est consulting

est consulting
Il primo portale dedicato all'investitore italiano in Rep. Ceca e Slovacchia

giovedì 5 febbraio 2015

Passa il tempo, cambiano le mode, ma il sesso non cambia mai.

Da passeggero sfortunato che ha perduto il treno della "rivoluzione
sessuale", (partito troppo tardi per me e oggi lontano all'orizzonte), e da padre ansioso che vide con il cuore in gola un figlio e una figlia lasciare casa ancora bambini, (sono sempre bambini per un padre), diretti verso il college americano e le sue sataniche tentazioni, ho sempre creduto, fra timore e invidia, all'immagine dei dormitori universitari come luoghi di gigantesche e quotidiane depravazioni.
Ora scopro che avevo forse provato timori e invidie senza fondamento.
Posto che tutte le inchieste e le ricerche sul sesso contengono più menzogne di un comizio politico, (il 50% degli uomini tradisce la sua compagna e l'altro 50% mente, insegna una antica falsa battuta), la rivista ufficiale americana di sociologia ha frugato nei dormitori dei college e ha raggiunto la conclusione che i ragazzi di oggi, si comportano esattamente come i loro genitori.
Il mito della cultura dell'"hookup", dell'aggancio, della sveltina, dell'incontro di una notte che si sgancia il giorno dopo per rimorchiare un vagone diverso la notte successiva è, appunto, un mito. Le relazioni intime fra gli studenti di questa prima decade e mezza del XXI secolo, hanno la stessa frequenza e la stessa durata di quelle che la generazione dei loro padri e delle loro madri avevano trent'anni or sono.
Le coppie che si formano nella forzata convivenza dei dorm, dove le università costringono gli studenti a vivere per incassare più soldi anche oltre le oscene rette da riscatto, tendono a essere di lunga durata e reciprocamente fedeli, molto più di quanto i parenti a casa immaginino, pensando a continui riti dionisiaci.
E il numero di studenti che sposano i compagni di corso e di alloggio dopo aver lasciato il college, è addirittura superiore a quanti rendevano permanente e ufficiale la loro relazione, trent'anni or sono. Segno che c'era fra loro qualcosa di più serio, che una febbriciattola del venerdì sera.
La vita reale, dice in sostanza questa ricerca condotta in Università di varie regioni e di diversa popolazione, non è un telefilm, un serial, una puntata di Sex and the College, o un "meat market", un mercato della carne, o non lo è nella misura romanzata e sceneggiata dei produttori. Come non lo sono la frequenza di delitti nei paesi di Don Matteo o del commissario Montalbano.
La sbruffonaggine di ragazzi e di ragazze e spesso una gag per prendersi gioco degli adulti, per fare scena, magari per nascondere timidezza e fallimenti. Se tutti dicono di "farlo" come conigli in una conigliera, non posso rivelare di essere io l'unico maschio foruncoloso imbranato o l'unica femmina bruttina sganciata dal convoglio.
La classica menzogna del "negare", in materia di inchieste sul sesso, si rovescia nella menzogna dell'"affermare" quello che poi non si fa.
C'è molta più fantasia che realtà, nel film del college visto come una Animal House. Anche le statistiche sulle gravidanze non volute delle teenager, che ha 17 anni lasciano il nido e volano verso i dormitori ovunque misti, indicano nella loro continua diminuzione che ragazzi e ragazze hanno imparato a trattare con più rispetto la propria sessualità.
Gli anticoncezionali esistevano trent'anni or sono esattamente come esistono oggi, e pure gli "incidenti" erano più frequenti.
Non avendo più figli nei dormitori, ed essendo ancora molto lontana la partenza dei nipoti per il pianeta college, posso leggere con qualche distacco queste ricerche, senza neppure rimpiangere troppo di non aver mai vissuto in un dormitorio di college e di aver perduto il treno della rivoluzione sessuale, avendo avuto in cambio il viaggio di una vita con un amore vero, (mia moglie).
Ma i genitori, anche italiani, di giovani che studiano in università americane possono respirare meglio. I ragazzi e le loro ragazze fanno esattamente quello che loro avevano fatto, alla stessa età e nelle stesse situazioni.
Il che, ripensandoci bene, potrebbe preoccuparli.


Vittorio Zucconi

Nessun commento:

Posta un commento