Dal medioevo ai tempi moderni lo stemma continua ad affascinare e non rappresenta solo un argomento per nostalgici cultori dei tempi passati. Lo stemma, nato per rappresentare graficamente il cognome di una famiglia e non solo, può assumere un aspetto estremamente variabile in funzione dell'epoca, delle capacità artistiche del disegnatore o del gusto del committente. La creazione di uno stemma era sicuramente una pratica molto più diffusa nel passato, soprattutto perchè oggigiorno spesso si pensa che il suo uso coincida con uno stato nobiliare. Ad essere prerogativa nobiliare infatti non è lo scudo in sé, ma solo l'uso di alcune sue ornamentazioni ; anche dal punto di vista legislativo non vi sono vincoli specifici in materia. Chiunque lo desideri può quindi ancor oggi creare un proprio stemma di famiglia da tramandare nel tempo alle generazioni future, ma bisogna fare attenzione alle tradizioni e alle regole del caso. La vera diffusione degli stemmi, già esistenti presso i romani, è sicuramente militare e risalente al medioevo. In occasione delle crociate i cavalieri e i nobili usavano far dipingere, sui propri scudi o sulla stoffa che copriva l'armatura, delle figure a scopo decorativo. In tale periodo i combattenti dei vari eserciti, così come i cavalieri che si scontravano individualmente nei tornei, non avevano vere e proprie divise che consentissero di distinguere un gruppo dall'altro. La soluzione a tale problema fu quella di contrassegnare le parti più visibili e resistenti, lo scudo e la gualdrappa del cavallo, con colori disposti secondo scelte individuali. Con il tempo i simboli si moltiplicarono, così come la difficoltà nel riconoscerli : non bastavano più semplici colori ma ben presto vennero ideati nuovi schemi con disegni che rappresentavano armi, attrezzi, animali, piante o altri oggetti. A causa della varietà di stemmi, si venne quindi a creare la necessità di una nuova figura istituzionale in grado di riconoscere i vari simboli. Questi funzionari, sia durante la guerra che durante i tornei, assunsero una veste ufficiale con il nome di araldi e diedero inizio alla blasonatura, ossia la lettura e la descrizione degli stemmi. La relativa scienza che si sviluppo' nel corso dei secoli prese il nome di araldica. Da questa scienza, che ancor oggi studia gli stemmi, la loro origine, la loro descrizione e la simbologia delle varie figure che li compongono, sono state prodotte numerose raccolte, manoscritte o a stampa, di stemmi miniati o blasonati, cioè descritti in linguaggio araldico. Grazie a queste opere, conservate in archivi e biblioteche private e pubbliche, è oggi possibile ritrovare lo stemma di famiglia, che può essere di tipo gentilizio, di cittadinanza o borghese. Tuttavia, molto spesso, per risalire a questi emblemi sono necessari gli archivi locali, tra i quali si distingue, per qualità e quantità, l'Archivio Segreto Vaticano. La storia di ogni famiglia è infatti strettamente legata a quella della città o dei paesi nei quali ha vissuto e dalle vicende dei singoli stati esistenti prima dell'unità della nazione. Non mancano tuttavia le difficoltà di interpretazione di tali documenti, in gran parte manoscritti e datati tra il XIII e il XIV secolo. Tutto nello stemma ha uno specifico significato. Colori e figure simboliche sono associate al nome o all'origine della famiglia, al titolo del lavoro o a un evento importante. Le regole da seguire sino chiare e rigorose e sono consentiti solo pochi colori e simboli. Nel blasone italiano sono quattro gli smalti utilizzabili, (rosso, azzurro, verde, nero), e due i metalli, (giallo e bianco). L'elemento fondamentale dello stemma è sicuramente lo scudo, che può assumere diverse forme, da quello lungo a testa di cavallo fino a quello curvo, ed è suddiviso in zone chiamate partizioni. Il blasone italiano prevede elementi esterni allo scudo, come ad esempio l'elmo, che varia sia nella forma che nella posizione a seconda della dignità del titolare e presenta vari accessori come la corona, il tortiglione baronale e il cercine di panno posto tra elmo e corona. Lo scudo viene sempre descritto immaginandolo imbracciato, per cui la destra corrisponde alla sinistra e viceversa. Il fondo, detto campo, viene sempre descritto per primo, seguono le figure simboliche che ne costituiscono il soggetto. Infine, sotto lo scudo, sono previsti motti, gridi di guerra e insegne. Per creare il proprio stemma ex novo è possibile seguire due diverse strade, a seconda che ci si voglia affidare a esperti del settore, quali centri specializzati o associazioni, oppure si preferisca operare autonomamente, dando spazio alla fantasia senza però dimenticare le regole araldiche fondamentali. Tramite pubblicazioni dedicate e i numerosi siti internet è possibile venire a conoscenza di quelle più importanti da applicare nella scelta stilistica dello stemma. Bisogna inoltre verificare soprattutto di non appropriarsi di stemmi già esistenti, in modo da rispettare i diritti di terzi. Complessivamente i presunti costi possono arrivare anche fino a 2000 Euro e una volta ottimizzato il disegno e i colori è consigliabile registrare lo stemma per tutelarne l'uso. Chiunque può creare così uno stemma su misura, a condizione che la sua famiglia non ne abbia già registrato uno in passato. Molti infatti ne posseggono uno senza nemmeno saperlo, ereditato insieme al nome della famiglia : è sempre raccomandabile controllare.
Siti araldici :
www.aagi.it , Associazione Araldica Genealogica Italiana
www.leonemarinato.it , sito dedicato alle figure araldiche.
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