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lunedì 2 dicembre 2013

Grossi affari con le macchine da scrivere !

La ricerca di un modo per meccanizzare la comunicazione e non dover trascrivere a mano i propri pensieri, fece sì che nella seconda metà dell'ottocento la macchina da scrivere sostituì amanuensi e scrivani. La scrittura meccanica rispondeva alle esigenze di velocizzare e facilitare il sistema di comunicazione a tutti e allo stesso tempo di dare una maggior ufficialità ai documenti. Non si sa con esattezza chi sia stato effettivamente il vero inventore. Tra i molti nomi spunta quello di Giuseppe Ravizza, che nel 1846 creò un modello destinato inizialmente ad aiutare i non vedenti a scrivere.
I nostalgici del ticchettio della macchina da scrivere, oggi possono rallegrarsi per il valore delle loro collezioni. Heinrich Poth, di Amburgo, per esempio afferma: "Quando ho comprato 15 anni fa una macchina AA2, costruita nei primi anni del secolo scorso, ho pagato 550 marchi. Oggi il suo valore si aggira intorno ai € 2000".
Anche se la domanda e l'interesse sono in continua crescita, vi sono numerosi fattori che frenano l'aumento di valore di questi oggetti. Secondo Poth "Oggi vengono ereditati così tanti pezzi che su Internet vi è sicuramente un eccesso di offerta di gente interessata unicamente a guadagnarci. Chi è alla ricerca di veri gioielli a prezzi ancora accessibili, ha quindi maggiori possibilità di successo nei mercatini delle pulci che sul Web".


Per capire quale sia il valore effettivo di una macchina da scrivere è innanzitutto necessario considerare l'anno di fabbricazione. Le macchine del 19º secolo sono le più richieste. Quelle fabbricate dopo il 1920 sono via via meno interessanti. Un altro criterio di valutazione è il colore dell'oggetto. La maggior parte delle macchine da scrivere veniva prodotta nella tonalità del nero o del grigio; i colori rari come il rosso sono pertanto molto richiesti.
Un altro elemento distintivo è la celebrità dei vecchi proprietari, soprattutto se in passato queste macchine sono state strumenti per la creazione di famosi romanzi. In questi casi il loro valore potrebbe raggiungere cifre da capogiro, come è successo durante l'asta di Christie's a New York nel 2010: sotto il martello sono finite infatti una macchina manuale Hermes 3000 usata da Jack Kerouac, il padre della Beat Generation, aggiudicata per $ 22.500 e una Olympia Electric 65C utilizzata da John Updike, l'autore di "Corri, coniglio" battuta per $ 4375. Il record mondiale resta però legato all'Olivetti appartenuto alla romanziere americano Cormac MaCarthy e venduta per $ 254.500 nel 2009 durante un'asta a New York.
Con questa macchina furono scritti gran parte dei suoi libri, compresi "La strada", "Non è un paese per vecchi" e "Meridiano di sangue".
Un altro modello di grande valore e la macchina da scrivere Malling Hansen, inventata dal danese Hansen nel 1865, la quale vanta una particolare e insolita forma a palla, tale da renderla più veloce. Questa palla era stata ideata con l'obiettivo di consentire una comunicazione rapida ai sordomuti. Il filosofo Friedrich Nietzsche ne ordinò una durante il suo periodo di cecità.
Anche questo esemplare è finito sotto il martello nel 2002, ed è stato venduto per 131 mila euro, mentre generalmente il valore di questo modello è stimato intorno ai € 50.000.
Questo è superato nel prezzo solo da pochissime altre macchine da scrivere, come quelle in legno del carpentiere austriaco Peter Mitterhofer. Attualmente, tuttavia, sono introvabili e pertanto il loro valore può raggiungere numeri e cinque cifre. Più economica ma interessante è anche l'Hammonia, prodotta in Germania nel 1882. Di tale modello ne esistono solo pochi esemplari e il prezzo si aggira intorno ai € 20.000.
La macchina da scrivere sembra tornare in voga non solo tra i collezionisti; secondo Business FM, un'emittente radio russa, il servizio segreto russo ha recentemente investito 490.000 rubli, (circa € 11.000), per acquistare 20 macchine da scrivere elettroniche, complete di cartucce e nastri. Infatti una cosa è certa: anche se le vecchie macchine da scrivere sono più lente, battono i computer nella sicurezza. Le fughe di notizie via sistemi informatici sono impossibili.

In mostra

Nel museo Nicolis in provincia di Verona è possibile ripercorrere la storia della macchina da scrivere dal 1880 sino a metà del 1900, grazie a una preziosa raccolta di 80 diversi modelli. Visita: www.museonicolis.com

2 commenti:

  1. Buonasera Ersilio,
    che valore può avera l'Hammonia,
    Guhl & Harbeck, Hamburg, Germany 1884
    Grazie,
    cordiali saluti,
    Davide.

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  2. Ciao ho una Olivetti lettera 32 anni 60 che valore può avere? Ho anche una Comel 44T quanto vale? Sono entrambe messe bene solo poco usurate dal tempo

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