Il
denaro ha da sempre rappresentato uno dei principali moventi
dell'uomo. Prima in forma di moneta metallica, poi come banconota, è
stato un mezzo per trasmettere valore, (intrinseco per il metallo e
fiduciario per la banconota), di mano in mano attraverso i millenni e
attraverso i confini.
Le
banconote però oltre al valore economico è monetario,
innegabilmente ne possiedono anche uno artistico e storico. Le
tecniche con le quali vengono stampate, le innovazioni adottate per
ridurre al minimo le possibilità di contraffazione e le grafiche
sempre ricercate, le portano di diritto ad essere annoverate tra le
più alte forme d'arte.
Per
gli appassionati di numismatica rappresentano inoltre dei "frammenti
di storia", attraverso i quali è possibile ricostruire
l'evoluzione non solo della moneta ma anche della società. I
personaggi storici che campeggiano sui biglietti sono sempre tra i
più importanti del paese in cui la moneta circola, dandoli così
lustro e importanza ; Alessandro Volta, Galileo Galilei e Raffaello
vennero per esempio impressi sulle lire italiane, ponendoli quasi a
guardia e a garanzia del valore delle banconote del nostro paese.
Guido
Crapanzano, uno dei più grandi esperti di numismatica
internazionale, ricorda ancora con un sorriso la casualità che lo
portò ad affacciarsi e ad appassionarsi al mondo del collezionismo
di banconote: "Circa 60 anni fa, mentre sfogliavo con scarso
interesse un libro di mio nonno, trovai tra le pagine una bellissima
banconota da 100 lire del 1940. Il colpo di fulmine fu immediato e da
allora cominciai ad appassionarmi di carta moneta".
I
collezionisti di banconote sono mossi dall'aspirazione di possedere
tutte le banconote del mondo, cosa praticamente impossibile visto il
loro elevatissimo numero e visto che moltissime sono state già da
tempo dismesse. La maggior parte degli appassionati, quindi,
individua un determinato periodo storico, o area geografica su cui
concentrare le proprie energie e le proprie risorse.
Così
fa anche il membro dell'Accademia degli Studi Numismatici Stefano
Poddi, che dice: "Ho scelto di confinare la mia collezione entro
i limiti nazionali, concentrandomi sulle diverse tipologie di
banconote emesse e utilizzate in Italia, dalla prima emissione
effettuata dallo Stato italiano, all'ultima banconota prodotta nel
1997, le 500.000 lire tipo Raffaello".
Il
numismatico prosegue parlando della propria collezione: "Si
inizia sempre dalle più comuni e, man mano che la passione prende
piede, cresce il livello di rarità della banconota ricercata e di
conseguenza il prezzo. Uno dei fattori che incide maggiormente sul
valore è lo stato di conservazione della banconota ; le più
ricercate sono quelle catalogate come FDS (Fior Di Stampa),
caratterizzate dalla totale assenza di imperfezioni o pieghe sulla
superficie".
Un
altro particolare tipo di banconota, in grado di catalizzare
l'attenzione dei numismatici, è quello che presenta errori di stampa
: ricercate infatti sono le 2000 lire in cui, a causa di una mancanza
di colore nelle rotative della zecca dello Stato, il volto severo di
Galilei non si vede ; oppure la moneta bimetallica da 1000 lire del
1997 in cui, nonostante la Germania fosse stata unificata da ormai
otto anni, ancora sono visibili i confini che separavano la parte est
dalla parte ovest.
I
prezzi sono molto più variabili che in altri campi del
collezionismo, tanto che si può andare dalle poche decine di euro
fino a raggiungere le diverse migliaia. Il maggior prezzo mai
corrisposto per potersi assicurare una moneta italiana è stato di
50.000 euro versati pochi anni fa, per una rarissima banconota da 500
lire emessa nel 1880 dalla Banca Toscana di Credito.
La
storia delle banconote, avendo da sempre mantenuto un percorso
parallelo a quello dell'uomo, è costellata di curiosità,
particolarità e leggende che rende il loro collezionismo ancora più
interessante ; in molte occasioni infatti, le banconote sono state
utilizzate alla stregua di mezzi pubblicitari o di propaganda, se non
addirittura come il veicolo per messaggi molto più personali.
Proprio
quest'ultimo fu il caso di un incisore tedesco che nel 1923, al
culmine dell'iperinflazione che fece crollare il valore del marco,
incise un messaggio d'amore per la sua fidanzata sulla lastra
utilizzata per la stampa delle banconote.
Anche
l'artista pop James Rizzi, nel 2008, venne chiamato a elaborare una
nuova grafica per la banconota da 10 euro che, successivamente alla
prematura scomparsa dell'artista nel 2010, venne messa in produzione
dalla Banca Centrale Europea per un totale di 409 esemplari.
Interessante esempio di propaganda antiamericana è anche il dollaro
fac-simile stampato dai tedeschi e dalla RSI presumibilmente nel 1944
: sul retro riportava la frase "Le promesse americane sono
sempre state vane, sono balle belle e buone, sono bolle di sapone
(come questa banconota)".
Per
quanto le preferenze circa le banconote, siano soprattutto legate ai
gusti personali e agli interessi storici ed economici del
collezionista, i due numismatici convengono sulla scelta di quello,
che secondo loro, è il miglior esemplare mai creato in Italia. "La
banconota a cui sono più affezionato è senza dubbio la 500.000 lire
tipo Raffaello Sanzio, in cui l'autoritratto dell'artista urbinate
attira l'attenzione dei collezionisti per la finezza dei tratti sul
fronte della banconota, mentre sul retro viene rappresentato un suo
affresco situato in Vaticano, la Scuola di Atene" dice Poddi.
"Oltre
che per l'oggettiva bellezza" aggiunge Crapanzano, "queste
500.000 lire possiedono anche un innegabile valore storico, in quanto
costituiscono l'ultimo lavoro portato a termine dal maestro incisore
Trento Cionini che per oltre quarant'anni, con il suo bulino, ha impreziosito le
lastre con cui poi venivano stampate le banconote".
Con
l'abbandono della lira e l'introduzione della moneta unica europea,
molte cose sono cambiate ; la qualità della produzione di banconote
ha subito un'ovvia contrazione, per via della necessità di
uniformare gli standard produttivi, provocando nei collezionisti e
negli appassionati di questa forma d'arte tascabile, un inevitabile
storcere di nasi.
Molti
invece ricordano con affetto e nostalgia la lira, moneta che ci ha
accompagnato per quasi 140 anni ; sia che la si trovi esposta in una
teca di cristallo appese al muro, o dimenticata e dispersa tra i
cuscini di un vecchio divano, i volti dei grandi italiani impressi su
di essa ci sono così familiari, da sembrare vecchi amici mai
dimenticati.
Una
curiosità
La
Cina è stato il primo paese a utilizzare banconote di carta. Nella
città di Chengdu, già durante il regno della dinastia Song del Nord
(960-1127) ve ne erano in circolazione. Marco Polo, nel 1276, durante
uno dei suoi viaggi, scoprì l'utilizzo delle banconote di carta.
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