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giovedì 12 gennaio 2012

Che fine ha fatto la sexy ministra Brambilla ?


Che fine ha fatto la Brambilla  !

 Non sento più parlare di Michela Vittoria Brambilla !   La donna più sexy del Parlamento italiano, la rossa dal cuore nero, non lascia più la sua scia profumata nei talk-show televisivi e nei dibattiti radiofonici.   E che dire poi delle sue gambe mozzafiato, delle sue autoreggenti nere, autentici “ feticci “ della politica italiana.   Si perchè con la caduta del governo Berlusconi, tutti i suoi ministri sono rimasi disoccupati, poverini !, compresa la Michela Vittoria, che trascorsa l' eccittantissima parentesi politica, ritornerà forse a trafilare lamiere nell' azienda di famiglia.   La  donna da lecco . . ., oops . . ., pardon, . . . la donna di Lecco, è la figlia unica di un importante industriale del lecchese che da anni si occupa di lavorazione del ferro.   Ragazzi, è una donna forgiata in fonderia e il rosso fuoco della sua chioma vuol proprio simboleggiare il fuoco dell' altoforno !   Ma no, che sto dicendo !   Il rosso della sua chioma simboleggia la passione, il desiderio erotico più sfrenato, il sogno più libidinoso e lascivo fatto a emendamento !   Ahhh, come avrei voluto una legge restrittiva creata proprio dalla Michela Vittoria !   Come avrei voluto sottostare passivo ad un suo decreto legge, ad un suo regolamento attuativo.   E invece niente !   Devo sorbirmi pianti “ coccodrilliferi “ da ministre racchie e petulanti.   Cara Michela Vittoria che dire poi del tuo enorme amore per gli animali, sintomo di un animo nobile e sincero ?   Del tuo giocherellare con tigri, leoni e ghepardi ?   Sempre sorridente sei riuscita ad ammaestrare le belve più feroci e non sei riuscita ad ammaestrare quei quattro vegliardi, impotenti ed invertiti dei politici maschi italiani ?   Brutto segno per noi poveri cittadini.   Ti hanno ordinato “ Basta minigonne ! “ e tu hai subito ubbidito nascondendo alla nazione la vista di quelle superbe appendici.   Perchè ci hai lasciato Michela ?   Eppure eri  ministra del Turismo . . .   Ci sei arrivata in ritardo, bisogna dire la verità.   Zio Silvio si era dimenticato di te inizialmente, ( sai, nell' euforia della vittoria elettorale ), ma tu gli hai puntato un tacco vertiginoso  sul petto e questi ha dovuto capitolare !   Come avrei voluto essere al suo posto !   E poi sei troppo bona, . . . ahh ridaie, . . . troppo buona.   Da ministra hai fatto poco o niente !   Dovevi essere più incisiva, più severa.   Dovevi fare una legge che rendesse obbligatorie le ferie al mare d' estate e in montagna d' inverno.   Dovevi legiferare altresì sui lettini, sugli ombrelloni, sulle palette e sui secchielli e non avere pietà con i bagnini : sottoporli tutti alla “ norma aghendi “, quei maschiacci villosi e carnivori !   Ti dovevi interessare anche della cascata delle Marmore, delle grotte di Frassassi, di Piazza San Marco, del Colosseo e di Pompinei, . . . ahhhh ridanghete, . . . di Pompei !   Tutte località da inserire in un calendario di peregrinazioni obbligatorie per ogni buon italiano.   E invece niente.   Sei passata velocemente, quasi come una meteora.   Ma io non ti dimenticherò mai, oh rossa e sexy ministra !   Avrai sempre un posto speciale nel cuore di tutti i porconi d' Italia !



" Michela e la sua bestia "
 

venerdì 6 gennaio 2012

Arsenico e nuovi insaccati : il killer dei salami


Il killer dei “ salami “ !

Sta riscuotendo un discreto interesse sui giornali locali ed ha avuto anche l' onore del TG 3 Veneto, la notizia di questo agricoltore polesano che, stufo di subire continui furti dei suoi salami fatti in casa, ha deciso di contaminarne alcuni con del veleno per volpi.   Almeno come gesto di ripicca verso questi ladri farabutti.   Ovviamente, come spesso succede in questi casi, l' opinione pubblica si è subito divisa tra innocentisti e colpevolisti ; parliamoci chiaro, è l' argomento principe nei numerosi bar adriesi, dopo crisi e mancanza di soldi.   C'è chi dice che sia un cretino, un “ ebete “, un irresponsabile, insomma un “ killer dei salami “ !   Altri invece, più benevoli, lo considerano un povero cittadino vessato come sempre dai continui furti, dalla polizia che non li prende, dai magistrati che non li tengono dentro ma li mollano il giorno dopo, dalla crisi imperante e dalla necessità di farsi da mangiare in casa !   Insomma le più varie umanità prendono posizione al proposito, alimentate altresì dall' endemica penuria di notizie in Polesine, per cui i poveri giornalisti si attaccano proprio su tutto, per riempire i larghi spazi dei loro giornali.   C'è da dire comunque, che il povero agricoltore, subito dopo aver subito il furto, ha comunicato prontamente alla polizia di averne avvelenati tre, ( un cotechino, un salame e una bondola n. d. r. ), dimostrando quindi un certo buon cuore e forse anche una certa forma di ravvedimento per il gesto, perlomeno particolare, che ha compiuto ; chi lo sa ?, complice forse il clima natalizio, dovremo ringraziare Babbo Natale.   Me lo immagino il ns. amico agricoltore, con il cappello in testa, seduto davanti alla scrivania dell' appuntato, che fa : “ ma mi . . . el me scusa . . . a gavrià na roba da dire “.   “ Dicesse, me dicesse, non avesse timore “, risponde l' appuntato in un impeccabile dialetto siculo, naturalizzato Veneto.   “ Mi insoma, sicome a me so roto i cuiun . . . “, “ avanti parlasse, dicesse . . . “, replica seccato l' appuntato,   “ Bè insoma, mi a ghe no invelenà tri, chissà chi li magnasse e chi se cagasse dosso per na stimana ! “   Eh be, si sa, noi polesani con l' italiano non siamo molto avvezzi, però siamo dopo tutto brava gente, e il ns. amico agricoltore c'è l' ho dimostra.   Messo alle strette dalla sua coscienza, anche dopo aver subito l' ennesimo furto, crolla e dice la verità : “ ne ho avvelenati tre “, per fargliela pagare, per dimostrare a quei ladri, che non la possono fare sempre franca.   Ora bisogna dire che il veleno utilizzato, ( un volpicida ), non genera solo dissenteria, ma è un veleno letale a tutti gli effetti ; insomma fa morire.   Chissà.  Forse il ns. amico agricoltore non lo sapeva, o forse si, fatto sta che stamattina, ( giovedì 5 gennaio 2012 ), sul Gazzettino di Rovigo, che io non compro ma leggo esclusivamente al bar, c'è un bel articolone dove l' USL di Rovigo mette seriamente in guardia sui rischi letali nell' ingerimento di tale sostanza, invita ad acquistare salumi esclusivamente da persone sicure, e vi si legge altresì  una nota degli investigatori addetti alle indagini.   Sembra siano stati incaricati, nientepopodimeno, che il “ NCSI “ da San Daniele del Friuli : Nucleo Carabinieri Salumieri Italiani.   Prevedo due scenari : il primo, un crollo verticale del prezzo di salami, cotechini e soppresse.   E io godo, perchè potrò comprarli con poco e mangiarne tanti.   E il secondo, mica poi tanto ventilato nell' articolone del Gazzettino, di un “ avviso di garanzia “ per tentata strage al povero agricoltore polesano !   Siamo o non siamo il “ Belpaese “ !   


giovedì 5 gennaio 2012

Modi di dire 6



. . . si dice :   “ povero in canna “


Vuol dire trovarsi in stato di estremo disagio, essere totalmente al verde.   L' origine del modo di dire va cercato nell' antico valore simbolico della canna, ( Arundo donax ), vegetale considerato segno di sventura, di miseria e di punizione, come ci riporta lo stesso Vangelo di Matteo, che descrivendo la passione di Cristo, ricorda che a un certo punto fu messa a Gesù una canna in mano in segno di scherno e sempre con una canna fu colpito alla testa.   Probabilmente il fatto di essere cava, di crescere in terreni poveri e di non portare frutti, ha originato la cattiva nomea della canna.


. . . si dice :   “ Cicero pro domo sua “


Dal latino, “ Cicero a favore della sua casa “, viene utilizzato per riferirsi a chi difende con grande fervore una causa che in realtà è a proprio favore e in ogni caso a chi si esalta nel far valere le proprie ragioni.   La frase deriva dal titolo di una celebre orazione tenuta da Marco Tullio Cicerone contro Publio Clodio Pulcro.   In questa arringa del 57 a. C., Cicerone chiede con calore di riavere l' area e i fondi per ricostruire la sua casa, confiscatagli durante l' esilio e il cui terreno venne consacrato alla dea Libertas.   Una consacrazione che Cicerone riteneva non valida.


. . . si dice :   “ gridare ai quattro venti “


Vuol dire far sapere volutamente qualcosa a tutti, divulgarlo pubblicamente.   I venti sono quelli dei 4 punti cardinali, ( Tramontana, Levante, Ostro e Ponente ), e simboleggiano la comunicazione della notizia in ogni direzione.   Va aggiunto che il 4 è una cifra chiave nei detti popolari : fare il diavolo a quattro, dirgliene quattro, fare quattro passi o chiacchiere, in quattro e quattr' otto ecc.   Ciò perchè il 4 fin dall' antichità rappresenta la materia, ( i 4 elementi della filosofia classica : aria, fuoco, terra, acqua ), la Terra, ( le 4 stagioni ; il tetraedro, solido col minor numero di facce ), e la spazialità, ( i già citati punti cardinali ).   In sintesi : l' ambiente circostante.


. . . si dice :   “ essere una torre di Babele “


Descrive un luogo o una situazione confusa e intricata con persone che non si intendono tra loro.   La locuzione ha origine nella Bibbia, libro della Genesi, in cui è descritta la punizione di Dio verso gli uomini, ( disperderli sulla terra e confondere le loro lingue perché non si capissero più ), che dovevano riunirsi in una città costruendo una torre la cui cima toccasse il cielo.   Babel, ( in ebraico confusione ), si riferisce a Babilonia, la maggior città del tempo, e la torre è ispirata alla ziqqurat, ( piramide a gradoni ), alta 90 metri dedicata al Dio Marduk, eretta in città nel II millennio a. C., più tardi distrutta e poi restaurata solo in parte.


. . . si dice :   “ capire l' antifona “


Vuol dire cogliere un' allusione, un sottinteso, in altre parole “ mangiare la foglia “, modo di dire già descritto in questa rubrica.   L' origine del motto, oltre che antichissima, è musicale.   L' antifona, ( dal greco antico suono opposto ), infatti, è una frase che viene recitata, o meglio cantata, nel corso di una salmodia, ovvero di un canto sacro imperniato su un salmo, o un cantico delle sacre scritture e indica, per esempio, nel repertorio dei canti Gregoriani, una voce che si alterna a un altra nel coro.   Musicalmente la si può definire, la prima forma di ritornello e dunque comprendere l' antifona ha il senso di interpretare meglio il coro.


. . . si dice :   “ essere un ambaradan “


Vuol indicare una grande confusione, una baraonda, o comunque una situazione molto complessa.   L' origine di questo strano vocabolo è storico-geografico.   E' infatti una storpiatura di Amba Aradam, un massiccio montuoso dell' Etiopia, nelle vicinanze del quale, le truppe italiane, sconfissero nel 1936 l' esercito abissino dopo una dura battaglia.   Fu uno scontro molto confuso : gli italiani erano alleati con alcune tribù locali, ma le trattative nel corso della battaglia cambiarono più di una volta il quadro delle alleanze, sicché truppe abissine passarono da una parte all' altra.   Per questo i reduci negli anni successivi, cominciarono a paragonare una situazione disordinata e caotica “ ad Amba Aradam “.

martedì 3 gennaio 2012

La nuova etichetta europea delle carni


Agroalimentare : è arrivata la nuova etichetta europea !

E' ufficiale ormai.  Dopo 4 anni di incontri fra esperti nelle 3 principali istituzioni europee, la Commissione, il Consiglio e il Parlamento, è entrata definitivamente  in vigore, quest' anno 2012, la nuova etichetta che accompagna la confezione degli agroalimentari.   E' formata in modo da poter leggere il contenuto in modo “ chiaro e forte “ che, oltre ad evidenziare la caratteristiche dell' alimento, informa anche sulla presenza di sostanze che potrebbero causare allergie a consumatori sensibili.   Un' etichetta alimentare-salutistica che ha impiegato, per vedere la luce, un tempo da parto dell' elefante, per raggiungere un compromesso di sintesi fra i vari interessi connessi.   La nuova etichetta sostituisce una vecchia normativa del 1979, ed è obbligatoria per tutte le carni fresche, suini, ovini, avicoli e bovini.   Altri alimentari sono in lista d' attesa per esserne dotati, come gli insaccati e il latte.   Una spinta decisiva all' etichettatura UE l' hanno data le varie emergenze sanitarie come mucca pazza, febbre suina, aviaria, tanto per citare le più conosciute.   Fenomeni deleteri per la nostra economia e quasi inconsistenti per la salute.   Intanto continuano le truffe nel settore agroalimentare.   Agropirateria è il termine che viene ad arricchire il nostro lessico e non ha bisogno di spiegazioni.   La pirateria è vecchia forse come il mondo, e la memoria corre ai bucanieri moderni che attrezzati da par loro, assaltano le navi nei mari.   Ogni giorno le cronache informano del prezioso operato dei Nuclei Antifrodi dei Carabinieri che operano nell' ambito delle competenze del Ministero delle politiche Agricole e Alimentari.   Sequestrano tonnellate di alimenti “ taroccati “ che traggono in inganno l' ignaro consumatore, defraudandolo nella qualità e nel prezzo.   Sono frodi doppiamente pericolose perchè, oltre alla salute, intaccano il buon nome delle produzioni italiane danneggiando i produttori onesti che, grazie alla loro professionalità, stanno imponendo nei mercati esteri con le Dop e le Igp, sinonimi di garanzia, correttezza e buon nome, le eccellenze delle specialità italiche.   A tal proposito denoto una considerevole assenza da parte delle istituzioni consolari, nel controllo sui mercati esteri di competenza.   I truffatori si adeguano e si specializzano utilizzando, oltre i normali canali commerciali, anche il web, raggiungendo facilmente con messaggi accattivanti il consumatore a domicilio.   E' difficile evitarli del tutto.   Un buon modo per contenere le loro azioni truffaldine può essere acquistare direttamente, per quanto possibile, dal produttore sia singolo che associato.   Mi sembra che comprare carne e insaccati via internet, non sia proprio il massimo !   Quindi lunga vita ai nostri bravi macellai e salumieri italiani !  

lunedì 2 gennaio 2012

Riforma del catasto italiano = ancora più tasse !


L' anno nuovo 2012 porterà ai contribuenti italiani, cioè a tutta la popolazione, una raffica di aumenti di tutti i servizi oltre ad importanti e significative riforme di enti e strutture, non per questo finalizzate all' efficentamento delle stesse, ma bensì nel rubarci più soldi.   Va proprio in questa direzione la riforma del catasto fortemente voluta dal governo Monti, ma che segue la falsa riga già precedentemente tracciata da Visco.   A suo tempo, la riforma di Visco, aveva visto la contrarietà dell' intero mondo politico, mentre oggi lo stesso, plaude alla riforma Monti.   La novità fondamentale nella riforma Monti del catasto, prevede l' introduzione del valore patrimoniale dell' immobile, collegata all' applicazione di un fantomatico quanto misterioso algoritmo.   Si abbandona quindi il concetto di rendita, per abbracciare quello più complesso e certamente opinabile del patrimonio collegato all' immobile, il tutto nell' aumento complessivo dell' imposta generale.   E' stato riconosciuto da tantissimi analisti, ai quali mi associo, che questa riforma del catasto, assume la forma di una piccola patrimoniale, che va vigliaccamente a colpire dove è più facile : cioè sulla casa, quel bene fondamentale di tutti gli italiani.   Ricordo che l' Italia è l' unico paese d' Europa con la più alta percentuale di immobili di proprietà privata, fattore questo che ha sempre contribuito in maniera consistente al riempimento del forziere pubblico.   Ma si vede che questo non bastava e quindi, dopo la reintroduzione dell' ICI, ora rinominata IMU e dell' aumento del suo coefficiente dal 100 al 160 %, ecco ulteriori aumenti profilarsi all' orizzonte dei proprietari di immobili.   Se questo deve essere l' esito di un governo di emergenza, poiché ricordo che il governo Monti si è dichiarato come governo d' emergenza, siamo veramente messi male, anche perchè questo sembra proprio il primo step alla futura riforma fiscale, cioè più tasse !   Il catasto rappresenta in tutti i paesi d' Europa, e probabilmente del mondo, l' inventario corretto di tutti gli immobili che compongono quel paese, correttamente acatastati, il che significa catalogati ed inventariati all' interno del giusto coefficiente di rendita ; ovviamente non è possibile che un appartamento in centro a Milano, sia acatastato con lo stesso coefficiente di un appartamento alla Bovisa.   Questo è ovviamente avvenuto ; l' Italia, si sa, è anche il paese dei furbi e delle sperequazioni.   Ma è in questi casi, e solamente in questi casi, che l' amministrazione pubblica deve colpire e punire.   E' invece tutto va nella direzione sbagliata.   Si perchè colpire il patrimonio in sede catastale è sbagliato, mentre tassare la plusvalenza nella vendita è corretto, ed è il criterio utilizzato in tutti i paesi europei, Rep. Ceca e Slovacchia compresi.   Per concludere voglio soffermarmi un attimo sull' applicazione di questo misterioso algoritmo per la determinazione del valore patrimoniale.   Vi ricordo che fu proprio l' applicazione degli algoritmi sulle transazioni finanziarie, sulle determinazioni di futures, obbligazioni e mutui, elemento fortemente scatenante alla crisi finanziaria del 2008.   In quel caso tante banche, tanti intermediari fallirono, trascinando con se anche tante innocenti famiglie.   Pensate anche Voi quello che penso io ?