tag:blogger.com,1999:blog-80947933967875787922024-03-14T02:27:56.536+01:00Ersilio GallimbertiRiflessioni, idee, commenti e giudizi, di un uomo " quasi " libero !Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.comBlogger419125tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-74670535195778377412018-02-22T08:51:00.000+01:002018-02-22T08:51:35.181+01:00Come si vota nel mondo.<br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #ff3333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i><b>In
Gambia, per le elezioni politiche, si vota con un sistema basato su
pentole e biglie. In Australia, invece, presentarsi ai seggi
elettorali è obbligatorio per legge. Mentre il Bel Paese è in pieno
fermento elettorale, facciamo il punto della situazione su alcune
delle curiosità riguardo alle elezioni politiche nel mondo.</b></i></span></span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXL7yTq2OB2U_e8bHuV4jo8N9PMx7ZAHmj-rjFXwvAqh6iSkbj_QAc-1mon1EXZN2ZS3yWyiMzEe0M_UQCq_zd65pUBztkHqVUN4YADx6noyuWZqrGl-EX99H-ff5CjDr2dUDUkmpyuFCs/s1600/votazioni+3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="361" data-original-width="500" height="288" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXL7yTq2OB2U_e8bHuV4jo8N9PMx7ZAHmj-rjFXwvAqh6iSkbj_QAc-1mon1EXZN2ZS3yWyiMzEe0M_UQCq_zd65pUBztkHqVUN4YADx6noyuWZqrGl-EX99H-ff5CjDr2dUDUkmpyuFCs/s400/votazioni+3.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Il
prossimo marzo il popolo italiano è nuovamente chiamato alle urne
per votare la XVIII legislatura, che, nel migliore dei casi,
governerà il paese per il prossimo quinquennio. Le scommesse su
quest'ultimo punto rimangono ampiamente aperte, visti i turbolenti
trascorsi politici degli ultimi anni. Se ultimamente la politica
italiana è stata caratterizzata da instabilità, non resta quindi
che aspettare le prossime elezioni e sperare in un risultato che
porti più certezze. Nell'attesa vi voglio intrattenere andando alla
scoperta delle peculiarità, o a piacimento delle imperfezioni, delle
elezioni politiche nelle altre nazioni in giro per il mondo.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Per
la serie chi va piano va sano e va lontano, le elezioni politiche in
India durano normalmente più settimane. Con un pubblico di oltre
ottocento milioni di persone aventi diritto al voto, il paese sembra
rappresentare la più grande democrazia esistente a livello mondiale.
L'ampio pubblico elettorale richiede grandi sforzi organizzativi,
nonché ingenti costi, con le elezioni che si svolgono per diverse
settimane se non addirittura mesi.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Nell'ultima
tornata <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Elezioni_parlamentari_in_India_del_2014" target="_blank">elettorale del 2014</a>, ad esempio, che ha eletto 543 membri del
Parlamento, le elezioni hanno avuto luogo in nove giorni diversi
nell'arco di oltre cinque settimane, ottenendo il primato come le più
lunghe elezioni nella storia della nazione, e del mondo aggiungo io.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Votare
già a 16 anni è possibile in alcuni paesi tra cui Brasile, Austria,
Nicaragua e Argentina, mentre la soglia dei 17 anni è fissata per
Indonesia e Sudan. Similmente, alcuni Stati della Germania,
permettono a chi ha più di 16 anni di votare per le elezioni locali,
mentre in Scozia la votazione per i più giovani, ovvero sedicenni e
diciassettenni, è stata ammessa per la prima volta per il referendum
sull'indipendenza del 2014.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Inoltre,
tra i must della maggior parte delle nazioni al mondo, il voto nel
weekend è di norma preferito alle votazioni nei giorni settimanali,
con la domenica eletta come giorno per eccellenza. Tuttavia, in
alcuni paesi di lingua anglofona, la regola trova la sua eccezione.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ecco
quindi che in Canada si vota solitamente di lunedì, in Inghilterra
di giovedì, mentre in America, per tradizione, il giorno delle
votazioni <a href="https://www.focus.it/cultura/storia/perche-negli-stati-uniti-si-vota-di-martedi" target="_blank">cade di martedì</a>.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFFVKbvdoh2OE3B0O_RqJPRbZ-uGkSJoCPFu4R8CHUrZNIDcbqK7BiGAfC6tEQ1ahyWGA2KCuVWOR4Zj_54F19ObZmf0Gjnb8-_fGaucgyild9t1Hk62PA5r5xOU6nexKsGn1e53KwCqse/s1600/votazioni+1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="484" data-original-width="648" height="298" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgFFVKbvdoh2OE3B0O_RqJPRbZ-uGkSJoCPFu4R8CHUrZNIDcbqK7BiGAfC6tEQ1ahyWGA2KCuVWOR4Zj_54F19ObZmf0Gjnb8-_fGaucgyild9t1Hk62PA5r5xOU6nexKsGn1e53KwCqse/s400/votazioni+1.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Un
meccanismo di voto obbligatorio esiste in alcune nazioni, tra le
quali Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Grecia e Lussemburgo. In
questi paesi, con piccole differenze locali, registrarsi e
presentarsi al voto è obbligatorio per i cittadini di almeno 18
anni. In caso di assenza al voto, ogni paese stabilisce sanzioni
diverse, tra cui anche azioni penali e multe.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Inoltre,
in alcuni casi, i cittadini che non si presentano ai seggi in più
elezioni possono perdere il diritto di voto per un determinato
periodo di tempo, o incontrare difficoltà nell'ottenere un impiego
pubblico.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Nei
paesi a basso tasso di alfabetizzazione, i legislatori devono trovare
soluzioni alternative per permettere ai cittadini di esprimere il
proprio voto. In Gambia, ad esempio, fin dal 1965 gli elettori non
votano con una normale scheda elettorale, bensì con una biglia.
Questa dev'essere fatta cadere in una delle pentole colorate che sono
preparate nei seggi e associate alle foto dei candidati alle
elezioni. Non appena la biglia cade nella pentola del candidato
prescelto, un meccanismo fa suonare il campanello di una bicicletta a
indicare che il voto è stato eseguito correttamente e senza brogli.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Infine,
partecipare al voto sembrerebbe sempre di più un optional a livello
globale.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Secondo
l'<a href="https://www.idea.int/" target="_blank">Institute for Democracy & Electoral Assistance</a> (IDEA),
nonostante il numero degli aventi diritto al voto sia aumentato nel
tempo, l'affluenza alle urne è in continua diminuzione.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Se
la partecipazione popolare mondiale superava in media di poco il 75%
negli anni 50', nel periodo 2011-15 lo stesso dato ha raggiunto solo
il 66%. Il declino maggiore sembrerebbe essersi registrato proprio in
Europa, con un calo pari al 20% dai soli anni 80'.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">In
controtendenza, per una volta in positivo, la performance italiana
alle elezioni del 2013, con un'affluenza pari al 75%, che non ha
fatto sfigurare il Bel Paese. L'appuntamento è ora a domenica 4
marzo: riuscirà la penisola a mantenere tale risultato?</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-71687189535730236352018-02-11T10:37:00.000+01:002018-02-11T10:37:12.828+01:00Viaggio nel futuro.<br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #ff3333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i><b>Già
nel 2020 potremo guidare un'auto volante. Facciamo un viaggio nel
tempo alla scoperta di alcune piccole grandi innovazioni tecnologiche
del vicino e più lontano futuro.</b></i></span></span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Multilinguismo
digitale</b></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhWtTmS-EZKyt7UO2PXBWIK_1-XR2zyOA_hsDIXPEyA18eVgxSUigdA3S0_jbLQmSgA5LbHYolnfbJVsLCLG53sKEQ1qe2yrQkbD-jfmzV2ThhT0Aj5NqmH6SHcOEwgH_vcm4PFYUzSOCc/s1600/scifi_art4.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="573" data-original-width="692" height="330" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhWtTmS-EZKyt7UO2PXBWIK_1-XR2zyOA_hsDIXPEyA18eVgxSUigdA3S0_jbLQmSgA5LbHYolnfbJVsLCLG53sKEQ1qe2yrQkbD-jfmzV2ThhT0Aj5NqmH6SHcOEwgH_vcm4PFYUzSOCc/s400/scifi_art4.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Nel
vicino futuro parlare e </span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">comprendere</span></span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
una lingua straniera, non sarà più un problema. Recentemente Google
ha lanciato il primo paio di auricolari, in grado di tradurre ben 40
lingue straniere in tempo reale. Nella demo dell'evento lancio, che
ha avuto luogo lo scorso ottobre 2017, gli auricolari hanno permesso
una conversazione fluente tra una persona inglese e una svedese. Il
prodotto, chiamato </span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i><a href="http://www.lastampa.it/2017/10/06/tecnologia/news/abbiamo-provato-le-pixel-buds-di-google-le-cuffie-che-vi-faranno-parlare-in-lingue-senza-doverle-studiare-KtobxJezB7dboMGhWoffyJ/pagina.html" target="_blank">Pixel Buds</a></i></span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
funziona in combinazione con Google Traslator e offre anche le
normali funzionalità proprie dei più tradizionali auricolari.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Mai
più senza</b></span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Mai
più senza portafogli, chiavi o occhiali: un gruppo di studenti del
Colorado ha messo a punto un semplice strumento che, in forma di
quella che può sembrare una piccola chiavetta USB, permette
all'utilizzatore di evitare inutili dimenticanze. Lo strumento,
precedentemente connesso al proprio cellulare, potrà essere
applicato a qualsiasi oggetto a piacimento che non si vorrà essere
scordato. Nel momento in cui l'oggetto non verrà più tracciato dal
Bluetooth del proprio smartphone, questo invierà una notifica al
proprietario avvertendolo dell'oggetto appena dimenticato e
informandolo sull'ultimo posto in cui questo è stato registrato a
sistema. L'utile gadget, chiamato </span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i><a href="http://www.fastweb.it/smartphone-e-gadget/mu-tag-il-device-per-prevenire-lo-smarrimento-degli-oggetti-personali/" target="_blank">Mu Tag</a></i></span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
potrebbe essere disponibile già all'inizio del prossimo anno.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Robot
stellati</b></span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Il
processo di digitalizzazione domestica avanza. L'anno prossimo
arriverà la prima cucina robotica al mondo. </span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i><a href="http://www.moley.com/" target="_blank">Moley</a></i></span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
così il nome del prodotto, è formata da una coppia di bracci
robotici che fuoriescono dai pensili di una cucina tradizionale.
Grazie ai comandi ricevuti dal cellulare o da uno schermo touchscreen
posto nella cucina stessa, il robot sarà in grado di lavorare in
modo autonomo utilizzando il piano cottura, il forno e i normali
piani di lavoro. Con la stessa abilità di un umano, i bracci
meccanici cucineranno il piatto prescelto e puliranno la cucina una
volta finita la preparazione. Bando quindi a prestigiosi ristoranti,
i piatti stellati verranno serviti direttamente a casa.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Wi-Fi
globale</b></span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Comincia
il countdown anche per chi fosse alla continua ricerca di hotspot
gratuiti in giro per il mondo. Elon Musk, fondatore dell'impresa </span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: medium;">aerospaziale
<a href="http://www.spacex.com/" target="_blank">SpaceX</a>, sta infatti pianificando il lancio di </span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif; font-size: medium;">4425
satelliti nello spazio, per rendere accessibile Internet ad alta
velocità in ogni luogo della terra. I primi test con il lancio dei
primi satelliti sono in programma a partire dal 2018. Se i risultati
dovessero essere positivi, il nuovo sistema satellitare potrebbe già
funzionare nel 2019.</span><br />
<br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"></span></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Sogno
o realtà</b></span></span></div>
<br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Spetta
all'Institute for the Future, (IFTF), un'organizzazione californiana
che raggruppa esperti di futurologia, il premio per la </span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOcThdD3Be-OtNM-NQMZZ_h5oB2KkFApZdWAoielmAwU3BXfyZ6JFxQsNogDNEP27pnNHDRQHjRbnzzgYcP1rb-59h-o8GOxrAxoK9coKlip7e3x5OGdfAf6VT4tdNHddT7f7X_2BvtZ1q/s1600/f+42.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="539" data-original-width="674" height="255" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOcThdD3Be-OtNM-NQMZZ_h5oB2KkFApZdWAoielmAwU3BXfyZ6JFxQsNogDNEP27pnNHDRQHjRbnzzgYcP1rb-59h-o8GOxrAxoK9coKlip7e3x5OGdfAf6VT4tdNHddT7f7X_2BvtZ1q/s320/f+42.jpg" width="320" /></a></span></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">previsione dei
più stravaganti prodotti che potrebbero essere disponibili in un
lontano futuro. Tra i più originali, </span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i><a href="http://context.reverso.net/traduzione/inglese-italiano/mind+meld" target="_blank">Mind Meld</a></i></span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
ovvero una coppia di pillole che permette la telepatia tra due
persone. Secondo le istruzioni indicate, l'assunzione di una pillola
a persona garantirebbe al 100% la connessione telepatica. Precauzioni
prima dell'uso: non indicate per chi non vuole condividere con gli
altri i propri pensieri. Altrettanto interessante la promessa di
</span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i><a href="http://minimart.iftf.org/index.php/product/intention-viewer/" target="_blank">Intention Viewer</a></i></span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
un paio di occhiali speciali in grado di leggere le intenzioni delle
persone osservate. Basterà guardare una persona con le speciali
lenti di questo prodotto, per identificare ed eventualmente
registrare in memoria, le intenzioni del soggetto scrutato. Infine,
da non perdere anche il </span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Microbial
Mood Ring</i></span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
un anello che permette di evitare rischiose malattie. Secondo i
creatori, il "gioiello" cambierà infatti colore, non
appena la pelle di chi lo indosserà entrerà in contatto con batteri
e virus che potrebbero rivelarsi dannosi per la sua salute. Per chi
fosse interessato a saperne di più, altri prodotti del futuro sono
visibili sul sito del mercato "Future Now Mini Mart"
(<a href="http://minimart.iftf.org/" target="_blank">http://minimart.iftf.org</a>)</span></span><br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Viaggiare
sul cielo</b></span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">La
macchina volante che ha fatto sognare i telespettatori del famoso
film "Ritorno al futuro" a metà degli anni 80, potrebbe
approdare sui mercati già entro il prossimo triennio. Toyota ha
confermato proprio quest'anno 2017, un investimento per sviluppare un
primo prototipo. Il veicolo, soprannominato </span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i><a href="http://www.dailymail.co.uk/sciencetech/article-4506598/Toyota-invests-flying-car-called-Skydrive.html" target="_blank">Skydrive</a></i></span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
sarà lungo 2,9 metri, largo 1,3 metri e avrà un'altezza di poco
superiore al metro. Misure super compatte che permetteranno ai
fortunati guidatori, di elevarsi a 10 metri dal suolo e di
raggiungere una velocità in volo pari a circa 100 km all'ora. I
primi test dovrebbero realizzarsi nel 2018, mentre i creatori
ipotizzano la vendita sul mercato nel 2020. La macchina potrebbe
addirittura essere usata per accendere la fiamma dei Giochi Olimpici
di Tokio dello stesso anno.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<br />Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-69991621222314399412018-01-25T08:53:00.000+01:002018-01-25T08:53:20.760+01:00Il mondo diventa sempre più green.<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #ff3333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Secondo
uno studio dell'<a href="https://www.stanford.edu/" target="_blank">Università di Stanford</a>, circa 139 paesi nel mondo
potrebbero soddisfare i propri fabbisogni energetici con le sole
energie rinnovabili <a href="https://www.engie.it/rinnovabili-un-mondo-100-green-e-possibile" target="_blank">già entro il 2050</a>. Ve lo spieghiamo in 12 punti.</i></span></span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">1547
Megawatt la capacità potenziale massima che potrebbe raggiungere il
più grande impianto fotovoltaico progettato al mondo e situato a
<a href="http://ilprogressonline.it/2017/11/green-energy-rivoluzione-energetica/" target="_blank">Zhongwei</a>, in Cina. Il paese ospita anche l'impianto solare più
"tenero" al mondo, ovvero una struttura a forma di panda
gigante, con una capacità totale installata pari a 50 Megawatt.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">60%
la riduzione dei costi di produzione che è stata annoverata per
l'energia eolica e solare dal 2009 al 2017. Secondo alcuni studi, i
costi potrebbero beneficiare di un ulteriore diminuzione del 40% nei
prossimi </span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjybNc_Hv2IUW2cK9AuMpQbC-BizZ1y4Pzbe4ipg0663cqMB9c_X8iYhyphenhyphenl6UQMwROFsiMENa6tqE8efq0JOBt20bCulzW1yimNzCTxX-UfQeQnFbsri0wNhPyTLsHhGMza8mLNWy6mtLwr_/s1600/Arabian_Mare_and_Foal_Louisville_Kentucky.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="539" data-original-width="719" height="298" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjybNc_Hv2IUW2cK9AuMpQbC-BizZ1y4Pzbe4ipg0663cqMB9c_X8iYhyphenhyphenl6UQMwROFsiMENa6tqE8efq0JOBt20bCulzW1yimNzCTxX-UfQeQnFbsri0wNhPyTLsHhGMza8mLNWy6mtLwr_/s400/Arabian_Mare_and_Foal_Louisville_Kentucky.jpg" width="400" /></a></span></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">10 anni. Così, queste energie, sarebbero in grado di
autosostenersi nei mercati senza l'ausilio di sussidi statali.</span></span><br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">50%
la crescita globale che è stata registrata dall'energia solare nel
2016 rispetto all'anno precedente. Ad oggi le fonti fotovoltaiche
possono contare su una capacità mondiale pari a 305 Gigawatt. I più
grandi investimenti nel settore derivano soprattutto da Cina e Stati
Uniti.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">#1400.
Una turbina eolica dotata di 2,5 Megawatt di capacità, può generare
un ammontare di elettricità in grado di soddisfare i bisogni annuali
di circa 1400 abitazioni. La stessa energia potrebbe permettere di
bollire circa 230 milioni di tazze di tè o di alimentare un computer
per circa 2000 anni.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">2/3
la frazione della capacità globale netta di energia che, secondo
l'<a href="https://www.iea.org/" target="_blank">Agenzia Internazionale dell'Energia</a> (AIE), è stata costituita da
fonti rinnovabili nel 2016.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">70,2%
la crescita della produzione di energia rinnovabile che è stata
registrata nei paesi EU-28 tra il 2005 e il 2015.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">1
ora. Secondo il <a href="http://www.nationalgeographic.it/ambiente/2010/04/16/news/solar_energy-3002/" target="_blank">National Geographic</a> un'ora di luce solare sulla
terra, immagazzinata in tutto il suo potenziale, produrrebbe una
quantità di energia sufficiente a rispondere alla domanda energetica
globale per un anno intero.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">5512
Terawatt/ora l'energia totale che è stata prodotta da fonti
rinnovabili nel 2015 nel mondo. Di questa il 70% è risultata in
energia </span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKD4HW0LuvIb2FuSQ0-iCWoXoD_-2JA0weuCR4HeiHN-dwafscmXb3XgwNfPvvh3tMb6e5TIwwI0hMX5VTw6fS9wdWu6GksWBKjKyHpEj17U2UNuBE_e65qQwmMjo-s_uQiCTgUrGLebvU/s1600/auto+e+albero.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="539" data-original-width="801" height="215" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKD4HW0LuvIb2FuSQ0-iCWoXoD_-2JA0weuCR4HeiHN-dwafscmXb3XgwNfPvvh3tMb6e5TIwwI0hMX5VTw6fS9wdWu6GksWBKjKyHpEj17U2UNuBE_e65qQwmMjo-s_uQiCTgUrGLebvU/s320/auto+e+albero.jpg" width="320" /></a></span></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">idroelettrica, il 15% in energia eolica, l'8% in bioenergia,
il 5% in energia solare. Il restante 2% è derivato da fonti
geotermiche e marine.</span></span><br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">16,7%
del consumo totale di energia nei paesi EU-28 per il 2015 è derivato
da fonti di energia rinnovabili. Islanda e Norvegia sono risultate le
nazioni più "green", con un impiego di energie pulite pari
rispettivamente al 70,2% e al 69,4% dei consumi energetici totali.
L'Italia si posiziona sopra la media europea con una percentuale pari
al 17,5%. In coda alla classifica Lussemburgo e Malta, ferme solo al
5%.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">17
miliardi di dollari l'ammontare di investimenti pubblici che, secondo
l'<a href="http://www.irena.org/" target="_blank">Agenzia Internazionale per l'Energia Rinnovabile</a> (IRENA), sono
stati globalmente destinati allo sviluppo delle energie pulite nel
corso del 2016.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">26.000
i posti di lavoro che l'energia marina, ovvero racchiusa nei mari e
negli oceani, potrebbe creare in Europa entro il 2020. Per il 2050, i
posti di lavoro stimati potrebbero essere 314.000.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">341.320
il numero di turbine eoliche attivate nel mondo a fine 2016. Per lo
stesso anno l'energia eolica ha permesso di evitare oltre 637 milioni
di tonnellate di emissioni di CO2 a livello globale.</span></span></div>
<br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-91043419284215091942018-01-07T02:03:00.001+01:002018-01-07T02:03:42.976+01:00Modi di dire 31<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “avere la fregola”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgi5l_GXPnqWKtNDTohD8SebfJD6hQjnr30ZFXgRIg2e9Ndri-OxVfhaZc8pTvtFIdNsqQbweC74G8VbL4PYvUtTWoKnLmZKyVVxXme_5IkLlvLrN6TVY1kNmKhsPWgpffCsgYYUSYB6_0r/s1600/orgasmo+3.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="394" data-original-width="450" height="279" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgi5l_GXPnqWKtNDTohD8SebfJD6hQjnr30ZFXgRIg2e9Ndri-OxVfhaZc8pTvtFIdNsqQbweC74G8VbL4PYvUtTWoKnLmZKyVVxXme_5IkLlvLrN6TVY1kNmKhsPWgpffCsgYYUSYB6_0r/s320/orgasmo+3.png" width="320" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">L'espressione
popolare “avere la fregola”, (di fare qualcosa), si riferisce a
chi sia posseduto dalla frenesia, dall'impulso irresistibile di
realizzare un desiderio, per esempio scrivere versi, risolvere un
enigma ecc. Il significato originale del termine fregola è
sinonimo di estro, calore: indica cioè l'eccitazione sessuale degli
animali nella stagione degli amori. Il tutto deriva dal verbo
fregare, ed è ispirato ai movimenti frenetici di diverse specie di
pesci, che si sfregano ai sassi sul letto dei corsi d'acqua al tempo
di deporre le uova. E si ritiene che la fregola, intesa come tipo
di pasta di semola fatta a palline irregolari che si produce da
secoli in Sardegna, abbia questo nome proprio perché ricorda le uova
di pesce. </span></span>
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “fare melina”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">L'espressione
“fare melina” è propria del linguaggio sportivo, (calcio,
basket), e vuol dire trattenere e passarsi la palla per perdere tempo
e mantenere il vantaggio acquisito. Il modo di dire è poi entrato
nel linguaggio comune, per criticare indugi e decisioni atte solo a
guadagnare tempo. L'origine della locuzione viene dal dialetto
bolognese: </span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;"><i>al
zug dla mleina</i></span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">,
(il gioco della melina), è lo scherzo di sottrarre un oggetto o un
indumento a un malcapitato e passarselo sopra la testa. Negli anni
30 l'espressione fu in uso nella pallacanestro bolognese; allora non
c'erano limiti di tempo per portare a termine un'azione e la palla
era chiamata “mela”. Fu poi il giornalista Gianni Brera a
rendere popolare la locuzione, citandola nelle cronache di calcio. </span></span>
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “essere un tipo bislacco”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">L'aggettivo
“bislacco” riferito a una persona o a una situazione significa
strambo, stravagante, ma con una connotazione negativa. Per
esempio: “Quella è proprio un'idea bislacca”, “Che gusti
bislacchi”. L'origine del vocabolo, assai adoperato nel nord-est,
è incerta. Viene forse dal veneto </span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;"><i>bislaco</i></span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">,
epiteto che si dava ai friulani e agli slavi dell'Istria e che
deriverebbe dallo sloveno </span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;"><i>bezjak</i></span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">,
(profugo, esule, ma anche stupido). Interessante è il fatto che
questo vocabolo sloveno, potrebbe essere alla base del termine
“</span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;"><i>bisiacco</i></span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">”,
che si riferisce agli abitanti del sud della provincia di Gorizia, in
un territorio delimitato dai fiumi Isonzo e Timavo. I bisiachi, col
loro dialetto caratteristico, sarebbero stati disprezzati in quanto
incapaci di esprimersi in un italiano corretto.</span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">
</span></span>
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “cupio dissolvi”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">Il
motto latino “cupio dissolvi”, (desiderio di essere dissolto),
viene usato per riferirsi ad un atteggiamento masochistico,
autodistruttivo rifiuto dell'esistenza. Il detto è tratto da
Tertulliano, (155-230 d.C.), scrittore cristiano di epoca romana che
a propria volta cita S. Paolo, il quale nella prima “Lettera ai
Filippesi”</span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">
</span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">scrive:
“</span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;"><i>Desiderium
habens dissolvi et cum Christo esse</i></span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">”,
esprimendo il desiderio di sciogliere la propria anima dal corpo,
(ossia morire), ed essere con Cristo. Col tempo però, il senso
originario delle due parole si è trasformato a indicare un desiderio
di annientamento mistico e il motto è divenuto simbolo di
aspirazione ad una vita ascetica, a una rinuncia volontaria della
propria personalità, assumendo così quel tratto autolesionistico di
cui si è detto sopra. </span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">
</span></span>
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “è una Caporetto”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">L'espressione
indica una sconfitta clamorosa, una disfatta senza appello. E'
un'immagine rimasta viva nella nostra lingua, a 100 anni dalla
battaglia combattuta nel corso della grande guerra dal 24/10 al 12/11
del 1917 e che porta il nome di un paese sul fiume Isonzo, oggi in
territorio sloveno. Fu un tale disastro per l'esercito italiano,
travolto dalle truppe austroungariche e tedesche, che il comandante
in capo Luigi Cadorna venne sostituito da Armando Diaz e il nostro
fronte dovette arretrare fino al fiume Piave, da cui successivamente
partì la riscossa decisiva. Secondo le relazioni dell'epoca,
morirono 13mila soldati italiani, 30mila furono feriti e quasi
300mila presi prigionieri con 350mila sbandati. In tutto le forze
armate italiane persero 700mila effettivi in seguito alla battaglia.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “essere il quinto elemento”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">L'espressione
indica persone o cose indispensabili alla vita di un individuo o al
funzionamento della società o di un sistema. L'origine del modo di
dire si trova nella filosofia dell'antica Grecia. In particolare
Empedocle di Akragas (Agrigento), filosofo del V secolo a.C.,
riteneva che gli elementi, ossia i principi da cui derivano tutte le
cose, fossero 4: fuoco, aria, terra e acqua. La fisica di quel
tempo aggiungeva anche un quinto elemento, l'etere, principio di vita
e motore di tutto. Si dice che papa Bonifacio VIII, notando che
tutti gli ambasciatori delle potenze del tempo erano di Firenze,
ironizzasse che i fiorentini fossero il quinto elemento
dell'Universo.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “fare il pianto greco”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">Vuol
dire lamentarsi a lungo, lagnarsi vistosamente ed esageratamente di
qualcosa. Il modo di dire ha origini molto antiche e si ispira al
pianto delle</span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;"><i>
prefiche</i></span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">,
(dal latino “praefica”, preposta), donne che venivano ingaggiate
per disperarsi, cantare e lodare i defunti ai funerali. Queste
figure folkloriche, vestite di scuro, velate o con i capelli sciolti,
sono documentate fin dall'antico Egitto, furono assai presenti in
Grecia e si diffuso per tutto il Mediterraneo e nell'antica Roma. E
la tradizione non è del tutto scomparsa anche ai giorni nostri. La
si può ritrovare nelle zone rurali di Grecia, Albania e Romania e
nel meridione d'Italia è sopravvissuta in terra d'Otranto.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “essere alla prova del nove”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">Vuol
dire sottoporre una persona, una situazione o anche un'ipotesi a una
verifica finale e decisiva. Il riferimento è a quel test di
controllo di un'operazione aritmetica tra numeri interi, in genere di
una moltiplicazione, che si insegna alla scuola elementare. La
prova del nove, conosciuta fin dall'antichità, consiste a ridurre a
numeri di una sola cifra, (quindi entro il numero 9), i
moltiplicatori e il risultato di una moltiplicazione e si effettua
per consuetudine ponendo le cifre ottenute agli angoli di una croce.
Va però detto che dal punto di vista matematico non si tratta di
una prova decisiva, avendo un margine di errore dell'11%.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “tenere un basso profilo”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">L'espressione
“tenere (o mantenere) un basso profilo”, significa assumere un
atteggiamento discreto, che non dia nell'occhio, che eviti di
attirare l'attenzione. Viceversa definire una persona, un fatto o
una situazione di “basso profilo”, vuol dire attribuirle scarsa
importanza e mediocre significato. Il modo di dire è la traduzione
letterale dell'espressione di lingua inglese “</span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;"><i>to
keep a low profile</i></span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">”,
che vale proprio come “agire senza clamore”, muoversi in un modo
che non si noti. L'immagine si riferisce in particolare al profilo
fatto di case basse, </span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;"><i>skyline</i></span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">
un suo sinonimo, di una cittadina piccola e tranquilla senza torri e
grattacieli, che sono sinonimo si di prestigio e di benessere, ma
anche di maggiore affollamento e potenziali pericoli.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “sei balengo”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">Dare
del “balengo” a qualcuno è un bonario insulto che sta per
squilibrato, bizzarro ma anche sciocco o matto. Il termine è
originario dei dialetti del nord, (Piemonte e Veneto ma non solo), ed
è stato reso popolare in tutta Italia, grazie agli sketch televisivi
della comica torinese <a href="https://www.cicapui.it/" target="_blank">Luciana Littizzetto</a>. In letteratura è stato
utilizzato da scrittori come Guido Gozzano e Cesare Pavese. Incerte
e dibattute tra i linguisti sono invece le origini, l'etimologia del
termine. Secondo l'</span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;"><i>Accademia
della Crusca</i></span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">,
l'ipotesi oggi più accreditata, riconduce l'insulto alle forme
italiane “bilenco” e “sbilenco”, come dire: “storto,
malfermo”. E, a sua volta, la radice originaria va trovata
nell'antico francone “link” che sta per “sinistro” o
“mancino”, a cui si è aggiunto il prefisso rafforzativo latino
“bis”. Anticamente infatti, chi usava la parte sinistra del
corpo era considerato un minorato.</span></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-74641617963040134702017-12-29T09:03:00.000+01:002017-12-29T09:03:19.206+01:00BUON ANNO A TUTTI!!!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkAyNfn6La9RNKETkObwT0szurpFcsv-ee2jhr-CZrJfglG-XSXBXOCnkqRCI3FslO5VbTNYgaaMRDQtm0wAJ1ZmbTYRvGX03LXOuYzKrYG6X67b07ZEugSihgZt6436dQAZGwhSzmk0H0/s1600/Baby_New_Year.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="539" data-original-width="719" height="297" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhkAyNfn6La9RNKETkObwT0szurpFcsv-ee2jhr-CZrJfglG-XSXBXOCnkqRCI3FslO5VbTNYgaaMRDQtm0wAJ1ZmbTYRvGX03LXOuYzKrYG6X67b07ZEugSihgZt6436dQAZGwhSzmk0H0/s400/Baby_New_Year.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Care
amiche e cari amici siamo già arrivati alla fine di questo 2017 e il
2018 incalza. Un anno praticamente volato via.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ammetto
di essere stato parecchio assente soprattutto qui sul blog; molti
meno post pubblicati e molte meno condivisioni, anche se ciò,
fortunatamente, non si è tradotto in meno contatti, anzi.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Questo
è il motivo del perché non vi ho scritto i consueti auguri di
Natale; sono tornato il 23 dicembre sera dalla Slovacchia e di tutto
avevo voglia fuorchè di scrivere.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">I
motivi sono due e sono molto semplici; il primo è che sono
completamente immerso nel lavoro e le poche ore che mi concedo di
break, certamente non mi invogliano a scrivere.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Il
secondo è che la nostra cara Barbara, impareggiabile collaboratrice
del blog e anche di est consulting, si è felicemente laureata e per
cui anche lei, pressata dagli impegni di studio, ha dovuto
drasticamente ridurre il tempo a nostra disposizione. </span></span>
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ma
sono comunque felicissimo per lei, perché si appresta a diventare il
miglior avvocato del foro di Rovigo.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Per
quel che mi riguarda non posso che essere più che contento e
soddisfatto dell'anno appena trascorso. Un anno difficile certamente,
ma sicuramente positivo. Ormai ci siamo abituati alle difficoltà,
soprattutto chi è costretto ad operare in Italia. Io all'estero mi
salvo, ma lo stress non perdona, è diventato una costante.
Probabilmente noi abbiamo assimilato quella giusta quantità di
stress che ci aiuta a rimanere giovani. Finito lo stress,
invecchieremo all'improvviso. Boh!? Chissà!</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Spero
che anche per voi sia stato un anno fruttuoso e denso di
soddisfazioni, con pochi dispiaceri e malincuori.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Vi
annuncio che il 2018 sarà pregno di novità soprattutto
professionali e una ve la voglio già annunciare: est consulting, in
virtù della sua denominazione, si appresta ad andare sempre più a
est. Ma per il momento mi fermo qui.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Da
parte mia vogliate accettare il mio più sentito augurio di un
FORMIDABILE e STREPITOSO anno nuovo 2018, a Voi e a tutte le persone
che amate.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Un
augurio particolare a Diego, superlativo tecnological supporter del
blog e del sito est consulting.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">BUON
ANNO A TUTTI!!!</span></span></div>
<br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<center>
<iframe allow="encrypted-media" allowfullscreen="" frameborder="0" gesture="media" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/93YtwtjKct0" width="560"></iframe></center>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-47153927079201359632017-12-05T10:13:00.000+01:002017-12-05T10:13:14.859+01:00Le lobbies finanziarie controllano la politica.
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Che
c’entrano i padri della teoria dell’élite con gli assetti della
finanza globale, legale o meno che sia? Inoltre: il declino della
politica, che si traduce in un’incapacità di incidere delle (e
nelle) democrazie è un declino tout court o è determinato (o
quantomeno condizionato) da altri fattori? E ancora: esiste davvero
quella che gli studiosi più recenti definiscono </span></span><em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">superclass</span></span></em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
cioè un ceto dirigente politicamente irresponsabile che gestisce le
sorti della società contemporanea, o è solo dietrologia? Esiste
davvero una lobby o esistono davvero più lobby </span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVQGJyGJYghcKgM6ARRMrp_K1_f_BFKYe-s_iJHT6i9igoGhJDt9B-kOhOzhWCwa0hyphenhyphen7e6SRZ0dYRJBCaENosBhFlifgSF1GMezRhEFlJgBn5YOO0tA7xKWMUi2pJAcO4oSz4j-oTgIsiA/s1600/politico+3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="420" data-original-width="420" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVQGJyGJYghcKgM6ARRMrp_K1_f_BFKYe-s_iJHT6i9igoGhJDt9B-kOhOzhWCwa0hyphenhyphen7e6SRZ0dYRJBCaENosBhFlifgSF1GMezRhEFlJgBn5YOO0tA7xKWMUi2pJAcO4oSz4j-oTgIsiA/s400/politico+3.jpg" width="400" /></a></span></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">che gestiscono in
maniera ferrea il potere reale senza controllo né obbligo di
rendiconto alcuno? Secondo </span></span><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Giorgio
Galli</span></span></span></strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
il decano dei politologi italiani, e </span></span><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Mario</span></span></span></strong><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></strong><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Caligiuri</span></span></span></strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
il direttore del </span></span><em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Master
in Intelligence</span></span></em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
dell’</span></span><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Università
della</span></span></span></strong><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></strong><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Calabria</b></span></span></strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
queste riflessioni non sono solo l’esito di una subcultura allevata
nel mito della teoria del complotto. Anzi, niente subcultura né
miti. È tutto vero. Questo potere c’è. E siccome non c’è
potere senza potenti, ci sono anche i suoi titolari. I due studiosi
hanno cercato, riuscendoci, di tracciare un identikit della </span></span><em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">razza
padrona</span></span></em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
che si è affermata dalla fine della guerra fredda in </span></span><a href="https://www.newsrss24.com/118532-come-si-comanda-il-mondo-teorie-volti-intrecci/" target="_blank"><em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Come si comanda il mondo. Teorie, volti, intrecci</span></span></em></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
(</span></span><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Rubbettino</span></span></span></strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
Soveria Mannelli 2017). Alcune succose anticipazioni sul volume sono
uscite nel corso del convegno di presentazione del libro svoltosi il
23 novembre nella sala </span></span><em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Nilde
Iotti</span></span></em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
<a href="http://www.intelligencelab.org/" target="_blank">di Montecitorio</a> e al quale hanno partecipato, oltre i due autori, il
questore della Camera </span></span><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Stefano</span></span></span></strong><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></strong><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Dambruoso</span></span></span></strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
che ha portato i saluti istituzionali, il sottosegretario alla
Giustizia </span></span><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Cosimo
Ferri</span></span></span></strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
e il direttore del </span></span><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Centro
studi</span></span></span></strong><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></strong><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">americani</span></span></span></strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Paolo
Messa</span></span></span></strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
che hanno relazionato sul libro, e l’editore </span></span><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Florindo</span></span></span></strong><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></strong><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Rubbettino</span></span></span></strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
nelle vesti di moderatore. A proposito di dietrologie, val la pena di
citare la frase che, a mo’ di slogan, condensa il contenuto del
volume: «Il nome di James Stanley significherà molto poco eppure è
la prima delle 65 persone che realmente influenzano i destini del
pianeta». Infatti, lo si trova a stento su </span></span><em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Google</span></span></em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
dove è possibile reperire i dati ufficiali delle sue attività
finanziarie. Come a dire che, nella società dell’informazione
globalizzata, il potere vero tende a nascondersi dietro muraglie di
calcoli e cortine di cifre sparse, dove il fumo dei numeri rivela e
copre la combustione </span></span><em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">fredda</span></span></em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
di un potere ad alta intensità.</span></span><br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">A
questo punto è chiaro che la sfida di </span></span><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Galli</span></span></span></strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
e </span></span><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Caligiuri</span></span></span></strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
non è tra le più semplici: tradurre in una cifra scientificamente
apprezzabile un materiale denso ma sfuggente, trattato finora
perlopiù da giornalisti assetati di dietrologia e a caccia di scoop.
</span></span>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJ9xpjxK9nsR9MS5fzii4TYRA2p68dkgnCFHKC6Hj-QE2Fx2FR3ZsUIGQgmlZL8fMGRdTK854UYzWHvpCSF70WCaDApAkmcOskcmcVepZaaxdYCEhW74FzuBSkeLxz4lmBtGX-MMf2PV55/s1600/politico+4.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="587" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJ9xpjxK9nsR9MS5fzii4TYRA2p68dkgnCFHKC6Hj-QE2Fx2FR3ZsUIGQgmlZL8fMGRdTK854UYzWHvpCSF70WCaDApAkmcOskcmcVepZaaxdYCEhW74FzuBSkeLxz4lmBtGX-MMf2PV55/s400/politico+4.jpg" width="243" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">«Il
tema di questo libro», ha spiegato </span></span><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Rubbettino</span></span></span></strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
in apertura dei lavori, «non è stato finora trattato a livello
scientifico e nessuno ha posto in evidenza, sempre a livello
scientifico, il peso delle élite finanziarie, che si riproducono per
cooptazione e le cui composizione e consistenza sono sconosciute ai
più». </span></span>
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Tra
questi </span></span><em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">più</span></span></em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
ovviamente, non ci sono i due studiosi. Ma la forza della finanza è
anche l’esito (o, se si vuole insistere nella dietrologia, anche la
</span></span><em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">causa</span></span></em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">)
della debolezza della politica. Questo aspetto perverso dei rapporti
di potere è stato richiamato, con accenti diversi, da </span></span><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Messa</span></span></span></strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
e </span></span><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Ferri</span></span></span></strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.
Infatti, secondo il direttore del </span></span><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Centro
studi americani</span></span></span></strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
«nel volume è implicito il forte appello alla politica perché si
riappropri del suo primato e contribuisca a ridurre le diseguaglianze
sociali». Secondo il sottosegretario, invece, il punto di forza di
</span></span><em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Come
si comanda il mondo</span></span></em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
è «la sua funzione pedagogica, indispensabile nella formazione e
informazione dei cittadini delle democrazie moderne». Il sottinteso
di </span></span><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Ferri</span></span></span></strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
è tragico, sebbene espresso in maniera elegante: il potere
invisibile tende a diventare un potere spesso illegale e, in casi
sempre meno rari, criminale. Non a caso, nella sua lunga carrellata,
il sottosegretario ha insistito sul ruolo delle mafie e di alcune
lobby.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ma
qual è la </span></span><em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">ricetta</span></span></em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
che distingue davvero </span></span><em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Come
si comanda il mondo</span></span></em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
rispetto ai tanti volumi dai titoli sensazionalistici che ingombrano
interi scaffali delle librerie?</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Giorgio
Galli</span></span></span></strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
ha svelato almeno uno degli </span></span><em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">arcani</span></span></em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">:
«Non è vero che il potere sia nebuloso e difficile da individuare,
poiché risiede in gran parte nel nocciolo del capitalismo mondiale,
che si identifica nei dirigenti apicali delle cinquanta
multinazionali finanziarie individuate da uno studio del Politecnico
di Zurigo, su cui si basa il nostro libro». Il che vuol dire due
cose: che il potere è sempre visibile per chi lo sa cercare e che
cercare e conoscere il potere è il miglior modo per non subirlo.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1cq-FnH2MndJ4DXMIJVkLnqCJFFaMDvp3inAXpWDXdimEE1dCa9nHYHV4qFQloTl_mWcY_GnYxyiIzj3r4jXqXgHAfNmVyku22jQtjVTgouf0ar9mKRnaapZU3bZQ-F5wRLNSMSMG12mB/s1600/pinguino+che+arringa.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="600" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1cq-FnH2MndJ4DXMIJVkLnqCJFFaMDvp3inAXpWDXdimEE1dCa9nHYHV4qFQloTl_mWcY_GnYxyiIzj3r4jXqXgHAfNmVyku22jQtjVTgouf0ar9mKRnaapZU3bZQ-F5wRLNSMSMG12mB/s320/pinguino+che+arringa.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">E
infatti, ha aggiunto </span></span><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Galli</span></span></span></strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
«il nostro lavoro non intende demonizzare, ma capire e aiutare a
capire chi sono effettivamente le élite che determinano le scelte
politiche di fondo, come si relazionano e come si formano». </span></span>
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">La
cassetta </span></span><em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">degli
attrezzi</span></span></em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
utilizzata dai due studiosi è prestigiosa: è la teoria delle élite
elaborata tra la fine dell’Ottocento e gli anni ’30 da </span></span><a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Gaetano_Mosca" target="_blank"><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Gaetano Mosca</span></span></span></strong></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">,
</span></span></span><a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Vilfredo_Pareto" target="_blank"><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Vilfredo Pareto</span></span></span></strong></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
e </span></span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Robert_Michels" target="_blank"><strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Robert Michels</span></span></span></strong></a><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.
Ed è proprio l’applicazione dei criteri euristici elaborati dai
tre fondatori della scienza politica moderna al mondo dell’alta
finanza la carta vincente del volume. Questa scelta impegnativa
sottende anche, almeno per quel che riguarda l’Italia, una tirata
d’orecchi alle cordate finora dominanti nel mondo accademico, che
spesso hanno spinto nell’oblio, magari dopo averlo contestato sulla
base di pregiudizi ideologici, questo importante filone del pensiero
politico, con il risultato di spuntare le armi non solo alla scienza,
ma addirittura alla politica.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Caligiuri</span></span></span></strong><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
ha concluso i lavori con una frase ad effetto: «Estrarre il segnale
dal rumore». Ovvero «imparare a identificare la realtà nel marasma
di informazioni spesso errate, confuse e artatamente distorte che
caratterizzano la società attuale in cui la comunicazione globale e
in tempo reale si traduce spesso in disinformazione». </span></span>
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Serve
altro? Probabilmente sì: leggere </span></span><em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Come
si comanda il mondo </span></span></em><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">per
capirne di più su chi, quasi senza farsene accorgere, ci comanda per
davvero.</span></span></div>
<div align="RIGHT" class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
Saverio
Paletta</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
Fonte <a href="http://www.indygesto.it/index.php/for-items/item/456-segreti-alta-finanza" target="_blank">Indygesto.it</a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-56350017477643447602017-11-11T10:25:00.000+01:002017-11-11T10:25:53.909+01:00La profezia di Bettino Craxi e il fallimento della sinistra.<div class="western">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Facciamo
finta che </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Tangentopoli
</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">non
ci sia stata. E non per eludere una questione morale che nessuno,
soprattutto i più accaniti forcaioli, è riuscito a risolvere e che
ora si ripresenta al peggio.</span></span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHfUZkCKYEhiP2yJeMP3s1f8Yhw4BDpAjMyaJ1ZJt2ukOY6P2sxEA_Ql6NReL4gwuAFKoypsrNqRa3Qqkyr1-ihsCH9PloYg4daFEoyR87QuPD8xWy4WxVs0QYhGIQFYLQgOSkX2aUxLzO/s1600/craxi_bettino.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="444" data-original-width="500" height="355" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjHfUZkCKYEhiP2yJeMP3s1f8Yhw4BDpAjMyaJ1ZJt2ukOY6P2sxEA_Ql6NReL4gwuAFKoypsrNqRa3Qqkyr1-ihsCH9PloYg4daFEoyR87QuPD8xWy4WxVs0QYhGIQFYLQgOSkX2aUxLzO/s400/craxi_bettino.jpg" width="400" /></a></div>
<span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ma
perché il craxismo e la stagione del potere socialista non possono
risolversi in quell’inchiesta giudiziaria, che ha promesso tanto,
mantenuto poco e cancellato in maniera impropria una classe politica
intera. Con un solo risultato certo: il </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Psi
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">pagò
per quasi tutti e più di tutti colpe collettive. A tacere del fatto
che chi è venuto dopo e si è fatto strada a spallate in nome delle
</span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Mani
Pulite </span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">(tali
soprattutto per incapacità di fare ed esclusione dal potere) è
riuscito a far peggio.</span></span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ecco, non impegniamoci
in questa discussione e parliamo, invece, di politica. In questo
caso, lo impongono le date e le ricorrenze, che l’editoria celebra
con la consueta, necrofila precisione.</span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Al
riguardo c’è da dire che stiamo per assistere una curiosa
coincidenza di tre anniversari: l’imminente centenario della
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Rivoluzione
russa</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
il quarantennale della tragedia di </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Aldo
Moro</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
che scatterà a partire da marzo, e, infine, il quarantennale del
</span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Vangelo
Socialista</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
il saggio con cui </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Bettino
Craxi</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
alla fine d’agosto del 2008, operò, anzi dichiarò lo strappo
definitivo tra il suo </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Psi</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-family: verdana, sans-serif; font-size: medium;">,
ereditato pressoché ai minimi termini dalla segreteria di </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Francesco</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">De
Martino</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
e quella parte della tradizione marxista rivista e corretta ad uso
rivoluzionario da </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Lenin</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e
riadattata alla situazione italiana (ma non solo…) da </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Antonio
Gramsci</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.</span></span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">La
storia è piuttosto nota: </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Craxi</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">fu
sollecitato nell’agosto ’78 da </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Livio_Zanetti" target="_blank">Livio Zanetti</a></span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
all’epoca direttore de </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">l’Espresso</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
a replicare a </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Enrico</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Berlinguer</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
che aveva rilasciato in quel periodo un’intervista a </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Eugenio
Scalfari</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">per
</span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Repubblica</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.</span></span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">In
quell’intervista l’allora (celebre e amato) segretario del </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Pci
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">confermò
il legame tra l’ideologia del suo partito e il leninismo, sebbene
riveduto e corretto per un improbabile uso occidentale. O meglio,
ammorbidito quel che a giudizio del grande leader sardo bastava per
non terrorizzare i ceti medi italiani che pure, in buona parte,
avevano scommesso sul compromesso storico e sulla conseguente,
sperata, svolta moderata del più grande partito comunista
dell’Occidente.</span></span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Craxi</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">rispose
firmando un saggio commissionato qualche tempo prima a </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Luciano
Pellicani</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e
dedicato all’anarchico francese </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;"><a href="http://www.lintellettualedissidente.it/homines/pierre-joseph-proudhon/" target="_blank">Pierre-Joseph Proudhon</a></span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.
L’articolo uscì il 27 agosto e fu una bella mazzata per molti
italiani, che ancora affollavano le spiagge.</span></span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3aeSAJh2cyDwbDnftH3NfAISf58L6B-BZJV4ou21RrKtkAbhyphenhyphen2AO18-c9PZjYP3jyK5qXfUOletkh6hQ6MTl9i0CEckeELxhN9rNEGxzW62YYiiPCP4_3hfNC94_S4wt0PiRxhKSQusLU/s1600/Europa-Islam+2.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="410" data-original-width="479" height="273" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3aeSAJh2cyDwbDnftH3NfAISf58L6B-BZJV4ou21RrKtkAbhyphenhyphen2AO18-c9PZjYP3jyK5qXfUOletkh6hQ6MTl9i0CEckeELxhN9rNEGxzW62YYiiPCP4_3hfNC94_S4wt0PiRxhKSQusLU/s320/Europa-Islam+2.png" width="320" /></a></div>
<span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Intitolato,
appunto, </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Il
<a href="http://www.indygesto.it/index.php/featured-offers/item/413-craxi-dixit" target="_blank">Vangelo Socialista</a></span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
il saggio diede la stura a un dibattito, che sarebbe impazzato fino a
metà settembre su tutte le principali testate italiane, non solo di
sinistra.</span></span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Il
paragone con l’attualità risulta decisamente ingeneroso: oggi, pur
di vendere qualche copia sulle spiagge, i giornali e i periodici si
dedicano alle retrospettive della cronaca nera, di cui riscavano i
cold case più truci e pruriginosi, e, quando ne parlano, riducono la
politica a gossip. Allora, in quella torrida estate di 40 anni fa,
tra i topless patinati di </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Novella
2000 </span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e
le note degli </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Homo
Sapiens</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
gli italiani si dilettavano a scorrere e commentare il dibattito,
raffinato e furibondo al tempo stesso, ingaggiato dalle migliori
firme della cultura (politica e non solo) italiana sulle colonne de
</span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">L’Unità
</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e
di </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Avanti!
</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">(quelli
veri), de </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Il
Manifesto</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
del </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Corrierone</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
di </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Repubblica</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
ma anche di </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Rinascita</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
de </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Il
Tempo </span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e
de </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Il
Giornale Nuovo</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.
E non era roba da poco: in quell’occasione incrociarono le armi,
anzi le penne, big come </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Leo
Valiani</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Giuseppe
Bedeschi</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Norberto</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Bobbio</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Luigi
Pintor</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Claudio
Martelli</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
lo stesso </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Luciano
Pellicani</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Luciano
Cafagna</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.
Scusate se è poco.</span></span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Oggi
è possibile godersi di nuovo tutta la querelle grazie all’iniziativa
di </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;"><a href="http://docenti.luiss.it/geografia-mastrolia/" target="_blank">Nunziante Mastrolia</a></span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
politologo e docente di </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Geografia
politica </span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">alla
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Luiss</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
che ha ripubblicato tutti gli articoli in </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Il
Vangelo Socialista </span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">(</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Licosia</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
Ogliastro Cilento, 2016). Quest’antologia, aggiungiamo per
completezza, riprende quella, ormai introvabile, curata nel ’78 da
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Claudio
Accardi </span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">per
la milanese </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Sugarco</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e
intitolata </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Pluralismo
o leninismo</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.</span></span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ma
qual è il senso dell’operazione di </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Mastrolia</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">?
Di sicuro il gusto per il vintage fa la sua brava parte. Ma c’è da
dire che il dibattito ritrova una sua particolare attualità grazie
alla crisi della sinistra odierna, priva letteralmente non solo di
concrete possibilità operative, ma anche di riferimenti culturali
concreti e convincenti.</span></span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Discettare
di socialismo, socialdemocrazia e leninismo e leggerli, come fece il
duo </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Craxi</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">-</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Pellicani</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
come elementi antitetici di un’unica tradizione culturale, allora
aveva un senso fortissimo: significava ricordare all’opinione
pubblica che la sinistra era un’entità politica plurale, a
dispetto anche di una certa lettura gramsciana canonizzata dal</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Pci</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e
di cui </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Berlinguer</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">era
nei fatti </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">prigioniero</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
più che compatibile, in alcune sue componenti, con le esigenze delle
democrazie occidentali. </span></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQvb_a-CaFgmkqmJ0YTkUfQVd8rgGrhlK1glwTE6BYaLrZ-Wbu_9gppsqh6A5kzWf34eXtpbzZ_B_XeLANjK-V2Ah93VCD5ylgSdMUqtrTSkdFBWhg29VK2ipABg0EDxwMdoL3FPb6fQ4b/s1600/Gabriel_Pontello_Supersex.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="624" data-original-width="401" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQvb_a-CaFgmkqmJ0YTkUfQVd8rgGrhlK1glwTE6BYaLrZ-Wbu_9gppsqh6A5kzWf34eXtpbzZ_B_XeLANjK-V2Ah93VCD5ylgSdMUqtrTSkdFBWhg29VK2ipABg0EDxwMdoL3FPb6fQ4b/s400/Gabriel_Pontello_Supersex.jpg" width="256" /></a></span></span></span></div>
<span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Detto altrimenti: il socialismo poteva
realizzarsi nei sistemi liberali non solo senza spargimenti di sangue
(che anche il </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Pci</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
va detto, aborriva), ma anche senza distruggere le garanzie dello
Stato di diritto elaborate dalle dottrine borghesi. </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Superare
</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">la
liberaldemocrazia, insomma, non voleva dire distruggerla.</span></span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Mastrolia</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
al riguardo, svolge un’ineccepibile </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">operazione
verità </span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">nella
sua corposa </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Introduzione</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">:
ricorda a tutti come il </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Berlinguer</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">che
riteneva invece il leninismo compatibile con le democrazie non possa
essere considerato un riformista, ma, più semplicemente, fosse un
ostaggio. Della tradizione </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">migliorista
</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">inaugurata
da </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Palmiro
Togliatti</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">(e
dalla rilettura togliattiana di </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Gramsci</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">)
e della situazione internazionale dell’epoca, in cui l’</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Urss</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">viveva,
grazie anche alla debolezza dell’amministrazione </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Carter</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
l’ultima fase di espansione geopolitica, nella quale, così
avrebbero in seguito confermato i rapporti dell’intelligence
statunitense e non solo, il </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Pci
</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">era
considerato ancora una pedina fondamentale (ma senza scavare troppo
negli archivi, si possono trovare conferme di questa situazione nelle
opere ponderose di<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Valerio_Riva" target="_blank"> </a></span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Valerio_Riva" target="_blank">Valerio Riva</a></span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e
di </span></span></span><a href="https://www.loccidentale.it/articoli/82529/perche-victor-zaslavsky-manchera-molto-a-chi-ama-la-liberta" target="_blank"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Viktor Zaslavskij</span></a><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">).
Parlare di riformismo, in questo stato di cose - in cui il </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Pci</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">era
ostaggio dei propri rapporti internazionali, forse non più di
sudditanza ma comunque di forte condizionamento, e la sua classe
dirigente prigioniera di una buona fetta della base e dei quadri –
ancora oggi risulta un azzardo.</span></span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Mastrolia</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
basandosi sulla rilettura craxiana di </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Proudhon</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
conviene su un fatto essenziale: anche nella versione ammorbidita di
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Berlinguer</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
il leninismo restava incompatibile con il nostro sistema
costituzionale, che inquadrava l’Italia nelle democrazie
occidentali ad economia capitalistica, basate sul pluralismo politico
ed economico. A riprova di ciò, il professore dell</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">a
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Luiss</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">cita
gli articoli 41 e 42 della </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Costituzione</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
che tutelano la libertà d’impresa e la proprietà privata.</span></span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">In
realtà la situazione è meno netta di come la dipinge </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Mastrolia</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">:
è vero che la libertà d’impresa è tutelata dall’articolo 41,
ma è altrettanto vero che la stessa norma subordina questa tutela
alla </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">funzione
sociale dell’impresa</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">;
l’articolo 42, invece, tutela la proprietà solo in maniera
indiretta, non la definisce come diritto e rimanda ogni
specificazione alla legge ordinaria. In breve, come hanno argomentato
non pochi giuristi di vaglia, a partire da </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Stefano_Rodot%C3%A0" target="_blank">Stefano Rodotà</a></span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
queste norme risultano sostanzialmente ambigue, perché da un lato, è
vero, ancorano l’Italia ai sistemi occidentali, ma, dall’altro,
contengono clausole a favore di ipotesi di democrazia socialista.</span></span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ciò, detto per inciso,
oggi non è un male: se i lavoratori hanno ancora una giurisprudenza
che li tutela lo si deve alla sostanziale indefinitezza di questi due
articoli.</span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcakycQikffREnK3l4pfAK6g5Yp_IWWsF77DfQlmxfT2naWfAH2vcrlr-hTyxpBICSI8KMeQ6_IngaO2CQyV3-UHzvOA7Yuaqpwg_PxzzEOcGFDaNDXEd-7FzwMRJbzw8A6N8kt7HCFoY8/s1600/stalin.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="345" data-original-width="254" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcakycQikffREnK3l4pfAK6g5Yp_IWWsF77DfQlmxfT2naWfAH2vcrlr-hTyxpBICSI8KMeQ6_IngaO2CQyV3-UHzvOA7Yuaqpwg_PxzzEOcGFDaNDXEd-7FzwMRJbzw8A6N8kt7HCFoY8/s400/stalin.jpg" width="293" /></a></div>
<span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ma
a rileggerli in prospettiva storica appare chiaro che il primo
compromesso storico, di cui essi sono il frutto, fu stipulato
nell’</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Assemblea
Costituente</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e
che quello di </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Berlinguer
</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">fu
il tentativo, meno forte di quanto non si creda, di aggiornare
quell’accordo con il mondo cattolico.</span></span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Mastrolia
</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">non
risponde a una domanda che emerse dal dibattito di allora: come mai
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Craxi</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">omise
dal suo album di famiglia figure importanti come </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Turati</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
che pure aveva tanto da dire ai riformisti? Fu semplice sciatteria
dovuta alla fretta oppure c’era dell’altro?</span></span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">L’accostamento
tra</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Proudhon</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Carlo
Rosselli</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">non
è sciatto né casuale, ma rifletteva l’intenzione di creare la
rottura con la tradizione leninista non al di fuori ma dal di dentro
della cultura rivoluzionaria. Cioè, il tentativo di recuperare in
una nuova visione politica della sinistra, le critiche al leninismo
senza scivolare direttamente nella socialdemocrazia (e nel suo
problematico e virulento anticomunismo incarnato dal </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Psdi</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">).
Passare da un anarchico a un liberalsocialista significava rompere
del tutto con una visione ottocentesca del socialismo, all’interno
della quale i riformisti classici avevano invece un ruolo di primo
piano, e rifondare il socialismo su basi libertarie, forse più
compatibili con l’idea del conflitto regolato dalle norme.</span></span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Significava,
inoltre, lanciare un’opa sull’area laica (repubblicani, liberali
e radicali), costretta altrimenti a barcamenarsi tra i blocchi di
potere della </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Prima
Repubblica</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
a cui anche il</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Psi</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">era
di fatto subalterno.</span></span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Significava,
infine, rompere con una tradizione culturale che aveva ingessato la
sinistra e impedito un discorso costruttivo e ampio sulle riforme,
delegate al ruolo, questo sì egemone, della </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Dc</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.</span></span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Non
è un caso che il dibattito e il relativo affondo socialista sul
leninismo siano arrivati in quell’ultimo scorcio d’estate di
quarant’anni fa: col dramma di </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Aldo
Moro</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">iniziava
il riflusso delle </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Br</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
che sarebbero state sgominate a partire proprio dai quei mesi, e,
soprattutto, di quella cultura leninista di cui erano impregnate le
formazioni clandestine ed extraparlamentari italiane. L’affondo fu
tanto più insidioso perché portava un messaggio di
ridimensionamento del conflitto, se non addirittura di pace sociale,
a un’opinione pubblica stanca.</span></span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtYOH8qtJiZRkWykxdKaMt28XjHV_i4Or_03XwdLrZTmfFYCSSfDRbEuU6SU0zoiej9Si-XvGjmShGig40L7dUlYGLsTVkUAUw9_rpIOwmj-tUwufA8w7sEgKZnBG1TJbsW-oRge8Yi8Ji/s1600/marx.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="195" data-original-width="260" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtYOH8qtJiZRkWykxdKaMt28XjHV_i4Or_03XwdLrZTmfFYCSSfDRbEuU6SU0zoiej9Si-XvGjmShGig40L7dUlYGLsTVkUAUw9_rpIOwmj-tUwufA8w7sEgKZnBG1TJbsW-oRge8Yi8Ji/s1600/marx.jpg" /></a></div>
<span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Comunque
sia, proprio grazie a quest’operazione </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Craxi
</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">si
rivelò un leader di prima grandezza, dopo due anni circa di
segreteria caratterizzati soprattutto da esigenze di sopravvivenza e
tentativi di rinnovamento del</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Partito
socialista</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.</span></span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Chiedersi
perché queste istanze modernizzatrici, efficienti ed efficaci nel
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Psi</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
non si rivelarono altrettanto dirompenti nelle istituzioni non è
ozioso. Certo è, e lo hanno ribadito alla grande </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Simona
Colarizi</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Marco
Gervasoni</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">nel
loro bel </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">La
cruna dell’ago </span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">(</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Laterza</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
Roma-Bari 2006), che la parabola di </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Bettino
Craxi</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">non
può essere ridotta solo a una faccenda di tangenti e corruzione. Ha
pesato molto semmai, il fatto che </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Craxi</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">operò
in un sistema sclerotizzato e all’interno di una situazione
mondiale, il </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">bipolarismo
</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">della
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Guerra
Fredda</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
prossima alla fine.</span></span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ma il fallimento del
riformismo socialista resta una lezione inascoltata: non a caso,
tutti i tentativi posteriori di riformare il sistema italiano sono
falliti in maniera impietosa uno dopo l’altro.</span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Perché riprendere,
allora, un dibattito di quarant’anni fa? Perché no? La lezione,
forse non impartita bene, certo applicata male e di sicuro
inascoltata, partiva da lì.</span></span></div>
<div align="LEFT" class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">È il caso, allora, di
riavvolgere il nastro e prendere appunti: i fallimenti dei giganti ci
aiutano a capire meglio i nostri.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<br />
<div align="RIGHT" class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
Saverio
Paletta</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
Fonte <a href="http://www.indygesto.it/index.php/featured-offers/item/412-remember-bettino" target="_blank">Indygesto.it</a></div>
<center>
<br /></center>
<center>
<br /></center>
<center>
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/nFWx4OixLwc" width="560"></iframe></center>
<center>
<br /></center>
<center>
<br /></center>
<center>
<br /></center>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-89997056851104787242017-10-15T08:58:00.000+02:002017-10-15T08:58:52.729+02:00Oliva ascolana "regina" del gusto Mediterraneo.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLJfmu623YwCfBIY_HkLXNhqF1S-AtumZY9HPpJrH48Tz1icYq87Q22HzCwdLDwa98i1lkkXh63aA5V10nIdMyUnA3o2ZCriPgXlW0OsXHuCBDx26aLbPJMFX-ZTnFekWEU9e1F_ObLzir/s1600/Olive+ascolane+1.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="573" data-original-width="760" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLJfmu623YwCfBIY_HkLXNhqF1S-AtumZY9HPpJrH48Tz1icYq87Q22HzCwdLDwa98i1lkkXh63aA5V10nIdMyUnA3o2ZCriPgXlW0OsXHuCBDx26aLbPJMFX-ZTnFekWEU9e1F_ObLzir/s400/Olive+ascolane+1.png" width="400" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Se
mi chiedete qual'è quel cibo, quella pietanza, quel gusto che più
di ogni altro rappresenti il sole, il mare, il profumo, l'aroma
dell'intero bacino del Mediterraneo, risponderei sicuramente l'oliva
ascolana. </span></span>
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Nessun'altra
pietanza racchiude infatti tutto ciò. Nessun altro sapore è in
grado di rappresentare nella maniera migliore quella macro area,
culla di formidabili civiltà e di enormi culture, anche e
soprattutto alimentari. E ancor oggi, nel bene e nel male, il
Mediterraneo ci abbraccia tutti, indistintamente.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Questo
scritto vuole essere una piccola ode, un tributo, a questo
incredibile concentrato di sapore, che non ha eguali in Italia e nel
mondo e che per tanto tempo è stata bistrattata o addirittura
disconosciuta dai tanti. E che all'estero è praticamente
sconosciuta.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">L'oliva
ascolana nasce nella notte dei tempi. Ne scrivono addirittura i
romani invasori dell'antica Ascoli, ma ha mantenuto nei secoli la sua
connotazione, la sua particolarità. E perché proprio ad Ascoli?
Semplicemente perché le olive ascolane fresche, le famose olive
tenere ascolane, fin da allora si distinsero dalle altre per un
particolare gusto e morbidezza della polpa.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Scrive
<a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/plinio-il-vecchio/" target="_blank">Plinio il Vecchio</a>: “Le olive picene e quelle dei <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Sidicini" target="_blank">Sidicini</a> sono
preferite a tutte le altre”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">C'è
chi le vuole di nobili natali perché nate per rispondere al lusso e
a soddisfare il gusto delicato dei nobili; chi invece le vuole di
umili natali, nel senso che inizialmente sembra essere stato il cibo
dei contadini ascolani, che soprattutto d'inverno, terminate le feste
natalizie, utilizzavano gli avanzi di carne pensando bene di
inserirli dentro le olive, che crescevano in abbondanze sui pendii
attorno Ascoli. I famosi 2 piccioni con una fava.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTusU6cOR7d1NPN9F7cgYVPmHSRZrj0YtfW9xkQjh68gnju_WnFYLL4ooPwB8xldlJa1hYgqCjVWSiUm6DLjuO_fP1XDNStHTEBu1kZga7ZwJa27Pnt4PM54ScknQ6oHWZygOwRnTLOkUE/s1600/Olive+ascolane+3.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="541" data-original-width="712" height="243" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTusU6cOR7d1NPN9F7cgYVPmHSRZrj0YtfW9xkQjh68gnju_WnFYLL4ooPwB8xldlJa1hYgqCjVWSiUm6DLjuO_fP1XDNStHTEBu1kZga7ZwJa27Pnt4PM54ScknQ6oHWZygOwRnTLOkUE/s320/Olive+ascolane+3.png" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">La
ricetta originale del ripieno delle olive ascolane prevede infatti
che si utilizzino 3 tipi diversi di carne – manzo, pollo e maiale –
cotte insieme con gli odori, cioè un trito contenente anche sedano e
rosmarino e macinato almeno 2 volte, per ottenere un impasto
facilmente malleabile.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ma
non è finita qui! All'impasto viene aggiunto parmigiano, noce
moscata e uova, tanto per rimanere sul leggero.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ora
arriva il momento dell'oliva. Viene tagliata a elica, a spirale,
un'operazione che richiede una passione certosina e che comunque le
brave “Vergare”, le padrone di casa ascolane, fanno con grande
dedizione e passione. Questo tipo di taglio e preferibile perché
permette all'oliva di mantenere la sua forma originale anche quando
vi è stato inserito il ripieno. </span></span>
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ora
i laboratori ascolani che forniscono di olive ristoranti e
gastronomie, ovviamente non le tagliano a spirale, bensì a metà,
questo per motivi di semplicità e di razionalizzazione dei tempi, ma
è interessante scriverVi che la ricetta originale prevede proprio
questo tipo di taglio, che sommato ai tempi e alle modalità delle
altre fasi di preparazione, rende l'oliva ascolana uno dei piatti
dalla complicazione e dai tempi di preparazione più alti in
assoluto. E chi l'avrebbe mai detto, vero?</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjBMvTUvqnbNETeZVGBEtZImgdEi_ubJcWN_jTnHGu0WSp6wgzOXpuiLlRWjJTwp9u0NM82_fgNKIJan03CsQNXqVFcmhu88KrAGG6MhodUKFpXxCAvw2dSWsMIIpjw90mMGPYN5oZy2z_/s1600/Olive+ascolane+8.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="560" data-original-width="644" height="173" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjBMvTUvqnbNETeZVGBEtZImgdEi_ubJcWN_jTnHGu0WSp6wgzOXpuiLlRWjJTwp9u0NM82_fgNKIJan03CsQNXqVFcmhu88KrAGG6MhodUKFpXxCAvw2dSWsMIIpjw90mMGPYN5oZy2z_/s200/Olive+ascolane+8.png" width="200" /></a></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">E'
infatti tradizione ascolana che durante le feste principali o quella
del patrono, l'intera famiglia partecipi alla preparazione delle
olive ascolane e in famiglia, si sa, la manodopera non costa nulla.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Quindi
una volta preparato l'impasto e averlo inserito, sempre manualmente,
nelle nostre belle olive tenere ascolane – che preventivamente
avremo lasciato a bagno nell'acqua per almeno 12 ore - le passiamo
prima nella farina, successivamente nelle uova e infine nel
pangrattato.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">A
questo punto le nostre “regine” sono pronte per essere fritte.
Immerse per qualche minuto nell'olio ben caldo, il tempo per farle
indorare, vengono poi prese con una cucchiaia forata e posate su una
carta assorbente per eliminarne i residui d'olio.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Dopo
di chè ... pancia mia fatti capanna!</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">L'oliva
ascolana ha il grande pregio di essere deliziosa sia così calda,
appena tolta dall'olio, che fredda. Anche fredda infatti mantiene il
suo gusto e la sua prelibatezza. Un autentico piacere per il palato
dal gusto unico ed inconfondibile, l'”Oro di Ascoli” come l'ha
definita l'amico Giuseppe Frollo che proprio a l'oliva ascolana ha
dedicato tutta la sua vita di ristoratore e per la quale ha ideato e
realizzato un DVD, dove racconta la sua storia e la sua preparazione,
e al quale anch'io mi sono in parte ispirato nella redazione di
questo scritto.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Quindi
una pietanza complicatissima e laboriosissima da preparare, avete
letto solo una parte dei passaggi, che scaturisce da una grandissima
cultura e rispetto del cibo, che trova pochi eguali in altre parti
d'Italia e soprattutto d'Europa.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">E
proprio questa cultura e questo rispetto che fa grande e unica
l'oliva ascolana e la cucina italiana nel mondo.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE6vRW2mfzpB2bNO8YgcS4SIJATiAupHxh9sqV1VpenJZ7RMD3ob3X4SpxdKqDmzrlNR6Qb-5ctBmIIF2hRl2-Mq1Zm8Opg_Qszc_pOa-hzPWsx1Lvlnc-i2-KPEkAfTnhuSHGCAX4NwSi/s1600/Olive+ascolane+10.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="564" data-original-width="739" height="244" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhE6vRW2mfzpB2bNO8YgcS4SIJATiAupHxh9sqV1VpenJZ7RMD3ob3X4SpxdKqDmzrlNR6Qb-5ctBmIIF2hRl2-Mq1Zm8Opg_Qszc_pOa-hzPWsx1Lvlnc-i2-KPEkAfTnhuSHGCAX4NwSi/s320/Olive+ascolane+10.png" width="320" /></a></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">E
sempre questo aspetto universale mi porta a fare una riflessione:
immaginatevi se l'oliva ascolana fosse lanciata nel mondo intero un
pò come McDonald's ha fatto con gli hamburger. </span></span>
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">O
meglio, usando un termine molto in voga negli ambienti del marketing,
se l'oliva ascolana fosse correttamente “<a href="http://www.treccani.it/vocabolario/brandizzazione_%28Neologismi%29/" target="_blank">brandizzata</a>” e si
lanciassero una catena di ristoranti o fast food nel mondo dove la si
propone in esclusiva, magari affiancandovi le altre golosità fritte
ascolane o italiane in generale.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Sono
sicuro sarebbe un successo, non solo perché oggettivamente buona, ma
perché rappresenta un cibo veloce da consumare, energetico,
appagante e tutto sommato molto più sano di tante altre cose.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ma
questo rimane solamente un sogno ad occhi aperti di un vecchio
mercante, goloso e sovrappeso come il sottoscritto.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Restando
nella realtà consiglio a tutti di farsi un giro ad Ascoli Piceno,
per gustare le deliziose olive ascolane e per visitare e fare
shooping in una bellissima città.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">A
proposito, le olive ascolane si trovano anche in buste sul banco
surgelati dei maggiori supermercati. Non è la stessa cosa ma sono
buonissime e sfizziosissime lo stesso.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Buon
appetito!</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<center>
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/pzySjqV2j7c" width="560"></iframe></center>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-31097411675001154882017-09-07T10:14:00.000+02:002017-09-07T10:14:11.262+02:00Modi di dire 30<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDOfxSk6sURlmIaF7j1t4rtoDJq8fj8Oy4ShHfsiGAF2IGVREzBGX8xs2BAoamcgU2-hQVGe_fs-xTwE0jNFuTVNPL7_VV8LQrJ_HDIOHMKPHa2Y8KDQG9PZQpFSBNqlbcNrn7T8fBlGN2/s1600/marinai+3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="475" data-original-width="720" height="262" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDOfxSk6sURlmIaF7j1t4rtoDJq8fj8Oy4ShHfsiGAF2IGVREzBGX8xs2BAoamcgU2-hQVGe_fs-xTwE0jNFuTVNPL7_VV8LQrJ_HDIOHMKPHa2Y8KDQG9PZQpFSBNqlbcNrn7T8fBlGN2/s400/marinai+3.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “mollare i pappafichi”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">Indica
un atteggiamento di resa, un cedere psicologicamente, un rassegnarsi
agli eventi. Nel linguaggio sportivo, una squadra che “molla i
pappafichi” non crede più nella vittoria o nella rimonta nei
confronti dei rivali. L'espressione, mutuata dal gergo marinaresco,
è stata lanciata da Gianni Brera, (1919-1992), celebre giornalista
sportivo che ha coniato o ripreso moltissimi termini ed espressioni
oggi nell'uso comune. Il termine pappafico, che deriva dallo
spagnolo papahigos, indica nei velieri una vela minore usata di
rinforzo, (detta anche di straglio), che si posiziona come seconda
vela quadra più alta dell'albero di trinchetto. Mollarlo, ossia
ammainarlo, ha il senso di adeguarsi a un'andatura più lenta.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “scoprire gli altarini”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">Il
detto “scoprire gli altarini”, allude alla rivelazione di segreti
imbarazzanti per chi li aveva gelosamente custoditi fino a quel
momento. Per qualche linguista, l'espressione deriverebbe dalla
liturgia della settimana della Passione, quando nelle chiese altari,
tabernacoli ed immagini, vengono coperti da panni viola, ma prima o
poi devono rivedere la luce. Per altri esperti invece, il motto ha
un'origine molto antica e fa riferimento ai piccoli altari di case e
cappelle private, o posti davanti a tabernacoli in strade o piazze.
Questi altari sono da sempre ornati di rose e proprio alle rose,
simbolo di segretezza fin dall'antichità, forse a causa della sua
forma a petali sovrapposti intorno a un bocciolo sempre chiuso, si
riferirebbe il senso ultimo del detto. Da notare che la frase
equivalente in francese è “decouvrir le pot aux rose”: alla
lettera, scoprire il vaso di rose.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “essere una vecchia cariatide”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">Dare
della “vecchia cariatide” a qualcuno, vuol dire presentarlo come
una persona molto vecchia e malridotta, o anche superata nel modo di
agire e di pensare. Più anticamente “cariatide” indicava anche
qualcuno che se ne stesse impalato e silenzioso senza muoversi o
prendere iniziative. Il riferimento è a quelle figure femminili
scolpite, che venivano usate con funzione di colonne o pilastri, a
sostegno di parti architettoniche sovrastanti. Le più celebri sono
quelle situate a fianco dell'Eretteo, sull'Acropoli ateniese. Il
nome deriva dalle donne di Karya, antica città greca del
Peloponneso, fatte schiave dagli ateniesi e forse in origine
fanciulle danzanti. Il riferimento alle persone vecchie o superate,
è riferito all'antichità delle sculture che sono del V secolo a.C.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “da strapazzo”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">La
locuzione “da strapazzo”, (ad esempio: pittore da strapazzo,
musicista da strapazzo, intellettuale da strapazzo ecc.), si
riferisce a persone le cui attività vanno considerate di nessun
valore. Questa definizione era un tempo più diffusa con
riferimento a capi di abbigliamento vecchi, di basso costo o di
scarsa eleganza, che vengono indossati per giardinaggio, lavori
pesanti o altre situazioni in cui degli indumenti non si deve avere
troppa cura: calzoni da strapazzo, giacca da strapazzo ecc. E'
proprio quest'ultima accezione, il riferirsi cioè ad oggetti che
essendo di poco o nessun valore possono essere stracciati e
strapazzati, è quella che ha dato origine al senso figurato che
abbiamo prima descritto.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “uscire dai gangheri”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">L'espressione
figurata “uscire dai gangheri” o anche “essere (o andare) fuori
dai gangheri”, ha il significato di perdere la pazienza,
incollerirsi, agire e sbottare in modo sconsiderato. I gangheri a
cui si fa riferimento, sono la parte del cardine costituita da un
pezzo di ferro ripiegato a uncino, che forma il perno da inserire
nell'occhio della bandella e che permette l'apertura e la chiusura
dell'imposta di una porta, di una finestra o dello sportello di un
armadio. In sostanza, è la parte del cardine fissata al telaio o
al muro su cui si infila il battente, permettendo a quest'ultimo di
girare, in equilibrio. Uscire dai gangheri è quindi,
figurativamente, perdere l'equilibrio psichico e dunque la ragione.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “avere voce in capitolo”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">Vuol
dire avere autorità e credito per poter intervenire in una
discussione, o per prendere una decisione. All'origine del modo di
dire vi è il Diritto Canonico. Avere voce in capitolo infatti, era
riferito inizialmente agli ecclesiastici che nei capitoli, o collegi,
ossia nelle riunioni degli addetti a un istituto religioso, avevano
diritto di parola e voto. E' probabile che il termine capitolo cui
si fa riferimento, si riferisca alla locuzione latina </span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;"><i>ire
ad capitulum</i></span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">,
ossia andare alla lettura di un capitolo delle Sacre Scritture. Va
inoltre detto che l'espressione ha un equivalente nella locuzione
francese </span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;"><i>avoir
voix au chapitre</i></span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">,
documentata in vari scritti.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “avere mangiato le noci”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">L'espressione
ironica poco nota, ma di spessore storico e letterario, “aver
mangiato le noci”, (“hai mangiato le noci oggi?”, “quello
mangia noci ...”, ecc.), indica coloro che siano spesso mal
disposti e di cattivo animo verso il prossimo, specie verso coloro
che, viceversa, cercano di assecondargli in ogni modo. Chi “mangia
noci” insomma, è colui che parla male di tutti in modo gratuito.
L'espressione è una metafora: si riferisce infatti, in senso
figurato, al fatto che l'ingestione eccessiva di noci può favorire
l'alito cattivo e dunque rende di pessima qualità, anche le parole
che escono dalla bocca. Non mancano passi letterari prestigiosi su
questo tema, come quello del letterato fiorentino Emilio Cecchi: “Bè
Crezia / Tu ti sei risentita in mal tempra; / Oh si, iersera tu
mangiasti noci / Che t'anno fatto si cattiva lingua”.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “fulmine a ciel sereno”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">L'espressione
segnala una notizia o un accadimento improvvisi, inattesi e spesso
sconvolgenti. Ma cadono davvero i fulmini a ciel sereno? Il
fulmine è una scarica elettrica che si crea in certe condizioni
fisiche, all'interno dei cumulolembi, i nuvoloni grigi che portano i
temporali. A determinarli è il campo elettrico che si crea nella
nube a causa delle opposte cariche elettriche delle goccioline che la
formano. Queste, in presenza di forte vento tropicale, si separano
e la differenza di potenziale che si crea origina la scarica
elettrica. Queste possono generarsi anche tra due nubi, o tra una
nube e il suolo. In rarissimi casi i fulmini non partono dalla base
della nube, ma dalla sua sommità e una parte di loro giunge al suolo
fuori dal perimetro del temporale: sono i “fulmini positivi” che
arrivano fino a 40km. Sono questi i fulmini a ciel sereno, ma c'è
sempre in origine una nube …</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “essere un ammazzasette”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">Dare
dell'ammazzasette a qualcuno vuol dire attribuirgli patente di
vanaglorioso, di millantatore di grandi prodezze. L'origine della
definizione è una sarcastica fiaba dei <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Fratelli_Grimm" target="_blank">fratelli Grimm</a>: </span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;"><i>Il
coraggioso</i></span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">
</span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;"><i>piccolo
sarto</i></span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">.
Vi si narra di un giovane sarto, che torturato dalle mosche mentre
mangia in una pausa di lavoro, con una stoffa ne uccide 7 in un
colpo. Felice per questo, incide sulla cinta la frase “Sette in
un colpo” e va in giro ripetendolo a tutti. Poichè chi lo
incontra pensa che parli di nemici, il sarto viene ammirato e temuto.
E in lui cresce talmente l'autostima da riuscire in imprese tanto
mirabolanti, da divenire braccio destro del re, sposarne la figlia e
infine diventare re egli stesso.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
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<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “semel in anno”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">La
locuzione latina </span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;"><i>semel
in anno licet insanire,</i></span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">
(una volta all'anno è lecito fare pazzie), viene tuttora accennata,
</span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;"><i>semel
in anno</i></span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">,
negli ambienti colti per scusare follie passeggere, in genere
innocue, proprie o di altri, giustificandole col fatto che di tanto
in tanto è ammesso per tutti contravvenire alle regole e alle
convenzioni sociali. Il concetto fu espresso, sia pur con leggere
varianti, da autori antichi come Seneca, Orazio e <a href="http://it.cathopedia.org/wiki/Sant%27Agostino_d%27Ippona" target="_blank">Sant'Agostino d'Ippona</a>, (</span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;"><i>Tolerabile</i></span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">
</span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;"><i>est
semel anno insanire</i></span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">).
L'espressione divenne proverbiale nel Medioevo e richiama
antichissimi riti liberatori o preparatori ai periodi di penitenza,
di cui abbiamo ancora viva testimonianza nella celebrazione del
Carnevale, festa fole per eccellenza.</span></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-87057372479113959212017-08-18T16:44:00.000+02:002017-08-18T16:44:04.170+02:00Ritorna obbligatorio il servizio militare.<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Per
prima ci aveva pensato la ministra della Difesa Roberta Pinotti, che
però si è limitata all’ipotesi di reintrodurre il <a href="http://www.corriere.it/cronache/17_maggio_15/ministra-pinotti-rendiamo-obbligatorio-servizio-civile-224089ac-38eb-11e7-8530-ea2b12fbdf2c.shtml" target="_blank">Servizio Civile obbligatorio</a>.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSlYkIHWmW71TOGTCoxqY5qpyeUN13-79ENnlTQ9GJjyznWO-OCHsS5j_BNr_xdePnlvusLazjxE1VFbukVsPBhtZqNcrciq4iMq9Q5eC_E3OwP3HYDaMCOtP_lxjPFuwIPd5HorVouNpr/s1600/soldato+che+sbadiglia.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="328" data-original-width="560" height="233" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSlYkIHWmW71TOGTCoxqY5qpyeUN13-79ENnlTQ9GJjyznWO-OCHsS5j_BNr_xdePnlvusLazjxE1VFbukVsPBhtZqNcrciq4iMq9Q5eC_E3OwP3HYDaMCOtP_lxjPFuwIPd5HorVouNpr/s400/soldato+che+sbadiglia.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">L’idea
di ricostituire la naja, invece, l’accarezzava Matteo Salvini, il
segretario della Lega Nord, da circa un anno. E, da fine maggio, il
desiderio del leader leghista è diventato un disegno di legge
depositato a Palazzo Madama dal litigioso senatore leghista Sergio
Divina (sì, è proprio quello della rissa in Aula sullo jus soli di
metà giugno) e assegnato alle Commissioni riunite affari
costituzionali e difesa.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Le
motivazioni del ddl, intitolato <a href="https://parlamento17.openpolis.it/singolo_atto/83450" target="_blank">Ripristino del servizio militare ecivile obbligatorio in tempo di pace e delega al Governo per la sua attuazione</a>, riprendono alla lettera gli slogan scanditi a più
riprese da Salvini sui vari palchi del Carroccio: «Ricostruire una
cultura della solidarietà e rispondere altresì ad alcuni bisogni
primari del territorio, soprattutto in situazioni in cui dovessero
manifestarsi necessità particolari, dando modo a tutti di rendersi
utili alla società nell’ambito per il quale ognuno si sente più
portato: la protezione civile o la difesa militare».</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Prima
domanda: questa riforma, che verrà discussa alla ripresa settembrina
dei lavori, è fattibile a livello costituzionale e giuridico? E, se
sì, in che misura?</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">La
risposta è stata anticipata alcuni mesi fa dalla ministra Pinotti
mentre promuoveva la sua iniziativa: sì, è fattibile, perché la
sospensione del servizio militare obbligatorio, la vecchia naja per
capirci, non ha eliminato l’obbligo di leva, tant’è che
l’articolo 52 della Costituzione (che recita: «La difesa della
Patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è
obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge») non è stato
mai toccato e i Comuni ogni anno redigono una lista dei 17enni
residenti.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Il
nuovo servizio militare obbligatorio delineato dal ddl Divina avrà
una durata ridotta: otto mesi anziché un anno, quasi come in
Svizzera (dove la durata è di sei mesi) e coinvolgerà anche le
donne (come in Israele, dove il concetto di difesa della Patria è
più stringente).</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Il
bacino di reclutamento e l’addestramento saranno su base regionale,
e riguarderanno tutti i cittadini tra i 18 e i 28 anni di età,
«compatibilmente con gli obblighi scolastici e universitari». La
scelta tra servizio militare o civile sarà libera. Il periodo di
leva sarà retribuito con </span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIz_Kr2K7G2pThDcCkISwGjHDNVGMWrhzT0xtYp6rDyJhHsypHSF-fEoWQQJKPzotMqYjQ9UmJzs0vkS4TBW85jmAVQpiZ1CC9TpZvhCYMBLlOhf6sj0NLkplN1Tyi8KOigXhzMdo1IvBg/s1600/anna+maria+rizzoli+%252B+bombolo.JPG" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="290" data-original-width="450" height="257" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIz_Kr2K7G2pThDcCkISwGjHDNVGMWrhzT0xtYp6rDyJhHsypHSF-fEoWQQJKPzotMqYjQ9UmJzs0vkS4TBW85jmAVQpiZ1CC9TpZvhCYMBLlOhf6sj0NLkplN1Tyi8KOigXhzMdo1IvBg/s400/anna+maria+rizzoli+%252B+bombolo.JPG" width="400" /></a></span></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">circa 700 euro al mese e sarà computato ai
fini pensionistici.</span></span><br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Una
sorta di lavoro svolto a non troppa distanza da casa.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Altra
novità: l’obbligo della naja sarà esteso agli stranieri residenti
in Italia da almeno cinque anni, che verranno reclutati nella misura
del tre per cento del totale.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Al
netto dei proclami generici, quali possono essere le motivazioni
reali di quest’iniziativa?</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Secondo
il testo del ddl si intende fornire alle Forze Armate «un bacino più
ampio di riserve mobilitabili, qualora la situazione internazionale
non accenni a migliorare e risulti invece indispensabile affiancare
ai professionisti attuali, di cui peraltro dovrebbe essere ridotto in
maniera consistente il numero, una più vasta platea di persone che
abbiano svolto un servizio militare addestrativo di base». Non è
difficile leggere in controluce innanzitutto l’esigenza di
risparmiare sul costo dei professionisti e l’esigenza di ricondurre
l’Esercito a dinamiche più democratiche, cioè il timore che un
<a href="http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/12431495/sondaggio-golpe-colpo-di-stato-militare-italia-70-per-cento-lo-appoggia.html" target="_blank">esercito di soli professionisti possa diventare uno strumento politico</a>.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Per
quel che riguarda il servizio civile, che sarà svolto all’interno
della Protezione Civile, le motivazioni reali sono addirittura più
intuibili: rendere meno problematici i meccanismi del volontariato,
magari sganciandoli da rapporti troppo stringenti con la politica, e
ridimensionare il ruolo dell’associazionismo all’interno del
settore.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ovviamente
è presto per dire altro, visto che la discussione del ddl entrerà
nel vivo in autunno e si preannuncia non facile, se si considerano i
tanti interessi consolidati da circa 12 anni che sarebbero toccati
dalla naja 2.0 ideata da Salvini e disegnata da Divina. </span></span>
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="RIGHT" class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
Saverio
Paletta</div>
<br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
Fonte <a href="http://www.indygesto.it/index.php/for-items/item/346-ritorna-naja" target="_blank">Indygesto.it</a></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-40681064007953700002017-08-05T08:46:00.000+02:002017-08-05T16:54:58.137+02:00Sfatiamo gli stereotipi su Italia e italiani.<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Quando
viene chiesto agli stranieri cosa pensano degli italiani, nella
maggior parte dei casi molte delle risposte sono identiche, anche se
a rispondere sono persone provenienti da diversi paesi. In
particolare, due sono gli stereotipi più frequenti: gli italiani
mangiano sempre pasta e pizza e sono mafiosi.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Probabilmente
la credenza che gli abitanti della penisola mangino sempre solo pasta
e pizza, dipende dal fatto che all'estero nell'insegna di molti dei
ristoranti italiani o subito più giù, si trova scritto "pasta
e pizza".</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSRJJd6xRqof-VbX4K0EHVozBVcmAp5Fae6ImvtMiyat0EcX4MvSqQd5l6nLlVanMLyqTyUncpYkbs-lZInRpAHSsaAPRDshaOjYKISLUCJSPotdSIlv0f19NrOy9NmbogEG88Mf_-rv52/s1600/mastroianni+5.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="750" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSRJJd6xRqof-VbX4K0EHVozBVcmAp5Fae6ImvtMiyat0EcX4MvSqQd5l6nLlVanMLyqTyUncpYkbs-lZInRpAHSsaAPRDshaOjYKISLUCJSPotdSIlv0f19NrOy9NmbogEG88Mf_-rv52/s400/mastroianni+5.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ma
sono davvero i piatti principali della famosa dieta mediterranea?
Secondo una statistica pubblicata da <a href="http://www.pasta-unafpa.org/ingstatistics4.htm" target="_blank">UN.A.F.P.A.</a> (Associations of
Pasta Manufacturers of the European Union), gli italiani nel 2015
hanno consumato in media 23,5 kg di pasta, posizionandosi come i
maggiori consumatori a livello mondiale.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Sono
seguiti da Tunisia e Venezuela, mentre solo al quarto posto è
possibile trovare un altro paese europeo, la Grecia, che ne ha
consumati 11,2 kg. Non sorprende, a questo punto, che gli italiani
siano anche i maggiori produttori di pasta al mondo, riuscendo a
produrne 3.246.488 tonnellate l'anno.<a href="http://www.coldiretti.it/News/Pagine/172-%E2%80%93-5-Marzo-2016.aspx" target="_blank"> Coldiretti invece</a>, ha stilato
una classifica con i maggiori mangiatori di pizza al mondo e,
sorprendentemente, in questo caso gli italiani non si trovano al
primo posto. I primi in classifica sono gli americani, i quali
mangiano quasi 13 kg di pizza a testa ogni anno; gli italiani invece
ne mangiano soltanto la metà, 7,6 kg.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Tuttavia,
sebbene non si tratti di un business tanto grande quanto quello
americano, riveste pur sempre un ruolo molto rilevante in Europa,
producendo un fatturato di 10 miliardi di euro solo in Italia. Per
proteggere tale settore dunque, il presidente della Coldiretti ha
candidato l'arte dei pizzaioli di Napoli come patrimonio dell'Unesco.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">La
seconda immagine che si presenta nella mente degli altri, quando
pensano agli italiani, è quella della mafia. E' probabile che coloro
che non sono mai stati in Italia, o che non conoscono degli italiani,
si siano lasciati condizionare dalla miriade di proiezioni
cinematografiche basate su tale tema. Tuttavia il termine mafia viene
oggi utilizzato con molte accezioni: se gli stranieri fanno
effettivamente riferimento a quella forma di criminologia, chiamata
anche Cosa Nostra e tanto popolare per via del film Il Padrino,
allora bisogna smontare questo falso mito, perché l'italiano medio
non è mafioso.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Se
invece si fa riferimento alle attività illegali effettuate dei
cittadini italiani, allora la risposta potrebbe un po' cambiare. Il
fatturato europeo relativo alle attività connesse alla mafia, si
aggira attorno ai 110 miliardi di euro l'anno, l'1% del PIL, di cui
15,9 miliardi sono legati all'Italia (<a href="http://www.transcrime.it/pubblicazioni/organised-crime-in-european-businesses/" target="_blank">ocportfolio.eu</a>).</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAxMErkHM0w9TvcZoSDpQYaHx4YkKmeqgwzvV57fncnh6aq-xULMfYWEOzbILGpUQgRxAyROq0slZTnN0DIhnsX5wOnaJ53w5Lm6rW5mlpBkpyxcB6s1cE9DBGBFn-NeUOgwC58vXI7dR5/s1600/italia+foto+1.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="952" height="263" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAxMErkHM0w9TvcZoSDpQYaHx4YkKmeqgwzvV57fncnh6aq-xULMfYWEOzbILGpUQgRxAyROq0slZTnN0DIhnsX5wOnaJ53w5Lm6rW5mlpBkpyxcB6s1cE9DBGBFn-NeUOgwC58vXI7dR5/s400/italia+foto+1.png" width="400" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Naturalmente
oltre a questi, di stereotipi sugli italiani se ne annoverano anche
molti altri. Un altro famoso cliché ci vede grandi intenditori e
bevitori di caffè. Effettivamente secondo una ricerca pubblicata da
<a href="https://www.altroconsumo.it/" target="_blank">Altroconsumo nel 2015</a>, il 96,5% degli intervistati ha affermato di
consumare caffè o bevande che lo contengano. Tuttavia, il consumo
pari a 5,65 kg di caffè l'anno, basta solo a posizionarci al nono
posto a livello mondiale, venendo ampiamente sorpassati dai paesi
nordeuropei.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Per
gli italiani infatti non è la quantità che conta, bensì la
qualità. Così, le torrefazioni italiane, utilizzano pregiati
chicchi di caffè per rispettare gli standard qualitativi e non
deludere i loro consumatori: nel 2015 il fatturato del settore è
stato di 3,3 miliardi di euro e le esportazioni pari all'11% del
valore totale (<a href="http://comitcaf.it/index.php/esportazione-caffe/" target="_blank">comitcaf.it</a>).</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">L'italiano
è anche considerato poco rispettoso delle regole, specialmente
quando si tratta di codice stradale. E purtroppo i dati lo
confermano: anche se nel tempo è stato registrato un miglioramento,
gli italiani rimangono il popolo che riceve più multe in Europa,
principalmente per eccesso di velocità. Per esempio, solo nel primo
semestre del 2016, il governo italiano ha incassato 476 milioni di
euro provenienti da multe per mancato rispetto delle regole, da parte
di automobilisti.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Infine
abbiamo anche le etichette di latin lover, di ritardatari, di persone
che parlano a voce troppo alta o che gesticolano molto, di essere
alla moda e di amare la nostra famiglia. La verità è che di
stereotipi sugli italiani ce ne sono a migliaia e con molta
probabilità saranno quasi tutti veri. In fin dei conti, un motivo
per il quale gli stereotipi esistono ci dovrà pur essere.</span></span></div>
<span style="font-family: verdana, sans-serif; font-size: medium;">Ma
attenzione, mai fare di tutta l'erba un fascio e non preoccupiamocene
troppo: siamo anche il popolo più invidiato al mondo. In una
classifica pubblicata da</span><a href="https://www.usnews.com/news/best-countries/rankings-index" style="font-family: verdana, sans-serif; font-size: large;" target="_blank"> US News</a><span style="font-family: verdana, sans-serif; font-size: medium;">, gli italiani si classificano come
il popolo migliore al mondo per la bontà del cibo, il grande gusto
nella moda e l'invidiato stile di vita.</span>Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-91243422327889870332017-07-25T15:42:00.000+02:002017-07-25T15:42:58.237+02:00La Massoneria compie 300 anni.<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Di
come si sia svolto il celebre incontro conviviale si hanno notizie
frammentarie e confuse. Le certezze sono poche: la data, il 24 giugno
1717, il luogo, </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">The
Goose & Gridiron </span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">(alla
lettera, </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">L’Oca
e la Graticola</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">),
una taverna londinese piuttosto popolare nei pressi della chiesa di
</span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">St.
Paul</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
e la provenienza del vino, rigorosamente italiano e imbarcato a
Livorno.</span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmUUQM83ZVIXvS5opwbQSavoppbYVH-eTqAC1tM2CLZ9xHWaqaTLEnpX_-Z6jCX_4IRVbreENKsMiYk4kZdPhxk8x_VFFO8hiIg1vGYkZYVOlRjDFtKl_06uE4Gd9_nEcLTo1Th9Lt-Ljh/s1600/massoneria+1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="743" data-original-width="839" height="353" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmUUQM83ZVIXvS5opwbQSavoppbYVH-eTqAC1tM2CLZ9xHWaqaTLEnpX_-Z6jCX_4IRVbreENKsMiYk4kZdPhxk8x_VFFO8hiIg1vGYkZYVOlRjDFtKl_06uE4Gd9_nEcLTo1Th9Lt-Ljh/s400/massoneria+1.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Di
solito, e ciò vale praticamente per quasi tutti i grandi eventi
della storia, esiste </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">un
problema delle origini</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
che sono spesso avvolte da una specie cortina fumogena che
contribuisce a creare un’aura mitica. Per la </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Massoneria</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
a dispetto della sua fama di segretezza, no. Come si è visto, si sa
dove e come è nata. Se ne sanno anche i motivi, anche se non sono
facilissimi da spiegare. E si sa il nome del primo gran maestro:
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Anthony_Sayer" target="_blank">Anthony Sayer</a></b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
un oscuro artigiano londinese.</span></span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">C’è
da dire che i membri delle quattro logge massoniche che si fusero
durante il sontuoso banchetto per dar vita alla </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Gran
Loggia Unita</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
non sapevano bene cosa facessero. Né potevano: volevano solo salvare
quel che restava di una tradizione plurisecolare, prossima ad essere
cancellata dall’incipiente rivoluzione industriale che stava per
trasformare l’organizzazione del lavoro. Finita la sostanza (quindi
la trasmissione orale dei segreti del mestiere dalle bocche degli
esperti alle orecchie degli apprendisti, che richiedeva strutture
chiuse i cui membri erano vincolati da giuramenti) restava la forma:
le logge, uniche superstiti della composita galassia delle
corporazioni, delle gilde e delle associazioni di arti e mestieri.</span></span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Queste
logge si erano fatte conoscere già nel medioevo perché autrici di
bellissime opere architettoniche, in generale chiese e strutture
militari. E, rispetto alle vecchie corporazioni muratorie, avevano
una marcia in più: una spiccata vocazione </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">internazionale</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.</span></span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Sul
punto si è espresso con una certa efficacia </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b><a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Paul_Naudon" target="_blank">Paul Naudon</a> </b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">(1915-2001),
giurista francese, studioso della </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Massoneria</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e
già pezzo grosso della </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Grand
Loge Nationale Française</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">:
le logge massoniche si distinguevano dalle altre corporazioni di
muratori anche per via dei loro committenti. Che non erano i signori
o le autorità civili o religiose delle città in cui operavano, ma
gli ordini monastici cavallereschi, cioè i </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Cavalieri
Templari</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
i </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Cavalieri
di San Giovanni in Gerusalemme</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
che poi sarebbero diventati i </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Cavalieri
di Malta</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
e i </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Cavalieri
Teutonici</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.</span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmxdy2LwnVv5v3KC0MdGxNtbdGxxeNqaSn6Wb78NQzU7FkcCgUfWAHuCfXghYfXPsnFK2vQr-RWGG4soKW0mtSGlH4O8AIcCSyqOmzxqOQJeGbqweoT0ewVJaKi1SG3x16sjJzEE9gfb6b/s1600/massoneria+gallimberti.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="450" data-original-width="450" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmxdy2LwnVv5v3KC0MdGxNtbdGxxeNqaSn6Wb78NQzU7FkcCgUfWAHuCfXghYfXPsnFK2vQr-RWGG4soKW0mtSGlH4O8AIcCSyqOmzxqOQJeGbqweoT0ewVJaKi1SG3x16sjJzEE9gfb6b/s200/massoneria+gallimberti.jpg" width="200" /></a></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">In altre parole, una
loggia massonica custodiva segreti militari non irrilevanti, che non
potevano essere divulgati a cuor leggero. E questo spiegherebbe, se
la tesi fosse confermata, il perché di tutti i giuramenti, delle
parole segrete e dell’estrema riservatezza. Le altre corporazioni,
infatti, erano sottoposte all’autorità del territorio, a cui
dovevano fedeltà. Le logge massoniche no: obbedivano solo ai gran
maestri degli ordini cavallereschi loro committenti, che a loro volta
obbedivano solo al Papa.</span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">I
muratori </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">normali
</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">lavoravano
nel loro territorio. I massoni no: giravano l’Europa e andavano nei
cantieri in cui li chiamavano, a costruirvi chiese e fortezze
portando con sé i loro segreti. Per ribadire questa libertà nei
confronti di tutti (da cui deriva l’espressione </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Liberi
Muratori</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">),
si scelsero inoltre come protettore </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>San
Giovanni</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
indifferentemente il </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Battista
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e
l’</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Evangelista</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.</span></span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Queste
tracce storiche, ben ricostruite dallo studioso francese, aiutano a
capire tante cose: dai riferimenti alla tradizione templare, che
hanno motivato l’ideologia anticlericale della </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Massoneria</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">più
classica (sebbene il quadro di riferimento restasse cristiano),
l’attitudine scientista e la fascinazione per la cultura esoterica.</span></span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Con
questo po’ di tradizioni alle spalle era ovvio che i </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Liberi
Muratori </span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">del
1717 avessero le idee confuse. Tra l’altro, nei loro ranghi c’era
finito di tutto: medici, architetti e sacerdoti, presenze fisse in
tutti i cantieri edili dalla fine dell’Impero Romano all’età
moderna. Solo i muratori, assorbiti dal nuovo capitalismo, erano
calati.</span></span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Un
altro dato storico della celebre riunione del </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">San
Giovanni </span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">1717
chiarisce questa confusione: i massoni inaugurarono la riunione con i
canti della tradizione muratoria, ma tra i coristi c’era gente del
calibro di </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Isaac
Newton</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.
Insomma, gente che contava nella borghesia che iniziava ad ascendere,
e che nelle logge si mescolava con gli aristocratici da pari a pari.</span></span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Di
questo problema si accorse due anni dopo </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b><a href="https://fr.wikipedia.org/wiki/John_Theophilus_Desaguliers" target="_blank">Jean Désaguilier</a></b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
ugonotto francese sfuggito per un soffio al massacro dei protestanti
e riparato a Londra, dove era diventato uno scienziato influentissimo
</span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjt_y__xk07ZeMU5f93r7PZ_BrQIWdAT3JLgh2W4zgOqlMKxUnfRCDsNcfMcfT4YeExqOhhKyutynncIyfkJd2BXxpYpz9KegMvQBApyGCoF6_OEcASkhM7KYZMmv0PiURL249oKX9bmgBF/s1600/massoneria.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="768" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjt_y__xk07ZeMU5f93r7PZ_BrQIWdAT3JLgh2W4zgOqlMKxUnfRCDsNcfMcfT4YeExqOhhKyutynncIyfkJd2BXxpYpz9KegMvQBApyGCoF6_OEcASkhM7KYZMmv0PiURL249oKX9bmgBF/s320/massoneria.jpg" width="240" /></a></span></span></span></div>
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">grazie alla protezione di re </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Giorgio</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Désaguillier
</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">iniziò
a elaborare i concetti che qualche anno più tardi il reverendo </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/James_Anderson_(massone)" target="_blank">James Anderson</a> </b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">avrebbe
trasformato in norme, contenute nelle </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Costituzioni
</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e
nel </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Libro
degli Antichi Doveri</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.
A quel punto la </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Massoneria</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
gestita da persone che nella stragrande maggioranza non avevano mai
respirato cemento o visto un calcinaccio, aveva preso la sua forma:
internazionalista, umanitaria, interclassista e, ciò che più
contava nell’Europa ancora traumatizzata dalle guerre civili a
sfondo religioso, interconfessionali. Per distinguersi dalla
tradizione passata, adottò l’aggettivo speculativo: i templi da
costruire, da allora in avanti, sarebbero stati solo spirituali.</span></span></span><br />
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">La cosa era nata.</span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Tre secoli sono una
bella tappa per un’organizzazione esaltata e demonizzata senza
soluzione di continuità. Il compleanno italiano, ad esempio, è
stato celebrato in maniera frammentaria.</span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">I
tempi dei grandi scandali sono lontani, ma la </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Massoneria</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">è
di nuovo impegnata a difendersi dalle polemiche politiche scaturite
da alcune recenti inchieste giudiziarie. In prima fila nelle
celebrazioni, ovviamente il </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Grande
Oriente d’Italia</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
che ha organizzato convegni un po’ dappertutto, culminati nella
festa romana svoltasi nei giardini del </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Vascello
</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">(la
sede del </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Goi</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">)
la sera del 24 giugno. Purtroppo, però, il piatto forte di questo
trecentesimo compleanno non è stato l’opera umanitaria e
progressista della </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Libera
Muratoria</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
ribadita dagli ospiti illustri che hanno animato i dibattiti, ma il
braccio di ferro con la </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Commissione
parlamentare antimafia </span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">nella
versione sciapita della presidenza di </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Rosy
Bindi</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e
il disegno di legge sulle associazioni segrete, che si traduce
nell’ennesimo giro di vite contro i grembiulini italiani. </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;"><a href="http://espresso.repubblica.it/attualita/2017/02/10/news/e-il-gran-maestro-vacilla-1.295254" target="_blank">Stefano Bisi</a></span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
il gran maestro del </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Goi</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
ha reagito a muso duro. Ma la sua è una lotta contro il tempo: da un
lato, </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Bisi</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">si
è impegnato a portare avanti la politica di trasparenza e di </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">templi
aperti </span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">inaugurata
dal suo predecessore </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Gustavo
Raffi</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
dall’altro, c’è in effetti la necessità di una nuova normativa
sul diritto d’associazione, che regoli in maniera diversa i gruppi
culturali che a vario titolo operano in Italia. La </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Massoneria</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
con molta fatica, si appresta a diventare 2.0. Riusciranno i
grembiulini a costruirsi un tempio su misura nella società liquida?</span></span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="RIGHT" class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: 11pt;">Saverio
Paletta</span></span></div>
<br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: 11pt;">Fonte <a href="http://www.indygesto.it/index.php/component/k2/item/311-massoneria-trecento-anni" target="_blank">Indygesto.it</a></span></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-44077874803067401232017-07-16T07:29:00.000+02:002017-07-16T07:29:04.247+02:00Bruno Contrada mafioso mafiosissimo anzi no.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm7PwB2I-MYf1c1jZfqRg878OUX4R57Lw9qpznL6howC9G0A7bU6nhe_VYp5OjaEu6s-T8MoI5OnGitN_GH2xgiskv4F52EcNsVATyToYm8qXAPL6e82qTSLfElcdJWLLg11jo1G2x_tFg/s1600/bruno+contrada+3+OK.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="940" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm7PwB2I-MYf1c1jZfqRg878OUX4R57Lw9qpznL6howC9G0A7bU6nhe_VYp5OjaEu6s-T8MoI5OnGitN_GH2xgiskv4F52EcNsVATyToYm8qXAPL6e82qTSLfElcdJWLLg11jo1G2x_tFg/s640/bruno+contrada+3+OK.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Mafioso,
mafiosissimo, anzi no. E sul caso </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Contrada</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
in seguito alla recente <a href="http://www.ansa.it/sicilia/notizie/2017/07/07/cassazione-revoca-condanna-contrada_e35b1f0f-d00b-4216-b459-06fdfef4d4c8.html" target="_blank">pronuncia della Cassazione</a>, si è scatenata
la solita ridda da curva sud, aggravata questa volta dall’ipocrisia
per cui i forcaioli di ieri sono diventati i garantisti di oggi o,
nell’ipotesi meno pesante, si sono limitati a raccontare la vicenda
in maniera secca, come </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Il
Fatto Quotidiano</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.
E c’è da scommettere che non mancherà chi, pur di svelenare, si
appiglierà ai soliti discorsi </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">antiformalisti</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">:
dirà, cioè, che una cosa sono gli appigli da legulei un’altra i
fatti.</span></span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Come
se la </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Corte
europea dei diritti umani </b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">fosse
un covo di Azzeccagarbugli. Come se, invece, la giustizia regnasse in
Italia. Come se, a proposito di giustizia, la Corte d’Appello di
Palermo non avesse preso uno svarione pesantissimo.</span></span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">No,
stavolta c’è una cosa che molti cronisti giudiziari, i quali a
vario titolo si sono esercitati (e non poche volte accaniti) su
questa storia, non hanno capito: il diritto fa parte del fatto.
Perché è un fatto che </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Bruno
Contrada</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">abbia
avuto determinati rapporti e abbia parlato con certe persone senza
avere la consapevolezza di commettere un reato. E questo senza nulla
togliere alla validità di quella nebulosa figura che è il concorso
esterno in associazione mafiosa, senza cui molti amministratori
infedeli e collusi ora starebbero al loro posto anziché in galera.</span></span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">È
lecita, anzi doverosa, una domanda, a questo punto: come mai c’è
voluto tanto perché la </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Cedu
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">scoprisse
che le Corti italiane avevano violato un principio cardine
dell’ordinamento giuridico? Si badi bene: non dell’ordinamento
giuridico italiano, ma di tutti gli ordinamenti giuridici: il
principio di legalità, secondo il quale una persona non può essere
condannata o processata per un fatto se la legge non lo prevede prima
come reato.</span></span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Il
<a href="https://www.diritto.it/brevi-riflessioni-sul-concorso-esterno-in-associazione-mafiosa/" target="_blank">concorso esterno in associazione mafiosa</a> iniziò ad essere elaborato
in seguito al delitto </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Lima</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
uno degli episodi più terribili dell’infame stagione dello
stragismo mafioso. «Hanno creato un clima infame», disse allora
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Craxi</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.
Giusto: di quel clima ne ha fatto le spese anche </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Contrada</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.
E con lui interi apparati dello Stato. Che andò in frantumi con la
classe politica che lo dirigeva e che stava per essere travolta da
Tangentopoli.</span></span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Contrada</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">finì
in manette per accuse relative a fatti che risalivano alla fine degli
anni ’80, quando lui non era più il poliziotto che in più di
un’occasione aveva messo Palermo a soqquadro, ma un big del </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Servizio_per_le_informazioni_e_la_sicurezza_democratica" target="_blank">Sisde</a></b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.
E questo passaggio impone un altro quesito: è possibile che un
poliziotto dimostratosi capace, acuto e brillante, una volta entrato
nei servizi segreti </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">impazzisca
</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e,
di punto in bianco, si metta a trescare con i soggetti che dovrebbe
ammanettare?</span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5V0adtXADt1IiTZNu-Ut7bu0jO4ecLqZtluZvVCJWxH9Bss0zSIi3E9YRQkfzhbTkAtqR0fVu-NgE5cGMDwfQRa7OwYqk5x3cC7-jQwdYyMwCpbwhQAvVhYUvT0zzP_jDdondGcNu4YMY/s1600/bruno+contrada+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="228" data-original-width="660" height="136" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5V0adtXADt1IiTZNu-Ut7bu0jO4ecLqZtluZvVCJWxH9Bss0zSIi3E9YRQkfzhbTkAtqR0fVu-NgE5cGMDwfQRa7OwYqk5x3cC7-jQwdYyMwCpbwhQAvVhYUvT0zzP_jDdondGcNu4YMY/s400/bruno+contrada+2.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Il
grande<a href="http://www.ilfoglio.it/giustizia/2017/07/08/news/la-vicenda-di-bruno-contrada-raccontata-da-indro-montanelli-143667/" target="_blank"> </a></span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;"><a href="http://www.ilfoglio.it/giustizia/2017/07/08/news/la-vicenda-di-bruno-contrada-raccontata-da-indro-montanelli-143667/" target="_blank">Montanelli</a></span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
a proposito del caso </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Contrada</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
aveva formulato una domanda piuttosto provocatoria: «Si possono
applicare agli uomini della polizia e dei carabinieri, e a maggior
ragione a quelli dei servizi segreti, le stesse regole morali che
valgono per i comuni cittadini? Il campo d’azione di questi uomini
sono le fogne. C’è qualcuno capace di rimestare nelle fogne senza
sporcarsi le mani e contrarne il fetore?».</span></span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Sempre
per restare agli amarcord giornalistici, è doveroso citare un
riferimento importante all’operato del </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Contrada</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span></strong><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">sbirro</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.
Importante soprattutto perché proviene da fonte insospettabile di
tenerezze nei riguardi dell’ex poliziotto: </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Francesco
Viviano</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
storica firma di </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Repubblica</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
una testata non proprio innocentista. Nel suo </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/12/03/omicidio-de-mauro-palermo-riapre-il-caso.html" target="_blank">Il caso De Mauro</a></span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
il giornalista siciliano mise a paragone l’operato di </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Contrada</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">con
quello di </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">dalla
Chiesa</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">durante
le indagini sulla scomparsa del celebre cronista dell’</span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Ora
di Palermo</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">:
in quell’occasione, il poliziotto, che aveva sperimentato anche
alcune artigianali intercettazioni telefoniche, si era avvicinato
alla verità molto più del giovane e promettente ufficiale dei
carabinieri. Ma la reale differenza tra</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">dalla</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Chiesa</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
demolito in vita da certa intellettualità gauchiste perché
</span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">persecutore
</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">delle
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Br
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e
piduista, e </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Contrada</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">consiste
in una sola cosa: la morte. Quella morte, cruenta, che, mutatis
mutandis, ha </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">beatificato
</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">anche</span></span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Falcone</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
osteggiato da vivo in tutti i modi, anche dalle toghe rosse, che fino
all’ultimo gliene fecero di tutti i colori.</span></span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Contrada</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
che ha tirato fendenti pesantissimi a </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Cosa
Nostra</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
forse non è stato ammazzato perché nel suo caso l’</span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">ammazzatina
</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">non
serviva. Già: un agente segreto (ché questo era quando avrebbe
commesso le cose per cui fu arrestato) ha abbastanza peccati. Di più:
una buona fetta del mestiere consiste nel </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">peccare</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
sia in relazione ai parametri legalitari, sia in relazione a quelli
etici. Le barbe finte hanno una </span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGkekLfqE7z3t4I9W2ODraRhlq65CRjyPMsbJ8RPTvbHceI64zWlkvLNzZczuKrai1VLIFdzEu-f_mJId0vaiEH-21nE990luvOCmZuIo9-HEW2hS0B5fnaW7UgWFdiSTuA5y-4EHF_n5-/s1600/corte+di+cassazione.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="375" data-original-width="500" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjGkekLfqE7z3t4I9W2ODraRhlq65CRjyPMsbJ8RPTvbHceI64zWlkvLNzZczuKrai1VLIFdzEu-f_mJId0vaiEH-21nE990luvOCmZuIo9-HEW2hS0B5fnaW7UgWFdiSTuA5y-4EHF_n5-/s320/corte+di+cassazione.jpg" width="320" /></a></span></span></span></div>
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">deontologia a parte, che si riassume
in un solo concetto: lealismo, che è poi l’unico metro di giudizio
con cui le istituzioni possono e debbono giudicarne il comportamento.</span></span></span><br />
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Quindi
la domanda, che non si sono posti gli innocentisti (troppo
indaffarati a usare </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Contrada</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">come
feticcio per la consueta e non disinteressata crociata contro la
magistratura), né i colpevolisti (che in maniera altrettanto non
disinteressata hanno preferito raccontare le cose di mafia come un
western grossolano) è più sottile: </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Contrada</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">è
stato sleale nei riguardi di quelle istituzioni per conto delle quali
doveva rimestare nel fango? </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Contrada</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">ha
parlato coi mammasantissima per dovere o, più prosaicamente, per
farsi i fatti suoi? La vera risposta è qui che va cercata, se si
vuole davvero scrivere la parola fine all’episodio più paradossale
dei fatti di mafia. Il diritto ha stabilito che l’ex capo della
Squadra mobile più </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">in
trincea </span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">d’Italia
è innocente. È innocente come sbirro, perché da sbirro nulla gli
si è imputato. È innocente come 007, perché il reato contestatogli
all’epoca non esisteva.</span></span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Di questo non si è
accorta la magistratura che lo ha prosciolto solo una volta, ma nel
merito, cioè giudicando sui fatti come se il reato ci fosse.</span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ma
dalla cronaca non è emerso un altro dettaglio, tutt’altro che
secondario: condannare </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Contrada</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">avrebbe
significato condannare l’intelligence in quanto tale. E questa
considerazione vale molto più, in questo caso, di un tomo di </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Verri</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">o
di </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">Beccaria</span></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.
Solo una cultura come la nostra, abituata a demonizzare lo Stato a
prescindere poteva insistere a oltranza sulla linea della
colpevolezza. Ora il sipario è calato e i titoli di coda consistono
in un’unica frase dell’ex numero due del </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Sisde</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">:
rivoglio il mio onore.</span></span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="RIGHT" class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
Saverio
Paletta</div>
<br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
Fonte <a href="http://www.indygesto.it/index.php/component/k2/item/323-caso-contrada" target="_blank">Indygesto.it</a></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-35104179573010685622017-06-17T18:39:00.000+02:002017-06-17T19:15:16.050+02:0010 curiosità sul Giappone e i giapponesi.<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #ff3333;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>La
valuta giapponese yen, una delle più potenti al mondo, viene così
definita solo nella capitale Tokio, mentre nel resto del Giappone la
pronuncia a essa attribuita è "en". Voglio raccontarvi 10
curiosità sul paese più affascinante che conosco.</i></span></span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheQBM9FjyPnx3D7WBvrV9Tv88sG6dKtDuSs1p8VMu1bj5QvHTUEZ4MBZ5mC-LQOHExrs3mhUSzfxdSGHvjtWISX9ZP0OP8s04OoYFI57lWKKctSqHh-p_VCPD3BU5wGKq6RMO1ypiD21Na/s1600/Giappone.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="650" data-original-width="1024" height="252" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEheQBM9FjyPnx3D7WBvrV9Tv88sG6dKtDuSs1p8VMu1bj5QvHTUEZ4MBZ5mC-LQOHExrs3mhUSzfxdSGHvjtWISX9ZP0OP8s04OoYFI57lWKKctSqHh-p_VCPD3BU5wGKq6RMO1ypiD21Na/s400/Giappone.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Una
tra le aziende a conduzione familiare più antiche del mondo si trova
in Giappone. Si tratta del <a href="http://www.keiunkan.co.jp/en/" target="_blank">Nishiyama Onsen Keiunkan Hotel</a>, con sede a
Hayakawa, fondato nel 705 d.C. e a cui è attribuito il record di
hotel più vecchio esistente sul pianeta. L'attività è stata
portata avanti da più di 50 generazioni.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Il
Giappone è passato da un'economia a stampo feudale a un'economia
moderna nel 1868. Fu l'<a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Meiji" target="_blank">imperatore Meiji</a> a modernizzare l'economia
seguendo l'esempio dei paesi americani ed europei. In tale occasione
furono assunti circa 3000 occidentali per importare e sviluppare un
nuovo sistema educativo.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Il
Giappone è uno dei maggiori paesi importatori a livello mondiale. La
nazione infatti scarseggia di risorse naturali. Inoltre, per via
della densità della sua popolazione, il "piccolo"
arcipelago non ha abbastanza terreno disponibile per agricoltura e
allevamento. Pertanto vengono importati molteplici tipi di beni: da
materie prime come il cotone a prodotti pronti all'uso dei
consumatori come bibite, carne, frutta e verdura.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://www.nintendo.it/Giochi/E3/Sito-di-Nintendo-of-Europe-per-E3-2017-1224153.html" target="_blank">Nintendo</a>,
famosa azienda giapponese per la produzione di videogiochi, fu
fondata nel lontano 1889. Originariamente si occupava della vendita
di carte da gioco. Entrò nel settore dell'elettronica così come è
conosciuta oggi solo dopo 79 anni, nel 1977.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Il
settore dei trasporti giapponese è tra i più sviluppati ed
efficienti a livello globale. In Giappone si trovano i treni più
puntuali del mondo e porti e aeroporti di fama mondiale. Tra le opere
di ingegneria avanzata </span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: medium;">si distingue il </span><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Galleria_Seikan" style="font-family: verdana, sans-serif; font-size: large;" target="_blank">tunnel di Seikan</a><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: medium;">, una delle
gallerie sottomarine più lunga </span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: medium;">del mondo: dei 53,85 chilometri
totali, 23,3 si trovano sotto il livello del mare. Fu inaugurato nel
1984.</span></div>
<br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Le
attuali condizioni dell'economia nipponica, riflettono ancora gli
effetti della <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Bolla_speculativa_giapponese" target="_blank">bolla speculativa giapponese</a> nata nel 1986. La stessa
scoppiò all'inizio degli anni 90', quando le aziende finanziarie,
industriali e privati, si resero conto di come il valore dei loro
investimenti in immobili e azioni fosse sceso drasticamente. La
perdita ammontò a circa 1 miliardo di yen.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">In
Giappone è possibile comprare <a href="http://comefare.donnamoderna.com/le-angurie-a-forma-di-cuore-11692.html" target="_blank">angurie di lusso</a>. Tale frutto viene
</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXX1yB8bBfvJCpQaZe6XS_k12_hd8lzAIkI07_CXOuv0vZvFNWiq9_mowxlwQc9rA0I0dqc2JmlH1pJxXZ8TNoa5LdiaQ0tAaEpreMYTNnykA-gGWlnpFw3G2gUOMIOoIfbYa0EY0HdHGj/s1600/Cane+giapponese.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="568" data-original-width="426" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgXX1yB8bBfvJCpQaZe6XS_k12_hd8lzAIkI07_CXOuv0vZvFNWiq9_mowxlwQc9rA0I0dqc2JmlH1pJxXZ8TNoa5LdiaQ0tAaEpreMYTNnykA-gGWlnpFw3G2gUOMIOoIfbYa0EY0HdHGj/s400/Cane+giapponese.jpg" width="300" /></a></span></span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">fatto crescere all'interno di contenitori di diverse forme, in modo
da renderlo speciale e fuori dal comune. Non stupisce quindi andare
al supermercato e acquistare un'anguria di forma cubica o addirittura
a forma di cuore. Proprio queste ultime hanno un prezzo minimo che si
aggira attorno ai 20.000 yen, circa 160 neuro.</span></span><br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">In
Giappone sono ancora poche le <a href="http://www.ovunquebusiness.it/aggiornati/asia/giappone" target="_blank">donne che lavorano</a>. Secondo diversi
studi, la percentuale di donne impiegate rimane molto bassa rispetto
a quella delle economie occidentali. Inoltre, una volta sposate,
molte delle poche impiegate decidono di dimettersi per dedicarsi alla
vita casalinga e prendersi cura dei figli.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Il
Giappone è uno degli Stati con il <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Criminalit%C3%A0_in_Giappone" target="_blank">più basso tasso di criminalità</a>.
Il benessere economico e la scarsa commercializzazione di armi da
fuoco, incentivano la buona condotta.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Il
governo giapponese, ha stanziato 19,5 miliardi di yen per la
realizzazione del <a href="http://www.dday.it/redazione/21713/il-giappone-pronto-a-realizzare-il-computer-piu-potente-del-pianeta" target="_blank">computer più potente del mondo</a>. Negli ultimi anni
l'economia giapponese è stata indebolita dai progressi tecnologici
di nazioni emergenti come la Cina e pertanto adesso vuole
aggiudicarsi il primato per la realizzazione del computer più veloce
del mondo. Esso potrà essere utilizzato in ambito aziendale, per
sviluppare progetti richiedenti un'elevata intelligenza artificiale.</span></span></div>
<br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-60689292088847107422017-06-03T10:32:00.000+02:002017-06-03T10:32:16.636+02:00Modi di dire 29.<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “tirare l'acqua al proprio mulino”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">Significa
argomentare un discorso o proporre una tesi in funzione del proprio
interesse. Fare insomma, con un giro di parole, il proprio gioco.
</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBbAoitZKGeIssU2SwPg6qzCK0k2Xl_7S_qQ5dvv2F0C8QsNj1jIu-FukiYb_Gsj42XGSDHKiIqZMzuoy1ktyNC3S8LlB9xHpxYL99bEsov1IeIF5h3JmFM4do7Lu_XzBqaWBQilV3JTsJ/s1600/peinture-realiste-eau-07.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="539" data-original-width="537" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBbAoitZKGeIssU2SwPg6qzCK0k2Xl_7S_qQ5dvv2F0C8QsNj1jIu-FukiYb_Gsj42XGSDHKiIqZMzuoy1ktyNC3S8LlB9xHpxYL99bEsov1IeIF5h3JmFM4do7Lu_XzBqaWBQilV3JTsJ/s400/peinture-realiste-eau-07.jpg" width="397" /></a></span></span></div>
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">Il riferimento alla frase fatta e il mulino ad acqua, uno dei più
antichi impianti meccanici creato dall'uomo per la produzione di
generi alimentari, già presente al tempo dell'antica Roma e
diffusosi in Europa a partire dal IX secolo. L'energia prodotta
dalla ruota a pale di un mulino ad acqua, (in genere mossa dal corso
di un fiume o di un torrente), permetteva alla macina di polverizzare
150kg di grano in un'ora, l'equivalente del lavoro di 40 schiavi.
Ecco dunque perché era importante che al proprio mulino, arrivasse
più acqua possibile.</span></span><br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “riso sardonico”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">Il
riso sardonico, (dal greco: sardonios ghelos), è uno spasmo dei
muscoli facciali che produce un curioso ghigno. Come fenomeno
patologico lo si osserva nei soggetti colpiti da tetano, ma è detto
così anche un semplice sorriso di tensione, malevolo o sarcastico.
“Sardonico” è aggettivo riferito agli antichi sardi e lo si
trova anche nell'Odissea (VIII a.C.). Omero infatti così definisce
il riso beffardo di Ulisse, dopo aver schivato un oggetto
scagliatogli da <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Ctesippo" target="_blank">Ctesippo</a>. Più tardi Simonide di Ceo, chiama così
il riso di dolore provocato dall'abbraccio rovente del mitico <a href="http://blog.you-ng.it/2013/11/23/mitologia-greca-talos-lautoma-cretese/" target="_blank">automadi bronzo Talos</a>, ai predoni sardi che tentavano di sbarcare a Creta.
In realtà, all'origine sembrano esserci le maschere funebri dei
fenici di Sardegna, il cui ghigno esagerato doveva servire a
proteggere il defunto dagli spiriti maligni.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
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<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “i giorni della merla”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">Con
“giorni della merla” ci si riferisce agli ultimi tre giorni di
gennaio, un tempo considerati come i più freddi dell'anno. Secondo
una diffusa leggenda sul tema, la merla, in origine di piumaggio
bianco, veniva perseguitata dal mese di gennaio che, dispettoso, si
divertiva a ricoprire il terreno di ghiaccio per impedirle di beccare
il cibo. La merla allora un certo anno, si chiuse in una tana con
cibo sufficiente a superare l'odioso mese, che al tempo contava solo
28 giorni. Gennaio, infuriato per la furbizia della merla, rubò
tre giorni a febbraio riempiendoli di tormente di neve. La merla,
rimasta senza cibo, dovette rifugiarsi in un camino e quando uscì si
trovò per sempre con la livrea grigia di fuliggine. Questa antica
leggenda fa riferimento all'avvento del calendario di Giulio Cesare,
che nel 45 a.C. aggiunse due giorni a gennaio, da 29 a 31, ritardando
l'inizio dei riti di purificazione previsti in febbraio.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
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<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “fare questioni di lana caprina”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">Questo
modo di dire significa fare discussioni inutili e prolisse con scarso
fondamento, oppure dispute intorno ad argomenti superflui, allorchè
si vuole cavillare su questioni di poco conto o di difficile
decifrazione. </span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;"><i>De
lana caprina</i></span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">,
(intorno alla lana caprina), è una locuzione già in uso presso i
latini, (ne troviamo riferimento nelle epistole del poeta Orazio), ed
aveva già il significato attuale. L'immagine della frase fatta ha
come origine la difficoltà a classificare il mantello che ricopre le
capre: se si tratti di lana, di pelliccia o di vello. Ed inoltre,
trattandosi di pelo in genere corto, ispido e pungente e dunque
inadatto ad essere utilizzato come fibra tessile, è considerato di
scarso valore, come le dispute a cui si fa riferimento.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “essere una pecora nera”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">L'espressione
denuncia un elemento che si distingue in maniera negativa dal resto
dei membri di un gruppo, (una famiglia o un clan ad esempio). La
frase fatta trae origine dagli allevamenti ovini, incentrati sulla
produzione di lana. Le pecore nere, (fenomeno genetico detto
“melanismo”), sono infatti mal accette presso gli allevatori, in
quanto possono compromettere il pregio della lana bianca, la più
facile da lavorare e colorare. Per questo le pecore nere vengono in
genere trattate in maniera separata, oppure escluse dalla tosatura.
Vi è inoltre un aspetto visivo: in un gregge composto da capi
bianchi, un ovino scuro non si perde di vista. A ciò si aggiunge
il riferimento alla superstizione sul colore nero, per esempio
“sfortuna nera”.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “essere un allocco o fare la civetta”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">I
rapaci notturni per il loro aspetto inquietante e certe cupe
caratteristiche di vita, colpiscono da sempre la fantasia popolare.
Da qui vari modi di dire che li riguardano: “non fare il gufo”si
dice a chi fa previsioni negative e deriva dal lugubre richiamo del
grande predatore e dalla sua espressione che pare accigliata; “fare
la civetta” si riferisce invece a una donna che ami farsi
corteggiare e origina dalla caccia con la civetta viva, oggi vietata,
che è in grado di attrarre le allodole con le sue buffe movenze;
dare dell'allocco, ossia dello stupido a qualcuno, deriva dallo
sguardo fisso e in apparenza sgomento di questo uccello, invece
tutt'altro che sciocco; si definisce infine “vecchio barbagianni”
un anziano brontolone perché questo pennuto, che sa emettere acuti
stridii, ha il muso bianco e ciò evoca l'aspetto di un vegliardo.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
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<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “essere ai nastri di partenza”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">Vuol
dire apprestarsi a intraprendere qualcosa, in genere una competizione
sportiva, ma in senso figurato anche un viaggio, una carriera,
un'impresa. L'immagine si riferisce alla sottile striscia di seta
tesa al punto iniziale di un percorso sportivo, (su strada o pista),
che viene tagliata o fatta cadere al via della gara dal direttore di
corsa o da un inviato ufficiale. La più antica installazione del
genere appartiene alle corse dei cavalli: basti pensare al</span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;"><i>
canapo</i></span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">,
il cordone teso al punto di partenza di un palio ippico, (quello di
Asti per esempio è del XIII secolo), e che viene abbassato dal
mossiere al via della corsa. Questa stessa funzione è stata
riprodotta dal nastro inaugurale, che, tagliato da un'autorità
politica in una cerimonia apposita, saluta l'entrata in funzione di
un'opera di pubblico interesse.</span></span></div>
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<br />
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<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “gli alti papaveri”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">La
definizione di “alti papaveri” indica personaggi eminenti che
hanno molto potere o ricoprono cariche importanti. L'origine del
detto risale ad un episodio narrato dallo storico latino </span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;"><i>Tito
Livio</i></span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">,
(59 a.C. - 17 d.C.): nella sua </span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;"><i><a href="http://www.deltacomweb.it/storiaromana/titolivio_storia_di_roma.pdf" target="_blank">Storia di Roma</a></i></span></span><span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">
Livio racconta che il 7° re di Roma Tarquinio il Superbo, volendosi
impadronire della città ostile di Gabi, vi mando il figlio Sesto
Tarquinio in finto esilio. Il giovane raggiunse una posizione di
rilievo ma, in difficoltà di fronte ai propositi di rivolta locali,
inviò al padre un messo per un consiglio. Il re non rispose, ma si
diresse con il messo in un prato e con un bastone falciò i papaveri
più alti. L'inviato tornò a Gabi e riferì il gesto. Sesto
Tarquinio afferrò il messaggio paterno e si affrettò a far
sopprimere i cittadini più importanti, indebolendo così la città
che venne poi facilmente assoggettata da Roma.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “prendersi la briga”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">La
frase idiomatica, “prendersi la briga” (di fare qualcosa), vuol
dire assumersi la responsabilità di affrontare una situazione
noiosa, fastidiosa, sgradita. Più in generale assumersi un
incarico che va svolto comunque. Troviamo il termine “briga”
già nella letteratura medioevale, da Dante Alighieri a Giovanni
Boccaccio, col significato di bufera, turbine di vento e
metaforicamente di conflitto, lite, contesa. Da qui il modo di dire
tuttora in uso “attaccare briga”, ossia cercare un pretesto per
litigare. L'origine del vocabolo non è certa, ma è sicuramente
antichissima visto che si ritrova in molte lingue di tutta Europa.
E' sicuro comunque che nel Medioevo briga indicasse anche una piccola
compagnia di soldati di ventura, da cui sono derivati i termini
“brigata” e “brigante”.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 20pt;">Si
dice . . . “discutere del sesso degli angeli”</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Comic Sans MS, cursive;"><span style="font-size: 15pt;">Vuol
dire cavillare su cose oziose, perdendosi in dettagli futili,
marginali e sprecando così del tempo prezioso. Nelle prime
raffigurazioni di angeli dell'arte paleocristiana, essi sono mostrati
come giovinetti efebici senza ali né aureola, (si consoliderà poi
nel corso dei secoli l'aspetto che conosciamo). In nessun testo
sacro si parlava del sesso a cui appartenessero, il che fece nascere
infinite e spesso aspre dispute teologiche, nell'ambito della chiesa
cristiana. Al punto che rimase nella convinzione popolare, il fatto
che i teologi bizantini continuassero le loro sterili dispute sul
sesso degli angeli, anche mentre i turchi di Maometto II espugnavano
Costantinopoli (1453) ponendo fine all'impero romano d'Oriente.</span></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-43340562234610985342017-05-24T10:51:00.000+02:002017-05-24T10:51:05.734+02:00Addio Roger Moore lo 007 autenticamente british.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3P-73AgJDCgjGJ7Iu5K49yLDS-SCygrUEHJri9tS82RGb8NNVhuj-DQirh3ae82irMZP5TksnqRIkfvp5tgsnvrurs8v2uQ3tndQ0t5aR3jEsisIJ43VVRilvRmcgNz2v1iGIRJ_hDrcJ/s1600/roger+moore.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="358" data-original-width="638" height="356" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3P-73AgJDCgjGJ7Iu5K49yLDS-SCygrUEHJri9tS82RGb8NNVhuj-DQirh3ae82irMZP5TksnqRIkfvp5tgsnvrurs8v2uQ3tndQ0t5aR3jEsisIJ43VVRilvRmcgNz2v1iGIRJ_hDrcJ/s640/roger+moore.jpg" width="640" /></a></div>
<div style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Per
gli over 40 </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Roger
Moore </b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">è
un’immagine dell’infanzia. È il compassato </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Simon
Templar </b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">o
lo </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">stiloso
</span></span></span></span></em><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Lord
Brett Sinclair </b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">di
</span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Attenti
a quei due </span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">(e
alzi la mano chi non si è commosso almeno una volta riascoltando la
bellissima <a href="https://www.youtube.com/watch?v=ABJqVIYtLCM" target="_blank">sigla di </a></span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b><a href="https://www.youtube.com/watch?v=ABJqVIYtLCM" target="_blank">John Barry</a> </b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">che,
tra l’altro, fu l’autore del </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=U9FzgsF2T-s" target="_blank">James Bond Theme</a></span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">).
Per tutti, l’attore londinese resta </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>007</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.</span></span></span></div>
<div style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ed
è stato lo 007 più british. Più dello scozzese </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Sean
Connery</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
più dell’australiano (ma di solide radici inglesi) </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>George
Lazenby</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
più del gallese </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Timothy
Dalton</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
costretto ad </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">americanizzare
</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">il
personaggio.</span></span></span></div>
<div style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Gli
altri, chiediamo scusa ai fan, non sono paragonabili: non lo è
l’irlandese </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Pierce
Brosnan</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
che tentò di modernizzare il personaggio di </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Connery</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
ed è meglio stendere un velo non troppo pietoso su </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Daniel
Craig</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
che solo lo scadimento del gusto femminile ha potuto rendere
credibile.</span></span></span></div>
<div style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Non
è questione di </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">cinefilia</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
ma di </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">bondologia</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
che è una disciplina che richiede una dedizione ai limiti del
fanatismo e tocca tre settori: di sicuro il cinema, ma anche la
letteratura e il costume.</span></span></span></div>
<div style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Come
già aveva intuito il più autorevole e </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">affettuoso
</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">bondologo,
cioè </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Umberto
Eco</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>James
Bond </b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">è
riuscito a rendere appassionante l’inverosimile. E, soprattutto, a
rendere gradevole il </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">politicamente
scorretto </span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">che
trasuda da tutta la saga di </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>007</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.</span></span></span></div>
<div style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ed
ecco che torme di comunisti hanno affollato le sale cinematografiche,
femministe convinte hanno trepidato davanti alle peripezie (anche e
soprattutto amorose) dell’icona più maschilista della storia del
cinema, seriosi critici si sono </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">convertiti
</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">al
mito e hanno contribuito alla sua iconografia.</span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8mhPnbGm89_WerzRsM0OZ3jdXeqTbLNUE7rlURjPLPhN15zAitRKU9GtJgjBL9b1dcc2TlSBJjn0LeEwZrLZ9_VwyPeSzscboCNTAYmR08VChn82bwbRNGW8ISOOqfQHoV1rSkPUScoBI/s1600/007+%252B+Richard-Kiel.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="825" data-original-width="980" height="269" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8mhPnbGm89_WerzRsM0OZ3jdXeqTbLNUE7rlURjPLPhN15zAitRKU9GtJgjBL9b1dcc2TlSBJjn0LeEwZrLZ9_VwyPeSzscboCNTAYmR08VChn82bwbRNGW8ISOOqfQHoV1rSkPUScoBI/s320/007+%252B+Richard-Kiel.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Roger
Moore </span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">è
riuscito a fare di più: ha reso </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">simpatico
</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">il
personaggio che nell’interpretazione di </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Connery
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">era
</span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">solo
</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">affascinante.
E lo ha modernizzato.</span></span></span></div>
<div style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ormai
lo sappiamo: </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Moore</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
per non fare la fine di </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Lazenby</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
chiese e ottenne di ritoccare qui e lì </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>007</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
che nelle sue mani divenne autoironico, brillante e facciatosta.
Insomma, un </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Bond
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">con
la </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><a href="http://www.treccani.it/vocabolario/cazzimma_%28Neologismi%29/" target="_blank">cazzimma</a></span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.</span></span></span></div>
<div style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Connery
</span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">seduce
perché, al netto dell’estetica </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">ci
sa fare </span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e
rende alla grande l’idea del </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">superuomo
di massa</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">:
suda poco, anche dopo un inseguimento rocambolesco, sanguina il
minimo indispensabile, anche dopo una sparatoria (ricordate il
rivoletto di sangue in una scena chiave di </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;"><a href="https://www.youtube.com/watch?v=4R9amFvMVdo" target="_blank">Thunderball</a></span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">?
Ecco, è il massimo che si possa pretendere) e i lividi spariscono al
ciak successivo.</span></span></span></div>
<div style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Moore</span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
invece, seduce perché è un fusto: paragonati a quelli dello
scozzese, i metodi del </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">suo
</span></span></span></span></em><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Bond
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">sono
da playboy di paese. E lo stile lascia qui e lì a desiderare: uccide
con un missile una killer che cerca di eliminarlo da un aereo, parla
con la bocca piena, spara battutacce e si cava fuori dai guai in
maniera paradossale.</span></span></span></div>
<div style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ma
forse gli anni ’70 richiedevano proprio </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">questo
</span></span></span></span></em><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>007</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">:
l’era </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Breznev
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">aveva
sclerotizzato il gigante sovietico e le dinamiche della guerra </span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKx0Mrc1xPoeTRPq3xKWatW40VdIF7bYGa6soSizGrXLDYrz6pXgpFaQyiaH0bPw81aZ3xxUsnMx4hpAx20X18mfZcv8Tv0XnVRqOA8JydHpvTht1UhcX8cNkVWZ1QBW8IIXC4wKYKrYrx/s1600/007+4.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="853" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhKx0Mrc1xPoeTRPq3xKWatW40VdIF7bYGa6soSizGrXLDYrz6pXgpFaQyiaH0bPw81aZ3xxUsnMx4hpAx20X18mfZcv8Tv0XnVRqOA8JydHpvTht1UhcX8cNkVWZ1QBW8IIXC4wKYKrYrx/s320/007+4.png" width="320" /></a></span></span></span></div>
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">fredda
non emozionavano più. Ed ecco che il </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Bond
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">di
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Moore
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">va
nello spazio, sfida stregoni vudù, improbabili superuomini nazisti e
fascinosi killer con tre capezzoli. Però il pubblico apprezzava e
poco importa se, nel caricaturare </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>007</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Moore
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">caricaturò
sé stesso, mandando in soffitta le galanterie di </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Simon
Templar </b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e
il garbo antico di </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Lord
Sinclair</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.
Anche la critica dovette arrendersi quando </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Octopussy</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
il penultimo film con </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Moore</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
batté al botteghino </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Mai
dire mai</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
interpretato dal redivivo </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Connery</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.</span></span></span><br />
<div style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Morire
a novanta anni non fa notizia. Ma quando se ne va uno come sir </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Moore
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">c’è
di che commuoversi e preoccuparsi perché sparisce un pezzo
dell’immaginario collettivo.</span></span></span></div>
<div style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Addio
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Simon</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
addio </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Lord
Sinclair</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.
E, visto che ci siamo, addio a </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Bond</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.</span></span></span></div>
<div style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Tutti
i bondofili </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">veri
</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">si
dividono in due categorie: conneryani e mooriani, che hanno declinato
il mito in due modi diversi, i primi definendone la </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">cattolicità</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
i secondi tracciandone una originale </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">riforma</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
protestante ma non troppo.</span></span></span></div>
<div style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">La
scomparsa del grande attore inglese, che ha resistito alla grande
anche a un tumore per conformarsi il più possibile al mito, che per
definizione è immortale, apre una voragine. Già: se Atene piange
Sparta non può ridere. D’altronde </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b><a href="https://www.youtube.com/watch?v=N4Sg7inYebY" target="_blank">Judi Dench</a></b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
la </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>M
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">in
gonnella del ciclo interpretato da </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Brosnan</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
era stata chiarissima: «Lei, mister Bond, è un rottame della guerra
fredda». E a vedere il </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Bond
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">di
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><b>Craig
</b></span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">comportarsi
in modo da far sembrare lord un marine, è difficile darle torto.</span></span></span></div>
<div style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="RIGHT" style="margin-bottom: 0cm;">
Saverio Paletta</div>
<br />
<div style="margin-bottom: 0cm;">
Fonte<a href="http://www.indygesto.it/index.php/indymovie/item/285-addio-moore" target="_blank"> Indygesto.it</a></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-77934172845663942722017-05-19T21:17:00.000+02:002017-05-19T21:39:00.668+02:0020 maggio giornata mondiale del Whisky.<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #ff3333;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Il
20 maggio si festeggia la giornata mondiale del whisky. L'intento è
quello di celebrare la degustazione della cosiddetta aqua vitae, la
quale continua a conquistare i palati di tutto il mondo.</i></span></span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Il
whisky, così chiamato da scozzesi e canadesi, o whiskey, nome
attribuito invece da irlandesi e americani, ha origini incerte.
</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9gJuH9_bxCqPlUO9_XDJs4Nzk2aZWPwnQEG-Ur6fLcTSBSdwXLh92CeXhINlUA5rEOnpKwWEhioLWX9AztofOhrlNymdeA4n0-SUNgc9jXNLnt9B8zAX11_JvS27GbRFfdMaBTLz-c_ei/s1600/Whisky+3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9gJuH9_bxCqPlUO9_XDJs4Nzk2aZWPwnQEG-Ur6fLcTSBSdwXLh92CeXhINlUA5rEOnpKwWEhioLWX9AztofOhrlNymdeA4n0-SUNgc9jXNLnt9B8zAX11_JvS27GbRFfdMaBTLz-c_ei/s400/Whisky+3.jpg" width="400" /></a></span></span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Sembrerebbe infatti che questo distillato sia stato prodotto per la
prima volta da San Patrizio, patrono dell'Irlanda, ma le prime prove
del consumo dello stesso risalgono a uno scritto del <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/John_Cor" target="_blank">frate John Cor</a> del 1494 ritrovato in Scozia. Il dubbio dunque su chi sia il vero
padre del whisky rimane, ma è certo che, dal 13º secolo in poi,
abbia assunto sempre più importanza sino a sentir necessario
istituire, non solo una giornata mondiale in cui apprezzarlo tra la
convivialità degli amici, ma anche dei club di assaggio e
conversazione a livello internazionale come, "<a href="https://www.smws.com/" target="_blank">The Scotch MaltWhisky Society</a>" o il "<a href="https://whiskycast.com/whisky-clubs/" target="_blank">50of5 Whisky Club</a>". In tali
associazioni è possibile dilettarsi in degustazioni per percepirne e
giudicarne le diverse sfumature di sapore, magari con l'aggiunta di
qualche goccia d'acqua, la quale, come diceva Winston Churchill,
aiuta a sprigionarne gli aromi.</span></span><br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">I
whisky più commerciati in Occidente sono il Bourbon, l'American
Whiskey, il Canadian Whisky, l'Irish Whisky e lo Scotch Whisky,
prodotti rispettivamente in Kentucky, Stati Uniti, Canada, Irlanda e
Scozia. Senza grande stupore, data la vastità del territorio, gli
Stati Uniti risultano il paese che registra i maggiori ricavi, i
quali nel 2016 ammontavano a 10.179 milioni di dollari.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Tuttavia
un fatto sorprendente è che nessuno dei paesi sopra menzionati, si
posiziona ai primi posti in classifica se ci si riferisce al consumo
pro capite.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Nonostante
i francesi siano conosciuti per la produzione di vini di fama
mondiale, in realtà a loro piace bere anche la famosa aqua vitae,
ritenendola forse essenziale proprio come l'acqua, dato che lo scorso
anno ne hanno consumato 2,1 litri a testa. Tale quantità, costante
da anni, sembrerebbe diminuire solo irrisoriamente guardando le
previsioni per il 2020. In particolare, nell'esagono è molto
gettonato lo Scotch Whisky, le cui vendite mensili superano
addirittura quelle annuali di cognac, ( <a href="http://www.scotch-whisky.org.uk/news-publications/publications/documents/scotch-whisky-exports-2016-analysis/#.WR9BxpLyhdg" target="_blank">www.scotch-whisky.org.uk</a> ).</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Un
dato altrettanto sorprendente è il quantitativo bevuto dagli
spagnoli, pari a 1,9 litri pro capite. Secondo i dati del 2015,
alcuni abitanti, che </span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgohyBvs9E6k-aMtOY7vqsnSbbhXlLyWG3Uu5c1EdlqXrPDm5zXz7FxTv2dlgFZBanQI9-55PNpkpvOFq37-N92sCyqAMQl9zKvhZUg5SYRQcyYiDSaPuh0R9OTy0uEUdO5-R0tuZP-Si15/s1600/Whisky+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="237" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgohyBvs9E6k-aMtOY7vqsnSbbhXlLyWG3Uu5c1EdlqXrPDm5zXz7FxTv2dlgFZBanQI9-55PNpkpvOFq37-N92sCyqAMQl9zKvhZUg5SYRQcyYiDSaPuh0R9OTy0uEUdO5-R0tuZP-Si15/s320/Whisky+2.jpg" width="320" /></a></span></span></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">seppur costituiscono una piccola parte della
popolazione, (102mila spagnoli), amano così tanto il whisky da
averne bevuto almeno 10 bicchieri la settimana. Si tratta dunque di
dati eccessivamente alti, se messi a confronto con la quantità di
whisky bevuta da altri protagonisti europei, ben conosciuti per la
produzione e vendita di birra, la quale in fin dei conti è mosto di
malto non sottoposto alla doppia o tripla distillazione necessaria
invece per ottenere il whisky. È il caso del Belgio, della Cechia e
della Germania, in cui il consumo pro capite si aggira tra i 0,6 e
0,8 litri.</span></span><br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Altro
dato interessante è che anche nel Regno Unito il consumo risulta
limitato, nonostante si tratti di uno dei paesi che producono più
whisky al mondo: solo in Scozia si contano più di 100 distillerie,
che producono il 90% circa del Single Malt Whisky commerciato
globalmente.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">A
gennaio 2017 i dati si aggiravano intorno a un consumo medio di 0,9
litri a testa, mentre circa il 93% della produzione veniva destinata
alle esportazioni, soprattutto verso la Francia e gli Stati Uniti.
Queste hanno da sempre costituito un'enorme fonte di guadagno, tanto
che nel 2009 si è addirittura raggiunto il record di 1,1 bilioni di
bottiglie esportate.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2OXqAPdloxJOC5h_sNUGe1J1yoWpDe5TsLwHPC6xuc_NVRCAEDESJXXBWkvvdBJLNTplOeGM-BYBr3u7GcPxmXHaYyXVDt4_3IbgoFhJW002_sFkACvKvybYzW0fR6bdq12VqzoD4NbQj/s1600/Whisky+1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="216" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh2OXqAPdloxJOC5h_sNUGe1J1yoWpDe5TsLwHPC6xuc_NVRCAEDESJXXBWkvvdBJLNTplOeGM-BYBr3u7GcPxmXHaYyXVDt4_3IbgoFhJW002_sFkACvKvybYzW0fR6bdq12VqzoD4NbQj/s320/Whisky+1.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">L'Italia,
invece, con un po' di sorpresa, è una delle nazioni che consuma meno
whisky in tutto l'Occidente. Pertanto gli abitanti del bel paese non
potranno godere dei suoi benefici. Secondo uno studio, infatti, tale
alcolico, se consumato abitualmente in dosi molto moderate,
contribuirebbe ad aumentare la quantità di colesterolo buono, a
ridurre del 50% il rischio di ictus e a distruggere le cellule
cancerogene grazie alla presenza di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Acido_ellagico" target="_blank">acido ellagico</a>.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Anche
se il whisky non incontra i gusti degli italiani, essi potrebbero
comunque comprare una bottiglia al solo scopo di lucro. Secondo un
<a href="http://money.cnn.com/2014/11/20/investing/whiskey-investing/index.html?iid=EL" target="_blank">articolo pubblicato dalla Cnn</a>, infatti, negli ultimi anni sta
addirittura nascendo una vera e propria professione, consistente
nell'acquisto di bottiglie rare pregiate per poi rivenderle a prezzi
che aumentano in modo esorbitante in brevissimo tempo: l'<a href="http://www.rarewhisky101.com/collecting/rw_index_top.html" target="_blank">Investment Grade Scotch Index</a>, che registra i prezzi di vendita all'asta di
bottiglie di whisky, ha evidenziato come il valore dei 1000 migliori
Single Malt Scotch Whisky, ha avuto una performance di circa 430
punti percentuali dal 2010 a oggi.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Allora,
se non bevete whisky perché non ripensarci? Ci si può solo
guadagnare in salute o nel conto in banca.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ma
attenzione a non esagerare.</span></span></div>
<br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<center>
<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/Vi54BcwGhaQ" width="560"></iframe></center>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-50545902337122400722017-05-07T17:50:00.000+02:002017-05-07T17:56:34.886+02:00Da Le Ore a Men: storia della pornografia in Italia.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmxczhizS0bH8k8VK8AShtbEct5kOXnRmrTXcoV_OsX42927cROsGnoTDUu7qANnhN3wV0Krfg6qanhiIgYdpB28SfacEzJwCxBUHlp5cxYwAvJSs7cFPsyiE3ex3nXJthB1ptCOckgXo7/s1600/orgasmo+4+-+coppia.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="339" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmxczhizS0bH8k8VK8AShtbEct5kOXnRmrTXcoV_OsX42927cROsGnoTDUu7qANnhN3wV0Krfg6qanhiIgYdpB28SfacEzJwCxBUHlp5cxYwAvJSs7cFPsyiE3ex3nXJthB1ptCOckgXo7/s640/orgasmo+4+-+coppia.png" width="640" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Primo
punto: l’hard sta all’editoria ufficiale e perbene come certe
lobby alle istituzioni ufficiali. C’è eccome, ma meglio non
vantarsene troppo, non esibire. Tant’è: il primo ha mosso soldi e
fatto girare le rotative allo stesso modo in cui le seconde hanno
determinato eventi politici importanti dalla loro (non troppo)
confortevole penombra.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Secondo
punto: è esistita una circolarità perfetta, inconfessabile quanto
si vuole ma innegabile, tra l’editoria porno e quella normale. Una
circolarità fatta di personaggi, che sono passati, anche più volte
e comunque con disinvoltura, dall’uno all’altro settore. Per
dirla con un’immagine, dal salotto buono all’alcova più
indecente.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Terzo
punto: la pornografia ha inciso, dai retrobottega delle edicole, in
maniera determinante sull’evoluzione del costume, molto più dei
movimenti libertari e radical.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Quarto
punto: il porno ha innescato un meccanismo autofago che lo ha portato
al declino editoriale proprio nel momento in cui è diventato un
elemento normale della cultura quotidiana.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Intendiamoci,
non tutto il fenomeno, ma solo quello che Gianni Passavini,
giornalista trasformato dal bisogno in pornografo, ha definito </span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i><a href="http://www.iacobellieditore.it/catalogo/porno-di-carta/" target="_blank">Porno di Carta</a></i></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
che è poi il titolo del suo bel volume uscito a novembre per i tipi
di Iacobelli. </span></span>
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Passavini
parte da sé stesso, cioè dalla propria decennale esperienza presso
l’International Press, la casa editrice di </span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Le
Ore</i></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
per raccontare, attraverso la biografia di <a href="http://espresso.repubblica.it/visioni/societa/2016/12/12/news/saro-balsamo-il-re-dimenticato-del-porno-di-carta-1.290689" target="_blank">Saro Balsamo</a>, l’editore
e fondatore dell’International, la storia dell’editoria per
adulti.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">L’avventura
di Passavini, un passato da cronista giudiziario tra gli eskimi delle
redazioni militanti, alla corte di Balsamo iniziò nel 1982: «Allora,
ancora non sapevo che quella scelta mi avrebbe cambiato così
irrimediabilmente la vita. Ma dovevo farla, dopo che, per divergenze
politiche, mi erano state imposte le dimissioni da redattore oltre
che da direttore responsabile del Quotidiano dei Lavoratori, il
giornale militante dove avevo lavorato praticamente gratis negli
ultimi tre anni».</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6D4dGaJViVJXKl6dHi2rOL7SQs066kNqO2CCMZs-2g5A8a35PVogPQUqXzHd1up6ewyXJd_iNOuQ4tw0Esl14RIK_U78ihEvt0YJC82QOKfc9J2aMSn09mtmwaiIIUFg2fKwU4_tW3yxI/s1600/marie+christine+covi.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="254" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6D4dGaJViVJXKl6dHi2rOL7SQs066kNqO2CCMZs-2g5A8a35PVogPQUqXzHd1up6ewyXJd_iNOuQ4tw0Esl14RIK_U78ihEvt0YJC82QOKfc9J2aMSn09mtmwaiIIUFg2fKwU4_tW3yxI/s320/marie+christine+covi.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Dall’impegno
politico e sociale al disimpegno erotico, anzi porno? Certo. Ma
quello di Passavini non fu un tradimento dettato da motivi
alimentari: nel 1982 quell’ambiente politico in cui lui e tanti
altri si erano formati e da cui erano passati al giornalismo era in
riflusso. Al contrario, l’impero di Balsamo era fortissimo.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Questione
di generazioni e di fortuna: fai il’68 frequenti gli ambienti
giusti, che poi sono quelli egemoni, e fai carriera; nasci un po’
dopo, oppure sbagli qualcosa nel tuo percorso, e ti ritrovi da
Balsamo, se ti va bene.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Tanto
più che il pornomagnate siciliano, che esibiva lauree non verificate
e un titolo nobiliare che lo avrebbe apparentato addirittura a
Cagliostro, non andava troppo per il sottile, per quel che riguardava
la politica. Passavini era di sinistra, come gran parte della
redazione dell’epoca. Ma Walter Peroni, cognato dell’editore e
direttore di </span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Le
Ore</i></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
«alla fine degli anni Sessanta era stato uno dei più attivi
ragazzotti della destra milanese».</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ma
nessun problema, Balsamo accoglieva davvero tutti: «Gente come me,
sessantottini, extraparlamentari di sinistra, ex partigiani che
avevano sognato di fare la rivoluzione. Ma anche gente che era stata
sulla barricata opposta e aveva sperato nel colpo di Stato. Senza
dire dell’apporto delle donne: femministe impegnate, madri di
famiglia trepidanti per un accenno di tosse dei loro pargoli».</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">A
proposito di politica: quando Balsamo, fresco del successo delle sue
riviste giovanilmusicali come </span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Big</i></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
decise di tentare il salto nell’editoria per soli uomini (era il
’66 e di porno proprio non si poteva parlare) e fondò </span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Men</i></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
e </span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Playmen</i></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
le prime due testate del settore, pescò alla grande nella redazione
de </span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Lo
Specchio</i></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
settimanale di destra conservatrice e, per usare un termine
dell’epoca, atlantica. Facciamo qualche nome: Marcello Mancini,
Luciano Oppo, già guastatore e sabotatore della Rsi, Giò Stajano,
Pierfrancesco Pingitore (già dirigente universitario del Msi e poi
fondatore della compagnia teatrale Il Bagaglino), Armando Stefani,
che proveniva da Tabularasa, periodico di eretici del neofascismo, e,
dulcis in fundo Enrico de Boccard, il più interessante tra tutti i
pornofascisti. Nobile di nascita, già repubblichino e poi missino,
de Boccard era riuscito a farsi chiacchierare dalla sinistra in vena
di dietrologie perché aveva organizzato nel 1965 il celebre convegno
su La guerra rivoluzionaria che si tenne all’Hotel Parco dei
Principi, dove aveva invocato, neppure troppo tra le righe, la
necessità di un golpe anticomunista. Anche con Balsamo il vizio non
se l’era tolto del tutto: nel ’67 andò a Tel Aviv a seguire la
guerra dei sei giorni. Tornò con un reportage sui combattimenti, uno
sulle prostitute e qualche soffiata per i Servizi. Tra una cosa e
l’altra, curò l’edizione italiana della </span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Psychopathia_sexualis" target="_blank">Psychopathia Sexualis</a></i></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
di von Kraftt-Ebing e scrisse un Dizionario della letteratura
erotica.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzYY81tGCKiP_gbZDKG02ciogh-Ri3p8FCPjjcXk2nOBJB3rhPPXVKcEQK6K08DONwp7Es2d-JzFt4lYkp7aP_J3-bh-BK-22usQE_SvS4VCxy3HkbeepvP9ERiweRx-UMFErnrV_l-7PY/s1600/sega+3.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="262" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzYY81tGCKiP_gbZDKG02ciogh-Ri3p8FCPjjcXk2nOBJB3rhPPXVKcEQK6K08DONwp7Es2d-JzFt4lYkp7aP_J3-bh-BK-22usQE_SvS4VCxy3HkbeepvP9ERiweRx-UMFErnrV_l-7PY/s400/sega+3.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Con
questa X Mas dell’erotismo convivevano senza problemi Luciano
Massimo Consoli, il leader del movimento gay italiano, Milena Milani,
autrice del libro scandalo </span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>La
ragazza di nome Giulio</i></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
e l’anarchico-ateo Piero Cimatti. A tacere dell’ex azionista di
origine ebraica Franco Valobra, finissimo intellettuale vicino al
Partito radicale. Proprio a questa corte si formò Riccardo Schicchi,
futuro mentore di Cicciolina, Moana e Eva Henger.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Già,
recitava l’editoriale del primo numero di </span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Men</i></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">:
«Noi non abbiamo santi in Paradiso, la politica non ci interessa se
non per quel tanto che ci disturba».</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">E
il porno? Roba innocente, che oggi non stuzzicherebbe nemmeno
l’ultimo sito glamour. Ciò non bastò a evitare il sequestro ai
primi otto numeri di Men e la galera a Mancini.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Era
solo l’inizio di una lunga contesa giudiziaria, tutta giocata
attorno alle interpretazioni degli articoli 528 e 725 del Codice
penale. Anche Balsamo, che nel frattempo si era rimangiata
l’indifferenza politica e si era messo a fiancheggiare il Psi e
manifestava nei confronti di Craxi quella simpatia che sarebbe
diventata amicizia stretta, passò i suoi guai: si fece la galera e
un anno di latitanza all’estero, finito il quale si ritrovò senza
giornali né casa editrice: glieli aveva soffiati sua moglie, Adelina
Tattilo, stanca delle sue bizzarrie e, probabilmente, delle corna,
che i bene informati riferiscono seriali.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">A
proposito di circolarità con l’editoria ufficiale e di contatti
con la politica, val la pena di ricordare una chiacchiera che girò
poco prima che Adelina silurasse il consorte: secondo </span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Lo
Specchio</i></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
il Psi si preparava a stringere rapporti più stretti con Balsamo,
che aveva dichiarato guerra alla Dc, attraverso Felice Fulchignoni,
ex fascista e faccendiere, passato alla storia, oltre che per essere
finito in manette durante Tangentopoli, per aver fondato Adnkronos,
la seconda agenzia di stampa italiana dopo l’Ansa…</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">La
ricetta di </span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Men</i></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
funzionava e il Nostro, bon vivant e spendaccione, lontano dal suo
omologo americano <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Larry_Flynt" target="_blank">Larry Flint</a>, la replicò, a partire dal 1971 con </span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Le
Ore</i></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
che, a partire dalla seconda metà degli anni ’70, sarebbe
diventata sinonimo di pornografia. Dapprima fu il mix di nudi
femminili e inchieste giornalistiche, che aveva già fatto la fortuna
di </span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Men</i></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
(e al riguardo possiamo citare i topless di Patty Pravo), poi
l’aspetto erotico prese il sopravvento, fino a scivolare, anche
sotto la spinta di una concorrenza agguerrita (chi non ricorda </span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Pop</i></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
e </span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>La
Coppia Moderna</i></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">?
) e grazie a una giurisprudenza più benevola, verso il porno.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">E
qui parliamo di nuovo di donne. Non delle modelle, famose o meno,
bensì delle redattrici. Fu Maria Jatosti, nel lontano ’75, a
decidere il passaggio all’hard, dopo un lungo braccio di ferro con
il direttore Giorgio Colorni. La Jatosti, background sinistrorso ed
ex compagna dello scrittore Luciano Bianciardi, rilevò la direzione,
mentre Colorni tornò, con tanto di autocritica, nelle file di quel
Pci che aveva abbandonato per darsi all’erotismo…</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh74MhF4PnJU5apQbMslxCyR_8VrQO370kIMIxEnsR8qqAK4jcuPBDZg7S9DJR-vxSH2In74mrWLlSvDKwpcYpI4f0HcFN7RdFa7G9RhRZNFtWYqMyCmBeGNftz8G3w6gV5eFW5BJfXmsKT/s1600/cicciolina.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh74MhF4PnJU5apQbMslxCyR_8VrQO370kIMIxEnsR8qqAK4jcuPBDZg7S9DJR-vxSH2In74mrWLlSvDKwpcYpI4f0HcFN7RdFa7G9RhRZNFtWYqMyCmBeGNftz8G3w6gV5eFW5BJfXmsKT/s320/cicciolina.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Da
allora in avanti, fu tutta una progressione che toccò l’apice
negli anni ’80, quando bastava dire </span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Le
Ore</i></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
per evocare zozzerie. E, con grande abilità, la rivista di Balsamo
riuscì a bucare l’immaginario collettivo, attraverso due mosse:
l’alleanza strategica con i francesi, cioè con <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Gabriel_Pontello" target="_blank">Gabriel Pontello</a>
(il futuro mentore di Rocco Siffredi), che aveva organizzato una vera
e propria factory in un teatro di posa parigino, e l’uso di
starlette in declino, che accettavano di posare in servizi più o
meno hard per il giornale, nel frattempo diventato patinato e
costoso. Alcune, Karin Schubert e Paola Senatore, avevano già
sfiorato l’hard senza lasciarsene coinvolgere. Per altre, Lilli
Carati, era la prima volta. Per altre ancora, Tina Aumont e Minnie
Minoprio, era solo un passaggio fugace, prima del definitivo addio
alle scene: semplici pose di nudo in mezzo a figuranti che facevano
ben altro. Ma la botta più forte all’immaginario collettivo </span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Le
Ore</i></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
l’azzecca con la definitiva consacrazione di un personaggio: Ilona
Staller, in arte Cicciolina. E non c’è bisogno di dire altro.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Il
culto creatosi attorno alle riviste zozze creo un business
miliardario, che tuttavia si incrinò a partire dalla seconda metà
degli anni ’80. Il primo colpo fatale fu inferto dal mercato
dell’home video, che mise in difficoltà prima le riviste e poi le
sale a luci rosse. La botta finale arrivò nei ’90, quando i pc, i
cd rom, poi i dvd e, infine, il web, fecero fuori definitivamente
quell’editoria che aveva aperto i giochi a prezzo di durissime
battaglie giudiziarie.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Le
Ore</i></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
chiuse, dopo un penosissimo declino, nel 2000. Balsamo sopravvisse al
proprio impero di cinque anni, dopo aver anche tentato di riciclarsi
nell’editoria normale. Era finita un’epoca.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Dal
porno di carta a quello digitale c’è una distanza di anni luce:
consumare il primo era trasgressione e prova iniziatica, guardonare
il secondo, propinato ai limiti dell’anestesia sessuale, è una
banalità.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Niente
più collette davanti all’edicola vicino a scuola, niente più
giornaletti nascosti nei fondi dei comodini, dietro i termosifoni e
tra quei libri che venivano trascurati in nome di quelle - si fa per
dire - letture maledette. Eppure, oggi che basta un clic, anzi un tap
sul display, l’amarcord di Passavini risulta bellissimo. E non solo
per la solita nostalgia, canaglia per definizione, ma perché </span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Porno
di Carta</i></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
racconta, attraverso i consumi erotici, la differenza antropologica
tra quegli italiani che certe cose le limitavano ai cessi e quelli
che oggi le vedono in tv. Le tette agli italiani? Quando Balsamo
cominciò, quasi non ce n’erano. Ora che sono persino troppe,
verrebbe quasi il desiderio di una nuova censura pur di trasgredire a
qualcosa.</span></span></div>
<div align="RIGHT" class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="RIGHT" class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: 11pt;">Saverio
Paletta</span></span></div>
<br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: 11pt;">Fonte
<a href="http://www.indygesto.it/index.php/gallery-2/item/198-porno-di-carta" target="_blank">Indygesto.it</a></span></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-82615851186547521832017-04-29T13:45:00.000+02:002017-04-29T14:14:37.362+02:00Allucinante: Igor non lo vogliono prendere.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #393838;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Sabato
8 aprile nelle zone del Mezzano, ferrarese, nell'oscurità della
notte compare alla vista di tre pattuglie dei carabinieri un vecchio
fiorino; uno di quelli degli anni 80, derivati dalla 127. A bordo c'è
Igor, il serbo dai tanti alias su cui pende un mandato di cattura
internazionale. E' ferito e non certo per merito delle nostre forze
dell'ordine ma probabilmente per la precedente colluttazione in cui
ha </span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="color: #393838;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEfHOJ3w6E9bI_1YW6-rm79fGFbBSOaCNpApy-GS0djKy8ww3g4qTu2EyxCETnnOA4tJvdytjtrq1ypFlFLvjpAAa8ClEkKLSsXm351J9kTjk325UBEdpk0Ub9zC3fYxC5AghCKJRMdqPY/s1600/IGOR+1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEfHOJ3w6E9bI_1YW6-rm79fGFbBSOaCNpApy-GS0djKy8ww3g4qTu2EyxCETnnOA4tJvdytjtrq1ypFlFLvjpAAa8ClEkKLSsXm351J9kTjk325UBEdpk0Ub9zC3fYxC5AghCKJRMdqPY/s400/IGOR+1.jpg" width="400" /></a></span></span></span></div>
<span style="color: #393838;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">ucciso il barista di <a href="http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2017/04/05/barista_ucciso_a_budrio_il_ricercato_igor_vaclavic_doveva_gi_esse-68-586508.html" target="_blank">Budrio Davide Fabbr</a>i, maneggiando un fucile.
Si accorge del posto di blocco e decide di forzarlo accelerando.
Nessuno dei componenti del posto di bocco oppone resistenza, anzi si
scansano. Mettiamoci nei panni di quegli agenti e ricostruiamo la
scena. Si tratta di posti molto isolati, scarsamente illuminati; a
quell'ora le campagne sono vuote, non c'è pericolo di colpire
nessuno. La sproporzione di sei uomini di pattuglia contro uno,
ferito, è evidente. Eppure il serbo ha la forza di scendere
dall'auto e scappare. Nessuno spara; neppure alle gambe. Igor fa
perdere le sue tracce immediatamente. Nessuno lo insegue.</span></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span><span style="color: #393838;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Più
tardi il procuratore capo Bruno Chierchi chiarirà la dinamica e il
perché di quel gesto. Dice subito che nessun carabiniere ha sparato:
"innanzitutto posso escludere che vi siano stati conflitti a
fuoco durante la fuga, nessuno ha sparato". "Nessuno ha
sparato", continua, "perché non c'erano le condizioni di
sicurezza per poterlo fare". In mezzo alla pianura, tra le
paludi, con nessuna anima in giro non c'erano le condizioni per
sparare? Eppure è proprio così: nessuno gli ha sparato a gambe,
piedi, in aria. Niente.</span></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span><span style="color: #393838;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Perché
Igor è pericoloso, è armato, dicono. Inutile rischiare di allungare
la scia di sangue. Lo ammette lo stesso Chierchi soffermandosi sul
fatto che "se i carabinieri non hanno sparato sabato sera è
perché si aveva, e si ha, consapevolezza che Igor sa usare le armi
in modo micidiale".</span></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span><span style="color: #393838;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">"Quello
che è successo nel Mezzano con la morte di una guardia ecologica e
il ferimento dell'altra lo conferma: Igor è uscito dall'auto
sparando, senza dare la minima possibilità di azione ai due agenti
che non gli avevano nemmeno chiesto i documenti" conclude.</span></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span><span style="color: #393838;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Così,
da allora, da quel momento, è partita la caccia all'uomo più
imprendibile d'Italia. Sono stati mobilitati 1000 uomini, reparti
speciali dei Cacciatori di Calabria, Tuscania, Gis, Uopi
antiterrorismo della Polizia, parà. Gente tosta questa, che ha
combattuto in condizioni </span></span></span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<span style="color: #393838;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
disumane, nei luoghi più pericolosi al
mondo, addestrata ad ogni evenienza. Insomma super uomini contro un
altro super uomo (così almeno ci fanno credere). Eppure quella sera
sarebbe bastata una o più sventagliate di mitraglietta. Ma non si
poteva. Era troppo pericoloso, forse le pallottole avrebbero
rimbalzato indietro, avrebbero avuto pure loro paura di Igor. Dopo
qualche giorno si pensa all'uso massiccio di cani molecolari. Teniamo
presente che fino a ieri sera in quelle zone c'era una siccità
spaventosa, per cui le tracce di un ferito sanguinante sarebbero
state intercettate subito. Ma nulla. I cani si fermano sempre in riva
ai fiumi, non riescono mai a proseguire sull'altra riva, perdono
sempre le tracce. Dicono che succede perché Igor si tuffa e riesce a
stare ore e ore sott'acqua con una cannuccia di bambù che gli
permette di respirare, alla Rambo. E' pericoloso per cui è meglio
non avvicinarsi. Uomini con giubbetti antiproiettile, elmetti in
kevlar, visori notturni. Non bastano. Troppo pericoloso. Allora ci si
affida ai droni. Quattro per la precisione. Sono quelli
professionali, militari, con dispositivi sofisticatissimi, agli
infrarossi, riescono a percepire il calore umano. <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbtYdX-OFQyCLzCazMsR8WM60guDbpJHQoMm_88dbRxfhI80Z9qdcoiEauF-QWbhjgFGvrX1afmCIHt9uzLPbegaclwhFkz0Z2AxZyQPIAevcKjS45EVzVusWqDoRDls83hgJ1n7aza9h_/s1600/IGOR+2.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="317" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbtYdX-OFQyCLzCazMsR8WM60guDbpJHQoMm_88dbRxfhI80Z9qdcoiEauF-QWbhjgFGvrX1afmCIHt9uzLPbegaclwhFkz0Z2AxZyQPIAevcKjS45EVzVusWqDoRDls83hgJ1n7aza9h_/s320/IGOR+2.jpg" width="320" /></a></div>
Purtroppo, nelle
campagne piatte, dove di rado si trova un albero alto uno di loro si
schianta proprio contro un albero. Forse era l'unico alto della zona.
Meglio non rischiare ancora. Vengono lasciati a terra. Sembra che
Igor sia molto esperto nel fabbricarsi armi letali come archi e
frecce. Li potrebbe abbattere. Ha tempo però per aggiornare il
proprio profilo FB. Di questi tempi è importante, fondamentale. Igor
sembra che in realtà si chiami Norbert Feher, 41 anni, nato a
Sobonica seconda città del paese serbo. Nel profilo compaiono molti
possibili parenti, stesso cognome e soprattutto tanti post condivisi
sulla vita delle persone normali. Le feste, i compleanni, l'amore e
tanto altro. Informazioni preziose, determinanti per la cattura.
Purtroppo ricerche approfondite sulle utenze di cellulare usate per
entrare e postare nel profilo, non hanno portato a risultati. Forse è
un hacker perfetto, in grado di far perdere qualsiasi traccia. Lo
vedete, vero, in mezzo agli acquitrini del basso ferrarese, con un
tablet che smanetta? E' pericoloso, meglio non avvicinarsi. Dicono
che si nasconda nelle tane delle volpi. Anche loro hanno paura e se
la sono data a gambe. Torna in mente quando anni fa due semplici
carabinieri delle piccole stazioni dell'Argentano lo stanarono
proprio di notte in un nascondiglio e lui disse loro "siete
stati fortunati". Oggi non potrebbe più accadere. Oggi non è
più l'Igor Vaclavic di allora, è un Norbert Feher, killer spietato,
per cui sono stati mobilitati i reparti speciali dei carabinieri del
Tuscania.</span></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span><span style="color: #393838;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Si
diffonde una voce. E' stata rubata una zattera. Manca una zattera
all'appello di un pescatore. Forse, sfruttando la notte è riuscito a
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCmUFLSMuA1dsseux6p1JEnGfAJbrGuiM4WwrKNnvzmNwI5IdEzpuUK6Q4UkdA8ft-rHvv8uP1Q8TayphwSzPGMvnFwQxQ3Mb9DA7HBx1eJy13sgldGtXgbDV4itu0uTsOih66qEP1YbLU/s1600/IGOR+3.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgCmUFLSMuA1dsseux6p1JEnGfAJbrGuiM4WwrKNnvzmNwI5IdEzpuUK6Q4UkdA8ft-rHvv8uP1Q8TayphwSzPGMvnFwQxQ3Mb9DA7HBx1eJy13sgldGtXgbDV4itu0uTsOih66qEP1YbLU/s320/IGOR+3.jpg" width="320" /></a></div>
prendere il largo, verso il mare. Non è consigliabile chiamare i
guardiacoste, forse nemmeno le navi da guerra. E' troppo pericoloso.
Si lascia perdere. Iniziano a spuntare dei dubbi. E se ci fosse un
mitomane che agisce in contemporanea? Alcune ragazze sembra lo
abbiano visto su un treno locale, davanti a loro. Ne sono
certe.</span></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span><span style="color: #393838;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Contadini
novantenni raccontano che ha capacità di volare usando una
particolare mimetica che gli permette di spiccare balzi
antigravitazionali. La teoria della relatività viene per la prima
volta messa in serio dubbio.</span></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span><span style="color: #393838;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Cherchez
la femme. Ecco la nuova pista. Del resto Igor è stato gigolò a
Valencia. Potrebbe aggirarsi in giacca e cravatta tra i casolari e
trovare appoggio tra le bellezze del posto usando il suo fascino.</span></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span><span style="color: #393838;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">La
storia per ora si conclude con il solito politico incapace in visita.
Si tratta del ministro dell'ambiente. Del resto l'ambiente sembra
proprio che copra la fuga del serbo. "Resteremo finchè non lo
prenderemo" assicura. Ma non per sempre, dice. Perché i costi
iniziano a lievitare.</span></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span><span style="color: #393838;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Sapete
cosa vi dico? Che Igor non lo vogliono prendere e non lo vogliono
prendere perché nessuno vuole assumersi la responsabilità di questo
gesto. Hanno tutti paura di rimanere invischiati in un gioco più
grande di loro, anche perché una volta libero, e qualche giudice
comunista in una terra comunista lo metterebbe quanto prima in
libertà (Igor doveva scontare due anni di galera ma l'hanno fatto
uscire prima) la farebbe pagare a colui che gli metterà le manette
ai polsi. Come dice un giudice di Bologna i delinquenti slavi godono
di una particolare impunità in Italia, al contrario di casa loro.</span></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span><span style="color: #393838;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">E
questo mi sa tanto essere uno di quei casi.</span></span></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
</span></span>
<br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div align="RIGHT" class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
Ludovico Polastri</div>
<br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
Leggi
<a href="http://www.affaritaliani.it/cronache/perche-non-vogliono-prendere-igor-474445.html?refresh_ce" target="_blank">QUI</a> l'articolo originale</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-71155828421407002752017-04-14T15:51:00.000+02:002017-04-14T15:51:32.398+02:00Paese che vai, social network che trovi.<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #ff3333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i><b>Lo
sapevate che il secondo social network per numero di utenti in Italia
e negli Stati Uniti è Instagram, mentre in Francia, Regno Unito e
Spagna è Twitter?</b></i></span></span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Che
i social network abbiano rivoluzionato, nell'arco dell'ultimo
decennio, non solo il modo in cui intratteniamo le nostre relazioni
interpersonali, ma anche le modalità con cui ci informiamo su ciò
che accade intorno a noi, (dall'attualità allo sport), ci formiamo
opinioni e persino in taluni casi cerchiamo di costruirci una
carriera, è una realtà ormai pienamente assodata. Sebbene questa
rivoluzione sia avvenuta a livello mondiale, vi sono però delle
differenze tra paese e paese.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Il
social network con il maggior numero di utenti al mondo è il social
per antonomasia, Facebook. Questa supremazia si afferma in 129 dei
137 paesi facenti parte dell'analisi condotta da<a href="http://www.alexa.com/" target="_blank"> Alexa Internet</a>,
società di analisi di traffico e dati internet sussidiaria della ben
più nota Amazon.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikE9Wnrni78BJwIty4tJhR8ea2FehM1Dp9oTYCRC5q-kEqIzCOZicff0GC-x0TYDJOaFObpCEtCWBHCvH0ZzTLCwIkkq6XFQN6aj4T_lwBHohDk40EOxBtWDtrhEghPesuLwl3czF-vbjn/s1600/facebook+amicizia.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikE9Wnrni78BJwIty4tJhR8ea2FehM1Dp9oTYCRC5q-kEqIzCOZicff0GC-x0TYDJOaFObpCEtCWBHCvH0ZzTLCwIkkq6XFQN6aj4T_lwBHohDk40EOxBtWDtrhEghPesuLwl3czF-vbjn/s400/facebook+amicizia.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Lo
scenario si fa ben più variegato, quando si guarda invece al secondo
gradino del podio. In un panorama così saldamente dominato da una
compagnia sola, guardare al diretto competitor nei diversi paesi, può
offrire spunti interessanti anche da un punto di vista culturale:
infatti ogni social si distingue per delle caratteristiche
specifiche, che si possono sposare più o meno bene con le diverse
culture.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Dal
medesimo studio, emerge che nella quasi totalità del continente
americano, Instagram difende saldamente la medaglia d'argento. Questa
piattaforma è fortemente concentrata sui contenuti fotografici. Fa
eccezione, (nel novero dei paesi per i quali sono disponibili dati),
solo la Guyana Francese, dove nella stessa posizione troviamo invece
Twitter, divenuto celebre per le composizioni testuali in 140
caratteri, vincolo ormai ammorbidito a partire dal settembre scorso.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Questi
due social si avvicendano sul secondo gradino del podio anche nel
vecchio continente, dove Twitter risulta il secondo più popolare in
Gran Bretagna, Irlanda, Francia e Spagna, mentre Portogallo, Italia,
Belgio, Olanda, Norvegia e Finlandia, insieme a tutta la regione dei
Balcani, preferiscono Instagram.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">In
Germania è invece <a href="https://ok.ru/" target="_blank">Odnoklassniki </a>a inseguire Facebook. Questa
piattaforma social, il cui nome si traduce dal russo come "compagni
di classe", benché pressoché sconosciuta in Italia, conta in
realtà più di 50 milioni di utenti, ma per lo più nell'Europa
dell'est.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Un'altra
eccezione arriva dalla Scandinavia, in particolare dalla Norvegia,
dove il secondo social network più diffuso è <a href="https://www.reddit.com/" target="_blank">Reddit</a>. Il nome di
questo sito americano, estremamente popolare negli States, deriva
dalla sincrasi dei verbi inglesi "to read" (leggere) e "to
edit" (modificare), e proprio in queste due attività consiste
l'essenza di questa piattaforma. Gli utenti possono condividere sia
contenuti testuali che ipertestuali - link a pagine di altri siti web
- al fine di stimolare discussioni e confronti sulle tematiche più
disparate. Un format che ha reso popolare questa piattaforma è
l'AMA, acronimo di "ask me anything" (chiedetemi qualsiasi
cosa), attraverso il quale </span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAR5aAE9lDhDBUyDoq5bd9ZiDhmTsT4kcTi2rPQNQufSehavwVqH1It-Ie7CsvNQoUFnTJmnnPpSS6Jrhf_YWepH3JkwvtqB-B2otWAD6BDT7D-LQQpkzx2ykW-6MUVJmmPyIQqOvwWxja/s1600/Mechanical+Expression-lobotomia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAR5aAE9lDhDBUyDoq5bd9ZiDhmTsT4kcTi2rPQNQufSehavwVqH1It-Ie7CsvNQoUFnTJmnnPpSS6Jrhf_YWepH3JkwvtqB-B2otWAD6BDT7D-LQQpkzx2ykW-6MUVJmmPyIQqOvwWxja/s320/Mechanical+Expression-lobotomia.jpg" width="266" /></a></span></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">numerose celebrità hanno colto
l'occasione per immergersi virtualmente tra i loro ammiratori,
rispondendo alle loro domande.</span></span><br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Volgendo
lo sguardo a oriente, emerge uno scenario altrettanto eterogeneo e a
volte sorprendente. Per esempio, all'ombra del Cremlino Odnoklassniki
è il social più diffuso, mentre <a href="https://vk.com/" target="_blank">V Kontakte</a> si aggiudica la medaglia
d'argento. Attualmente noto con l'abbreviazione VK, anch'esso è nato
inizialmente come rete per mantenere i contatti con gli ex compagni
di classe.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">La
supremazia di Zuckerberg è invece minata in Giappone, dove Facebook
occupa il secondo gradino del podio, superato in popolarità da
Twitter, mentre in India il secondo social network per numero di
utenti è Linkedin, la cui vocazione al networking professionale
piuttosto che al puro intrattenimento, lo distingue nettamente dalle
altre piattaforme. L'Oceania vede invece Instagram inseguire il
primato di Facebook.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">L'universo
dei social network, osservato da vicino, risulta estremamente
variopinto e in continua evoluzione, e sia che si voglia esprimere il
proprio pensiero in pochi, lapidari caratteri, sia che si voglia
condividere fotografie e video delle proprie avventure, o si voglia
suggellare con #hastag arditi i propri slogan, si trova a ogni
latitudine la piattaforma più adatta alle proprie esigenze.</span></span></div>
<br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-38841412297605230422017-03-24T13:09:00.000+01:002017-03-24T13:09:58.237+01:00Addio Monnezza. E' morto Tomas Milian.<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Er
Cubbano de Roma </span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">nun
c’è ppiù. </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Tomas
Milian </span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">se
n’è andato il 22 marzo a Miami, il suo approdo statunitense,
dall’isola natia prima e dall’Italia poi, che per lui è stata
una matrigna tutta particolare: l’ha portato alle stelle senza
dargli mai la vera gloria e dopo lo ha scordato senza troppi
complimenti.</span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4q1bMSxxpeKeMgeAYjMHsmwU7kaNJdPwPwD6q3d3_V6c2h_kDLjIe3yAaja6iGZU1yZYbQAfox01n_VchMakOzrvpbyES4zWbwCqBvAeMUAURyBcDb5QHgqYv-b9NohFp9XCu_iaXLZlw/s1600/Milian+1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4q1bMSxxpeKeMgeAYjMHsmwU7kaNJdPwPwD6q3d3_V6c2h_kDLjIe3yAaja6iGZU1yZYbQAfox01n_VchMakOzrvpbyES4zWbwCqBvAeMUAURyBcDb5QHgqYv-b9NohFp9XCu_iaXLZlw/s400/Milian+1.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Dei
morti, specie di quelli illustri, non si può dire che bene. Nel caso
di </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Milian</span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
amato più dal pubblico che dalla critica e apprezzato per la sua
estrema professionalità più dai registi </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">di
mestiere </span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">che
dagli </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">autori</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
il bene è meritato.</span></span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ma
senza le ipocrisie, che invece sono traboccate sulla stampa più
mainstream: </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Il
cinema lo piange</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
</span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Il
cinema è in lutto</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
ha titolato in tutta fretta più d’uno, abituato a credere che le
tecniche di titolazione contengano verità autonome.</span></span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">In
realtà, quelli che l’hanno pianto sono gli stessi che, a partire
dagli anni ’90, avevano tentato di rivalutarlo, meglio ancora di
dargli il posto che gli spettava nella storia di quel cinema
italiano, anche di </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">serie
b</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
che sapeva parlare un linguaggio internazionale e del quale Milian fu
è stato un volto di primo piano.</span></span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Da
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Lattuada</span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Zeffirelli
</span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Visconti
</span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">al
trash: con questa breve formula si è tentato di sintetizzare una
carriera che di sicuro avrebbe meritato più attenta analisi.</span></span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Tormentato,
pensoso e coltissimo, </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Er
Cubbano </span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">è
stato tra i migliori della composita </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">legione
straniera </span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">di
attori che furoreggiò a Cinecittà tra la seconda metà dei ’60 e
i primi ’80. Era in buona compagnia: dei grandi (l’immenso </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Klaus
Kinski</span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
il bravissimo </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Helmut</span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Berger</span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
il tosto </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Mario
Adorf </span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e
l’angelico </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Lou
Castel</span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">),
dei belli (</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ray
Lovelock</span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Chris
Avram</span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Luc
Merenda</span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">George
Hilton </span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Gianni
Garko</span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">)
e dei semplicemente bravi (</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Henry
Silva </span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-weight: normal;">
</span></span></span></span></strong><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Frank
Wolff</span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">)
e si trovata a suo agio con tutti e in tutte le situazioni.</span></span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Per
i più, specie per i coatti che lo consideravano un modello e un nume
tutelare, </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Milian
</span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">è
stato </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Er
Monnezza</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
</span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Er
Gobbo</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
</span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Er
Trucido </span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e
</span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Nico
Giraldi</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.
In poche parole, un’icona del trash più viscerale e genuino. Però,
al netto dei soliti sociologismi, occorre prendere atto che lui, da
cubano, è riuscito a fare una cosa che non è riuscita neppure ai
suoi colleghi italiani: interpretare una certa idea di romanità fino
a incarnarla ed esportarla fuori da quelle borgate a cui si era
ispirato.</span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibJ0mb2XSrLY1iEWDJ7EJa3VRQsdrBBJeeC04TewoeqzXymi7Cwybln0PyNQHHpoH3smhvF517F3zSUVokhmEaOvvilaA3U0JrBORvxnRshLvR2u20wHhbt8of-Acd3CcCnRr-Y7HBHFs8/s1600/Milian+4.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEibJ0mb2XSrLY1iEWDJ7EJa3VRQsdrBBJeeC04TewoeqzXymi7Cwybln0PyNQHHpoH3smhvF517F3zSUVokhmEaOvvilaA3U0JrBORvxnRshLvR2u20wHhbt8of-Acd3CcCnRr-Y7HBHFs8/s1600/Milian+4.jpg" /></a></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ma,
sempre per restare al cinema popolare, </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Milian
</span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">prima
ancora è stato </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Curchillo</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
il bandito messicano ignorante, analfabeta, buono e furbo. Sia che
recitasse con la sua voce, gettonatissima nei western grazie
all’accento latino, sia che se la facesse prestare da </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ferruccio
Amendola</span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
</span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Er
Cubbano </span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">tirava
sempre e caratterizzava al massimo ogni ruolo.</span></span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Un
camaleonte raro e bravissimo e forse non sarebbe scorretto il
paragone con </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Gian
Maria Volonté</span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.
Probabilmente per questo fu efficacissimo anche nei ruoli più
nazionalpopolari, che erano il prodotto di uno studio attento della
psicologia </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">di
quartiere</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
non dissimile da quello praticato da </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Alberto
Sordi </span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">e
</span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Carlo
Verdone</span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.</span></span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">La
carriera italiana di </span></span></span><strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Milian
</span></span></span></strong><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">terminò
a metà anni ’80 col declino del cinema di genere, di Cinecittà e
delle sale, e fu sepolta nei ’90 quando la produzione, grazie anche
ai finanziamenti pubblici, finì in mano ai radical chic.</span></span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Solo
quelli di </span></span></span><em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-style: normal;">Nocturno
Cinema</span></span></span></span></em><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
impegnati a partire dalla fine del millennio a riscoprire e
rivalutare il cinema italiano dei ’70 e a toglierlo dal ghetto
delle seconde serate, si ricordavano di lui, che in America aveva
costruito una seconda carriera al seguito dei big.</span></span></span></div>
<div class="western" style="border: none; margin-bottom: 0cm; padding: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Le lacrime sono giuste,
anche se nei suoi confronti sembrano non poco di coccodrillo.
Sarebbero più sincere se fossero dedicate anche al nostro cinema,
che è morto prima di lui.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="RIGHT" class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Saverio
Paletta</span></div>
<br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Fonte
<a href="http://www.indygesto.it/index.php/for-items/item/81-milian-addio" target="_blank">Indygesto.it</a></span></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-83248062958234844162017-03-05T09:18:00.000+01:002017-03-05T09:18:56.946+01:00La Ciabatta Polesana.<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="color: #ff3333;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Arnaldo
ci racconta la nascita della sua più geniale invenzione, la Ciabatta
Polesana, che poi diventerà Ciabatta Italia, il secondo pane più
diffuso, conosciuto e imitato nel mondo, dopo la baghette francese.
Ed è una storia semplice, banale, quasi comica, come lo sono tutte
le storie di quelle grandi invenzioni che hanno mutato per sempre il
nostro modo di vivere. La Ciabatta Polesana non ha avuto questa
ambizione e nemmeno questo destino, ma sicuramente ci ha insegnato a
mangiare bene e soprattutto ad amare il pane e chi lo fa.
Considerando poi, come ci racconta il buon Arnaldo, che impastare e
cuocere la Ciabatta ha qualcosa di femminile, di sensuale,
addirittura di erotico. Buona lettura.</i></span></span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7pUNjok49-dBQqG8WKjoAjI9zzRPAnHzMWliHCWWrARUpxnLr-o8WIyhyrIBNbDP2dQxi5JXeZxQ97__lHhES2wrPGjmAsOqfddMo7U58gEH0rRYHIAwA7NpwZdBH6l9mbY9F91a-J38O/s1600/Cavallari+7.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="221" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi7pUNjok49-dBQqG8WKjoAjI9zzRPAnHzMWliHCWWrARUpxnLr-o8WIyhyrIBNbDP2dQxi5JXeZxQ97__lHhES2wrPGjmAsOqfddMo7U58gEH0rRYHIAwA7NpwZdBH6l9mbY9F91a-J38O/s400/Cavallari+7.JPG" width="400" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Maggio
1982. Un maggio tiepido, foriero di buoni pensieri. Ero a Milano, al
MIPAM, la fiera del pane. Accettai l'invito a pranzo di Antonio
Marinoni, il presidente nazionale dell'associazione panificatori. Mi
portò alla </span></span><span style="color: black;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">trattoria</span></span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
“Toscana”, dietro la sede dell'associazione. Il cameriere
depositò in tavola del pane. Mai visto prima. Fette che si
presentavano male, tagliate irregolarmente. Mi incuriosiva il fatto
che la mollica era tutta bucata, tipo groviera. Assaggiai. Rimanendo
folgorato sulla via di Damasco.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">--
Che favola di pane, esclamai, cos'è?</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">--
Ah, è quasi uno scarto, spiegò Marinoni, nel senso che viene fatto
con la pasta avanzata da quella impiegata per le </span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>michette</i></span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">.
Aggiungono acqua e sale e la rimpastano, ottenendo una sostanza
ancora più tenera. La lasciano riposare un po', poi la spezzettano.
Il tutto finisce in forno ed ecco il pane che stai mangiando. Brutto
ma buono.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">--
Come la chiamano?, chiesi sempre più interessato.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">--
</span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Sciavata
comasca</i></span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
in quanto i primi a proporla sono stati i panificatori comaschi.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Da
quel pranzo, la </span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>sciavata</i></span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
tenne occupata la mia mente. C'era una ragione occulta in quel pane
tanto buono quanto brutto. Mi ero fatto l'idea di uno scrigno che si
presentava disadorno per depistare, per allontanare l'interesse
altrui. In realtà conteneva la sapienza. Andava violato.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">I
pensieri mi riportarono all'esperienza in Francia. Lì la </span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>baghette</i></span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">
non era solo il pane riconosciuto come il più gradito al mondo. Era
assurto a fenomeno di studio, di valorizzazione. Con tanto di scuole
specializzate che ne alimentavano il culto. Non per niente, restava
il pane più copiato nel mondo.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Il
<a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Raymond_Calvel" target="_blank">professor Calvel</a>, le per de la baghette, (il papà della baghette),
incaricato dal governo francese di divulgarla nel mondo, sosteneva
che la sua atipicità stava nella maglia glutinica della farina, la
parte proteica, dove riuscivano a farci stare una grande quantità di
molecole d'acqua. La ragione dell'alto apprezzamento della baghette
era da ricercare nel suo inusuale contenuto d'acqua. Una
caratteristica che veniva rispettata con rigorosità francescana.
Fino al punto che una sezione della Scuola di Alta Tecnologia aveva
destinato un settore a</span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>
le taste</i></span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
agli assaggi.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkhIe3iPMhD5-FtJxCZiLWhH7CI73DW6ceQ9BiVvLUMO_zvjPtE46zP-PUxdUJuPOLSXBCjUhfZu_JnwuaWl_vIE0vIPk8ui5XbRw5EvKN9yZDdsPKW2WzXu2XhINBKcY93-Cl0cmSF6wV/s1600/Cavallari+6.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkhIe3iPMhD5-FtJxCZiLWhH7CI73DW6ceQ9BiVvLUMO_zvjPtE46zP-PUxdUJuPOLSXBCjUhfZu_JnwuaWl_vIE0vIPk8ui5XbRw5EvKN9yZDdsPKW2WzXu2XhINBKcY93-Cl0cmSF6wV/s320/Cavallari+6.jpg" width="258" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Personale
specializzato si chiudeva in box asettici e insonorizzati. Davanti a
loro, solo pezzi di baghette da mangiare. Dopodiché, davano i voti
ai vari campioni, stilando una classifica. Questi test accertarono
che più acqua conteneva l'impasto di farina, più saporita diventava
la baghette. Raggiunsero un massimo del 65%, decretando la soglia
limite per quel tipo di pasta. Il pane italiano non superava il 55%.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Tornato
da Milano, rimuginai per un mese e mezzo sui punti in comune tra
sciavata e baghette. Sia i panificatori comaschi, sia quelli
francesi, ottenevano un pane eccezionale aggiungendo acqua. Pensa e
ripensa, si accese la lampadina.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">"Partendo
dal concetto della sciavata, posso studiare una ricetta autoctona,
non derivata da un'altra, con caratteristiche addirittura superiori a
quella della baghette. In sostanza, che scavalchi la soglia del 65%
di acqua".</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Che
ispirazione! Durante l'estate, un sabato, invitai nel mio forno in
Molino tre personaggi autorevoli: Francesco Favaron fornaio a Verona,
Alfio Bia fornaio a Cremona e Vinicio Bertoletti, fornaio a Milano.
Scopo del summit: individuare una ricetta innovativa che contenesse
il 70% di acqua. Il presupposto c'era. Una farina speciale, con alto
contenuto di glutine, predisposta a contenere efficacemente la
maggiore affluenza di liquido. Manco a dirlo, brevettata dai Molini
Adriesi. La sacralità del momento fu suggellata da un poderoso
ragionamento filosofico sugli aspetti cardine: lievitazione-riposo.
Così sia.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Poi
entrammo nel vivo. Buttammo giù una ricetta di massima. Preparammo
la pasta. In forno. Cottura. Stop. Trepidanti verificammo. La mollica
era bucherellata. La crosta morbida, ma non flaccida. Il primo
contatto era positivo. L'assaggio. Favoloso!, esclamammo in coro,
dopo il primo boccone.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Dopodichè
tutti ad Albarella. A casa mia per festeggiare. Felici, sui bordi
della piscina, il vino a farci compagnia. Arrivò mattino senza aver
dormito un minuto. Tornammo nel forno. Secondo impasto. Seguendo le
specifiche del primo. Il pezzo di pasta stirato a mano, appiattito,
determinante per il gusto finale. Quindi, secondo infornata. E giù a
bere. Ininterrottamente.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Appena
uscì il pane, ancora caldo venne imbottito con la soppressa. In
bocca. Da sballo ...</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">--
Adesso bisogna darle un nome..., biascicai con l'occhio vitreo,
offuscato dal vino ma inebriato dal successo.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">--
</span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>Someia</i></span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
(assomiglia), </span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>a
na savata</i></span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
(ciabatta), </span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i>resta
piatto</i></span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
fece notare Favaron.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">--
Perfetto, annunciai, sarà la Ciabatta Polesana!</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">La
ricetta di quel giorno è quella di oggi. Mai più modificata. Mi
misi a divulgare la ricetta, magnificandola come base per produrre il
pane più buono del mondo.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">--
Sei presuntuoso, mi riprendeva qualcuno.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">--
Scusa, rispondevo, ho girato il mondo. Ho visto e assaggiato molti
tipi di pane. E posso dirlo: la Ciabatta Polesana è la migliore. Non
ho trovato alternative in grado di mettere in discussione la sua
leadership. Se tu ce l'hai, farmela vedere ...</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">--
No, non ce l'ho ...</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">--
Vedi ... Allora la Ciabatta è la migliore del mondo.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQbtTZKB1MDVMMedBePtyW8b4H1Y3wYM3lJOiZgtPkdB_9fqCWn2tf0w26fUePmtWD-dxkCJOtezojhrKIlNjJnmvqrPatksWqdOrdNAMkifq7qjR3PQpERgeOK3j2zf5lNVo3fSPocFG0/s1600/Cavallari+5.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="192" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQbtTZKB1MDVMMedBePtyW8b4H1Y3wYM3lJOiZgtPkdB_9fqCWn2tf0w26fUePmtWD-dxkCJOtezojhrKIlNjJnmvqrPatksWqdOrdNAMkifq7qjR3PQpERgeOK3j2zf5lNVo3fSPocFG0/s320/Cavallari+5.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Il
mercoledì divenne il pomeriggio deputato alle prove pratiche nel mio
forno sperimentale. La "<a href="http://www.accademiadelpane.it/" target="_blank">Scuola del Pane</a>", come mi piaceva
chiamare quelle ore dedicate alla cultura dell'arte molitoria e
panaria. L'impasto poi, assumeva i contorni del rito. Già perché
nella gestualità delle mani, in quella frenesia di dita e sostanza,
c'era molto di sensuale. Non perdevo occasione per farlo notare.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Come
quella volta. Ero a pranzo al ristorante “Le Calandre” di Rubano,
alle porte di Padova. Un locale di grido. Uno dei pochi dove si
facevano il pane in casa, non fidandosi di quello che trovavano in
giro. Alla fine parlai con un'affascinante signora, presentatami come
la titolare.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">--
La ringrazio, sono stato benissimo. Un ristorante del quale mi
ricorderò – incensai - a proposito, visto che punta sulla qualità,
bella signora, perché non viene vedere la mia scuola del pane ad
Adria? Riuscì a strapparle un sì. Qualche settimana dopo si
presentò al Molino.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">--
Sono venuta a vedere come fa il suo pane speciale ...</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Mi
misi al lavoro. Scherzando, ridendo, blandendo.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">--
Non le sembra bella signora, che l'impasto abbia un che di sensuale?</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">--
Sa che non ci avevo mai fatto caso? Effettivamente ...</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">--
A volte mi sembra addirittura di sentire tra le mani qualcosa che
hanno le donne ...</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Misi
in forno. Entrambi curvi davanti alla finestrella.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">--
Che spettacolo sensuale, insistevo, signora mia, sono qui a guardare
il pane che monta e mi sento tutto eccitato. Sì, si è come fare
l'amore ...</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Lei
mi squadrò. Più sfacciata che turbata. Poi gettò l'occhio dentro
il forno.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">--
Beh, quasi... esclamò.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Fine
della trasmissione.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<br />
<div align="RIGHT" class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
da “Una
vita nel sole” di Arnaldo Cavallari</div>
<div align="RIGHT" class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm; text-align: left;">
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"Il Rally del Pane": clicca <a href="http://ersiliogallimberti.blogspot.it/2015/10/il-rally-del-pane.html">QUI</a></div>
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"Forza Cavajari di Arnaldo Cavallari": clicca <a href="http://ersiliogallimberti.blogspot.it/2016/03/forza-cavajari-di-arnaldo-cavallari.html">QUI</a></div>
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"Nasce Pane pulito italiano by Arnaldo Cavallari": clicca <a href="http://ersiliogallimberti.blogspot.it/2016/01/nasce-pane-pulito-italiano-by-arnaldo.html">QUI</a></div>
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<br /></div>
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<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-71738401027137404502017-02-26T10:01:00.000+01:002017-02-26T10:01:10.666+01:00AAA affittasi paese. Il boom dell'home sharing.<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Le
vacanze stanno arrivando e chi volesse fare a meno di prenotare la
solita pensione al mare, oggi sul Web trova le alternative più
esotiche. Vi sono possibilità per tutte le tasche: dal materasso in
soggiorno alla barca in Grecia, dalla casa sull'albero al castello in
Scozia.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Se
prima si poteva pensare che il ragazzo che affittava la tenda di
fronte all'Apple Store su Airbnb fosse il più originale, oggi i
fatti lasciano intendere che la realtà supera l'immaginazione e che
ogni giorno nuove idee riaprono la sfida per la vacanza più
originale. </span></span>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS-m828SWMkkiJ8juHVoY7g8O-BeEULS9dKUbTrhufL-Q3_Ci4WXRBVtwH4xzs9-AlWwedg18U179AlH3cfdVoaVU2PaHGqiu83fgQqouXyf-WexdML5NcrGzemcnaCKOhlWlXRhX3gWGr/s1600/casa+13.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgS-m828SWMkkiJ8juHVoY7g8O-BeEULS9dKUbTrhufL-Q3_Ci4WXRBVtwH4xzs9-AlWwedg18U179AlH3cfdVoaVU2PaHGqiu83fgQqouXyf-WexdML5NcrGzemcnaCKOhlWlXRhX3gWGr/s320/casa+13.jpg" width="254" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">I
siti di "<a href="http://www.repubblica.it/viaggi/2015/12/29/news/home_sharing_aria_di_boom_scopriamolo_in_10_siti-130323281/#gallery-slider=130321258" target="_blank">home sharing</a>", (letteralmente " condivisione
della casa"), stanno spopolando sempre di più, anche se a volte
lasciano interdetti di fronte alle abitazioni più assurde e alle
offerte più costose. Prendiamo ad esempio proprio <a href="https://www.airbnb.it/?af=43720035&c=A_TC%3Dj9frx2qwp8%26G_MT%3Dp%26G_CR%3D112807266286%26G_N%3Dg%26G_K%3Dairbnb%27%26G_P%3D%26G_D%3Dc&atlastest5=true&gclid=CNb6o-SxrdICFdYy0wodslALrg" target="_blank">Airbnb</a>: se da un
lato sta facendo di tutto per creare certezza sull'identità sia
dell'affittuario che dell'affittante, con tre livelli di sicurezza,
(numero di telefono, profilo Facebook e carta d'identità),
dall'altro nulla fa per ridurre la stranezza di certi alloggi, anzi,
questa è motivo di vanto, nonché di pubblicità.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Nel
2011 il sito ha affittato il principato del Liechtenstein per "soli"
70.000 dollari a notte, incluso il catering e un servizio di "basic
branding". Si proponeva cioè di vendere l'originalità e
l'autenticità del luogo e l'ospitalità degli abitanti. In questa
formula era contenuta la possibilità di assegnare un nome diverso
alle strade, così come quella di stampare la propria banconota
(temporanea), con tanto di faccia sopra. Si poteva scegliere di
ricevere il benvenuto con una festa medioevale, piuttosto che con la
consegna delle chiavi della città da parte del sindaco.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Airbnb
lavora però anche su scala più piccola; per esempio, nel 2010,
grazie alla partnership con Rent a Village, Airbnb vantava tra le sue
opzioni ben sei villaggi in Austria, tre in Germania e uno sky resort
in Svizzera. Per i più coraggiosi all'acquario di Parigi c'è una
simpatica stanzetta con gli squali come vicini di casa; 35 metri
quadri all'interno di una vasca con 35 squali. Tra le regole sul
soggiorno: "meglio tenere braccia e gambe ben all'interno del
letto, non si sa mai".</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">In
Kenya invece si può vivere insieme alle giraffe, vicine di casa
tanto socievoli quanto invadenti, visto che allungano volentieri il
collo attraverso la finestra per farvi compagnia durante la
colazione. Il prezzo? 500 dollari a notte.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">In
Australia è possibile <a href="http://vivereinaustralia.com/trovare-casa/" target="_blank">affittare una cava</a> con circa 190 dollari a
notte e un certo Steve offre un angolo del suo giardino in Napa, la
famosa regione del vino: 80 dollari a notte, incluso il parcheggio e
la possibilità di dormire tra i suoi attrezzi e il suo tavolo da
picnic. Per 15 dollari in più prepara anche la colazione.
Chiaramente, la tenda non è inclusa nel prezzo.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8QdWC03EBaJW8EwQRlo8KgYK88Tqh-6VMhrhlLUfOR3F03BSYfZW6EREbns9yMacmb80HgoDp33Vv_rhXIP97Zys7RzGy0PnVJ-5-iTU9j_3iYrrJ0BV7qgn7-zHkO4TUkP2mq-BuNbCw/s1600/casa+storta.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="303" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj8QdWC03EBaJW8EwQRlo8KgYK88Tqh-6VMhrhlLUfOR3F03BSYfZW6EREbns9yMacmb80HgoDp33Vv_rhXIP97Zys7RzGy0PnVJ-5-iTU9j_3iYrrJ0BV7qgn7-zHkO4TUkP2mq-BuNbCw/s320/casa+storta.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">E
per concludere in bellezza è possibile anche affittare un'isola:
meglio in Irlanda o nelle Filippine?</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">La
domanda vera però è: ma queste isole, queste location così
assurde, hanno successo? Se si decidesse di fare un investimento e di
costruire una casa a forma di cane, piuttosto che di delfino, saremmo
inondati da richieste di persone che vorrebbero passarci una notte?</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Difficile
a dirsi: infatti per alcune di queste abitazioni ci sono liste di
attesa lunghissime, mentre altre difficilmente vengono scelte. La
stranezza delle abitazioni è d'altronde un po' un ossimoro, se si
pensa che l'idea originaria dell'home sharing era quella di far
sentire a casa anche dall'altra parte del mondo, di vivere
un'esperienza autentica, come se quella città, quella via,
quell'appartamento fossero davvero casa propria.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Tuttavia
funziona: la casa a forma di fungo ha una lista di attesa di quasi un
anno. D'altronde chi non sogna fin da bambino di vivere come i puffi
o quanto meno in una casa sull'albero? Forse è il caso di affittare
quella costruita per i propri figli in giardino.</span></span></div>
<br />
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-20786336622094629762017-02-12T17:38:00.000+01:002017-02-12T17:38:30.009+01:00Il valore della dottrina di Buddha.<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Si
sente fare sempre la domanda, se quell'antica concezione del mondo
dia la possibilità di un'applicazione utile nel presente. A ciò si
è dato anzitutto risposta con un vigoroso si, giacché è da tempo
noto, che seri e gagliardi seguaci, già da una serie di anni si
volgono all'oriente e là, nell'odierna patria attuale della
disciplina e dell'osservanza ancora conservata, a Ceylon o nell'India
posteriore, entrano nell'ordine, divengono regolari monaci e asceti:
e più d'uno così, come io ho personalmente sperimentato, è morto
là lietamente, dopo essere diventato anche “uno dei santi".</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbzBQndr9AmkYB5lhAa4cY6zEmOx0fxfEMnR1kW8r8qPsMGEbmpnbWoiuLx13Kxhr01T-AfKoXjH1wd4Ik8__BFuWoOXIs1VrA_r7MrFIkqfONfAIA4TPT_mk3AAkEURCPqJmt9MfbnRc-/s1600/la+forza+della+preghiera.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="190" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbzBQndr9AmkYB5lhAa4cY6zEmOx0fxfEMnR1kW8r8qPsMGEbmpnbWoiuLx13Kxhr01T-AfKoXjH1wd4Ik8__BFuWoOXIs1VrA_r7MrFIkqfONfAIA4TPT_mk3AAkEURCPqJmt9MfbnRc-/s400/la+forza+della+preghiera.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Sulla
reale efficacia della parola del Maestro nel presente presso di noi,
non può esservi dunque oggi alcuna questione, se anche naturalmente
il suo valore, secondo il punto da cui si guarda, apparirà come
vacuo e nullo o come alto e sublime, come dannoso e folle o come
incomparabile. Tali concetti di valore sono però, a quanto mi pare,
poco appropriati ad una disamina e discussione generale. Su tali
questioni non si è mai raggiunto e non si raggiungerà mai, in
nessun tempo e luogo, un unico giudizio, ancor meno che sopra una
musica od una pittura.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">La
pietra di paragone in tali criteri di valore è sempre diversa
secondo il diverso grado di durezza e deve perciò, per quanto
corrisponde a uomini discreti od alla loro esperienza, essere
lasciata alla scelta di ogni singolo. La circostanza però, della
quale noi qui ci dobbiamo occupare e che si lascia quasi sempre da
parte o si considera solo fuggevolmente, sta fuori di tali prove di
esperienza personale.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Noi
dobbiamo qui fare solo il tentativo, se ci può riuscire, di imparare
a comprendere quella concezione del mondo come una intuizione o
un'arte puramente indiana. Questa sarebbe la ricompensa della fatica
nell'esame e nel travaglio, richiedenti tanto tempo e tanta cura, dei
nostri antichi testi. Quelli, a cui essi non ricompensano un sì
costoso dispendio, può anche, se proprio vuole avere ed esprimere
un'opinione sulla nostra dottrina, appigliarsi ad opere più
maneggevoli, di cui da un pezzo non c'è mancanza: sia l'eccellente
Catechismo buddhistico di <a href="http://buddhismoitalia.forumcommunity.net/?t=21708744" target="_blank">Subhadra Bhikshu</a>, od il magnifico e
raccomandabile più di ogni altro, Buddha di <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Hermann_Oldenberg" target="_blank">Oldenberg</a>, che da tanti
anni è il fondamento di ogni vera ricerca esatta e si rinnova sempre
in successive edizioni.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1ON_JiJtql-YJ7CaHjDMpgodpxFbgcfr9jTMcpknXub5lzcb_gk8hGK-sifwepvLUH544UIOzPOAdLe0YJZvSfHZImZr0SeuqBICLlrImOCbfTtLclzafxWM5UJuupI0D-D_WmIbohWNc/s1600/bella+28.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1ON_JiJtql-YJ7CaHjDMpgodpxFbgcfr9jTMcpknXub5lzcb_gk8hGK-sifwepvLUH544UIOzPOAdLe0YJZvSfHZImZr0SeuqBICLlrImOCbfTtLclzafxWM5UJuupI0D-D_WmIbohWNc/s320/bella+28.jpg" width="239" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Ma
i testi originali stessi sono poco atti a farsi trasformare subito in
un utile praticamente applicabile, per questo essi sono troppo duri.
Due millenni ci separano da essi e dalla loro forma in maniera
d'espressione. E ciò che rende l'intelligenza anche più difficile,
ci sta di mezzo uno strato quasi impenetrabile di civiltà straniera.
Come potrebbero percepirsi di nuovo presso di noi quei suoni e quelle
voci lontane, svanite, così come realmente risuonano sulla propria
terra? Siccome, così come stanno le cose, quasi manca un mezzo
risonante, la possibilità di un'eco è esclusa quasi come la
propagazione del suono dal sole alla terra, che pure si potrebbe
raggiungere in poco più di 14 anni.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Pertanto
non si può parlare di utilizzazione pratica di questi nostri pezzi
sperduti dal mondo. Si deve accontentarsi, se tra i sordi pilastri si
trova un <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Memnone_(mitologia)" target="_blank">Memnone</a> e se con infaticabile lavoro ed esercizio si
superano forse gli ostacoli e si scoprono ed acquistano i mezzi per
incanalare quelle voci del passato sul nostro presente; in modo che
l'uditore possa sentirne l'arte profonda ed i delicati prodotti del
messaggio. Ma non perciò bisogna aspettarsi a guisa di apostoli una
generale conversazione del mondo.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Lo
stesso <a href="https://www.abebooks.it/ricerca-libro/titolo/gli-ultimi-giorni-di-gotamo-buddho/" target="_blank">Gotamo</a> ha parlato sempre e solo ai singoli, non si è mai
rivolto al popolo od alla folla. Dopo che la parola vivente
dell'asceta e pensatore Sakyo era ammutolita e spenta da più di 20
secoli, dopo che sul breve magnifico mezzodi è scesa la lunga
pallida notte dell'oblio, oggi la parola irrigidita, se anche
comincia di nuovo a risuonare, non può certo risvegliare interamente
a nuova vita quella svanita civiltà, con le sue superiori cognizioni
spirituali e come entusiasti immaginano, a trarci in ringiovanita
forma moderna: i contemporanei delle automobili e degli aeroplani,
anche con la più grande fretta e con la migliore volontà, non
potrebbero avere perciò udito né trovare ozio bastevole; astraendo
del resto dal fatto che le fantasticherie e le donchisciotterie di
una conversione universale sono da piccoli borghesi, infantili,
bamboleggianti e niente affatto conformi alla dottrina.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_e3jGcUa62vf9U8dRiI2k9Z20Nk8KUUIj0MQVwwIrhKu5DI4j75UPHGEj-w1BeIgakEVFfDxrwgsJLB4eeCPfN4hIw-AnaNBM0sGNzZfCetANNHSs81WFURUm4OxjTx9jM-_CWU_FA_Hs/s1600/camion+bus+indiani.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_e3jGcUa62vf9U8dRiI2k9Z20Nk8KUUIj0MQVwwIrhKu5DI4j75UPHGEj-w1BeIgakEVFfDxrwgsJLB4eeCPfN4hIw-AnaNBM0sGNzZfCetANNHSs81WFURUm4OxjTx9jM-_CWU_FA_Hs/s320/camion+bus+indiani.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Il
discepolo di Gotamo lasciava il mondo esser mondo, intatto da ciò
che si dice. O similmente si può anche oggi ed in avvenire fare il
tentativo, di imparare a comprendere quello spirito mediante le sue
classiche testimonianze. Queste però si mostreranno accessibili a
colui, che ha per esse disposizioni e le sa sviluppare: non
altrimenti come uno cura il suo Shakespeare, un altro il suo Bach, un
terzo disegna carte del pianeta Marte, ed un altro cuoce sostanze da
iniezioni.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">In
parole nette: quella concezione del modo è divenuto una scienza per
noi. Che certo ne possa insieme cascare ogni sorta di cose
adoperabili per il caro povero popolo, è una favorevole
manifestazione concomitante, la semplice ombra della cosa, ed invero
un'ombra gigantesca, anzi propriamente un'ombra della terra, il
riguardo dei milioni di sempre rinnovati concorrenti, concomitanti e
seguaci nelle 10 regioni dell'universo.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Con
la cosa stessa però, con la nostra "Cosa in sé" per dire
così, anche nel caso migliore avrà da fare solo qualche raro uno od
un altro, sia egli diretto verso la scienza, l'arte o la santità.
Ciò basta. Io penso che vi sia una tale possibilità per chi voglia
seriamente sforzarsi, ciò basta mostrare quel che anche noi abbiamo
ereditato dai tesori. Chi però volesse fare numericamente il conto
del possibile utile, potrebbe facilmente seguendo l'esempio di
Giovanni l'eremita, nello </span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;"><i><a href="https://books.google.it/books/about/Speculum_Pastorum.html?id=4SZRRlQTIWoC&redir_esc=y" target="_blank">Speculum pastorum</a></i></span></span><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">,
calcolare quale risultato si otterrebbe con l'ipotesi non certo
esagerata, che un uomo per 20 anni ogni anno guidasse con l'esempio e
la dottrina solo un altro uomo alla retta opinione, ed ognuno di
questi annualmente solo un altro e questo di nuovo se ne portasse un
altro sulla retta via.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Da
cui si dedurrebbe, col lapis alla mano, che il numero dei promossi in
questa guisa, partendo da un solo promovente e nella minima misura,
dopo 20 anni supererebbe già il milione. Ma noi qui non ci
esercitiamo in statistica né in allotria.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<br />
<div align="RIGHT" class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
K. E.
Neumann</div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8094793396787578792.post-6098957681377742082017-02-05T09:39:00.000+01:002017-02-05T09:39:47.305+01:00Sulla rotta di Amundsen ecco la crociera al polo Nord.<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Quest'estate
la nave da crociera di lusso <a href="http://www.crystalcruises.com/cruises/cruise-guidebook/our-ships/crystal-serenity/live-views" target="_blank">Crystal Serenity</a> andrà alla conquista
del Polo Nord percorrendo quel passaggio a Nord-Ovest, collegamento
fra l'oceano Atlantico e il Pacifico, aperto all'alba del 1900
dall'esploratore norvegese <a href="http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=216&biografia=Roald+Amundsen" target="_blank">Roald Amundsen</a>, dopo tre anni di
navigazione nelle acque gelide del Mare Artico, imprigionate tra i
ghiacci.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhH1VuVSGFL_zmHITRIoHbfQYO0wrY7olQ6X7Nv3X-lrjS63N-qWBm98jcI-y5wNGst_DN_lZsVeLuX0pPyrljBC0OA0dQ5u5poKCkuGoJos15iTy-uskcP3Yas1hyphenhyphenErARo48t5jKS9QRi8/s1600/amundsen.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="285" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhH1VuVSGFL_zmHITRIoHbfQYO0wrY7olQ6X7Nv3X-lrjS63N-qWBm98jcI-y5wNGst_DN_lZsVeLuX0pPyrljBC0OA0dQ5u5poKCkuGoJos15iTy-uskcP3Yas1hyphenhyphenErARo48t5jKS9QRi8/s400/amundsen.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Soltanto
nel 1944 una nave lo ripercorse in un anno. Quest'estate la Crystal
Serenity, lunga all'incirca 250 metri, 13 ponti, che ospita anche un
casinò, un cinema-teatro, sei ristoranti è un campo per la pratica
del Golfo, ha progettato di farcela in un mese.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Il
viaggio organizzato dalla Crystal Cruises Llc, con base a Los
Angeles, è andato esaurito in tre settimane, con un migliaio di
aspiranti passeggeri disposti a pagare 22.000 dollari ciascuno,
(all'incirca 19.600 euro), extra esclusi, fra i quali il giro in
elicottero lungo la rotta (4000 dollari, 3500 euro) o l'escursione di
tre giorni alla scoperta del ghiacciaio Eqip Sermia in Groenlandia
(6mila dollari, 5,3mila euro).</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Da
quel viaggio di Amundsen, sono state circa 200 le navi che hanno
percorso quelle 900 miglia, ma la maggior parte di loro l'hanno fatto
soltanto nell'ultimo decennio, dal momento che il riscaldamento degli
oceani ha ridotto la calotta di ghiaccio per un tempo più lungo
durante i mesi estivi.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Lo
scorso agosto, la superficie di ghiaccio intorno al circolo polare
Artico è stata del 30% in meno rispetto a quella di 25 anni fa,
secondo i dati forniti dalla stazione nazionale del Colorado.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Verso
la metà degli anni 1990, una media di quattro navi effettuavano
questa crociera ogni anno; 13 nel 2013 e l'estate scorsa sono state
circa 20. La maggior parte del traffico è costituito da piccole navi
cargo per servizi alle comunità lungo il percorso. Piccole
imbarcazioni da diporto fanno piccole gite. Nell'agosto 2012, una
nave con 481 passeggeri, tra i quali molti residenti di questi
luoghi, è transitata nel mese di agosto.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Il
transatlantico Crystal Serenity sarà la più grande nave a tentare
il viaggio da New York City a Anchorage in Alaska. E sarà il primo
per numero di turisti. La domanda è stata così alta, che la Crystal
Cruises sta già progettando una seconda crociera per il 2017.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Jeff
Hutchinson, vice commissario alla guardia costiera canadese è
soddisfatto, perché la nave Serenity ha fatto una pianificazione
adeguata per il viaggio. Altri sono preoccupati che possa arrivare un
aumento del traffico prima che la regione sia pronta.</span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpDJ6seuEjzMAX9NcprMtBmQmbk_-r_LFQWSAtVYdkUyvak05w92lOgt6JKRKEHOVfJxKp8ZQRuj9qgNjdZ476HdwneoOcYH2Ln8o1ETH2AgKIFxzMR95P44L_P8BuezCM2NXo4nuEpOq4/s1600/rompighiaccio+russo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgpDJ6seuEjzMAX9NcprMtBmQmbk_-r_LFQWSAtVYdkUyvak05w92lOgt6JKRKEHOVfJxKp8ZQRuj9qgNjdZ476HdwneoOcYH2Ln8o1ETH2AgKIFxzMR95P44L_P8BuezCM2NXo4nuEpOq4/s320/rompighiaccio+russo.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">L'aumento
del traffico nella regione si è già tradotto in più alti tassi di
incidenti. Un rapporto di Allianz di marzo, ne ha censiti più di 70
nelle acque del circolo polare artico nel 2015, il 30% in più
sull'anno prima.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">La
manciata di nazioni intorno all'Artico, sono tra le prime a voler
capire come gestire le acque da poco navigabili. Solo il 10% del
passaggio a Nord-Ovest è stato correttamente normato con accordi fra
Usa e Canada. Porti che possono ospitare una nave delle dimensioni
della Crystal Serenity in caso di emergenza, sono limitati sulla
rotta, così come lo risorse per un'eventuale salvataggio.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">Nell'agosto
2010, una nave da crociera molto più piccola, con 200 passeggeri e
membri dell'equipaggio a bordo, si è arenata a 55 miglia marine
dalla terra. Ci sono voluti due giorni alla guardia costiera
canadese, per arrivare a recuperare le persone su scialuppe di
salvataggio.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="font-size: medium;">E
gli ambientalisti sostengono che non ci sono risorse per far fronte a
eventuali fuoriuscite di petrolio dalle navi e per il monitoraggio
del rispetto delle normative ambientali. Crystal Cruises ha lavorato
su questo progetto per più di 18 mesi e ha implementato le
precauzioni per assicurare la sicurezza di ospiti e equipaggio e per
tutelare l'ambiente: sarà scortata da una nave che potrà anche
rompere il ghiaccio, se necessario, avrà due elicotteri ed è dotata
di radar per il rilevamento del ghiaccio e altri pericoli di notte.</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<div align="RIGHT" class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif;"><span style="font-size: x-small;">Simonetta
Scarane</span></span></div>
<div class="western" style="margin-bottom: 0cm;">
<br /></div>
Anonymoushttp://www.blogger.com/profile/06459573601661784295noreply@blogger.com0