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mercoledì 23 ottobre 2013

Il piccolo paniere Istat del crack finanziario.


La cosa migliore della fine del mondo è che ti sospinge a pensare a ciò che ti serve, per molte ragioni, tra le quali l'amore. E ti costringe a ridare attenzione alle cose. E' questo il cuore di theburninghouse.com, il sito che raccoglie foto di oggetti da salvare in caso di incendio.
E' questa la scoperta di un piccolo gioco-sondaggio che ho svolto via sms tra amici : “Cari tutti, la grande depressione è in arrivo. Immaginate di andare a vivere in campagna, con una mucca, api e galline. Nel gioco potete portare 5 oggetti concreti, (persone e capolavori sono vietati), che possono essere anche inutili, se per voi necessari. Se vi sembra una decisione troppo difficile andate a contare i flaconi del bagno. I miei sono 71, medicine escluse. Adesso tirate un bel respiro. E' giunto il momento delle scelte”.
La risposta è stata immediata. Sms dopo sms l'umanità si è divisa tra apocalittici e serafici, diradando la selva intricata e colorata delle merci, per lasciare intravedere un paesaggio nascosto. Hanno vinto i libri (16), precisamente la Bibbia e l'opera omnia di Shakespeare (ex aequo con 3 voti), mentre in 8 hanno scelto matite, carta e inchiostro. Al secondo posto i computer (10). Al terzo, la prima sorpresa, le biciclette (8) stravincono il confronto con automobili (2) e Vespe (1). La chitarra ottiene ben 4 voti (1 il pianoforte), come sigarette, cioccolato e radio. Nessuno, invece, ha scelto la TV. Il fuoco ha avuto 5 voti (tra pietre focaie e accendini), le torce a manovella 2 e i pannelli fotovoltaici 3.
Le armi hanno avuto 4 preferenze, le medicine solo 1 come scheda Sky e telefonino. Ci sono anche 4 coltelli, 5 pentole, vanga, badile, sega, kit da cucito, lavastoviglie e frigorifero. Uno si è ricordato la moka, un altro il secchio, (se no come mungi la vacca ?). I gatti sono 2, il cavallo è 1 solo. Nei cibi stravincono i semi (5). Uno salva una pianta di vite. Uno la grappa. Un altro “birrette”. Compaiono anche spaghetti al pomodoro e farina.
Sul versante “tempo libero”, i giochi sono 7 (tra cui 2 palloni, 2 pupazzi, backgammon e Wii) ; scarpe, abiti e gioielli 10 (menzione speciale per : “il vestito di Lanvin di mia nonna”) ; tra correttori, creme contorno occhi, trucchi, rimmel e il “mio beauty case” si arriva a 7 voti. Gli stessi che hanno ottenuto le fotografie, (dei miei cari, per ricordarmi chi ero, di mia madre da ragazza).
E' un campione minimo. Vero. Ma è una specie di piccolo paniere Istat del crac finanziario dove non ci sono televisioni, le auto sono due e il telefonino solo uno. Mancano, cioè, le tecnologie che utilizziamo di più, quelle di cui siamo più schiavi. Non è questione di tornare all'indispensabile, come predicano i profeti della decrescita. La povertà continuerà in eterno a essere brutta, (un sms : “Contro la grande depressione, mi porto gli antidepressivi”).
E' questione di sgombrare lo sguardo e ritrovare attenzione per ritornare a scegliere nella propria vita come al mercato. In molte risposte, soffiava più gioia che in un grande magazzino di lusso alla vigilia di Natale per questa ragione. Come canta in Apocalissex Kiki Kawasaki, cantante giapponese nipote del grande poeta : “La fine del mondo sarà un vero casino se ti scordi spazzolino e telefonino”. Ha dimenticato che cosa le rispondeva il nonno quando da piccola insisteva per avere un regalino : “Un giorno la serpe prese casa e diventò lumaca. La gazza rubò tant'oro da non poter volare”.

Giacomo Papi


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