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venerdì 8 febbraio 2013

Modi di dire 15

Si dice . . . “ fare il crumiro “

Per crumiro si intende oggi con accento sprezzante un lavoratore che seguita a prestare la sua opera anche se è in corso uno sciopero. La parola deriva dal nome della tribù tunisina dei Khumir, in italiano inizialmente krumiri, ispirandosi anche a un tipo di biscotti. I Khumir divennero famosi a fine 800' per le loro scorrerie tra Tunisia e Algeria, che indussero i francesi a occupare la Tunisia e a dipingerli come selvaggi. L'accezione attuale di crumiro viene da un lungo sciopero attuato nel porto di Marsiglia nel 1901 in cui si voleva sostituire gli scioperanti con lavoratori arabi che vennero definiti krumiri dalla stampa.

Si dice . . . “ avere il bernoccolo per . . . “

Avere il bernoccolo per la matematica, per gli affari ecc. è un modo di dire che indica una persona che ha una spiccata predisposizione per una materia, una scienza, un'arte o, comunque, qualcosa che riguarda l'intelletto. La sua origine deriva da una teoria elaborata tra 700' e 800', (Frenologia), in base alla quale si potevano individuare le attitudini di una persona dalla conformazione più o meno sviluppata di parti della sua testa. Dunque in una protuberanza, (nel linguaggio popolare, in un bernoccolo), risiedeva una particolare dote.

Si dice . . . “ ridere verde “

Si utilizza quando si vuole mettere in evidenza il fatto che una persona ride a denti stretti, forzatamente, senza averne voglia, perchè in cuor proprio è pieno di rabbia, di astio e impotenza e deve fare in un certo senso buon viso a cattivo gioco. Il verde di questa immagine è riferito al colore della bile, che un tempo si riteneva fosse secreta in maggior quantità sotto l'effetto della rabbia e dell'invidia.

Si dice . . . “ indorare la pillola “

L'espressione vuole presentare una cosa o dare una notizia che può dispiacere o essere di danno cercando di renderla indolore o comunque meno negativa possibile, sforzandosi di mostrarne, magari in modo esagerato, tutti i risvolti favorevoli. Questo modo di dire deriva dalle antiche abitudini dei farmacisti. Un tempo infatti, essi usavano coprire le loro pillole più amare o nauseanti con una sottilissima foglia d'oro o d'argento, il che permetteva al paziente di inghiottirle senza sentirne il sapore.

Si dice . . . “ andare per la maggiore “

Vuol dire essere molto ben considerato nel proprio ambiente o nella propria arte, in generale godere di buona stima e prestigio. L'origine del motto va ricercata nella Firenze medioevale, in cui si erano costituite le corporazioni delle arti e dei mestieri. Le arti erano suddivise in 7 “maggiori”, (tra cui Notai, Lana, Seta, Medici e Speziali), e 14 “minori”, (Cuoiai, Vinai, Calzolai ecc.). Riuscire a iscriversi a un'arte maggiore, che aveva uno statuto con valore di legge e notevoli tutele contro la concorrenza esterna, voleva dire essere molto privilegiati e godere di rispetto.

Si dice . . . “ gettare il guanto “

L'espressione “gettare il guanto”, implicitamente di sfida, vuol dire appunto provocare, lanciare un atto di sfida verso qualcuno. A questo modo di dire si associa : “raccogliere il guanto”, ossia accettare la sfida medesima. L'origine di questa espressione si rifà a un'antica usanza cavalleresca, di origine germanica, secondo la quale si lanciava sprezzantemente un guanto in faccia all'avversario per sfidarlo a duello. La stessa usanza sopravvisse fino al XIX secolo, fin quando i duelli furono consentiti dalle leggi. Al tempo si usava anche inviare il “guanto della battaglia” alle istituzioni nemiche come dichiarazione di guerra.


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