Il motto “ aspettare (che piova) la manna dal cielo “ vuol dire attendere la risoluzione dei propri problemi senza prendere iniziative. L'ispirazione del detto è biblica. La manna è citata nel Libro dell'Esodo come il cibo celeste di cui si nutrì il popolo d'Israele durante il lungo cammino attraverso il deserto dopo la fuga dall' Egitto. La manna, una coltre di grani dolcissimi inviati da Dio, fu trovata e raccolta per la prima volta dai figli d'Israele mentre, guidati da Mosè, si approssimavano al Monte Sinai.
Si dice . . . “ Tenere bordone a qualcuno “
Tale espressione, ( generalmente in chiave negativa ), significa fiancheggiare, assecondare un compare nel compimento di una malefatta. Questo modo di dire, ( che deriva dall'antico francese “bourdon”, probabilmente voce onomatopeica ), è di origine musicale. Si definisce “ bordone “, infatti, nell'ambito di un'orchestra, l'emissione costante e insistita di una nota musicale che fa da accompagnamento a una determinata melodia, o anche il registro cupo e grave di un organo che ne sottolinea le frasi musicali.
Si dice . . . “ Il bicchiere della staffa “
Significa farsi l'ultimo bicchiere prima di salutare gli amici. L'espressione risale all' 800, quando i signori che si recavano nelle locande bevevano l'ultimo bicchiere con già un piede nella staffa, pronti per montare a cavallo e andare via. Pare sia un'usanza tipicamente toscana, secondo la quale il padrone di casa era solito accompagnare il proprio ospite fuori, fino al cavallo, con un bicchiere di vino in mano che prima di partire si beveva insieme, praticamente con un piede nella staffa. Da qui il detto : “ Non metterti in cammino se la bocca non sa di vino ! “
Si dice . . . “ Il gioco non vale la candela “
Viene espressa da chi rinunci a iniziare un'impresa perchè il risultato non sarà proporzionato allo sforzo fatto. L'origine di questa espressione è cinquecentesca, al tempo della diffusione dei giochi di carte. Essendo necessario l'utilizzo di lampade a olio o candele per giocare nelle ore notturne, era in uso nelle locande da parte dei giocatori lasciare all'oste una somma o delle candele (piuttosto care al tempo), per le spese di illuminazione.
Si dice . . . “ Il dado è tratto “
Significa che una certa decisione è ormai stata presa e non si può più tornare indietro. Il riferimento del motto è la frase “ alea iacta est “ che Caio Giulio Cesare pronunciò nel 49 a. C. alle sue legioni apprestandosi ad attraversare in armi il fiume Rubicone che segnava il confine dell' Italia. Il che voleva dire sfidare il potere del Senato e far scoppiare la guerra civile. La frase di Giulio Cesare non fu casuale : il gioco dei dadi era infatti il passatempo preferito dei soldati romani che spesso con questo gioco d'azzardo si disputavano il bottino di guerra.
Si dice . . . “ Essere un sepolcro imbiancato “
Vuol dire essere ipocriti, voler sembrare migliori, nascondendo dietro una positiva immagine di facciata la propria vera e negativa natura. La frase è di origine evangelica e viene dall'invettiva che Gesù scaglia nel Vangelo di Matteo : “ Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati : essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume “. In ciò riferendosi a chi si dedicava alle pratiche esteriori del culto essendo in realtà superbo e intollerante.
Nessun commento:
Posta un commento