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domenica 25 settembre 2016

I catalizzatori alchemici cioè le droghe.

Poiché lo scopo dell'alchimia era la trasformazione della coscienza, simboleggiata dalle trasformazioni biochimiche che avvengono all'interno del corpo umano, il recipiente o fornace, è del tutto appropriato chiamare le sostanze chimiche che favoriscono una reazione trasformatrice, catalizzatori alchemici.
In questa sede, l'attenzione è rivolta ai catalizzatori a cui viene generalmente attribuita un'azione empatogena; non è quindi fatta menzione di quegli allucinogeni che, come l'LSD, la psilocibina o la mescalina, svolgono un'azione meno limitata e più multiforme. Questa classe di farmaci, che è stata impiegata in terapia, comprende l'MDA, l'MDMA, l'MMDA e il 2-CB. Altri composti sono stati sintetizzati e dichiarati psicoattivi, ma nessuno ha mai ricevuto una così ampia considerazione come questi.
Chimicamente, essi appartengono alle feniletilamine. Botanicamente, alcuni di questi si trovano negli olii volatili di certe piante, tra cui la noce moscata e il macis. Strutturalmente, assomigliano alla dopamina, un neurotrasmettitore, alla mescalina, un potente allucinogeno e all'anfetamina, uno stimolante. Gli effetti psicologici non sono dissimili da quelli di una mistura di mescalina o di anfetamina, sebbene meno allucinogeni di quella e meno stimolanti di questa.
L'MDA sta per 3,4-metilenediossianfetamina; divenne abbastanza nota negli anni 60', quando tra gli hippy era chiamata la "droga dell'amore". È attiva in dosaggi che variano tra i 50 e i 200 mg. Claudio Naranjo, nel suo libro The healing journey, l'ha definita "la droga dell'analisi", particolarmente utile per la terapia incentrata sulla regressione dell'Io e la reminiscenza del vissuto infantile. Ha una durata che va dalle sei alle otto ore e nel complesso esercita un'azione più stimolante, più anfetaminica di Adamo o dell'MDMA. Ha anche fama di essere un afrodisiaco e viene utilizzato in certi ambienti, come eccitante per ballare e fare del sesso. Poiché è illegale fin dalla fine degli anni 60', e poiché altri composti con minori effetti somatici collaterali sono stati scoperti, per quanto è dato di sapere non è molto impiegata attualmente in terapia.
L'MDMA sta per 3,4-metilenediossimetamfetamina ed è efficace in dosaggi che variano tra i 50 e 250 mg, 150 mg è la dose media indicata per l'adulto. Si differenzia dall'MDA per la sua durata, dalle quattro alle cinque ore, e per gli effetti collaterali di natura anfetaminica più ridotti, tremore muscolare, tensione alle mascelle, eccetera. La comparsa dei primi effetti farmacologici avviene entro 20 o 30 minuti dall'assunzione, accompagnati da un provvisorio e moderato aumento della pressione sanguigna e della frequenza del polso. A seconda dell'individuo, viene percepito un aumento nella temperatura corporea e l'attenzione e la vigilanza sono molto marcate; al tempo stesso, un rilassamento e una calma pervadono tutto il corpo.
Anche l'MMDA è citata nel libro di Narajo, dove si dice che provochi una sensazione simile a quella dell' "eterno presente". La descrizione di questa sostanza e dell'MDA che viene fatto in quel libro, si potrebbe applicare parimenti all'MDMA. A causa forse della dichiarata difficoltà della sua sintesi, l'MMDA non ha avuto un grande successo tra i terapeuti.
L'unico altro farmaco utilizzato in queste indagini è il 2-CB vale a dire,4-bromo-2,5 dimetossifeniletilamina. È più potente dell'MDMA, essendo attivo in alcune persone alla dose di 18-20 mg; il massimo dosaggio consigliato varie tra i 25-30 mg. Tremore, tensione alle mascelle, caldo ed elevata pressione sanguigna, rappresentano i tipici effetti collaterali. La sensibilità a questa sostanza varia da un individuo all'altro, perciò è sempre raccomandabile procedere con cautela, iniziando dalla dose più bassa avvicinandosi solo gradatamente a quella più elevata. Dal punto di vista psicologico, il 2-CB è un empatogeno come l'MDMA, sebbene la sua azione sia in un certo qual modo più orientata sul corpo e provochi anche alcuni deboli effetti nel campo visivo, non molto dissimili a quelli della mescalina.
Alcuni terapeuti e ricercatori hanno sperimentato con l'MDMA, seguito tre, quattro ore dopo dal 2-CB; ciò fondamentalmente serve a prolungare l'esperienza empatica, con la stessa intensità.
Gli effetti collaterali di tutte queste sostanze concernono l'azione stimolante, simile all'anfetamina, a cui certi individui sono soggetti e variano molto a seconda del dosaggio
E' stato osservato che in molti casi un supplemento di calcio e magnesio, (300-500 mg), preso poco prima, durante o dopo l'MDMA, può ridurre considerevolmente l'azione o addirittura eliminarli del tutto; ci si riferisce sempre ai tremori muscolari e alle tensioni mascellari. Di solito, vi è una perdita totale di appetito durante la sperimentazione e anche nelle ore successive. Anche a causa della ridotta assunzione di cibo, è probabile sentire il giorno dopo un certo affaticamento. Si consigliano perciò degli integratori vitaminici e minerali da prendere prima e dopo la seduta; inoltre, dovrebbe esserci sempre a disposizione molta acqua per via della notevole disidratazione.
Le controindicazioni nell'uso di questi farmaci, che sono, è importante ricordarlo, nuovi e relativamente indagati dalla farmacologia, si rivolgono soprattutto a chi soffre di disturbi cardiaci, elevata pressione sanguigna, ipoglicemia, diabete, apoplessia; ovviamente, se ne sconsiglia l'uso durante la gravidanza, come per ogni altro farmaco. Nel dubbio, si dovrebbe consultare un medico.
Da non dimenticare inoltre che queste sostanze, diversamente da ogni altra medicina psichiatrica, provocano un intenso benché transitorio stato alterato di coscienza. Sebbene la percezione della realtà quotidiana non venga modificata in modo ragguardevole dagli empatogeni, (a differenza degli allucinogeni come l'LSD), la risposta emotiva alla realtà è assai diversa.
Perciò, anche se una persona può essere in grado di passeggiare o persino di guidare un'automobile sotto l'effetto di questi farmaci, naturalmente si raccomanda di non farlo, non solo perché quello stato di estrema sensibilità ed emotività, potrebbe rallentare i riflessi, ma anche perché, così facendo, ci si può allontanare dall'esplorazione della psiche, che, dopo tutto, è l'obiettivo di quell'esperienza.


2 commenti:

  1. l' Alchimia non ha nulla da vedere con le droghe, ne con l' ego, che nella trasmutzione alchemica viene trasceso

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  2. Questo è il suo punto di vista assolutamente legittimo e rispettabile. Sul libro di Adamson e Metzner invece, (considerato la Bibbia), da cui è tratto il post, sono di parere diverso

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