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martedì 18 marzo 2014

L'investimento pedala !

Josef Eschlinger aggrotta le sopracciglia, come fa sempre quando è preoccupato. Il pensionato vive vicino al Giardino Inglese di Monaco, dove tutti i giorni va a pedalare. Da 20 anni usa sempre la stessa bicicletta e nessuno l'aveva mai guardata con particolare interesse, ma negli ultimi anni molti si sono avvicinati congratulandosi per la bellezza del mezzo e chiedendogli se fosse interessato a venderla.
Oggi è infatti quasi un gioiello : verniciata di nero, risale al periodo prebellico e dopo averla fatta riparare il suo valore, affettivo e non solo, continua a crescere col tempo. Questi pezzi di storia hanno un fascino completamente diverso dai nuovi modelli, almeno così la pensano i collezionisti, che pertanto sono disposti a pagare anche cifre notevoli per questi cimeli.
L'inizio della storia della bicicletta è legato al nome del barone Karl Von Drais : questi era solito lavorare come guardia forestale, ma nel tempo libero si dedicava alla sua vera vocazione, lo sviluppo di innovazioni meccaniche. Quando terminò il suo servizio nel 1811, riesce finalmente a dare libero sfogo al suo ingegno e presto fu in grado di presentare un prototipo di bicicletta, costituita da una ruota anteriore sterzante che permetteva di tenersi in equilibrio.
Una cornice di legno tra le due ruote, fungeva poi da sedile per il conducente, che doveva spingere con i piedi per poter procedere ; la velocità massima raggiungibile era però di appena 15 km all'ora.
I pedali furono aggiunti solo nel 1839 da un fabbro scozzese, Kirkpatrick Macmillan, con un sistema complesso che li collegava alla ruota posteriore. Il francese Ernest Michaux li perfezionò legandoli alla ruota anteriore, che era leggermente più grande.
Gli inglesi James Starley e William Hillman vi aggiunsero
successivamente maggiore velocità con una ruota molto alta e costruendo l'intera struttura del telaio, i cerchi e i raggi, in acciaio con pneumatici di gomma. La vera rivoluzione però arrivò nel 1885 con John Kemp Starley Rover ; le ruote diventarono della stessa dimensione.
Da allora la struttura della bicicletta è rimasta fondamentalmente la stessa. La maggior parte dei collezionisti di oggi, non si focalizza però su queste conquiste storiche di ingegneria, in quanto tali biciclette hanno prezzi decisamente troppo alti, perlopiù superiori ai 100.000 euro, nonostante non siano più in buone condizioni.
Il potenziale di apprezzamento maggiore lo hanno le bici dei primi del novecento, se acquistate a prezzi convenienti. In quel periodo la produzione delle due ruote rallentò bruscamente, per lasciare spazio ad automobili e motocicli. Da allora la domanda di biciclette è notevolmente diminuita, così come i prezzi. Solo durante la prima guerra mondiale tornarono brevemente di moda.
I singoli esemplari sopravvissuti fino ad oggi, mostrano ovviamente i segni del tempo, ma usura e abrasioni non ne riducono il valore, anzi tra i collezionisti sono ancora più apprezzate, perché autentiche nel raccontare la loro storia.
Un ruolo importante per i collezionisti è rappresentato dall'età, dalla rarità, dal design, dai dettagli tecnici e dalla storia : è incredibile quello che si può scoprire su una bicicletta e sul suo proprietario.
Spesso le ricevute di acquisto sono ancora disponibili e con un po' di ricerca si può risalire a dettagli entusiasmanti, che possono perfino impattare il valore dell'oggetto. Vi sono stati addirittura casi in cui la stessa bicicletta venduta all'asta per 4000 euro è stata poi rivenduta poco dopo a 25.000 euro : d'altronde, spesso il valore di tali oggetti è assolutamente soggettivo.
Margini di profitto più ampi possono essere raggiunti invece in Inghilterra e negli Stati Uniti, dove i prezzi di vendita possono essere più interessanti grazie a una scarsa offerta. In Europa il livello dei prezzi è ancora con i piedi per terra, ma vi è un buon potenziale di apprezzamento per le bici risalenti agli anni dal 1930 al 1950.
Acquistando gli esemplari tra i 500 e i 700 euro, sarà poi possibile avere buone possibilità di guadagno. Per avere un supporto nella valutazione di tali mezzi d'epoca è meglio rivolgersi ai negozi specializzati. Fino agli anni 60' le biciclette risalenti all'anteguerra, erano acquistate restaurate solo nei circoli degli appassionati.
Ora però vi sono anche numerose fiere, luoghi di incontro, aste o mercatini. Spesso vale la pena rispolverare i garage dei propri antenati, dove si potrebbe ancora trovare qualche bici d'epoca da poter rivalutare.

On Line

www.bicidepoca.com , sito dedicato agli appassionati di bici d'epoca e non solo ;

www.biciclassiche.com , il sito offre guide per il restauro, accessori e un calendario con tutti i mercatini e le mostre scambio ;

www.oldbici.it , sito dedicato alla restauro di bici d'epoca, telaio, fotografie, curiosità.





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