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Questa nave è la Tito Campanella, affondata il 13 gennaio 1984 nel Golfo di Biscaglia. 24 morti. |
E'
ritornato ultimamente in auge il Comandante Schettino, colui il quale
ha provocato il sinistro marittimo al transatlantico Costa Concordia,
al largo dell'Isola del Giglio.
Fiumi di
inchiostro e milioni di byte sono stati consumati nel commentare la
triste vicenda occorsa alla Concordia, che ha visto purtroppo la
morte di tante persone, e non è assolutamente scopo di questo post
insistere su tali spiacevoli argomentazioni.
In
maniera assolutamente spassionata, e a fronte dei miei trascorsi in
marina mercantile, senza aver mai avuto comunque responsabilità di
comando, voglio fare alcune considerazioni sulla condotta nautica del
Comandante Schettino.
Il
Comandante è responsabile di tutto quello che accade a bordo e fuori
bordo della nave, quindi si tranquillizzino coloro i quali
pronosticano una totale assoluzione del Comandante Schettino dalle
sue responsabilità penali. Il Comandante Francesco Schettino
pagherà e pagherà pesantemente i suoi errori. Ma non ha commesso
solamente errori.
L'impatto
con gli scogli è avvenuto in una formazione correttamente indicata
dalle carte, alcune miglia al largo del Giglio.
Immediatamente
dopo l'impatto, il comando di bordo ha avuto l'immediata percezione
della gravità del sinistro tanto che si è deciso l'immediato
avvicinamento alle coste del Giglio, per consentire un sicuro
trasbordo di passeggeri e equipaggio in terraferma.
Tutto
ciò in considerazione inoltre della considerevole distanza del punto
di primo impatto dalla costa, e dalla elevata profondità del mare
circostante
Tale
sicuro trasbordo però sappiamo tutti non si è effettuato,
probabilmente perchè nessuno era in grado di prevedere la tenuta al
galleggiamento della nave a fronte del primo impatto ; tenuta che si
è pericolosamente ridotta inclinando pericolosamente la nave sul
lato sinistro. Non dimentichiamoci che la prima collisione con gli
scogli è avvenuta sul lato sinistro della nave.
A questo
punto la seconda e corretta decisione, dal mio punto di vista, del
comando di bordo, di fare incagliare la nave su quel grande scoglio
posto all'entrata del porto dell'isola del Giglio, provocandone così
quella pericolosa inclinazione sul lato dritto, (destra per chi non
fosse avvezzo ai termini marinareschi) ; manovra che porta ovviamente
un ulteriore squarcio sempre su quel fianco della nave.
A questo
punto la nave è ad un miglio dalla costa, dal porto del Giglio, e le
operazioni di salvataggio possono effettuarsi con facilità.
Subentra
ora l'annosa questione dell'abbandono nave.
E' pur
vero che l'articolo 303 del Codice della Navigazione, recita
testualmente che il Comandante deve essere sempre l'ultimo ad
abbandonare la nave, ma ora, su una nave con oltre 3000 passeggeri e
oltre 1000 persone di equipaggio, chi è che stabilisce chi è il
penultimo, di modo che il Comandante possa essere inequivocabilmente
l'ultimo ad abbandonare la nave ?
Capiamo
tutti benissimo che questo non è possibile. Ancora una volta, la
tecnologia, le opere dell'uomo superano gli aspetti legislativi
perchè se quella norma del Codice della Navigazione, era facilmente
applicabile fino a pochi anni fa, oggi con questi colossi del mare da
6000 e prossimamente 7000 persone a bordo, l'applicabilità
dell'articolo 303 diventa estremamente astratta.
Certamente
bisogna chiaramente e seriamente capire la condotta del Comandante
Schettino dopo l'incaglio. La stampa stessa è divisa su questo
punto : chi ha scritto che sé l'è svignata come un ladro, chi ha
detto che si è ugualmente prodigato nella conduzione dell'emergenza,
magari a bordo della più sicura scialuppa di salvataggio. La
verità non la sappiamo, perchè una relazione ufficiale ancora non
esiste, è pur vero che ha preferito salire a bordo di una scialuppa
di salvataggio. Forse mal indirizzato dai suoi ufficiali che
l'hanno tranquillizzato sull'evoluzione dell'abbandono nave o forse,
solamente per paura. Quella paura che ti annebbia la vista e la
mente.
Capirete
benissimo che l'abbandono nave non è un comando che si da tutti i
giorni ; nessun comandante naviga per mare per far sbattere la sua
nave contro gli scogli.
Sappiamo
tutti come succedono certe disgrazie, all'improvviso e completamente
inaspettate, cogliendoci spesse volte nella più assoluta
impreparazione.
Si, OK,
un Comandante non è la sig.ra Maria che guida la Punto e mette sotto
un pedone !
Deve
essere sempre preparato a tutto, ma non dimentichiamoci che un
Comandante è anche un uomo, con tutte le sue debolezze e fragilità.
E
soprattutto fermiamoci un attimo a riflettere su cosa significa
gestire un'emergenza con 5000 persone in preda al panico, urla e
disperazione.
Comunque
non voglio assolutamente ne scagionare ne difendere il Comandante
Schettino ; c'è una commissione d'inchiesta che sta lavorando in
proposito.
Considero
solamente che le 2 manovre effettuate dalla Concordia a fronte del
sinistro, sono corrette, e segnalo inoltre l'inadeguatezza dell'art.
303.
Ora
Schettino è ritornato in auge perchè ha rilasciato delle interviste
a pagamento ad alcune televisioni nazionali, per la considerevole
cifra di 50.000 Euro.
Embè ?!
Di che cosa ci lamentiamo ? E' da tanto tempo che io vado
predicando dalle pagine di questo blog, dell'inesorabile decadimento
della società italiana.
Il
Comandante Schettino, ufficialmente indagato per omicidio colposo
plurimo, agli arresti domiciliari, che viene contattato da una
televisione nazionale, per rilasciare un'intervista a pagamento.
E' stato
così per Sofri, per Maniero ecc. In una specie di società, che ha
perso i fondamenti dello stare insieme, della convivenza,
dell'attaccamento a quell'interesse superiore che è la nazione, di
che cosa possiamo lamentarci ?
Bravo Ersi !!!
RispondiEliminaNo Ersilio Schettino l'unico rimorso che aveva è stato quello di giocarsi la carriera. Si è comportato in un modo indegno dall'inizio alla fine. Primo di essersi avvicinato in quella maniera agli scogli. Con una barchetta io ho sempre avuto Skipper che mi imploravano sempre di stare distante dalla costa non si sa mai tutto può succedere. Con po po di nave va a giocare con i suoi colleghi a chi passa più vicino. Fallo da solo se ti piace e non con 4300 anime. Per quanto riguarda l'aavicinamento all'isola del giglio ha fatto una sorta di derapata ed ha rischiato di aprire una falla anche sul lato di dritta ( è stato il lato di sinistra ad essere colpito in velocità, guarda come è sistemata la nave). lui non aveva più niente che funzionasse i comandi erano tutti sottoacqua tutti i motori ed anche forse il timone non funzionava più. Come ha fatto a finire lì?? Certo che se avesse potuto la avrebbe parcheggiata all'interno del porto del Giglio e nessuno si sarebbe fatto male e la nave con dei cassoni galleggianti sarebbe stata gia rimossa. Siamo stato screditati davanti a tutto il mondo e se fosse rimasto al suo posto di comando almeno l'onore sarebbe salvo. buon vento a tutti.
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