est consulting

est consulting
Il primo portale dedicato all'investitore italiano in Rep. Ceca e Slovacchia

domenica 12 aprile 2015

Il profumo di donna e il suo straordinario potere.

Non è certo una novità che il senso dell'odorato può essere spinto a svegliare desideri naturali, istinti della sfera erotica o, più genericamente, sensitiva, tanto più che i componenti essenziali della maggior parte dei profumi si ricollegano alla funzione sessuale di animali o di piante.
Prendiamo, ad esempio, il muschio, usatissimo in un numero di profumi adoperati dalle donne ; in questa essenza vi è una sostanza ottenuta dalla ghiandola del cerbiatto maschio che si sviluppa quando l'animale è in amore. Non dimentichiamo che secondo gli scienziati positivisti, come Darwin, le secrezioni ghiandolari rappresentano un potente prodotto finale di selezione fra gli esseri : in pratica, l'animale che produce maggior quantità di secrezione e, quindi di odore, attira il maggior numero di femmine e, di conseguenza, lascia un maggior numero di discendenti di quanto non possono fare altri meno dotati di lui.
I biologi hanno avanzato la teoria che in tempi remoti, il profumo costituisse la prima forma di attrazione fra i sessi e che altri rapporti, più sofisticati, siano venuti dopo ; ma anche nell'epoca civilizzata al fondo dell'oscuro istinto del maschio e della femmina, vi è la stessa atavica risposta, la stessa misteriosa attrazione. Anche in natura avviene così : i fiori, con il loro profumo, si ricollegano a ciò che i Tantrici chiamano "il gioco di Shiva-Shakti". Le ghiandole oleose dei fiori hanno lo scopo di fecondare, e una larga porzione dell'olio è consumato durante il processo di fertilizzazione. I floricoltori che coltivano varietà da vendere ai profumieri, infatti, hanno cura di fare il raccolto prima che avvenga la fertilizzazione, cioè nel momento di massima fragranza del fiore.
Non tutti i profumi ispirano direttamente una risposta sessuale : taluni hanno valore mistico, sacrificale, come gli aromi balsamici con cui i sacerdoti delle antiche civiltà profumavano i loro morti, gli incensi usati in molte pratiche religiose, anche nella liturgia cattolica. Già gli Egiziani e i Caldei, per non dire degli Ebrei, dei Greci e dei Romani, credevano che l'odore dolciastro di gomma bruciata e di spezie, ascendendo verso il cielo, avrebbe deliziato la divinità.
Ma quei sacerdoti non ignoravano neppure che le stesse essenze avevano il potere di creare nei fedeli uno stato mistico, influenzandone i pensieri e i sentimenti e provocandone negli esseri più sensibili vere e proprie estasi.
Nelle sacre scritture troviamo menzione di segrete formule adatte a Mosé, per la consacrazione di Aronne e dei suoi figli al sacerdozio. L'uso dell'unguento nelle consacrazioni è rimasto nelle cerimonie dell'incoronazione dei monarchi "per diritto divino".
La ricetta di profumi negli oli impiegati a fabbricare "l'essenza sacra" è tenuta rigorosamente segreta ma, almeno oggi, non è possibile sfuggire del tutto all'indiscrezione dei cacciatori di notizie ; così sappiamo che l'olio usato nella incoronazione di Elisabetta II d'Inghilterra conteneva essenza di fiori d'arancio, di rosa, cannella, gelsomino e sesamo, misto a benzoino, muschio, zibetto e ambra grigia. Vi è addirittura un'antica arte che insegna a leggere nei profumi, additando per ognuno di essi l'influenza cui sarebbe legato : così si dice che l'odore della magnolia stimoli l'istinto a combattere, che il bergamotto favorisca la meditazione, l'ambra grigia la poesia, mentre l'odore di verbena inciterebbe gli uomini a ubriacarsi.
Ma il più vero, spontaneo legame è quello del sesso. Quest'unione fra odori e sessualità e messa in evidenza in tutti racconti, anche nei più antichi, dove si parli di una donna ammaliatrice d'uomini : di questa donna viene esaltato il profumo e si dice che il suo fascino risiede principalmente nell'odore del corpo. Di Cleopatra Shakespeare dice: "Era così profumata che i venti ne erano affascinati".
La maggior parte dei Tantrici usano profumi in modo personale, ciascuno variando le antiche regole di quel poco che basta e farle proprie. Il primo scopo del profumo è quello di stimolare il muladhara o radice chakra quando l'energia kundalini è ancora raccolta, poiché questo sottile centro è collegato direttamente al senso dell'odorato e si lascia particolarmente influenzare dai profumi.
Ecco perché i Tantrici usano oli particolari che sono loro prescritti dal guru. In genere, i profumi più usati sono: il muschio, il gelsomino (champak), il pasciuli, il legno di sandalo e lo zafferano. Alcuni ungono differenti parti del corpo del loro mudra (partner sessuale del rito), con profumi diversi. Per le mani viene usato l'olio di gelsomino, il pasciuli per le guance per il seno, il muschio per il grembo, il legno di sandalo per le cosce e lo zafferano per i piedi.
In India e nel Tibet è per i rituali yogici, non si usano mai essenze sintetiche considerate inferiori. Ciò che l'occidentale può prendere da questa antichissima esperienza e la sensibilizzazione dei propri sensi attraverso un opportuno uso del profumo. Egli dovrà anche imparare a distinguere gli odori che vibrano in natura, nelle cose. Fermarsi, mentre si cammina in campagna, cercando di concentrare tutto se stesso in un profumo che sale da una foglia d'un fiore, lasciarsene permeare fino al più profondo di sé.
Questa sensibilità dell'odorato è meravigliosa per accentuare la forza viva dell'istinto. Sviluppata la sensibilità più elementare, quella per la natura, sarà possibile cominciare distinguere gli odori delle singole persone, e per questo esercizio si porterà al massimo la tensione psicofisica rivolta ai profumi che emanano dal corpo femminile.


Nessun commento:

Posta un commento