È
ormai cominciato il conto alla rovescia in vista del Natale e, con
esso,
anche indagini e valutazioni su come ci si aspetta che siano e
su come effettivamente saranno le prossime festività natalizie.
Sicuramente, tocca ancora fare i conti con la crisi e i suoi effetti,
che per molti vogliono dire maggiori
ristrettezze economiche rispetto
all'anno scorso.
Ma
i portafogli più leggeri sembrano in qualche modo favorire un
ripensamento dello stile di vita, non necessariamente e non
completamente in chiave negativa. Un Natale più povero forse, ma
anche segnato da scelte più vicine a quello che dovrebbe essere il
vero spirito di questa festa.
Secondo
la 16ª edizione della ricerca "Xmas survey",
pubblicata da Deloitte,
in 15 paesi europei su 18, in testa alla lista dei desideri c'è il
denaro. E anche quasi un italiano su 2, (46%), si augura di ricevere
in dono soldi. "Un desiderio facile da comprendere : in una fase
in cui una grossa fetta di persone non
riesce a sbarcare il
lunario
e arrivare alla fine del mese,
un dono di questo tipo rappresenta un sostegno concreto, che permette
di affrontare con maggiore serenità il quotidiano", commenta la
dottoressa Paola Vinciguerra, psicologa e psicoterapeuta, presidente
dell'Eurodap, Associazione europea disturbi da attacchi di panico.
Il
45% degli italiani esprime anche un altro desiderio a Babbo Natale :
in alternativa al denaro sarebbe molto gradito un viaggio. "Se i
soldi aiutano ad affrontare meglio le difficoltà quotidiane, il
viaggio rappresenta l'antidoto, per quanto transitorio, alle stesse"
continua la psicologa. "È la richiesta di un'emozione, di
un'esperienza che offra la possibilità di staccare per un momento la
spina ai problemi, di prendersi una pausa di rigenerazione fisica e
mentale, e sognare. Un desiderio più che comprensibile proprio in
momenti difficili come quelli attuali".
Ecco
le mete più desiderate
In
fatto di viaggi, American Express ha elaborato i dati relativi ai
suoi servizi travel e lifestyle, identificando i principali trend dei
propri titolari di carte, per le prossime vacanze invernali. La top
ten vede in testa alle mete più richieste Miami, (in aumento), e i
Caraibi, seguita da New York, le Maldive, (in calo), al quarto posto
l'Oriente, al quinto l'Italia, (in crescita), con le località
sciistiche e termali, e poi a seguire Sudafrica, (in crescita), Los
Angeles, Parigi, Londra, (in calo), e Dubai in calo.
Tra
il desiderare e l'ottenere ci sono, com'è ovvio, differenze
sostanziali : stando sempre all'indagine di Deloitte,
i regali che andranno per la maggiore nelle case italiane saranno
libri, (42% delle intenzioni di regalo), o prodotti di cosmetica 26%.
Rispetto a soldi e viaggi, infatti, sono certamente più a portata di
tasca e quindi, di fatto, in linea con il budget che si ha a
disposizione. "Ma c'è di più : la lettura offre la possibilità
di una fuga, di viaggiare con la mente, di estraniarsi
momentaneamente dal quotidiano per entrare in una situazione emotiva
altra ; insomma, uno stimolo paragonabile a quello di un viaggio, ma
più a portata di mano" sottolinea Vinciguerra.
"I cosmetici,
invece, permettono di prendersi cura di sé, sono coccole che ci
aiutano a sentirci meglio con noi stessi : un piccolo espediente per
rigenerarsi" commenta ancora la psicologa.
"Con
la crisi, sprecare fa sentire a disagio : si è spinti al riuso, al
riciclo, al recupero, al fai-da-te, ma anche al baratto e alla
solidarietà in generale, che a Natale tradizionalmente trova ancora
più terreno fertile" sostiene l'esperta. Lo confermano i dati :
dal 2007 al 2012 c'è stato un incremento del 22% degli italiani
solidali, superiore alla media dei paesi dell'OCSE.
Secondo
l'analisi Coldiretti/Ixe, il 10% delle famiglie quest'anno ha
prestato denaro a parenti e amici più che in passato, l'8% ha fatto
più volontariato e altrettanti hanno aumentato le donazioni in
denaro, mentre il 7% ha fatto l'elemosina per strada.
È
un consumatore attento alle tasche, ma anche sensibile al rispetto di
valori etici, sociali, di sostenibilità dei prodotti che acquista,
quello ritratto da Deloitte.
Se, infatti, il 91% degli italiani continuerà a cercare prodotti in
promozione e il 41% acquisterà quello con il prezzo più basso,
indipendentemente dal paese d'origine, il 72% dichiara di ritenere
importanti le informazioni presenti sulle confezioni e di non
comprare prodotti realizzati sfruttando il lavoro minorile, (75%), in
cattive condizioni lavorative, (67%), che non rispettano l'ambiente,
(65%), o con un impatto negativo sul pianeta, (64%).
Infine,
il 63% comprerà made in Italy. "Non tutto il male viene per
nuocere : la crisi economica, la necessità di non buttare i soldi
dalla finestra, portano a riscoprire alcuni valori, primo tra tutti
il consumo responsabile e consapevole, e lo sviluppo sostenibile"
commenta la psicoterapeuta.
Spese
più oculate, ma sempre più via Internet : secondo l'indagine
Deloitte
le vendite via etere sono in crescita, con un budget stimato del 26%
sul totale degli acquisti, circa 125 Euro, l'1% in più dell'anno
scorso è ben 6% in più del 2011, è il consumatore italiano punta
soprattutto a comprare sul Web musica e film, 37% e 39%.
I
motivi? Convenienza, la possibilità di confrontare i prezzi dei
prodotti in tempo reale e le informazioni dei gruppi sul prodotto,
almeno secondo lo studio condotto su 800 acquirenti on-line dell'
Eurodap.
"Gli acquisti on-line rappresentano uno dei pochi settori che
resiste alla crisi, sia perché si ha l'idea che su Internet si possa
risparmiare, ma anche per la diffusione di tablet e smartphone, che
hanno reso più facile la connessione" sottolinea Paola
Vinciguerra, coautrice, con Massimo Donà, segretario dell'Unione
Nazionale Consumatori del libro "Aggiungi
al carrello. Shopping on-line : sopravvivere agli inganni e alle
dipendenze del Web".
Attenzione, però, al
rischio dipendenza. "Un acquirente su due dichiara che spesso si
collega senza intenzione di fare acquisti o senza avere un'idea
precisa di cosa comprare, ma finisce per acquistare di tutto e di
più, e il 30% ne è poi insoddisfatto" commenta la psicologa.
A
Natale i veri protagonisti sono i bambini : non si rinuncia ai
giocattoli per loro ma, dati Deloitte
alla mano, il 58% degli europei privilegerà gli aspetti educativi e
formativi, donando i più piccoli giochi da tavolo, libri e giochi
educativi, e ai teenager videogames, denaro e libri. Lo stesso farà
il 70% degli italiani.
Secondo
le rilevazioni su numeri e tendenze per il Natale presentate da
Mattel,
le famiglie italiane spenderanno oltre 700 milioni di Euro in
giocattoli. "È importante rispettare il bambino e il suo sogno
natalizio : regalargli il maglione che gli serve non è per lui un
vero regalo, che per essere tale deve essere riferito al suo mondo di
giocattoli" commenta Vinciguerra. Non bisogna quindi scoraggiare
la tradizionale letterina a Babbo Natale, che anzi può essere un
utile bussola per la scelta : ogni anno infatti un regalo su sei e
indesiderato.
Il
consorzio POLI.design del Politecnico di Milano ha tracciato i quattro trend di maggiore
successo dei regali sotto l'albero per i bambini : giocattoli
vintage,
ossia tradizionali, soprattutto di ispirazione anni 70; educational
, vale a dire giochi con funzione ludica ma anche pedagogica; i
movement
maker,
che favoriscono il movimento in casa e all'aperto: i teck
innovation,
giochi che utilizzano le nuove tecnologie, dal touchpad alle app.
"Trend
che confermano la linea attuale, in cui convivono più attenzione ad
acquisti di spessore e di risparmio, attraverso sia i giochi
educativi sia la riproposizione dei giocattoli del passato, in un
recupero e riuso che è anche probabilmente un ritorno evocativo a
tempi considerati migliori, e l'ovvia presenza delle tecnologie"
commenta Vinciguerra.
Tempo
di austerity anche per gli addobbi natalizi pubblici : secondo
l'associazione delle piccole microimprese Comitas,
quest'anno raggiungerà il suo apice la progressiva riduzione di
decorazioni e luminarie lungo le strade delle città italiane, un
fenomeno iniziato già da alcuni anni.
Rispetto
a cinque anni fa, anzi, si registrerà un vero e proprio dimezzamento
degli allestimenti nei negozi e nelle vie dello shopping. I più
colpiti dai tagli saranno i piccoli comuni, specie quelli del sud
Italia, mentre nelle grandi città il fenomeno interesserà in modo
particolare le periferie e le zone semicentrali.
Se
per le vie vince l'austerity, in casa come sarà l'atmosfera
natalizia? "Pochi rinunceranno all'albero e/o al presepe e in
generale agli addobbi festivi, perché aiutano a vivere il sogno del
Natale e la festa, facendoci ritagliare una parentesi di evasione e
rigenerazione" sostiene la psicoterapeuta.
La
risposta al budget limitato e nel fai-da-te creativo, tornato in auge
: riciclando oggetti, vecchi addobbi o anche scarti quotidiani, con
un po' di creatività si realizzano addobbi originali e a costo quasi
zero. Oppure si prestano, donano e scambiano addobbi che non si usano
più o che si hanno in esubero : sul Web, soprattutto su Facebook,
con i gruppi "Te
lo regalo se viene a prenderlo",
stanno dilagando gruppi di scambio o anche di regalo.
"Il
cibo è legato a doppio filo alla festività, è la tradizione ed è
anche il segno della convivialità ; per questo, anche se in misura
meno opulenta, cenoni e pranzi delle feste manterranno la loro
peculiarità e in molti casi ci sarà quel panettone o torrone in
esubero" commenta Vinciguerra. Ma la Coldiretti avverte :
salgono a 4,1 milioni gli italiani che non potranno permettersi
pranzi e cenoni a Natale senza l'aiuto di istituzioni, organizzazioni
o singoli cittadini, +10% rispetto al 2012.
Per
fortuna è aumentata anche la solidarietà : nel 2013 il 15% delle
famiglie ha offerto aiuto alimentare ai bisognosi.
Valeria Ghitti
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