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martedì 15 maggio 2012

Una gaia commedia neonazista.



E' proprio vero che non c'è mai fine al cattivo gusto !
Domenica pomeriggio, (domenica 13 maggio 2012 h 15 su Iris), ho avuto la sfortuna di assistere al film “ The Producers. Una gaia commedia neonazista “.
Praticamente si favoleggiava in autentico stile Broadway, cioè il “musical”, sulla messa in scena di una commedia musicale su una quanto mai fantomatica “Primavera di Hitler”.
E' proprio questo infatti il titolo del musical prodotto dai “Producers”, che intenzionalmente vuole essere un fiasco, per poter fregare soldi al fisco.
Ovviamente, nel rispetto di tutti i canoni operistici, l'opera che si auspicava un fiasco, finisce per essere un grande successo, i “Producers” beccano un sacco di soldi e una lieve condanna, poi condonata, per apologia di nazismo. E vorrei ben vedere !
Si perché il tema del “musical”, se non l'avete capito, è proprio Adolf Hitler e suoi asseriti trascorsi da ballerino bisessuale.
Ecco quindi entrare in scena una sgangherata band di gay, che ha l'arduo compito di rendere ballabile e soffice, quindi “gaio”, il nazismo e il suo capo all'interno della commedia, stravolgendo altresì il corso della storia, facendo quindi vincere la guerra ai nazisti, che festeggiano il dominio del mondo in divisa, in parata e ballando i motivetti tanto cari alla “Musica Hall”, con tanto di sculettamento e “sciubidù”.
A parte certe trovate, non per altro originali ma sempre simpatiche, contenute qua e là nel film, ma c'era proprio bisogno di utilizzare un soggetto simile per fare un film musicale ?
C'era proprio bisogno di ridicolizzare e quasi “umanizzare” quella che è stata la più grande catastrofe dell'umanità ?
C'era proprio bisogno di “camuffare” con l'arma del musical e dell'operetta, quella che è stata la più grande aberrazione dell'intelligenza e dell'anima umana ?
Sinceramente penso proprio di no e devo dire che mi ha disgustato molto quel film, soprattutto mi ha disgustato la pochezza di argomenti e ispirazione di questi guru americani della comunicazione.
Vado controtendenza rispetto la critica degli esperti di MyMovies, (leggi qui), ma si sa, la critica a volte è ispirata da altri fattori che non dalla reale bontà dell'opera.
Si è vero, anche “Sturtruppen” ridicolizzava il nazismo e il suo capo, ma tutto era fatto in una atmosfera estremamente più moderata, mai urlata e altamente, squisitamente e palesemente comica.
Trovo veramente di cattivo gusto la spettacolarizzazione di questa tristissima pagina della storia dell'umanità.

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