domenica 26 giugno 2011
Italia : certificato verde per tutte le case !
Sempre più sostenibili se non per amore dell'ambiente almeno per amore del portafoglio. La tendenza che si sta delineando sul mercato italiano è chiara : il valore di un immobile sarà sempre più legato alle sue caratteristiche energetiche. L'introduzione dell'obbligo di certificazione per le compravendite e, a partire dallo scorso luglio in Lombardia, anche per le locazioni, è un ulteriore balzello che si abbatte sul già martoriato mercato immobiliare. Così come si compra un auto valutandone a priori i consumi, lo stesso si farà per un immobile. I conti sono presto fatti : un edificio in classe A richiede per il riscaldamento e il condizionamento sei volte di meno e anche oltre rispetto a uno classificato sul gradino più basso. Ma anche senza considerare gli estremi, tra uno show room da 180 metri quadrati in classe C e uno in classe E la differenza di spesa annua è di oltre 2500 Euro di metano e di quasi 900 di energia per i condizionatori. In prospettiva le politiche fiscali saranno sempre più penalizzanti per chi possiede immobili voraci di energia, ma il mercato farà il resto : dal prossimo anno sarà obbligatorio negli annunci indicare la classe energetica dell'immobile in offerta. Il discorso è particolarmente importante per gli investitori istituzionali : detenere immobili non sostenibili significherà avere inquilini che pagano meno e quindi vedere deprezzato il valore della proprietà. Questo è vero sia nei grandi complessi commerciali, dove spesso per i negozianti il costo delle spese di gestione dell'edificio è pari a quello dell'affitto, sia nei grandi building a uso terziario. Tant'è vero che i fondi immobiliari e i fondi pensione di fatto non acquistano più immobili non residenziali di nuova costruzione che non siano in classe A. Per i fondi la certificazione di legge al top è solo un prerequisito ; abituati a operare su standard internazionali, richiedono sempre più spesso una certificazione su base volontaria effettuata con criteri molto più stringenti di quelli di legge e che attesti non solo la sobrietà dei consumi dell'edificio ma anche a 360 gradi, la sua sostenibilità ambientale. L'architetto Paolo Lucchetta, ad di Retail Design, fa riferimento al “Leed”, acronimo di Leadership in Energy & Environmental Design, uno dei più accreditati programmi internazionali di certificazione volontaria, per evidenziare i passi necessari a fare di un edificio un sito sostenibile. Sviluppato dalla US Green Building Council, (USGBC), il sistema Leed si basa sull'attribuzione di crediti per ciascun requisito e concerne tutto il ciclo di vita dell'edificio. La prima valutazione riguarda la scelta della location, il luogo dove si andrà a costruire o dove già sorge l'immobile. L'edilizia commerciale di nuova generazione rappresenta al momento solo l' 1 % del patrimonio totale. Oggi, in massima parte, le politiche di risparmio energetico, vengono applicate con interventi su immobili già esistenti. Sul fronte degli impianti e delle forniture, la seconda scelta di efficienza è legata all'uso dell'acqua : perchè sia significativa , la riduzione dei consumi deve raggiungere almeno il 20 %. Percentuali che possono essere raggiunte con l'installazione sul tetto di cisterne per il recupero e il filtraggio dell'acqua piovana, riutilizzabile per i sistemi di irrigazione o di funzionamento di macchinari. Sul fronte dell'energia, tutti gli sforzi sono tesi al contenimento degli sprechi, di illuminazione degli interni e delle facciate, (i sistemi a Led sono in grado di ridurre i consumi fino a 4 volte), e dei sistemi di condizionamento e ventilazione, che prevedono sempre di più l'adozione di soluzioni di free cooling, con l'impiego di aria esterna. “La progettazione sostenibile deve essere integrata : i diversi soggetti coinvolti devono coordinarsi per trovare soluzioni comuni. Un esempio è il riscaldamento dell'acqua piovana con pannelli solari, virtuoso sia per il ciclo delle acque che per quello dell'energia. E deve avere come obbiettivo la definizione di un buon equilibrio tra qualità e risparmio energetico “, precisa Lucchetta.
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