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giovedì 26 luglio 2012

Marchionne l'ariete, che non si è voluto comprendere !



Sergio Marchionne è stato senza ombra di dubbio un pioniere della crisi. Per primo ha denunciato in questo schifo di paese che si chiama Italia, l'enorme divario di costi che l'imprenditore è costretto a sopportare sul fronte del lavoro, dell'energia, della burocrazia paragonato a quegli degli altri paesi dell'area Euro.
Per primo ha avuto il coraggio di dire, lui, manager dell'azienda simbolo del paese, che proprio l'Italia è da considerarsi “non strategica per FIAT”.
Per primo si è contrapposto in maniera netta, muscolosa, alla prepotenza e all'ottusità del sindacato.
Ovviamente, in una specie di paese abitato da mediocri, invidiosi e vigliacchi, viene apostrofato con i peggiori epiteti e poi, ricorrente, la questione dei finanziamenti statali ; andiamo per ordine.
Un manager si giudica dai numeri e non dal maglione o dal taglio di capelli e per quanto riguarda i numeri, Marchionne li ha fatti salire, eccome !
In periodo pre-crisi subprime il gruppo FIAT aveva conseguito dei notevolissimi incrementi di fatturato, tant'è che la scalata Chrysler e Opel ne sono la dimostrazione ; la prima andata a buon fine, la seconda no per l'evidente intercessione negativa dello stato tedesco che, nazisti come sono i crucchi, mai e poi mai avrebbero consentito che un “mangiaspaghetti” venisse a fare il padrone a casa loro.
La scalata Chrysler è stata supportata per un buon 50 % dalle banche, che mai avrebbero fatto questo se non vi fossero state delle solide garanzie patrimoniali e di business plan.
Dall'altro lato, Marchionne, ha approfittato del favorevole momento di svalutazione Dollaro/Euro sfruttando altresì la rete vendita Chrysler in nord,centro, sud America e parte del Far East.
Notoriamente l'american automotive, e nella fattispecie Chrysler, sono deboli sulle piccole cilindrate, attualmente particolarmente richieste nell'impoverito mercato nord americano, che deve anche lui fare i conti con recessione e prezzo del carburante alle stelle.
Ecco quindi l'ottimo posizionamento di FIAT, che è al contrario estremamente forte sulle piccole cilindrate, economiche e versatili.
Quindi, in netta controtendenza europea, i fatturati americani di FIAT sono alti e con numeri in costante progressione. Non solo : la partnership americana ha consentito il trasferimento di know how dal di là, al di qua dell'Atlantico, consentendo a FIAT la realizzazione di importanti progetti di vetture e fuoristrada, che, anche se destinati attualmente ad una ristretta clientela, rappresentano ugualmente una fascia attraente del mercato, soprattutto SUV e CrossOver.
Quindi la strategia di Marchionne si è dimostrata vincente.
Secondo punto : quello dei finanziamenti pubblici. Dal mio modesto punto di vista il problema non si pone per un semplice motivo : i soldi alla FIAT gli hanno sempre dati e lei gli ha sempre presi. Sarebbe come se passeggiassimo per la strada e un signore ci avvicinasse offrendoci del denaro. Voi che fareste ? Gli direste no grazie, gli dia a qualcun altro ? Certamente no, e lo stesso è successo con FIAT. Un sistema di clientele politiche ha favorito i finanziamenti, che sono stranamente terminati in coincidenza della scesa in campo di Berlusconi e della nomina della Marcegaglia a presidente di Confindustria.
Coincidenze ? Impoverimento delle casse pubbliche ? Sfaldamento di quel sistema clientelare alimentato e sostenuto dalla classe politica della Prima Repubblica, poi miseramente terminata con i fatti di Tangentopoli ?
Sinceramente non lo so, so solamente che la FIAT si è scrollata di dosso quel grigiore politico che l'ha tormentata e rincoglionita dai tempi di Romiti.
Io so solamente che Marchionne per primo ha reso pubblici quei problemi che tormentano gli imprenditori italiani : la mancanza totale di competitività del sistema paese, l'elevata burocratizzazione e sindacalizzazione del lavoro, l'assenza di regole certe e stabili per la pianificazione d'azienda.
E' per questo, secondo me, che si parla poco e male di Marchionne. Poco perchè certi argomenti il potere non li vuole affrontare, male perchè se è un personaggio importante e autorevole come lui a sollevarli, il pericolo che vengano seriamente affrontati è ancora maggiore, quindi in qualsiasi maniera conviene delegittimarlo.
E in questa dittatura dell'ignoranza è meglio parlare di Belen e delle sue notti brave.





Fatturato FIAT-Chrysler 2011

Fatturato FIAT 2010

Fatturato FIAT 2007

. . . e mi fermo qui !


2 commenti:

  1. Si possono non condividere i toni, ma il contenuto mi sempbra condivisibile.Per primo Marchionne ha messo in luce la necessità dell'internazionalizzazione per sopravvivere. Ora tutti scappano e hanno ragione.Anch'io lo farei se potessi.Infatti seguo con interesse le iniziative di PPV
    Pierluigi Zaghini

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  2. Cossa gato fato a stò qua...

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