Sabato
8 aprile nelle zone del Mezzano, ferrarese, nell'oscurità della
notte compare alla vista di tre pattuglie dei carabinieri un vecchio
fiorino; uno di quelli degli anni 80, derivati dalla 127. A bordo c'è
Igor, il serbo dai tanti alias su cui pende un mandato di cattura
internazionale. E' ferito e non certo per merito delle nostre forze
dell'ordine ma probabilmente per la precedente colluttazione in cui
ha
ucciso il barista di Budrio Davide Fabbri, maneggiando un fucile.
Si accorge del posto di blocco e decide di forzarlo accelerando.
Nessuno dei componenti del posto di bocco oppone resistenza, anzi si
scansano. Mettiamoci nei panni di quegli agenti e ricostruiamo la
scena. Si tratta di posti molto isolati, scarsamente illuminati; a
quell'ora le campagne sono vuote, non c'è pericolo di colpire
nessuno. La sproporzione di sei uomini di pattuglia contro uno,
ferito, è evidente. Eppure il serbo ha la forza di scendere
dall'auto e scappare. Nessuno spara; neppure alle gambe. Igor fa
perdere le sue tracce immediatamente. Nessuno lo insegue.Più tardi il procuratore capo Bruno Chierchi chiarirà la dinamica e il perché di quel gesto. Dice subito che nessun carabiniere ha sparato: "innanzitutto posso escludere che vi siano stati conflitti a fuoco durante la fuga, nessuno ha sparato". "Nessuno ha sparato", continua, "perché non c'erano le condizioni di sicurezza per poterlo fare". In mezzo alla pianura, tra le paludi, con nessuna anima in giro non c'erano le condizioni per sparare? Eppure è proprio così: nessuno gli ha sparato a gambe, piedi, in aria. Niente.
Perché Igor è pericoloso, è armato, dicono. Inutile rischiare di allungare la scia di sangue. Lo ammette lo stesso Chierchi soffermandosi sul fatto che "se i carabinieri non hanno sparato sabato sera è perché si aveva, e si ha, consapevolezza che Igor sa usare le armi in modo micidiale".
"Quello che è successo nel Mezzano con la morte di una guardia ecologica e il ferimento dell'altra lo conferma: Igor è uscito dall'auto sparando, senza dare la minima possibilità di azione ai due agenti che non gli avevano nemmeno chiesto i documenti" conclude.
Così, da allora, da quel momento, è partita la caccia all'uomo più imprendibile d'Italia. Sono stati mobilitati 1000 uomini, reparti speciali dei Cacciatori di Calabria, Tuscania, Gis, Uopi antiterrorismo della Polizia, parà. Gente tosta questa, che ha combattuto in condizioni
Si diffonde una voce. E' stata rubata una zattera. Manca una zattera all'appello di un pescatore. Forse, sfruttando la notte è riuscito a prendere il largo, verso il mare. Non è consigliabile chiamare i guardiacoste, forse nemmeno le navi da guerra. E' troppo pericoloso. Si lascia perdere. Iniziano a spuntare dei dubbi. E se ci fosse un mitomane che agisce in contemporanea? Alcune ragazze sembra lo abbiano visto su un treno locale, davanti a loro. Ne sono certe.
Contadini novantenni raccontano che ha capacità di volare usando una particolare mimetica che gli permette di spiccare balzi antigravitazionali. La teoria della relatività viene per la prima volta messa in serio dubbio.
Cherchez la femme. Ecco la nuova pista. Del resto Igor è stato gigolò a Valencia. Potrebbe aggirarsi in giacca e cravatta tra i casolari e trovare appoggio tra le bellezze del posto usando il suo fascino.
La storia per ora si conclude con il solito politico incapace in visita. Si tratta del ministro dell'ambiente. Del resto l'ambiente sembra proprio che copra la fuga del serbo. "Resteremo finchè non lo prenderemo" assicura. Ma non per sempre, dice. Perché i costi iniziano a lievitare.
Sapete cosa vi dico? Che Igor non lo vogliono prendere e non lo vogliono prendere perché nessuno vuole assumersi la responsabilità di questo gesto. Hanno tutti paura di rimanere invischiati in un gioco più grande di loro, anche perché una volta libero, e qualche giudice comunista in una terra comunista lo metterebbe quanto prima in libertà (Igor doveva scontare due anni di galera ma l'hanno fatto uscire prima) la farebbe pagare a colui che gli metterà le manette ai polsi. Come dice un giudice di Bologna i delinquenti slavi godono di una particolare impunità in Italia, al contrario di casa loro.
E questo mi sa tanto essere uno di quei casi.
Ludovico Polastri
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Non ci hanno insegnato niente i film d azione americani dove si uccide il cattivo e gli si mette in mano un arma simulando legittima difesa????? Siamo dei pivelli.... Dei pivelli fifoni!!
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