Le ragioni della popolarità di questa
pietra e della sua crescente domanda, sono in realtà numerose :
innanzitutto i diamanti sono facili da nascondere e possono essere
trasformati velocemente in contante in molte banche. L'instabilità
di numerosi paesi nel Medioriente quindi, influisce sulla domanda.
Tuttavia è l'Asia il paese che più
mostra un insaziabile appetito per i diamanti, favorito dalla sempre
più rapida crescita economica. In Cina e in India si stanno
formando sempre nuovi strati sociali medio-alti, particolarmente
sensibili al consumo, che influiscono sui prezzi di mercato a livello
mondiale. Gli esperti ritengono che queste due nazioni, in cinque
anni, avranno raggiunto all'incirca il volume del mercato
statunitense, che si attesta attualmente al 38 % della domanda
mondiale.
Anche in Europa, alle prese con la
crisi del debito, gli investitori sono sempre più alla ricerca di
investimenti alternativi e lo stesso accade dall'altra parte
dell'Atlantico.
Così come il petrolio, anche i
diamanti sono una risorsa esauribile. Se aumenta la domanda e non
viene trovata alcuna nuova miniera, aumentano anche i prezzi. Negli
ultimi anni non vi sono state scoperte significative. Peraltro,
secondo un'analisi dell'operatore di diamanti Petra Diamonds, nel
2010 sono stati prodotti 133 milioni di carati, ( un carato è pari a
0,2 grammi ), meno quindi che negli anni 2005/2006, quando erano
stati dissotterrati circa 176 milioni di carati.
Inoltre anche le metodologie di
escavazione più innovative e in grado di aumentare la produzione,
pretendono un pedaggio, e più sono complesse e impegnative, come per
esempio la ricerca nei fondali marini, più alto è il prezzo del
diamante grezzo. “ Allo stato attuale è probabile quindi che non
vi sia un enorme aumento di produzione ; molte miniere sono già ai
limiti delle proprie capacità, e i loro giacimenti tra alcuni anni
potrebbero esaurirsi completamente. Inoltre, non ci sono
prospettive di nuove miniere nel prossimo futuro. E anche se
dovesse venirne scoperta una, sono necessari tra i cinque e i dieci
anni, prima che le pietre trovate siano pronte a entrare nel mercato
“, dice Ulrich Freiesleben, commerciante di diamanti ad Anversa, in
Belgio.
Pertanto, al momento, la costellazione
per gli investimenti in diamanti è positiva : meno offerta, più
domanda e quindi prezzi in ascesa. Inoltre, anche per gli
investitori privati, vi sono modi di acquisto e vendita nuovi, che
sopperiscono alle difficoltà passate.
Importante rimane però la qualità
della pietra, che deve essere assolutamente certificata, idealmente
senza imperfezioni e di colore D e F, ( in una scala di valori che va
dalla lettera D, per i più perfetti, alla Z per i più impuri ).
Per chi ha un budget limitato, anche le
meno care e meno perfette, ( per esempio, quelle catalogate come VS1
e VS2 e colore G-I ), possono essere interessanti. Attenzione però
anche al taglio e alla misura. Più un diamante è perfetto, più è
raro e più ha valore.
Allo stesso tempo però un taglio
inusuale o una grandezza eccessiva, ( per esempio sopra i tre carati
), può rendere la pietra difficilmente rivendibile. Infine, prima
di un investimento, è bene informarsi sulle quotazioni attuali sul
listino Rapaport, (www.diamonds.net
).
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