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martedì 26 giugno 2012

Buon compleanno blog !



E' già passato un anno da quando sbarcai qui su blogspot. Certo perchè la mia esperienza di blog, come qualcuno ben saprà, va più indietro negli anni, ai tempi di Splinder per capirci, mitica piattaforma blog sparita a gennaio di quest' anno. E' stato un anno bello, corso via velocemente, in questa piattaforma così moderna e funzionale. Ringrazio tutti per gli oltre 17.000 contatti e per i commenti, sempre liberi e mai censurati. Mi rincuora sapere che tra i miei perditori di tempo, ci sono accademici della Crusca, laureati, dottorati vari, che volendomi sempre perfetto, mi segnalano qua e la, errori vari, asserite “sgrammaticazioni” ecc. Noto comunque con piacere, che vengo sempre inteso chiaramente, senza se e senza ma. E' il tenore dei commenti che me lo fa intendere. Da me sono sempre liberi, senza filtri e senza moderazione. Mosca bianca da questo punto di vista dovete convenire, poiché ben oltre il 90 % di siti e blog presenti in rete, hanno tutti i commenti filtrati o moderati. Ci ho pensato tante volte di inserire la moderazione pure io, ma poi la risposta che mi sono dato, e' sempre stata no ! I commenti sul mio blog devono essere assolutamente liberi, ognuno può poter esprimere qualsiasi opinione, nei modi e nei tempi che reputa più opportuni. Questo è un concetto fondamentale di democrazia e libertà che è inculcato in me, che fa parte del mio modo di essere e di relazionarmi, e dal quale non posso esimermi. Poi è chiaro che qualcuno esagera e calca un po' la mano. Ma anche questo è interessante ed affascinante insieme. Interessante perchè fa conoscere gli aspetti più reconditi dell'intimo di ciascuno di noi, affascinante perchè questa esplorazione sai quando comincia ma non sai quando finisce : l'esplorazione dell'intima follia umana ! Quindi il blog inteso come oasi e girone dantesco, un microcosmo di follia e ragionevolezza insieme.
E proprio nell'italica follia che prende sempre più importanza la possibilità di espressione che ti consente il blog. In un paese affetto da “paolomielite” acuta-cronica, la sindrome di Paolo Mieli per capirci, dove tutti sanno tutto di tutti e di tutto, dove tutti hanno ragione e nessuno ha mai torto, ecco che poter scrivere qualche riga in libertà, poter esprimere la propria personale opinione, senza alcuna velleità di sacralità, diventa terapeutico e tonificante. Un vero “effetto oasi” nella italica follia e nell'invasione incontrollata di ogni tipo di informazione. Grazie al blog e grazie anche a Voi, 17.000 perditori di tempo !

Buon compleanno blog !

domenica 17 giugno 2012

Il sorriso è diventato sexy. Meno male !



Finalmente si riprende a ridere sulle copertine dei giornali di moda. Cade uno dei tanti tabù legati al mondo della moda. Una piccola rivoluzione si è già avuta dando sempre più spazio a modelle non troppo esili. Ora tocca al sorriso, considerato fino a ieri antiestetico e cheap. E così, le modelle che alle sfilate e sulle cover delle riviste più patinate apparivano imbronciate e musone, oggi sono finalmente serene. Il sorriso è diventato sexy.


mercoledì 13 giugno 2012

La mia collezione di porcellane



Le foto che seguono, ritraggono la mia collezione di porcellane che ho raccolto tra l'Italia e la Boemia, in oltre 20 anni di frequentazioni a mercatini e fiere antiquarie.
Consentitemi di dire che si tratta di una piccola ma interessante raccolta, che spazia un po' tra tutti gli stili del 900', con una corposa escursione nell'800' per quanto riguarda il piccolo vasetto giapponese, del quale non sono riuscito a determinare la manifattura se Himary o Tsatsuma.
Quest'ultimo poi da un'attenta analisi, è risultato aver subito un piccolo intervento di restauro al collo ; la zona tipicamente più delicata e d'altronde è anche il pezzo più vecchio.
Per il resto, la collezione è assolutamente integra, il che non è cosa facile se si considera l'età media di tutti i pezzi.
Ho deciso di postarla qui sul mio blog perchè è parte della mia vita. Come il blog stesso, mi accompagna ormai da anni nel mio cammino.
Penso sempre ad aumentarla di numero, ma devo constatare che ormai diventa sempre più difficile reperire sul mercato esemplari di ottima qualità, a prezzi soprattutto ragionevoli.
Parliamoci chiaro : tutto quello che c'era di bello in giro, oramai è stato comprato e quel poco che è rimasto costa veramente tanto.
Comunque sono sempre disponibile nel valutare nuovi esemplari, eventuali scambi o offerte. 

Il timbro rosa di "Royal Dux" Boemia

Il grande cane disteso

Il pastore tedesco seduto

Il pastore tedesco disteso

La prima faccina

La seconda faccina

Le faccine insieme

L'orso grande pubblicitario del Fernet (prob anni 50')

Altra angolazione per l'orso grande

L'adesivo della manifattura toscana che ha eseguito l'orso piccolo pubblicitario

L'orso piccolo pubblicitario ; ditta MALBI toscana, anni 40'/50'


Il suonatore di fisarmonica

Il vasetto giapponese, visto da un lato

Il vasetto giapponese, visto dall'altro lato
 

domenica 10 giugno 2012

Siamo o non siamo tutti "snob" ?



Gli inglesi coniarono il termine “ snob “, cui Thackeray dedicò un bellissimo libro, per indicare coloro che, sui registri della favolosa, mitica Università di Cambridge, al posto del rituale titolo dopo il cognome, erano costretti a vedersi rubricati con un “ s. nob. “, abbreviazione glaciale che, in quella scrittura settecentesca, ancora latina, significa “ sine nobilitate “, cioè “ non nobile “.

Questa la definizione storica. Ora a Voi l' ardua sentenza :
Siamo o non siamo tutti “ snob “ ?

sabato 2 giugno 2012

Modi di dire 9



Si dice : “ essere un'arpia “

Significa essere una donna cattiva e malevola. L'espressione è riferita alla mitologia dell'antica Grecia. Le arpie, (dal greco antico “harpazein”, “rapire”), erano creature mostruose, con viso e chiome di donne e corpo d'uccello. Forse all'origine personificazioni delle tempeste, ma dedite ai rapimenti e ai dispetti, sono citate fra l'altro nell'Odissea, nell'Eneide e poi riprese da Dante nell'Inferno, che situa i loro nidi nelle isole Strofadi, al largo del Peloponneso. Da notare che fu chiamata arpia la più grande aquila vivente nelle Americhe, che quando è irritata, rizza le penne bianche del capo.

Si dice : “ camminare come un gambero “

Vuol dire andare all'indietro, regredire, anche in senso figurato, in una attività. L'immagine si riferisce al modo di muoversi dei gamberi, crostacei di mare e d'acqua dolce, le cui dimensioni variano da qualche millimetro a più di 20 cm. di lunghezza, e che si trovano prevalentemente sui bassi fondali. I gamberi si spostano nuotando, arrampicandosi o scavando tra i sedimenti del fondo, e grazie alla contrazione dell'addome, possono spostarsi con rapidi scatti anche all'indietro, per sfuggire ai predatori, oppure per catturare i minuscoli animali di cui si nutrono.

Si dice : “ avere il sangue blu “

Vuol dire essere di origine nobile, di alto lignaggio. L'origine di tale espressione, che deriverebbe dallo spagnolo “sangre azul”, non è certa. Si sa però che in Spagna, l'antica nobiltà di origine germanica, discendente dai Visigoti, (giunti tra il V e il VI secolo d. C.), era fiera di distinguersi nei tratti e nella carnagione diafana, dalla più olivastra plebe di ascendenza latina e poi araba. In ogni caso, peculiarità della casta nobiliare, è stata per secoli quella di non esporsi direttamente ai raggi solari, (sventura che toccava ai servi della gleba), e di potere quindi mostrare, sotto la pelle candida, il blu delle vene, (in realtà un effetto della rifrazione della luce), quello che si riteneva fosse il colore del loro sangue.

Si dice : “ dormire all'addiaccio “

Dormire, (o rimanere), all'addiaccio, vuol dire dover dormire all'aperto, sottointendendo così di essere esposti alle intemperie. Il termine addiaccio, (più raramente “agghiaccio”), che deriva dal latino adiacere, (giacere in vicinanza), trova origine nel mondo della pastorizia. Si intende con questa definizione, infatti, un tratto di terreno scoperto e delimitato da una rete, in cui i pastori chiudono il bestiame di notte, specie quando accompagnano greggi e armenti in pascoli fuori dalle fattorie. In seguito “all'addiaccio”, venne a far parte del gergo militare come alloggiamento all'aperto di truppe o anche di escursionisti.

Si dice : “ gettare la spugna “

Vuol dire arrendersi, rinunciare alla lotta. L'espressione origina dal regolamento della boxe, in cui il getto della spugna, (o meglio il lancio dell'asciugamano che serve per detergere gli atleti), sul ring, da parte del secondo, equivale a una richiesta di interruzione del match, per salvaguardare la salute del proprio atleta, ancora in piedi ma in balia dei colpi dell'avversario. Il getto della spugna rientra tra le sconfitte per knock-out tecnico, ed è stato introdotto nel XX secolo per aumentare la sicurezza dei boxer. Un celebre lancio della spugna avvenne a Montecarlo l'8/5/1971, nel match di rivincita per il mondiale dei pesi medi tra Monzon e Benvenuti, quando l'italiano era ormai alla mercè del rivale.

Si dice : “ avere le ali ai piedi “

Vuol dire correre o muoversi con rapidità impensata, e in senso figurato, anche con grande entusiasmo. Questa immagine è riferita a Mercurio, (per gli antichi greci Hermes, figlio di Zeus e della ninfa Maia), adorato dagli antichi romani come dio dell'eloquenza, della comunicazione e del commercio, protettore dei viaggiatori, dei ladri e portatore dei sogni. Avendo come suo compito principale, essere messaggero degli dei, Mercurio era ritratto con le ali ai piedi a simboleggiare la rapidità con cui era in grado di spostarsi.