Colorati,
con il marchio ben in vista, personalizzati, griffati da stilisti e
designer ; da ormai decine di anni i tappi a corona non costituiscono
più un semplice strumento utile a isolare le bevande dagli agenti
esterni, bensì rappresentano veri e propri oggetti da collezione,
capaci di catalizzare le attenzioni di migliaia di appassionati.
Il
crescente interesse e la facilità di reperimento, hanno contribuito
a creare un mercato che permette ai collezionisti di effettuare
scambi e compravendite anche intercontinentali, per importi che in
alcuni casi raggiungono le diverse centinaia di euro.
Perlopiù
tuttavia la valuta ufficiale con cui vengono scambiati sono i tappi
stessi. Il collezionista tedesco Bernard Rauscher lo conferma dicendo
: "Mi è capitato di farmi inviare dei tappi dal Sudamerica e di
retribuire il mittente - anche lui un appassionato - con uno stock di
tappi tedeschi, neanche troppo rari, di cui avevo la casa piena".
L'importanza
dello scambio viene confermata anche da Franco Ferretti,
collezionista italiano entrato nel Guinness dei primati nel 1983 con
una collezione di 45.700 tappi a corona, il quale dice : "Negli
anni 70' ho iniziato a effettuare scambi con diversi collezionisti,
ottenendo tappi rari provenienti anche da paesi lontani come
Danimarca e Argentina".
A
detta di molti il modo migliore per acquisire nuovi pezzi è quello
di comprare grandi quantità di tappi - solitamente pagandoli al
chilo come si usa nei mercati di quartiere - invece che acquistarne
uno solo raro ; così facendo si ottiene un discreto risparmio di
denaro e, cosa molto più importante, non ci si preclude la
possibilità di venire sorpresi da eventuali pezzi rari mischiati con
le altre centinaia di scarso valore. In alcuni casi, si riescono ad
acquisire intere collezioni da altri appassionati che, stanchi di
vedersi la casa subaffittata da tappi colorati, si vedono costretti a
cederle.
Il
tappo a corona, "crown cork" nella lingua originale, inizia
il suo cammino nel mondo dell'imbottigliamento nel lontano 1892,
quando l'inventore irlandese William Painter brevettò questo
innovativo sistema per soppiantare il sughero, che da secoli faceva
capolino dal collo della bottiglia salutando ogni avvenimento con il
suo caratteristico "pop".
Nel
corso degli anni anche i tappi si sono evoluti. La riduzione del
diametro delle bottiglie ha reso necessario un adattamento dei tappi,
che sono passati dai 24 denti di fine ottocento ai 21 attuali. Questa
diminuzione aveva anche una motivazione tecnica : un numero di denti
dispari conferiva maggiore rigidità, rendendo ancora più complicato
per l'ossigeno insinuarsi all'interno della bottiglia e corromperne
il contenuto. Questo porta i tappi a 24 denti a essere estremamente
rari e ricercati dai collezionisti, che sono disposti a spendere
anche cifre considerevoli pur di assicurarsene uno all'interno delle
proprie bacheche.
Il
valore di un tappo è fortemente influenzato dalle sue condizioni.
Tappi
ammaccati, arrugginiti o con litografie scolorite, vedono
decurtare il proprio valore in maniera esponenziale ; questa la
ragione per cui molti collezionisti intrattengono relazioni con i
principali produttori di bevande, come testimoniato da Ferretti: "La
mia passione mi ha portato a cercare di ottenere tappi direttamente
dalle fabbriche in cui venivano prodotti. Nel corso degli anni ho
visitato fabbriche in Europa occidentale, Africa e sud America,
stabilendo contatti che poi mi avrebbero permesso di ottenere tappi
rari e in condizioni eccellenti".
Il
valore dei tappi e prevalentemente legato al gusto personale : ad
esempio un appassionato del genere potrebbe arrivare a pagare anche
alcune centinaia di euro per ottenere dei tappi di bottiglie
messicane degli anni 50', mentre un altro collezionista potrebbe non
essere disposto a spendere neanche una decina di euro.
Interessante
e anche quanto affermato da Giuseppe Della Beffa, attualmente il
terzo collezionista di tappi a livello italiano, il quale conferma:
"Il valore del tappo è determinato dall'interesse del
collezionista ; ad esempio, se il collezionista volesse avere i tappi
di tutti i paesi del mondo, verrebbe fortemente attratto da quelli
provenienti da luoghi che oggigiorno non producono più nulla, come
Somalia, Ceuta e Gibilterra e per questi sarebbe disposto a
corrispondere cifre importanti".
Il
valore economico dei tappi a corona può aggirarsi anche intorno a
cifre considerevoli, sempre rimanendo nell'ordine delle centinaia di
euro. Il veterano Ferretti testimonia: "Nel 2006 mi capitò di
seguire delle vendite su eBay. Il prezzo che riscosse maggiore
successo fu un raro tappo di Pluto, che venne acquisito da un
collezionista per la cifra di 560 dollari. In Spagna, prima della
crisi attuale, si è avuto un vero e proprio boom, che ha fatto
lievitare il prezzo di alcuni di essi fino a cifre comprese tra i 200
e i 330 dollari".
Il
collezionista prosegue: "L'esperienza mi ha portato a non
acquistare mai tappi per importi superiori ai cinque dollari.
Tuttavia ho avuto la possibilità di realizzare una cinquantina di
vendite on-line, in cui il maggior ricavo da me conseguito si è
quantificato in 46 dollari, che mi sono stati pagati in cambio di un
raro tappo di San Marino".
Per
quanto i gusti personali possono influenzare il valore di un tappo
esistono anche dei criteri oggettivi. Per esempio, i collezionisti
sono continuamente alla ricerca di serie speciali - come quelle
prodotte dalle compagnie in occasione dei mondiali di calcio o delle
Olimpiadi - oppure di tappi contenenti errori di stampa nella
litografia o imperfezioni.
Un
posto di assoluto rilievo nelle collezioni più importanti, lo
ottengono i tappi a corona risalenti a più di cinquant'anni fa o
addirittura quelli prodotti precedentemente al 20º secolo.
L'Italia
rappresenta da molti decenni un punto di riferimento nel panorama del
collezionismo dei tappi a corona ; nella classifica mondiale dei
collezionisti, ( www.crowncaps.info ). Infatti, tra le prime 20 posizioni ben 7 sono ricoperte da
italiani. A guidare il gruppo dei collezionisti tricolore e Roberto
d'Agostino, capace di mettere assieme una collezione composta da
211.099 esemplari che, per quanto vasta, ancora non riesce a
intaccare il primato del tedesco Gunter Offermann, la cui casa
trabocca di ben 222.583 tappi.
Chissà
se in futuro d'Agostino riuscirà mai a raggiungere e superare
Offermann. Per non farsi cogliere impreparati e bene tenere una
bottiglia in fresco, pronta per i festeggiamenti. Chi terrà il
tappo?
Raduni
mondiali
i
collezionisti si incontrano anche a livello mondiale. L'evento più
importante è famoso è il "Crownvention", organizzato
dalla Crowncap Collectors Society International (CCSI), che si svolge
a Harrisburg in Pennsylvania, una volta all'anno, (
www.bottlecapclub.org ). Si segnalano raduni di "Capsaholic" anche in Germania e
nel corso degli ultimi anni, un crescente interesse è mostrato dagli
spagnoli, che organizzano incontri addirittura settimanali nelle
piazze di Barcellona.
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