Le
persone, me compresa, spendono un sacco di tempo a lamentarsi degli
aspetti più tristi e sbagliati di essere una ragazzina, una giovane
donna, una donna di mezza età o un'anziana signora, in questo 21º
secolo. Le cose stanno così : le spine nel fianco di noi donne sono
moltissime e stiamo semplicemente tentando di liberarcene.
Tuttavia,
ultimamente, mi capita spesso di chiedermi che fine fanno, in questo
scenario, i maschi, giovani e meno giovani. E qualcosa mi dice che
alcune di voi in questo momento stanno pensando : e chi se ne frega?
Sono
i maschi a guidare il mondo. Fateci caso, nessuno fa commenti sulla
loro scollatura mentre, a 13 anni, camminano per strada. Nessuno li
fa sentire in pericolo un giorno sì e l'altro pure. Non sono loro a
sviluppare disagi e disturbi alimentari o a fare a pezzi il proprio
corpo per un ideale di perfezione estetica. Loro stanno bene.
E
se, invece, non fosse così? A volte ho la sensazione che i maschi
non vengano mai inclusi nella categoria di chi ha problemi. Finché
un giorno, senza preavviso, un evento drammatico ci sbatte in faccia
una realtà, che non avevamo nemmeno lontanamente preso in
considerazione.
Quello
che posso dire, è che ho incontrato dozzine di quindicenni in pieno
rito di passaggio fissati con l'hard rock e i videogames, ragazzi -
avete presente gli emo? - immersi in quel confortante senso di
isolamento tipico dell'adolescenza. Se avete intorno a voi un
teenager, saprete quanto possa essere disconnesso dalla realtà,
introspettivo, introverso, un po' perso, specie mentre arranca dietro
le ragazze cercando di costruirsi un'identità sociale. Non è
esattamente un modello di autostima.
La
mia domanda è : di loro chi si occupa? Essere il genitore di un
adolescente è un lavoro incredibilmente duro, essere una madre
single di un adolescente e ancora più complicato. Rimane per me un
mistero il fatto che riviste e siti Web siano colmi di consigli su
come rapportarsi a un neonato, (tenete il piccolo al sicuro, al
caldo, all'asciutto, nutritelo e giocate con lui, dategli molti baci,
punto), e poi, quando cresce, siete disperatamente alla ricerca di
informazioni di supporto, il nulla.
"Sei
grande", dicono gli adulti a un ragazzo adolescente. "Sei
in seconda liceo ora, vero?", e niente più di questo. Solo tu,
da genitore, puoi pensare che sarà anche già in seconda liceo, ma
ha comunque solo 15 anni, e non posso lasciarlo continuamente in
balia dei suoi dispositivi elettronici.
Ma
come faccio a mettere dei confini "credibili" se lui a) si
fa già la barba e b) è già una spanna più alto di me?
In
realtà, con le ragazze è tutto più semplice. Per tutti quei motivi
che ho elencato poco fa, abbiamo costantemente un occhio vigile su di
loro. Fateci caso, se vostra figlia di 15 anni dice, "Esco,
torno domani", la vostra risposta sarà qualcosa tipo : "Ehi
ehi, non credo proprio, signorina". Se a dirlo, invece, è un
quindicenne, voi - un istante prima che si chiuda la porta alle
spalle - gli direte: "Okay, ma tiene il telefono acceso, per
favore".
Sono
profondamente dispiaciuta per i maschi. I ragazzi vivono on-line per
ore e ore, interi fine settimana a volte. Avete idea di cosa fanno
durante tutto quel tempo oltre a giocare e guardare dei porno? A
quali giochi giocano? Che tipo di video porno guardano? Con chi
parlano? Cosa digitano sulle loro tastiere? Cosa acquistano sui siti
pirata che vendono qualsiasi cosa? A essere sinceri non ci
preoccupiamo mai di scoprirlo, in fondo siamo già grati che i nostri
ragazzi si trovino al sicuro sotto il nostro tetto e no strafatti a
ballare sopra il tetto di qualcun altro.
"Che
vuoi farci, sono adolescenti", diciamo noi adulti con un
sorriso. "Dio solo sa cosa combinano lassù, ha ha!" - Si
sa come sono fatti i ragazzini.
Di
solito tutto si risolve nel migliore dei modi e come per magia, a un
certo punto, i nostri maschi adolescenti riemergono dalle loro tane
impolverate. Osservandoli, ci danno l'impressione di aver fatto un
salto evolutivo dalla sera alla mattina, ci ritroviamo in cucina a
parlare e ridere con loro ed è tutto ok.
Verrebbe
da dire che è un processo naturale, organico, ma non è sempre così
: richiede fatica, sforzo e la forza di volontà di lasciarsi
trattare da bersaglio umano, per tutti gli anni di cui di fatto fai
il poliziotto di casa. E riuscirci non è da tutti.
India
Knight
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