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giovedì 18 dicembre 2014

Natale in recessione, Natale in promozione. Il fai-da-te creativo.

È ormai cominciato il conto alla rovescia in vista del Natale e, con esso,
anche indagini e valutazioni su come ci si aspetta che siano e su come effettivamente saranno le prossime festività natalizie. Sicuramente, tocca ancora fare i conti con la crisi e i suoi effetti, che per molti vogliono dire maggiori ristrettezze economiche rispetto all'anno scorso.
Ma i portafogli più leggeri sembrano in qualche modo favorire un ripensamento dello stile di vita, non necessariamente e non completamente in chiave negativa. Un Natale più povero forse, ma anche segnato da scelte più vicine a quello che dovrebbe essere il vero spirito di questa festa.
Secondo la 16ª edizione della ricerca "Xmas survey", pubblicata da Deloitte, in 15 paesi europei su 18, in testa alla lista dei desideri c'è il denaro. E anche quasi un italiano su 2, (46%), si augura di ricevere in dono soldi. "Un desiderio facile da comprendere : in una fase in cui una grossa fetta di persone non riesce a sbarcare il lunario e arrivare alla fine del mese, un dono di questo tipo rappresenta un sostegno concreto, che permette di affrontare con maggiore serenità il quotidiano", commenta la dottoressa Paola Vinciguerra, psicologa e psicoterapeuta, presidente dell'Eurodap, Associazione europea disturbi da attacchi di panico.
Il 45% degli italiani esprime anche un altro desiderio a Babbo Natale : in alternativa al denaro sarebbe molto gradito un viaggio. "Se i soldi aiutano ad affrontare meglio le difficoltà quotidiane, il viaggio rappresenta l'antidoto, per quanto transitorio, alle stesse" continua la psicologa. "È la richiesta di un'emozione, di un'esperienza che offra la possibilità di staccare per un momento la spina ai problemi, di prendersi una pausa di rigenerazione fisica e mentale, e sognare. Un desiderio più che comprensibile proprio in momenti difficili come quelli attuali".
Ecco le mete più desiderate
In fatto di viaggi, American Express ha elaborato i dati relativi ai suoi servizi travel e lifestyle, identificando i principali trend dei propri titolari di carte, per le prossime vacanze invernali. La top ten vede in testa alle mete più richieste Miami, (in aumento), e i Caraibi, seguita da New York, le Maldive, (in calo), al quarto posto l'Oriente, al quinto l'Italia, (in crescita), con le località sciistiche e termali, e poi a seguire Sudafrica, (in crescita), Los Angeles, Parigi, Londra, (in calo), e Dubai in calo.


Tra il desiderare e l'ottenere ci sono, com'è ovvio, differenze sostanziali : stando sempre all'indagine di Deloitte, i regali che andranno per la maggiore nelle case italiane saranno libri, (42% delle intenzioni di regalo), o prodotti di cosmetica 26%. Rispetto a soldi e viaggi, infatti, sono certamente più a portata di tasca e quindi, di fatto, in linea con il budget che si ha a disposizione. "Ma c'è di più : la lettura offre la possibilità di una fuga, di viaggiare con la mente, di estraniarsi momentaneamente dal quotidiano per entrare in una situazione emotiva altra ; insomma, uno stimolo paragonabile a quello di un viaggio, ma più a portata di mano" sottolinea Vinciguerra.
"I cosmetici, invece, permettono di prendersi cura di sé, sono coccole che ci aiutano a sentirci meglio con noi stessi : un piccolo espediente per rigenerarsi" commenta ancora la psicologa.
"Con la crisi, sprecare fa sentire a disagio : si è spinti al riuso, al riciclo, al recupero, al fai-da-te, ma anche al baratto e alla solidarietà in generale, che a Natale tradizionalmente trova ancora più terreno fertile" sostiene l'esperta. Lo confermano i dati : dal 2007 al 2012 c'è stato un incremento del 22% degli italiani solidali, superiore alla media dei paesi dell'OCSE.
Secondo l'analisi Coldiretti/Ixe, il 10% delle famiglie quest'anno ha prestato denaro a parenti e amici più che in passato, l'8% ha fatto più volontariato e altrettanti hanno aumentato le donazioni in denaro, mentre il 7% ha fatto l'elemosina per strada.
È un consumatore attento alle tasche, ma anche sensibile al rispetto di valori etici, sociali, di sostenibilità dei prodotti che acquista, quello ritratto da Deloitte. Se, infatti, il 91% degli italiani continuerà a cercare prodotti in promozione e il 41% acquisterà quello con il prezzo più basso, indipendentemente dal paese d'origine, il 72% dichiara di ritenere importanti le informazioni presenti sulle confezioni e di non comprare prodotti realizzati sfruttando il lavoro minorile, (75%), in cattive condizioni lavorative, (67%), che non rispettano l'ambiente, (65%), o con un impatto negativo sul pianeta, (64%).
Infine, il 63% comprerà made in Italy. "Non tutto il male viene per nuocere : la crisi economica, la necessità di non buttare i soldi dalla finestra, portano a riscoprire alcuni valori, primo tra tutti il consumo responsabile e consapevole, e lo sviluppo sostenibile" commenta la psicoterapeuta.
Spese più oculate, ma sempre più via Internet : secondo l'indagine Deloitte le vendite via etere sono in crescita, con un budget stimato del 26% sul totale degli acquisti, circa 125 Euro, l'1% in più dell'anno scorso è ben 6% in più del 2011, è il consumatore italiano punta soprattutto a comprare sul Web musica e film, 37% e 39%.
I motivi? Convenienza, la possibilità di confrontare i prezzi dei prodotti in tempo reale e le informazioni dei gruppi sul prodotto, almeno secondo lo studio condotto su 800 acquirenti on-line dell' Eurodap. "Gli acquisti on-line rappresentano uno dei pochi settori che resiste alla crisi, sia perché si ha l'idea che su Internet si possa risparmiare, ma anche per la diffusione di tablet e smartphone, che hanno reso più facile la connessione" sottolinea Paola Vinciguerra, coautrice, con Massimo Donà, segretario dell'Unione Nazionale Consumatori del libro "Aggiungi al carrello. Shopping on-line : sopravvivere agli inganni e alle dipendenze del Web".
Attenzione, però, al rischio dipendenza. "Un acquirente su due dichiara che spesso si collega senza intenzione di fare acquisti o senza avere un'idea precisa di cosa comprare, ma finisce per acquistare di tutto e di più, e il 30% ne è poi insoddisfatto" commenta la psicologa.



A Natale i veri protagonisti sono i bambini : non si rinuncia ai giocattoli per loro ma, dati Deloitte alla mano, il 58% degli europei privilegerà gli aspetti educativi e formativi, donando i più piccoli giochi da tavolo, libri e giochi educativi, e ai teenager videogames, denaro e libri. Lo stesso farà il 70% degli italiani.
Secondo le rilevazioni su numeri e tendenze per il Natale presentate da Mattel, le famiglie italiane spenderanno oltre 700 milioni di Euro in giocattoli. "È importante rispettare il bambino e il suo sogno natalizio : regalargli il maglione che gli serve non è per lui un vero regalo, che per essere tale deve essere riferito al suo mondo di giocattoli" commenta Vinciguerra. Non bisogna quindi scoraggiare la tradizionale letterina a Babbo Natale, che anzi può essere un utile bussola per la scelta : ogni anno infatti un regalo su sei e indesiderato.
Il consorzio POLI.design del Politecnico di Milano ha tracciato i quattro trend di maggiore successo dei regali sotto l'albero per i bambini : giocattoli vintage, ossia tradizionali, soprattutto di ispirazione anni 70; educational , vale a dire giochi con funzione ludica ma anche pedagogica; i movement maker, che favoriscono il movimento in casa e all'aperto: i teck innovation, giochi che utilizzano le nuove tecnologie, dal touchpad alle app.
"Trend che confermano la linea attuale, in cui convivono più attenzione ad acquisti di spessore e di risparmio, attraverso sia i giochi educativi sia la riproposizione dei giocattoli del passato, in un recupero e riuso che è anche probabilmente un ritorno evocativo a tempi considerati migliori, e l'ovvia presenza delle tecnologie" commenta Vinciguerra.
Tempo di austerity anche per gli addobbi natalizi pubblici : secondo l'associazione delle piccole microimprese Comitas, quest'anno raggiungerà il suo apice la progressiva riduzione di decorazioni e luminarie lungo le strade delle città italiane, un fenomeno iniziato già da alcuni anni.
Rispetto a cinque anni fa, anzi, si registrerà un vero e proprio dimezzamento degli allestimenti nei negozi e nelle vie dello shopping. I più colpiti dai tagli saranno i piccoli comuni, specie quelli del sud Italia, mentre nelle grandi città il fenomeno interesserà in modo particolare le periferie e le zone semicentrali.



Se per le vie vince l'austerity, in casa come sarà l'atmosfera natalizia? "Pochi rinunceranno all'albero e/o al presepe e in generale agli addobbi festivi, perché aiutano a vivere il sogno del Natale e la festa, facendoci ritagliare una parentesi di evasione e rigenerazione" sostiene la psicoterapeuta.
La risposta al budget limitato e nel fai-da-te creativo, tornato in auge : riciclando oggetti, vecchi addobbi o anche scarti quotidiani, con un po' di creatività si realizzano addobbi originali e a costo quasi zero. Oppure si prestano, donano e scambiano addobbi che non si usano più o che si hanno in esubero : sul Web, soprattutto su Facebook, con i gruppi "Te lo regalo se viene a prenderlo", stanno dilagando gruppi di scambio o anche di regalo.
"Il cibo è legato a doppio filo alla festività, è la tradizione ed è anche il segno della convivialità ; per questo, anche se in misura meno opulenta, cenoni e pranzi delle feste manterranno la loro peculiarità e in molti casi ci sarà quel panettone o torrone in esubero" commenta Vinciguerra. Ma la Coldiretti avverte : salgono a 4,1 milioni gli italiani che non potranno permettersi pranzi e cenoni a Natale senza l'aiuto di istituzioni, organizzazioni o singoli cittadini, +10% rispetto al 2012.
Per fortuna è aumentata anche la solidarietà : nel 2013 il 15% delle famiglie ha offerto aiuto alimentare ai bisognosi.


Valeria Ghitti


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