est consulting

est consulting
Il primo portale dedicato all'investitore italiano in Rep. Ceca e Slovacchia

martedì 28 febbraio 2012

Roghi del Corano : " Prenditela con i Fanti, ma lascia stare i Santi "



La vera e propria rivolta popolare scoppiata in Afghanistan e in Pakistan, a causa dei Corani bruciati durante un'operazione di “eliminazione di vecchi documenti”, nella base americana di Bagram, può apparire eccessiva o frutto di un estremo fanatismo religioso. In realtà, per chi conosce appena un poco l'Islam, soprattutto quello fondamentalista praticato nei due paesi asiatici, non c'è nulla di cui stupirsi. Il Corano, infatti, per i fedeli islamici non è affatto un libro scritto da Maometto, che oltretutto non sapeva scrivere, come continuano a ritenere molti in occidente, ma si tratta di una rivelazione divina “scesa”, ( è il verbo arabo usato ), sulla terra tramite Maometto, che non a caso non è chiamato in arabo “nabi”, ( il profeta come sono invece per il libro sacro islamico Abramo, Mosè e Gesù ), ma “rasul”, messaggero. Una rivelazione divina, che non solo è parola diretta di Allah, ma che addirittura, secondo molte scuole teologiche tra cui quella prevalente in tutta l' Arabia, costituisce un archetipo increato, vale a dire fa parte dell'essenza stessa della divinità. Si può dire che se, per i cristiani, il Verbo si è fatto carne in Gesù Cristo, per i mussulmani il Verbo si è fatto libro. Vale a dire, per i fedeli in Allah, il Corano è quello che per i cristiani è Gesù. Il rispetto per il Libro sacro, è tale da implicare che esso non deva essere toccato con le mani sporche o impure, che non deva essere conservato in basso, ma in un luogo alto e dignitoso. Per molti mussulmani, poi, esso non dovrebbe essere toccato da mani infedeli. Oltretutto il Corano è solo quello in lingua araba, ( lo dice lo stesso testo quando Allah afferma : “Vi ho dato un libro in pura lingua araba” ), le traduzioni – molto mal viste fino a poco tempo fa – sono al massimo pallide ombre che non hanno nessuna sacralità. E possono servire al massimo a chi non conosce l'arabo, per informarsi sulla religione islamica. Di fronte a queste considerazioni, balza agli occhi come l'incenerimento di alcune copie del Corano, da parte di militari americani, sia apparso un vero e proprio sacrilegio agli occhi dei credenti islamici. Fa anche un certo effetto scoprire che nella base americana di Bagram, dove è avvenuto il fatto, nessuno degli ufficiali americani che da anni stanno in Afghanistan, abbia avuto il minimo sentore dell'errore che si stava compiendo.

1 commento: