Non
c'è un solo motivo per cui la scopa di saggina non possa definirsi
eccezionale.
La
prima cosa da dire : sembra il risultato di un gesto, non di un
disegno o di un progetto.
Il
cereale viene semplicemente raccolto, senza essere lavorato, quasi
senza produrre scarti.
La
realizzazione è a mano, con le cuciture sapienti ma per nulla
perfette.
Un
oggetto rifinito con fil di ferro ben stretto e qualche chiodo.
Dettagli
che, se valutati con attenzione, narrano la storia di chi l'ha
prodotto.
La
scopa è infatti un archetipo della cultura rurale, universalmente
riconosciuto da società diverse che reinterpretano questo oggetto
utilizzando piante o cereali locali.
Possiede
le qualità delle cose perfezionate nel tempo e la semplicità
apparente di quelle dal gusto sofisticato, un po' come la pasta aglio
olio e peperoncino, se mi passate il paragone !
Last
but not least :
nonostante stia lentamente diventando obsoleta a causa
dell'evoluzione delle pavimentazioni e degli strumenti di pulizia, la
scopa di saggina ha quelle caratteristiche espressive, tecniche e di
sostenibilità che tutti gli oggetti contemporanei dovrebbero avere.
Non
per niente è l'unico tipo di scopa utilizzata dalla signora Befana !
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