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mercoledì 24 agosto 2011

Buon compleanno BIKINI !

Buon compleanno BIKINI !

Il Bikini compie 65 anni ! E' diventato maturo ormai ma, fortunatamente per lui, e sui corpi di tutte le donne giovani e belle del pianeta ! Era il lontano 1946 quando a Parigi, durante una sfilata di moda, fece la sua prima apparizione il primo “ due pezzi “. A disegnarlo era stato lo stilista Heim pubblicizzandolo come “ il costume da bagno più piccolo al mondo “ e per questo motivo chiamato “ Atomo “. Ma fu lo stilista-ingegnere Louis Rehard a perfezionare questa invenzione. Il Bikini prese il nome da un atollo delle isole Marshall, Bikini appunto, in cui in quelli stessi giorno gli USA fecero brillare per la prima volta la bomba atomica. Da allora ne ha fatta proprio tanta di strada . . . beato lui !
Buon compleanno Bikini !

venerdì 19 agosto 2011

Addio Simone !

Addio Simone !


Sono venuto a sapere proprio ieri, ( martedì 16 agosto 2011 ), e tramite una pagina Facebook, della scomparsa di Simone Bianchetti. Nato a Cervia, nel 68, e morto a Savona nel giugno del 2003 a soli 35 anni, ai più risulterà sicuramente un nome sconosciuto. Ma per gli appassionati di vela e mare, Simone era un mito ! Premetto che non seguo assiduamente il mondo delle regate veliche ma che, da buon marinaio, mi interesso al mare, alle navi e a tutto quello che succede sulla superficie degli oceani. Simone si era distinto fin da giovanissimo per una sua particolare attitudine alla conduzione velica accompagnata da un'enorme rispetto per il mare ; si può tranquillamente dire che il mare e Simone, vivessero in simbiosi e forse, proprio per questo, inizia prestissimo la sua carriera : nel 1994 prende parte al Boc Challenge, il giro del mondo in solitario a tappe, con la barca "Town of Cervia", completando la prima tappa tra Charleston (South Carolina) e Cape Town e ritirandosi durante la seconda tra Cape Town e Sidney. Nel 1995 ha affrontato la Mini Transat, navigazione transatlantica in solitario, con barche di sei metri ("Vismara Kidogo"), arrivando decimo e nel 1996 la Europe One Star da Plymouth a Newport sul “ Verdone “ un 50 piedi di proprietà di Cino Ricci ribattezzato "Town of Cervia - Merit Cup" e, nello stesso anno, la "Quèbec-Saint Malo", traversata transatlantica in equipaggio. Nel 1997 ha partecipato alla Solitaire du Figarò, considerata la regata tecnica per eccellenza, la palestra dei navigatori solitari e nel 1998 alla Route du Rhum con il "Moana 60" il primo 60 piedi open costruito in Italia e progettato da Vittorio Malingri, sempre in solitario. Nel 1999 ha partecipato alla "Transat des Sables", una corsa di 800 km in otto giorni nel deserto del Sahara, in Mauritania, con un carro a vela da lui progettato ("Tin.it-desert Fox"), nella quale arriva quarto e per qualche ora è disperso durante una tempesta di sabbia. Nel 2000-2001 ha partecipato al Vendée Globe, giro del mondo di 25.000 miglia senza scalo in solitaria, in parte nel Mare Antartico, con la barca "Aquarelle". Il Vendèe Globe è considerata la regata più impegnativa per i velisti solitari, il vero banco di prova per eccellenza ed antonomasia. Completa l'impresa in 121 giorni un'ora e 28 minuti, piazzandosi dodicesimo. Nel 2002-2003 ha partecipato all' Around Alone, giro del mondo in solitario a tappe, con la barca "Tiscali Global Challenge", completando il percorso in 159 giorni 20 ore e 53 minuti classificandosi terzo. E questo il curriculum, eccezionale, fantastico, formidabile, per un ragazzo giovanissimo, con un'enorme forza di volontà ed un carattere assolutamente unico per poter affrontare tutti quei mesi di navigazione, solo, in mezzo all' oceano. E poi Simone era un mio amico ! Un mio compagno di corso all' Istituto per le attività marinare Giorgio Cini in isola di San Giorgio a Venezia. Ho un ricordo bellissimo di Simone. Non era alto, ma aveva un fisico già possente, i bicipiti già formati e grossi. Aveva un carattere taciturno, introverso, inizialmente diffidente ma poi, dopo qualche battuta, diventava simpaticissimo, schietto, sincero, leale come tanti romagnoli. Mi ricordo anche la sua capigliatura e il suo abbigliamento : una specie di cresta punk e un giubotto di panno blu, da autentico “ sailor-man “ di un racconto di Verne. In classe non era brillante. Quando i professori spiegavano sembrava avesse sempre la testa fra le nuvole. Spesso e volentieri alle interrogazioni e ai compiti era impreparato ; e poi le assenze e i ritardi, tanto da farci sospettare che avesse dei problemi in famiglia. Ma alla fine “ apriva le vele “, “ raccoglieva tutto il vento “ e faceva lo sprint finale ; una tattica che deve esserli sicuramente servita durante tutte le sue traversate solitarie. Poi passai alla sede distaccata del Cini a Chioggia e successivamente all' Istituto Nautico e quindi ci perdemmo di vista. Sapevo comunque della sua attività di velista poiché un giorno, quando abitavo a Forlì, lo intravidi per una manciata di secondi nel notiziario della televisione locale. Era di ritorno da una delle sue imprese e il giornalista li faceva le solite domande di rito. Bravo Simone, pensai tra me e me ! C'è l'hai fatta ! Hai realizzato il tuo sogno di ragazzo ! Anzi penso che Simone sia sempre rimasto un ragazzo ; quel ragazzo simpatico che parlava sempre di mare e di barche nelle nostre serate nebbiose a Venezia. Quel ragazzo che ha sempre rincorso la sua immaginazione nelle lunghe traversate solitarie, solitarie per noi, ma non per lui, poiché il suo compagno di viaggio, sono sicuro, è sempre stato il mare. La notizia della sua prematura morte è stata terribile per me ! E mi ha fatto provare due cose : la prima, l'invidia. Per la prima volta ho provato veramente invidia per una persona. Per Simone. Perché invidio le sue imprese e soprattutto quello che hanno visto i suoi occhi : le distese sconfinate degli oceani, le albe e i tramonti sull' oceano. La seconda è la rabbia ! La rabbia per Dio, e questa rabbia mi ha dato l'ulteriore consapevolezza che Dio non esiste ! Perché se esistesse veramente questo essere dispensatore di amore e di fratellanza, mai e poi mai avrebbe dovuto prendersi la vita di Simone a soli 35 anni. Mai e poi mai un ragazzo così avrebbe dovuto morire a 35 anni ! L'unica consolazione che mi rimane, a me e a tutti quelle che l'hanno conosciuto, è che nella sua breve vita ha fatto tutto quello che si era prefisso e sognato di fare, e l'ha fatto in grande, senza compromessi !     ADDIO SIMONE !






giovedì 18 agosto 2011

Modi di dire 3


Si dice : “ dare perle ai porci “

Questa espressione significa dare qualcosa di prezioso a chi non è in grado di apprezzarlo o ne è indegno commettendo dunque un grave spreco. La frase è di origine evangelica. E' contenuta infatti nel Vangelo secondo Matteo ( Matteo, 7, 6 ) e fa parte del lungo elenco di raccomandazioni che Gesù rivolge ai propri discepoli durante il celebre “ discorso della montagna “. “ Non date ciò che è santo ai cani e non gettate le vostre perle ai porci “, ammonisce Cristo in questo passaggio, “ perchè non le calpestino e, rivoltandosi, vi sbranino “.


Si dice : “ far vedere i sorci verdi “

Significa mettere qualcuno in difficoltà, creargli gravi problemi. La frase, antica iperbole popolare, è entrata nell'uso comune negli anni '30 quando esordirono nella Regia Aeronautica i trimotori Savoia-Marchetti S.M. 79. Un ufficiale nel vedere i nuovi aerei disse che avrebbero fatto vedere “ i sorci verdi “ ai nemici. E la 25ma squadriglia della R. A. decise così di farne il proprio emblema dipingendogli sugli aerei.


Si dice : “ piantare in asso “

Piantare in asso o lasciare in asso vuol dire abbandonare qualcuno da un momento all'altro, senza preavviso. L'origine della locuzione è dibattuta : per alcuni va ricondotta al gioco delle carte o dei dadi, col significato di “ fare il punto più basso ( cioè l'uno ) “. La similitudine verrebbe dall'asso, che sta solo ed è il punto peggiore. Per altri invece è la deformazione popolare di “ piantare ( o lasciare ) in Nasso “, l'isola greca dove, secondo l'antica mitologia, Teseo, dopo aver ucciso il Minotauro, abbandonò improvvisamente e per motivi non chiari la sposa Arianna, che l'aveva aiutato nell'impresa fornendogli il celebre filo.


Si dice : “ essere il capro espiatorio “

Vuol dire sentirsi la persona su cui, a torto o a ragione, vengono fatte ricadere tutte le colpe. La frase è di origine biblica. Quella del capro espiatorio è una cerimonia sacrificale del Giorno dell' Espiazione ( Yom Kippur ) di cui si parla nell'antico Testamento. Il sacerdote poneva la mano sulla testa del capro prescelto e confessava tutti i peccati del popolo d' Israele. L'animale poi, portando simbolicamente con se tutti i peccati, veniva sacrificato al demone Azazel.


Si dice : “ ante litteram “

Questa espressione latina definisce personaggi, correnti di pensiero, movimenti culturali che anticipano molto fenomeni storici e culturali in un certo modo definiti epoca successiva. Per esempio : Shakespeare potrebbe essere considerato un romantico ante litteram poiché nelle sue opere secentesche sono presenti accenti e contenuti tipici del movimento artistico e letterario dell' 800. La locuzione ha origine nell'antico mondo del lavoro editoriale : si riferisce infatti alla prova di un'incisione tirata prima che vi sia apposta la didascalia detta “ littera “ o “ lettera “.


Si dice : “ mandare a monte “

L'espressione idiomatica “ mandare a monte “ qualcosa, vuol dire farla fallire, interromperla, impedirne la realizzazione. L'origine del modo di dire è da ricercare nel gergo dei giochi di carte. “ Monte “ è in questo caso il mazzo di carte da distribuire ai giocatori. Allorchè ad esempio ci si accorge che le carte sono state date in numero sbagliato mentre già si gioca o che vi sia stata qualche infrazione delle regole, si ricomincia la partita senza tener conto dei punti fatti in quella stessa smazzata. In gergo si dice “ mandare a monte la partita “, ossia restituire le carte al mazzo.


Si dice : “ all'acqua di rose “

E' un modo di dire che significa “ in maniera lieve, blanda e superficiale, di scarsa efficacia “. L'origine della locuzione si trova nel campo della cosmesi : per acqua di rose si intende infatti una soluzione acquosa ottenuta dalla distillazione in corrente di vapore dei petali di rose durante la lavorazione dell'essenza. Essa viene impiegata come rinfrescante, tonificante, lenitivo ed astringente. E nell'industria profumiera è utilizzata per la produzione di acque profumate. Insomma, è un liquido che profuma, ma non è un profumo. Di qui la frase.