imposte mancate legate al dipendente ?
Guardate
che la sentenza è clamorosa, non esclusivamente perchè distrugge
posti di lavoro e imprese, ma anche e soprattutto per la sconfessione
e l'implicita dichiarazione di incompetenza che la magistratura fa
nei confronti dello stato.
E'
mai possibile che lo stato approvi con una legge un istituto
incostituzionale ? E che ci si accorga di questo dopo oltre 2 anni
?
Dov'è
il corto circuito ? Dov'è la follia ?
Sapevo
che gli OPG,
(ospedali psichiatrici giudiziari), verranno aboliti nel 2013 ; ma
probabilmente qualcuno a chiuso prima, liberando nell'ambiente
circostante, tutti i suoi sgraditi ospiti.
Oppure
stiamo assistendo ad una guerra senza esclusione di colpi tra
magistratura e stato, oppure tra magistratura e tutto quello che non
è magistratura. Certo perchè Silvio Berlusconi, fra le sue tante
dichiarazioni a volte farneticanti, qualche volta può dire qualcosa
di vero o verosimile : mi riferisco alla recente battuta sulla
“Magistratocrazia”.
Peccato che queste battute gli vengano dopo essere stato
condannato.
C'è
una lotta fratricida in seno allo stato ed alle istituzioni
democratiche, o pseudo-tali, una guerra senza esclusione di colpi tra
vari poteri, più o meno occulti, con tanto di fuoco amico e
bombardamenti di civili, e quei civili purtroppo siamo noi.
Se
è vero quello che si dice, che tra i due litiganti il terzo gode,
questa volta, noi tutti, il famoso terzo, non godiamo per nulla.
Significa
creare dissapori tra una persona e un'altra, far crescere rivalità
tra fazioni. L'origine del detto sta nel Vangelo : “... venne il
nemico e seminò la zizzania in mezzo al grano e se ne andò”
Matteo, XIII, 24-30. La zizzania è un vegetale del genere Lolium,
spontaneo e infestante con fiori a spiga rossa che cresce tra le
messi. La sua pericolosità è nota fin dai tempi antichi, specie
per l'alto potere intossicante. Infatti l'ingestione di farine
contaminate da zizzania provoca emicranie, vertigini, vomito ed
oscuramento della vista a causa di un fungo che invade la pianta
durante lo sviluppo. E non è facile distinguere fra semi di
frumento e quelli di zizzania.
Si
dice . . . “ piangere lacrime di coccodrillo “
Vuol
dire pentirsi in modo falso e tardivo di uno sbaglio commesso, in
sostanza comportarsi da ipocriti. Il detto nasce dall'antica
credenza popolare secondo la quale il grande rettile lacrimerebbe
dopo aver divorato la propria preda come se ne fosse pentito. In
realtà una secrezione di ghiandole avviene si, ma soltanto nei
coccodrilli marini, le specie più grandi, e deriva dalla necessità
dell'animale di eliminare i sali in eccesso nel corpo.
Si
dice . . . “ raccontare la favola del tordo “
Vuol
dire indurre una persona a badare non tanto all'apparenza di una
cosa, quanto piuttosto alla sua sostanza. La frase si rifà ad un
antico racconto popolare che narra di un giorno d'inverno in cui un
cacciatore trovò le sue reti piene di tordi e si accinse
pazientemente a staccarli uno per uno dopo aver schiacciato loro la
testa, come era in uso nella caccia agli uccelli con la rete. Il
freddo era talmente intenso che faceva lacrimare gli occhi del
cacciatore. Nel vederlo uno dei tordi disse a un compagno :
“Guarda, sta piangendo. Ha compassione di noi !” Ma l'altro
ribattè : “Tu gli guardi gli occhi, guardagli piuttosto le mani !”
Si
dice . . . “ essere al gancio “
Vuol
dire sentirsi molto stanchi, essere quasi allo stremo delle forze.
L'origine di tale espressione è sportiva, per la precisione è usata
nel gergo ciclistico. Si usa dire infatti che un corridore “è al
gancio” nel momento cui, durante lo svolgimento di una gara, costui
riesce a malapena a restare accodato agli altri ciclisti che lo
precedono, come se ne fosse rimasto al traino con un gancio ; non ha
dunque la forza necessaria per aumentare la velocità e superare chi
lo precede.
Si
dice . . . “ mettersi in lizza “
Vuol
dire mettersi in gioco, decidere di partecipare a una competizione,
agonistica o figurata. Il termine medioevale lizza
indica
infatti un tipo di recinto di confine, chiuso da steccati o
palizzate, di proprietà terriere o di castelli dove, in caso di
assedio, i soldati montavano di guardia in epoca medioevale. Le
lizze rappresentavano un rifugio per i combattenti dei tornei e le
giostre di quell'epoca ed erano ufficialmente inserite nelle regole
dei tornei come luogo dove ripararsi, riprendere fiato, bere e
riposarsi. Proprio davanti a questi recinti, prima dell'inizio dei
tornei, era consueto il raduno delle squadre o delle formazioni dei
partecipanti.
Si
dice . . . “ partire in tromba “
Significa
prendere il via rapidamente, con uno scatto improvviso, e per
estensione lanciarsi in un'impresa con grande entusiasmo e irruenza.
Il modo di dire si associa ad altri come “superare in tromba”,
ossia superare a tutta velocità. L'immagine di riferimento è al
clacson dell'automobile, anticamente chiamato per l'appunto tromba
d'auto, il cui utilizzo al tempo dei primi autoveicoli era molto più
diffuso di oggi come avviso del proprio sopraggiungere ai pedoni e
agli altri veicoli non a motore e quindi assai più lenti nello
spostarsi.
Ultimamente
Adria e il Polesine sono passate alla ribalta dei media nazionali per
vicende molto tristi.
Vi
voglio raccontare invece una storia simpatica che ha avuto come
protagonista un mio conoscente, Gabriele Andriotto.
Gabriele
scompare da Adria, alla fine di marzo di quest'anno 2012. Scompare
praticamente nel nulla, lasciando pochi e vaghi indizi che lasciano
presagire niente di buono.
Contemporaneamente
alla sua scomparsa, segnalata anche dalla famosa trasmissione
televisiva “Chi l'ha visto”, inizia sulla piazza di Adria, il
famoso TOTOFINE, cioè ognuno esprime la sua opinione su che cosa
possa essere accaduto al povero Gabriele ; il tutto condito dagli
immancabili pettegolezzi che contraddistinguono l'italica provincia.
Chi lo vuole morto suicida, chi invece lo vuole scappato in qualche
paradiso tropicale, a pancia all'aria e immancabile long drink.
Io
ovviamente propendevo per questa seconda ipotesi, se non altro perchè
sono uno sporco materialista legato al denaro, e parlando di Gabriele
non potevo non pensare al suo lavoro in banca all'ufficio
investimenti, e quindi a un probabile “colpo di vita”.
Intimamente
lo invidiavo e gli auguravo tanta buona fortuna e divertimento.
Dopodichè,
questa settimana, e più esattamente il 23 di ottobre, la notizia
ufficiale riportata dai media locali : Gabriele Andriotto è stato
ritrovato ! Viveva in Puglia, come un eremita, in un vecchio trullo
abbandonato e pericolante, nutrendosi dei prodotti della terra,
zappettando la terra.
Ora
ammetto il mio iniziale sbigottimento. Per un bel minuto abbondante
sono rimasto senza parole, poi ho ripreso a connettere e Gabriele mi
è piaciuto ancora di più !
Mi
è piaciuta questa sua scelta consapevole, autonoma, importante e
radicale : mollare tutto !
Mollare
una vita agiata, apparentemente tranquilla, sicuramente normale
secondo i parametri convenzionali, per proiettarsi in una dimensione
completamente nuova, quella della precarietà continua, del vivere
alla giornata, a contatto si con la natura ma soprattutto con
l'umanità.
Insomma
lui ha mollato un posto sicuro in banca e una famiglia per andare a
zappettare la terra e per “magnà le radici”, come diceva il buon
Alberto Sordi.
E'
una scelta di grande coraggio ! Chi di voi sarebbe in grado di
farla ?!
Probabilmente
la sua vita non deve essere stata un granchè : 48 anni di età, da
sempre dipendente della banca più pallosa del mondo, BANCADRIA,
sposato con una consigliere comunale del PD, (leggi partito
comunista). Io personalmente non sarei resistito più di qualche
mese !
Ma
comunque, a parte le battute, che devo fare altrimenti dite che mi
sono rincoglionito, la scelta di Gabriele è stata importante, e ci
lascia tutti quanti sbigottiti. Ognuno reagisce ovviamente a modo
suo, ma personalmente lo ammiro e rispetto perchè la sua scelta va a
scavare inevitabilmente nel nostro intimo, nella nostra capacità di
porci con noi stessi prima e con chi ci circonda poi.
Una
scelta radicale, senza se e senza ma, che fa comunque capire a tutti
che un'alternativa è possibile, una vita diversa c'è, una
dimensione nuova esiste, dove non conta l'IPHONE e il SUV, ma conti
solamente tu e il Mondo !
Dovremo
ringraziare Gabriele che ci ha consentito di fermarci un attimo a
pensare e a sforzarci di capire, certo perchè Gabriele non è un
matto, ma solamente la punta di un iceberg.
O
meglio, una vedetta, che dal suo punto di vista superiore e
privilegiato, ha avvistato Moby Dick e che per ricompensa riceverà
il doblone d'oro dal capitano Achab.
O
meglio ancora come Francesco, che abbandona l'agio e il benessere
della sua nobile e ricca famiglia di Assisi, per cercare la luce, per
cercare Dio, nella natura e nelle creature del creato, per diventare
poi San Francesco.
Grazie
Gabriele, ti stimo e ti rispetto, e la prossima volta che decidi di
staccare “lo spinotto”, (almeno momentaneamente), vieni con me in
Rep. Ceca e Slovacchia. Mi sarai di grande aiuto.
E'
psichiatricamente provato : le vigilesse femmine sono particolarmente
severe ed intransigenti nei confronti dell'utente della strada
maschio, in quanto portatore di “fallo”. Mentre dall'altro lato
sono molto indulgenti nei confronti dello stesso sesso.
Non
è il caso della nostra beneamata vigilessa adriese Laura Fusetti in
Lodo, in quanto “ella” è assolutamente severa, intransigente e
rigida con entrambi i sessi : “ Non vè scampo alcuno, per te
viandante, se incroci la Laura Fusetti vigilessa ! “
Ma
che cosa sarà mai successo nella sua psiche che l'ha ridotta così ?
Certo
ambizioni di carriera non sembra averne, ben radicata nella sua
Adria, che poco offre agli ambiziosi ma molto ai buongustai, ai
bevitori di buon vino e ai “sessomattisti”.
E'
felicemente sposata con il suo Gianni, facoltoso proprietario
terriero, agricoltore diretto e massimo esponente della cultura adriese ; certamente non serviva un bel stipendio fisso da vigile in
casa Lodo, ma si sa, piove sempre sul bagnato !
Per
chi ha letto Kundera, o a visto il bel film di Kaufman, Laura
assomiglia molto a Tomas, il protagonista de “L' insostenibile
leggerezza dell'essere”; d'altronde noi italiani con la nostra
commedia sexy dobbiamo solo inchinarci al confronto delle avventure
dei ceco-slovacchi degli anni 80'.
Nel
senso che loro sono abituati a “fare”, mentre noi abbiamo dato
l'immagine, probabilmente distorta, di essere tutti guardoni e
impotenti : ve le ricordate le gag di Banfi, Vitali, D'Angelo con le
varie “bonazze” di turno, dalla Fenech, alla Rizzoli, alla
Cassini ?!
Ecco
è proprio la potenza il denominatore di Laura ; attenzione la
potenza e non l'impotenza ! Lei è una vigilessa/vigile, un
uomo/donna che ha ormai superato le barriere psichiche
dell'introspezione “Kegheliana”, per buttarsi a capo fitto nella
“Dolce Vitaj” di Tomas, irrequieta, irrefrenabile, inarrestabile
staffetta a cavallo di un mondo in involuzione dove il valore dell'
IO prevarica al disopra di tutto e di tutti, alla ricerca
dell'incommensurabile e dell'assoluto piacere.
Non
dimentichiamoci che Laura è stata educata dal vecchio comandante
Cascone, che Dio c'è ne scampi e liberi !
Eh
si, dal vecchio Cascone Laura ha sugato, (dal latino exsucare),
tanto ma tanto sapere. Ma ora l'era Cascone è fortunatamente
terminata.
Il
terrore degli automobilisti, colui il quale rese tristemente famosa
Adria in tutto il Veneto per la spietatezza dei suoi vigili, (ha
fatto la multa anche a Marco Columbro che recitava in teatro), è
finalmente andato in pensione e sembra ritornato nella sua sicula
terra natia.
Ad
Adria si respira un' aria più leggera e pensate, Voi viandanti, che
il sabato pomeriggio non si pagano nemmeno i posteggi.
Venite
quindi ad Adria il sabato pomeriggio, per fare il Vs. shopping e
anche, soprattutto, per vedere la mitica vigilessa/vigile Laura
Fusetti, che dopo queste quattro righe avrà spero capito che con la
dolcezza si fa molta più strada, si vive più tranquillamente e si
evita anche di scomodare fantomatici Dei per esaudire tanto
fantomatiche vendette !
“ Make
Love, not Contravvension ! “
Attenzione
Ersilio
Gallimberti condannal'ennesimo
atto di teppismo che ha visto bruciare l'autovelox di Pontinovi nella
notte tra il 9 e il 10 giugno. Atti come questi, che vanno a
gravare esclusivamente sulla tasca del cittadino, denotano la più
totale vigliaccheria e criminale stupidità di chi li commette.
Sono
altresì solidale con i vigili adriesi alle prese con “bambini
tredicenni” che vanno in bicicletta nelle zone pedonali. La legge
è legge, e va rispettata anche dai “bambini tredicenni”.
Si
parla spesso, e non a sproposito, di questa benedetta “ casta dei
politici “ . Persone strapagate per fare quella che dovrebbe
essere intesa come una missione, cioè adoperarsi per il bene del
proprio paese, per costruire quella grande casa comune dove gli
interessi del singolo siano anche gli interessi di tutti.
Voglio
ricordare che l' Italia è il paese delle caste : quella dei
magistrati, quella dei giornalisti solamente per citare le più
importanti. Dal dopoguerra fino ad oggi, si sono create in questo
paese delle sacche di ricchezza, privilegio ed impunità che hanno
pochissimi paragoni nel resto d' Europa.
Ma
lasciamo perdere l'Europa e parliamo di Adria, quella sorridente
cittadina della pianura Padana, vicino al mare, che ha la grande
seccatura di ospitarmi quando non sono in giro per lavoro.
Anche
Adria, che conoscete certamente tutti, ha avuto degli illustri
cittadini che l'hanno rappresentata in Parlamento ; persone che si
sono battute per l'affermarsi e lo svilupparsi del territorio, per la
creazione di posti di lavoro, di infrastrutture, di opportunità di
business.
Parlo
dei nostri 4 eroi, di quelle persone che hanno avuto il privilegio di
fare i deputati e i senatori, e anche, soprattutto, di beccarsi un
bel vitalizio a fine mandato. Parlo di Vittorio Sega, Raimondo
Galluppo, Elios Andreini e Roberto Giollo.
Siccome
alcuni di questi sono anche “mezzi amici” miei e ci si incontra
spesso e volentieri al bar, da quando son venuto a sapere del
“fracco” di soldi di vitalizio che beccano, oltre alla loro
pensione, ho pensato di sottoporli ad una specie di test, al quale ho
fatto corrispondere una scala asservita appunto al grado di
soddisfacimento mio personale.
Ho
inventato insomma, la “scala di valutazione baristica”, cioè la
disponibilità a offrire “ombre de vin”, (bicchieri di vino in
Veneto), al bar, a fronte delle loro non esigue disponibilità
finanziarie, che sono poi, in ultima analisi, soldi nostri, di tutti
noi.
Alla
scala corrispondono 4 livelli che valutano complessivamente la
disponibilità a spendere dei 4 soggetti, cioè ad offrire “ombre
de vin” :
Tristissimo
pagatore : non offre niente !
Triste
pagatore : paga una volta ogni morte di Papa !
Discreto
pagatore : ogni tanto paga un'ombra !
Ottimo
pagatore : paga sempre e con allegria !
Pertanto
vado ora a parlarvi dei nostri 4 “castati” e del risultato
ottenuto alla “scala di valutazione baristica”.
Vittorio
Sega
Vecchia
guardia della politica adriese, massimo esponente della cultura adriese, ha conseguito la “Second elementary” alla famosissima
“Palassoni High School”. Celeberrimi i suoi discorsi al Senato,
dove era in grado di arringare per ore l'intero emiciclo. Adria
deve molto al Senatore Sega. Ha un figlio, che si chiama Juri, il
cui nome è tutto un programma, che lavora, ovviamente, per un ente
statale. Totale vitalizio : 3000 e passa Euro, (leggi qui).
Scala
di valutazione baristica : n. p. NON PERVENUTO !
Ha
saputo che nei bar c'è la macchina del caffè, che è sotto
pressione, e che può scoppiare da un momento all'altro ; per cui non
entra mai nei bar !
Raimondo
Galluppo
Tra
i 4 è certamente il più aristocratico. Amante dei cavalli e
dell'equitazione, frequenta circoli ippici, golf club e quant'altro.
E' appassionato di viaggi, Adria insomma li va stretta, da sempre,
anche da quando iniziò a frequentare l'ambiente parlamentare, dove
di tutto parlò, tranne che di Adria. La passione per i viaggi, gli
deriva da un particolare interessamento alle strade e alla loro
costruzione, passione che condivise per parecchio tempo con il suo
amico Bernini, (leggi qui).
Totale
vitalizio : 2000 e passa Euro, (leggi qui).
Scala
di valutazione baristica : tristissimo pagatore !
Elios
Andreini
Romagnolo
DOC, adriese d'adozione, dove il suo look “sessantottin-puzzolente”,
ha trovato parecchi proseliti, fa parte della vecchia guardia del
team politico che ha rappresentato la città, prima a Roma e poi a
livello di provincia e comune. Ha una gamba di legno, (perché la
leggenda narra che li sia stata mangiata da un fascista), e un
Toscano perennemente spento in bocca.
Il
suo cavallo di battaglia è proprio l'antifascismo e la Resistenza,
sul cui argomento ha scritto parecchi libri con la tecnica del
copia-incolla da documenti reperiti un po' qua e un po' là. Ma la
sua passione per i libri scaturisce esclusivamente dal fatto che con
libri si fanno le famose “presentazioni”, con la presenza in
platea di qualche sposa annoiata dalla domestica routine e con
l'immancabile buffet alla fine.
Totale
vitalizio : 3000 e passa Euro, (leggi qui).
Scala
di valutazione baristica : triste pagatore !
Roberto
Giollo
Era
il mio professore di Educazione Tecnica alle medie e quando faceva
lezione, tutti quanti ci appostavamo seduti nelle ultime fila per
evitare la doccia di sputazzi a cui erano costantemente sottoposti
gli alunni delle prime file : ciò gli fece guadagnare il soprannome
di “Spuacin”.
A
parte questo “liquido” inconveniente, è proverbiale la sua
ghiottoneria per i formaggi. Racconta lui stesso che al
self-service del Senato, se ne mangiava dei mezzi chili, ovviamente a
prezzi agevolati, poiché, si sa, quella dei Senatori è una
categoria “svantaggiata”. Brevissima ma incisiva la sua
carriera politica : brevissima perchè fu nominato Senatore con il
primo governo Berlusconi che durò solamente 6 mesi, e incisiva,
soprattutto per il suo portafogli, perché nonostante tutto si becca
ugualmente il vitalizio.
Totale
vitalizio : 2000 e passa Euro, (leggi qui).
Scala
di valutazione baristica : discreto pagatore !
Bene
amici, questi sono i castati, certamente delle gocce nell'oceano
degli sprechi e del parassitismo italico. Quando pensi che Anghela
Merkel becca 9 mila Euro al mese e vive in un mini-appartamento al
Bundestag, pagando l'affitto allo stato tedesco, e l'ambasciatore
d'Italia a Berlino, becca 20 mila Euro al mese e vive a “sbaffo”
dello stato italiano, ti rendi conto che i nostri “castati adriesi”
seppur tegnosi e tristissimi pagatori sono, dopotutto, degli emeriti
“
pelacachi “
!
Ersilio
Gallimberti Vi saluta e vi annuncia la pubblicazione dell'imminente
post :