“È
da circa trent'anni che la pubblica amministrazione di Adria in
materia di segnaletica e istruttoria, opera palesemente contra
legem”. Pesano come macigni le frasi che Francesco Pantano ritorna
a scrivere nel mio blog. Questa volta ci racconta di come i Vigili
Urbani, ora Polizia Locale, per legge non debbano svolgere funzioni
differenti da quelle di vigilanza e repressione di reati ed
infrazioni al codice della strada. E di come ad Adria, con una
delibera comunale, si è sistematicamente violata una legge dello
stato. Buona lettura.
Mi
chiamo Francesco Pantano. Sono nato nel 1940 in un paese in provincia
di Padova. Sono entrato nel corpo dei vigili urbani nel 1964. Sono
stato vigile urbano ad Este e ad Abano Terme, poi comandante a San
Felice sul Panaro in provincia di Modena, a Desenzano del Garda (Bs)
e a Rozzano, in provincia di Milano. Ho esercitato le mie funzioni
tra il Veneto, l'Emilia-Romagna e la Lombardia. E a quei tempi i
vigili vigilavano, com'è loro dovere per legge.
Francesco Pantano |
Arrivo
in Adria nel 1983 a ricoprire il ruolo di comandante dopo aver vinto
regolare concorso. Verrò poi estromesso dalle mie funzioni di
comandante il 12 giugno 1987 con la delibera comunale 844, (giunta:
Grotto PSI Sindaco, Spinello PCI Vice, assessori Rozzarin PSI e
Greggio PRI, Tescaroli segretario). Il motivo? Perché avevo
denunciato dei segnali stradali inventati dall'allora vice comandante
Giuseppe Cascone, segnali inventati e carenti che avevano causato la
morte di tre giovani carabinieri ad un passaggio a livello, clicca QUI, e perché mi prodigavo ad applicare la legge, che allora come
adesso, dice che i vigili debbono vigilare e non stare in ufficio.
Dei
vigili, guardie municipali, ne parla il regio decreto 297 del 1911:
prevenire, controllare e reprimere in sede amministrativa
comportamenti contrari a norme di polizia locale, clicca QUI. Ora la
legge 65 del 1986 e successive modificazioni: prevenzione controllo
repressione, area di vigilanza, clicca QUI. Non funzione istruttoria
e nemmeno istruzione di pratiche amministrative, clicca QUI.
Quando
ero comandante, le pratiche amministrative erano istruite dal maestro
Gianni Lazzerin.
Che
cosa è successo in Adria? Una piccola rivoluzione copernicana.
In
Adria la giunta Grotto con la delibera 1733 del 31/10/86, assegna ai
vigili funzioni amministrative, clicca QUI. Il CORECO annulla tale
delibera 1733 per eccesso di potere e violazioni di legge, protocollo
comunale 1686 del 16/03/87, clicca QUI.
COME
NULLA. Il
comune di Adria se ne frega dell'ordinanza del CORECO e la delibera
1733 rimane operativa a tutt'oggi.
Vi
è un susseguirsi di eventi in uno spazio temporale, tutto sommato
breve. Divento comandante dei vigili in Adria nel 1983. Comincio a
denunciare segnali inventati è carenze segnaletiche. Sono
inascoltato. Il 31 ottobre del'86 la delibera fuorilegge numero 1733
da me osteggiata e il successivo annullamento da parte del CORECO. Il
3 febbraio 1987 la tragica morte dei tre carabinieri al passaggio a
livello
di Valliera da imputarsi solo ed esclusivamente ,come
dimostrato, a carenza segnaletica. Il 12 giugno 1987 la delibera 844,
anch'essa fuorilegge ed annullata dal CORECO, che mi estromette in
maniera definitiva dalle mie funzioni di comandante dei vigili
urbani. Mi sfrattano dalla casa comunale, che mi spettava di diritto,
e da allora comincia il mio calvario.
Valliera: il passaggio a livello |
Sin
dall'inizio Grotto e Spinello, non hanno controllato la situazione
riguardante la segnaletica e l'istruttoria, in dispregio totale delle
leggi, ritenendo lo scrivente comandante un untore di manzoniana
memoria.
Impensabile
fossero all'oscuro di regole elementari che regolano una pubblica
amministrazione. Inaudita e arbitraria la rimozione del comandante:
grave nocumento all'immagine e alla credibilità della pubblica
amministrazione di Adria. Spiace dover citare il segretario dott.
Nereo Tescaroli, che non ha saputo fermare la violenza della delibera
844.
È
da circa trent'anni che la pubblica amministrazione di Adria in
materia di segnaletica e istruttoria, opera palesemente "contra
legem".
Francesco
Pantano
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