Francesco
Pantano, l'ex comandante dei Vigili Urbani di Adria, è diventato
ormai collaboratore a tempo pieno del mio blog. In queste poche ma
significative righe, ci da una sua probabile spiegazione
sull'incidente mortale occorso a Giovanni Marcello, nel gennaio del
2016, in una strada pericolosissima e palesemente fuorilegge che è
sita nel comune di Adria: via Cà Garzoni, stretta strada arginale
tra un canale e un burrone.
Troppo
velocemente si è catalogata la morte di Marcello come malore o colpo
di sonno, ma se non fosse stato così? Se fosse stato urtato da un
altro veicolo e a seguito dell'urto avesse perso il controllo? E lo
stato, obbligato per legge, che cosa fa per rendere il più sicure
possibili le nostre strade? Non può certo giustificare
l'inadeguatezza dei suoi interventi con il solito “Non ci sono
soldi”. E i soldi del bollo auto? E i soldi delle tasse? Oppure
dobbiamo rassegnarci a pagare le tasse senza avere nulla in cambio?
Leggiamo Francesco Pantano.
Il
premier Matteo Renzi ha detto: "Chi sa di leggi violate non
abbia paura e lo denunci". Cosa questa che vado facendo da
trent'anni.
Il
Ministro dei Lavori Pubblici Nesi nel 2000 e Zaia nel 2011: "Troppi
morti per troppi incidenti, per troppi punti critici, per troppe
strade inadeguate, per troppi segnali irregolari o mancanti".
Il
19 gennaio 2016, martedì, alle 18:30, in via Cà Garzoni, proprietà
del Comune di Adria, muore Marcello Giovanni, 59 anni, su una Fiat
Seicento uscita di strada con più ribaltamenti, clicca QUI: strada
pericolosissima, un po' in trincea, un po' in rilevato.
Malore
o colpo di sonno? Può essere. Ma le cause possono essere altre
relativamente al tipo di strada di cui stiamo parlando:
1)
manca la striscia assiale, che separi il doppio senso, facoltativa
nel '59 (DPR 420 del 30/06/59), oggi obbligatoria.
2)
mancano del tutto o quasi i delineatori di margine, che visualizzano
l'andamento stradale, necessari vista la particolare planimetria.
3)
poche le barriere di sicurezza ...
Si
noti che strade e segnaletica sono cosa seria, trattata con
sufficienza in ogni aspetto e a tutti i livelli. Così non si
garantisce la sicurezza delle persone che deve essere la finalità
primaria dello Stato e non si riducono altresì il numero e gli
effetti di incidenti stradali.
E'
dal'85 che scrivo di fatti analoghi purtroppo.
Francesco
Pantano
Pubblico
un estratto dalla direttiva a firma Ministro dei Lavori Pubblici
Nerio Nesi del 24/10/2000 n.6688, (registrata a Corte dei Conti il
7/12/2000, registro n.3 LLPP foglio n.70) clicca QUI:
<<
In linea di principio deve affermarsi la responsabilità dell'ente
proprietario in caso di incidente e comunque è riconducibile alla
proprietà se tale carenza segnaletica induce l'utente a
comportamenti scorretti, che non avrebbe tenuto in presenza di idonea
segnaletica. La carenza di segnali stradali comporta inevitabilmente
responsabilità sia per la Pubblica Amministrazione sia per i
funzionari preposti a specifico settore >>
Da
leggere anche Cassazione Civile sez.III 06/04/82 n.2131:
<<
Può esserci nesso di casualità tra condotta colposa omissiva o
commissiva dell'ente proprietario e danni subiti dagli utenti. Può
esserci responsabilità di amministratori e dipendenti dell'ente sia
di carattere penale, per lesioni, sia di natura civile; nel qual caso
la responsabilità fa carico in via solidale ad ambedue i suddetti
soggetti >>
A
rileggerci prossimamente con altri post di Francesco Pantano.
Oggi 25 Feb. 2016 sul Gazzettino c'è un articolo a firma Fraccon che riconduce tutte le problematiche all'illuminazione notturna. Purtroppo non è così e le problematiche sono + complicate riguardando la segnaletica orizzontale e verticale carente o completamente assente, responsabilità diretta dell'ente gestore la strada. Non è Gallimberti a dirlo, ma un addetto al settore, in pensione, ma pur sempre aggiornato fino all'ultima circolare.
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