Non
è certo una novità che il senso dell'odorato può essere spinto a
svegliare desideri naturali, istinti della sfera erotica o, più
genericamente, sensitiva, tanto più che i componenti essenziali
della maggior parte dei profumi si ricollegano alla funzione sessuale
di animali o di piante.
Prendiamo,
ad esempio, il muschio, usatissimo in un numero di profumi adoperati
dalle donne ; in questa essenza vi è una sostanza ottenuta dalla
ghiandola del cerbiatto maschio che si sviluppa quando l'animale è
in amore. Non dimentichiamo che secondo gli scienziati positivisti,
come Darwin, le secrezioni ghiandolari rappresentano un potente
prodotto finale di selezione fra gli esseri : in pratica, l'animale
che produce maggior quantità di secrezione e, quindi di odore,
attira il maggior numero di femmine e, di conseguenza, lascia un
maggior numero di discendenti di quanto non possono fare altri meno
dotati di lui.
I
biologi hanno avanzato la teoria che in tempi remoti, il profumo
costituisse la prima forma di attrazione fra i sessi e che altri
rapporti, più sofisticati, siano venuti dopo ; ma anche nell'epoca
civilizzata al fondo dell'oscuro istinto del maschio e della femmina,
vi è la stessa atavica risposta, la stessa misteriosa attrazione.
Anche in natura avviene così : i fiori, con il loro profumo, si
ricollegano a ciò che i Tantrici chiamano "il gioco di Shiva-Shakti". Le ghiandole oleose dei fiori hanno lo scopo di
fecondare, e una larga porzione dell'olio è consumato durante il
processo di fertilizzazione. I floricoltori che coltivano varietà da
vendere ai profumieri, infatti, hanno cura di fare il raccolto prima
che avvenga la fertilizzazione, cioè nel momento di massima
fragranza del fiore.
Non
tutti i profumi ispirano direttamente una risposta sessuale : taluni
hanno valore mistico, sacrificale, come gli aromi balsamici con cui i
sacerdoti delle antiche civiltà profumavano i loro morti, gli
incensi usati in molte pratiche religiose, anche nella liturgia
cattolica. Già gli Egiziani e i Caldei, per non dire degli Ebrei,
dei Greci e dei Romani, credevano che l'odore dolciastro di gomma
bruciata e di spezie, ascendendo verso il cielo, avrebbe deliziato la
divinità.
Ma
quei sacerdoti non ignoravano neppure che le stesse essenze avevano
il potere di creare nei fedeli uno stato mistico, influenzandone i
pensieri e i sentimenti e provocandone negli esseri più sensibili
vere e proprie estasi.
Nelle
sacre scritture troviamo menzione di segrete formule adatte a Mosé,
per la consacrazione di Aronne e dei suoi figli al sacerdozio. L'uso
dell'unguento nelle consacrazioni è rimasto nelle cerimonie
dell'incoronazione dei monarchi "per diritto divino".
La
ricetta di profumi negli oli impiegati a fabbricare "l'essenza
sacra" è tenuta rigorosamente segreta ma, almeno oggi, non è
possibile sfuggire del tutto all'indiscrezione dei cacciatori di
notizie ; così sappiamo che l'olio usato nella incoronazione di
Elisabetta II d'Inghilterra conteneva essenza di fiori d'arancio, di
rosa, cannella, gelsomino e sesamo, misto a benzoino, muschio, zibetto e ambra grigia. Vi è addirittura un'antica arte che insegna
a leggere nei profumi, additando per ognuno di essi l'influenza cui
sarebbe legato : così si dice che l'odore della magnolia stimoli
l'istinto a combattere, che il bergamotto favorisca la meditazione,
l'ambra grigia la poesia, mentre l'odore di verbena inciterebbe gli
uomini a ubriacarsi.
Ma
il più vero, spontaneo legame è quello del sesso. Quest'unione fra
odori e sessualità e messa in evidenza in tutti racconti, anche nei
più antichi, dove si parli di una donna ammaliatrice d'uomini : di
questa donna viene esaltato il profumo e si dice che il suo fascino
risiede principalmente nell'odore del corpo. Di Cleopatra Shakespeare
dice: "Era così profumata che i venti ne erano affascinati".
La
maggior parte dei Tantrici usano profumi in modo personale, ciascuno
variando le antiche regole di quel poco che basta e farle proprie. Il
primo scopo del profumo è quello di stimolare il muladhara o radice chakra
quando l'energia kundalini è ancora raccolta, poiché questo sottile centro è collegato
direttamente al senso dell'odorato e si lascia particolarmente
influenzare dai profumi.
Ecco
perché i Tantrici usano oli particolari che sono loro prescritti dal
guru. In genere, i profumi più usati sono: il muschio, il gelsomino
(champak), il pasciuli, il legno di sandalo e lo zafferano. Alcuni
ungono differenti parti del corpo del loro mudra (partner sessuale del rito), con profumi diversi. Per le mani viene
usato l'olio di gelsomino, il pasciuli per le guance per il seno, il
muschio per il grembo, il legno di sandalo per le cosce e lo
zafferano per i piedi.
In
India e nel Tibet è per i rituali yogici, non si usano mai essenze
sintetiche considerate inferiori. Ciò che l'occidentale può
prendere da questa antichissima esperienza e la sensibilizzazione dei
propri sensi attraverso un opportuno uso del profumo. Egli dovrà
anche imparare a distinguere gli odori che vibrano in natura, nelle
cose. Fermarsi, mentre si cammina in campagna, cercando di
concentrare tutto se stesso in un profumo che sale da una foglia d'un
fiore, lasciarsene permeare fino al più profondo di sé.
Questa
sensibilità dell'odorato è meravigliosa per accentuare la forza
viva dell'istinto. Sviluppata la sensibilità più elementare, quella
per la natura, sarà possibile cominciare distinguere gli odori delle
singole persone, e per questo esercizio si porterà al massimo la
tensione psicofisica rivolta ai profumi che emanano dal corpo
femminile.
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