Caro
direttore,
mi
unisco in uno sfogo in risposta al ministro dell'istruzione Stefania
Giannini, che si vanta dei risultati dei ricercatori
italiani
all'estero. Succede così a tutti noi cervelli in fuga.
Io
sono nata a Mirano, in provincia di Venezia e sono fuggita dopo la
laurea in medicina. Nel 2003 gli americani mi hanno detto: "Ok
vieni a fare il master, ti diamo un terzo della <tuition> ad
Harward, per gli altri due terzi ti facciamo un prestito". Nel
2004 mi hanno detto: "Aspetta, hai finito il master con il
massimo dei voti? Ok, ti assumiamo."
Oggi
faccio entrare nelle casse di Harward 2 milioni di dollari all'anno!
Se investono è perché sanno che poi i soldi tornano. In Italia
invece il sistema è rigido come una pietra! Non cambierà mai finché
c'è gente che viene pagata senza produrre.
Inoltre,
il pessimismo regna, viene insegnato fin dal liceo. Una collega
italiana in visita per un mese con il nostro gruppo, mi ha detto:
"Qui qui c'è un'energia e uno spirito ... sembra che tutto sia
possibile".
È
la voglia di fare, di rischiare, l'ottimismo che in Italia non ti
insegnano. Il cambiamento deve iniziare dalle scuole elementari, è
necessario un radicale cambiamento o continueremo a scappare.
Elena
Savoia
da
“Il Gazzettino” del 15/02/16
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