Rik Battaglia partì nel 1957. Da allora ha girato oltre 110 film con i migliori attori e registi del Novecento, sempre in ruoli di primo piano. Ora è tornato a vivere dov'è nato, ma non se n'è accorto nessuno |
Solido e imponente come un tiglio secolare, la voce profonda e modulata, gli occhi luminosi e intensi. Rik Battaglia è un pilone che non si abbatte e con i suoi ottantun' anni ci gioca a rimpiattino; ha vissuto una vita intensa come poche, di quelle che partono in salita ma poi, di colpo, svettano e svoltano brusche verso mete che nessuno mai avrebbe immaginato. Giovanissimo barcarolo che trasportava granaglie dal Delta a Venezia, Caterino Bertaglia (il vero nome) di Corbola poco dopo la guerra si è trovato di colpo tra le braccia Sophia Loren nel film "La donna del fiume"; pareva un sogno, dato che non era il momento finale dì un percorso programmato; ma da lì è cominciata una carriera luminosa e importante, che via via lo ha portato a girare oltre 110 film con i più grandi attori ed i più grandi registi del mondo. Ora Rik Battaglia è tornato a vivere nei luoghi in cui era nato per ragioni privatissime e molto dolorose. Non se n'è accorto nessuno, e nessuno della terra il cui nome lui ha portato in giro per il mondo gli ha finora minimamente riservato l'accoglienza che un uomo come Rik Battaglia meriterebbe. "Sono tornato a vivere qui fisicamente, ma con lo spirito faccio fatica ad ambientarmi", dice. E' l'unica concessione alla malinconia che Rik si concede durante quest'intervista durata un pomeriggio intero: da qui in poi è solo cinema per ore, una selva infinita di ricordi in cui Rik vaga incontrando le star del cinema mondiale con cui ha lavorato, gli episodi più incredibili, i momenti più entusiasmanti della vicenda dì un attore che ha attraversato per intero la storia del cinema della seconda metà del novecento. Gli inizi, come spesso accade, sono il cuore pulsante di ogni storia: "Me ne andai a Milano a fare il barista perché qui non c'era da campare - ricorda Rik - era l'inizio degli anni cinquanta e Milano allora si stava delineando come la capitale industriale d'Italia; c'era lavoro, c'erano mille iniziative, c'era molto da fare. Nel bar in cui lavoravo ebbi modo di diventare amico di un giovane scrittore con il quale avevo più di una cosa in comune: entrambi eravamo veneti e figli di NN. Era Goffredo Parise, che allora lavorava da Garzanti dopo aver pubblicato già un paio di libri di successo. Fu proprio lui un giorno a portare nel locale in cui lavoravo Mario Soldati, scrittore e regista che stava preparando la lavorazione de "La donna del fiume": quando mi vide Soldati ebbe un sussulto: fisicamente incarnavo alla perfezione uno dei personaggi del suo film. Fu in quel preciso momento che la mia vita cambiò per sempre". Le porte del cinema si aprirono così, per caso; Rik lavorò con Soldati e piacque, piacque molto fin da subito nonostante non avesse nessuna preparazione per fare l'attore: era fisicamente il divo come lo si immaginava in quei anni, era spontaneo ed intenso, intelligente sensibile ed imparava rapidamente. Dopo quel primo film frequentò con successo il Centro Sperimentale di Cinematografia, dove si diplomò con successo ("unico ciak d'oro di quell'anno", dice con orgoglio) e da allora in poi registi e produttori se lo contesero, in Italia e all'estero. Sono anni intensissimi, la filmografia racconta una media di cinque, sei film all'anno negli anni '60 -'70. Un ritmo forsennato, ruoli sempre di primo piano, accanto ai principali protagonisti dello star system. Vive la stagione esaltante della dolce vita romana ("sotto l'ala protettrice dì Sergio Leone"), ma soprattutto gira il mondo per lavorare nei più importanti colossal che riempiono ovunque le sale. Poi pian piano quel mondo si sfarina, muta. Lui continua a lavorare molto, ma insieme alla scomparsa di molti protagonisti di quella stagione scompare anche un modo di fare e di intendere il cinema. Rik Battaglia sceglie di andarsene da Roma "perché già alla metà degli anni '80 il cinema che ho conosciuto io era morto e sepolto". Si trasferisce a Ginevra con la sua compagna, continua ancora a lavorare ma la stagione mitica è alle spalle. La passione bruciante per il cinema, invece, è ancora assolutamente viva: "E' l'arte che assomma in sé tutte le altre; per me è stata una scuola di vita eccezionale. Sarebbe importante oggi parlare di cinema ai giovani, insegnare loro la magia di un lavoro straordinario: quello di raccontare le vette e gli abissi dell'animo umano attraverso una storia per immagini. Nel mio presente mi piacerebbe molto raccontare e trasferire queste emozioni ai giovani, per scipparli al dominio della televisione, vera fogna a cielo aperto in cui si mischiano poche cose buone ad una massa devastante di ciarpame". Spetta ora al territorio che poco ricorda di Rik Battaglia raccogliere questo stimolo. Lui è li: a disposizione.
Una miriade gli attori e registi famosi coni quali Rik Battaglia ha lavorato. Ne citiamo solo alcuni: Sofia Loren, Charlotte Rampling, Fabio Testi, Alberto Lupo, Ben Gazzara, Romolo Valli, Elsa Martinelli, Liza Minelli, Franco Nero, Tony Musante, Lex Barker, Paolo Stoppa, Lea Massari, Anita Ekberg, Omar Sharif, Marisa Allasio. Registi: Mario Soldati, Sergio Leone, Orson Welles, Giuseppe Patroni Griffi, Carlo Ludovico Bragaglia, Mauro Bolognini, Bruno Corbucci, Damiano Damiani, Lucio Fulci. Tra gli oltre 110 film girati da Rik Battaglia ricordiamo: La donna del fiume (1955), La risaia (1956), Orlando e i paladini di Francia (1956), La Gerusalemme Liberata (1957), I battellieri del Volga (1958), Annibale (1960), Teseo contro il Minotauro (1961), Rocambole (1962), Sandokan, la tigre di Monpracem (1963), Giulio Cesare, il conquistatore delle Gallie (1963) The wild, wild west (1964), I violenti di Rio Bravo (1965), The Desperado Trail (1965), L'avventuriero della Tortuga (1965), Per 50.000 maledetti dollari (1967), La battaglia del deserto (1969), Spara, Gringo, spara (1970), Giù la testa (1971), L'isola del tesoro (1972), Il richiamo della foresta (1972), Zanna Bianca (1972), L'isola misteriosa e il Capitano Nemo (1973), Il ritorno di Zanna Bianca (1974), Il lupo dei mari (1975), Un genio, due compari, un pollo (1975), La fine dell'innocenza (1975), Il Prefetto di ferro (1977), Napoli la camorra sfida... la città risponde (1979), Zappatore (1980), Il pentito (1985), Omicidio a luci blu (1991), Buckai confini del cielo (1991).
Una miriade gli attori e registi famosi coni quali Rik Battaglia ha lavorato. Ne citiamo solo alcuni: Sofia Loren, Charlotte Rampling, Fabio Testi, Alberto Lupo, Ben Gazzara, Romolo Valli, Elsa Martinelli, Liza Minelli, Franco Nero, Tony Musante, Lex Barker, Paolo Stoppa, Lea Massari, Anita Ekberg, Omar Sharif, Marisa Allasio. Registi: Mario Soldati, Sergio Leone, Orson Welles, Giuseppe Patroni Griffi, Carlo Ludovico Bragaglia, Mauro Bolognini, Bruno Corbucci, Damiano Damiani, Lucio Fulci. Tra gli oltre 110 film girati da Rik Battaglia ricordiamo: La donna del fiume (1955), La risaia (1956), Orlando e i paladini di Francia (1956), La Gerusalemme Liberata (1957), I battellieri del Volga (1958), Annibale (1960), Teseo contro il Minotauro (1961), Rocambole (1962), Sandokan, la tigre di Monpracem (1963), Giulio Cesare, il conquistatore delle Gallie (1963) The wild, wild west (1964), I violenti di Rio Bravo (1965), The Desperado Trail (1965), L'avventuriero della Tortuga (1965), Per 50.000 maledetti dollari (1967), La battaglia del deserto (1969), Spara, Gringo, spara (1970), Giù la testa (1971), L'isola del tesoro (1972), Il richiamo della foresta (1972), Zanna Bianca (1972), L'isola misteriosa e il Capitano Nemo (1973), Il ritorno di Zanna Bianca (1974), Il lupo dei mari (1975), Un genio, due compari, un pollo (1975), La fine dell'innocenza (1975), Il Prefetto di ferro (1977), Napoli la camorra sfida... la città risponde (1979), Zappatore (1980), Il pentito (1985), Omicidio a luci blu (1991), Buckai confini del cielo (1991).
Sandro Marchioro
Aggiornamento
Il
giorno 27 marzo 2015 muore Rik Battaglia. Il cinema italiano, il
grande cinema italiano, ha perso uno dei suoi grandi interpreti. Il
mio grande rimpianto rimane quello di non aver mai avuto la
possibilità di chiedergli un'intervista. Tra impegni di lavoro che
mi portavano lontano e coincidenze svanite, non mi è stato mai
possibile. Addio Rik, che la terra ti sia lieve.
Nessun commento:
Posta un commento