est consulting

est consulting
Il primo portale dedicato all'investitore italiano in Rep. Ceca e Slovacchia

lunedì 10 ottobre 2011

Depositi su banche estere : ora è più facile !


Le difficoltà sui conti pubblici alimentano le notizie sulla possibilità di ulteriori interventi fiscali e per i contribuenti scatta il “ si salvi chi può “ ! I patrimoni finanziari hanno già versato il loro obolo con l'aumento dell'imposta di bollo sulle comunicazioni relative al deposito titoli, che per certi versi assume le caratteristiche di una patrimoniale, e con la nuova aliquota di tassazione delle rendite finanziarie, che, nella maggior parte dei casi, rappresenta un aumento impositivo dal 12,5 % al 20 %. Spostare i propri depositi su un conto estero potrebbe essere utile anche se, almeno ufficialmente, restano in vigore tutti gli obblighi italiani di versamento delle imposte sui redditi finanziari e il trasferimento “ dovrebbe “ essere segnalato dalla banca al fisco. Diciamo dovrebbe poiché non dobbiamo dimenticarci che il segreto bancario rimane una prerogativa assoluta della maggior parte delle banche europee, Rep. Ceca e Slovacchia in primis, dove questo è un obbligo sancito costituzionalmente. Comunque, con un recente intervento, la stessa Agenzia delle Entrate, accogliendo le istanze comunitarie, ha manifestato in merito una inattesa apertura. Con la risoluzione n. 61 del 31 maggio scorso, infatti, è stato chiarito che è possibile aprire direttamente conti presso banche estere, senza che sia necessario compilare il modello RW della dichiarazione dei redditi, ( previsto per le attività estere e per i trasferimenti all'estero ), e senza dover dichiarare i redditi eventualmente percepiti, a condizione che, contestualmente, venga dato a una società fiduciaria un incarico di amministrazione che comporti l'applicazione di tutte le imposte e ritenute previste attualmente dalla legge italiana. Certo qualche complicazione amministrativa è inevitabile : l'incarico alla fiduciaria deve prevedere l'obbligo per il cliente di comunicare ogni informazione circa i flussi reddituali, anche non fiscalmente rilevanti, che riguardano il conto estero e deve impegnarsi a non compiere atti di gestione o di amministrazione senza informare preventivamente la società fiduciaria. A parte queste complicazioni, facilmente eludibili, ci pare un'apertura importante che muove i suoi passi dalla ormai acclarata consapevolezza dell' Agenzia, sulla continua emorragia di capitali verso l'estero. A questo proposito, le banche ceche e slovacche, per i loro servizi, ( ormai ben oltre gli standard europei ), per i loro bassi costi e per la loro riservatezza, ci sembrano veramente dei “ porti sicuri “.

Nessun commento:

Posta un commento