Quando
Heinrich Wascher la mattina presto entra nel mercato delle
pulci di
Monaco
di Baviera,
non lo fa per semplice curiosità, né per gettare la classica
occhiata distratta agli oggetti malamente disposti sulle bancarelle.
L'archeologo tedesco è un appassionato di medaglie. Ciò che lo
spinge "è innanzitutto il desiderio di comprendere il momento
storico in cui la medaglia venne assegnata e tentare di capire quali
azioni resero la persona degna di ricevere una simile onorificenza"
e poi "l'incentivo finanziario dato dai collezionisti i quali,
indipendentemente
dalla congiuntura economica,
sono
sempre disposti a versare delle cifre ingenti
pur di accaparrarsele".
La
maggior parte delle onorificenze che è possibile trovare nelle
esposizioni e nelle fiere, risale al 19º o 20º secolo. Le più rare
e costose sono quelle concesse per brevi periodi e a pochi
meritevoli.
Già
nell'antico Egitto era prassi premiare funzionari e soldati con un
bracciale o una catena interamente d'oro, consegnata direttamente
dalle sacre mani del Faraone. Nell'antica Grecia invece le medaglie
più ambite spettavano agli atleti delle Olimpiadi, alle comunità
organizzatrici e agli abitanti del luogo la cui disponibilità aveva
permesso la buona riuscita della manifestazione.
Non
meno importanti delle onorificenze sportive erano quelle assegnate
per meriti militari. In questo caso venivano fissate ai paramenti del
cavallo, delle mezzelune d'oro o d'argento della dimensione di un
palmo di mano che ricordavano i successi ottenuti dal soldato nelle
battaglie.
Oggi
l'esempio migliore e più duraturo di onorificenza proviene dalla
Francia, in cui la maggiore decorazione consiste nella Legion
d'Onore.
Creata per ricompensare sia militari che civili, è costituita da un
distintivo a cinque punte sul quale è posta una corona di alloro,
sostenuta da un nastro rosso; al centro, a sottolinearne
l'importanza, si ha il volto della Marianne,
il simbolo della Repubblica francese.
Ad
oggi è stata assegnata a presidenti, politici, scienziati,
intellettuali ed atleti per i grandi risultati ottenuti nei
rispettivi campi di competenza.
Si
tratta di un'onorificenza molto richiesta: Wascher ammette con una
punta di orgoglio, che stride con gli ideali di "honneur et
patrie" incisi sul retro della medaglia stessa, che "anni
fa ne acquistai una riproduzione per 50 euro e riuscì a rivenderla
negli Stati Uniti per 1000 euro".
Creata
da Napoleone Bonaparte nel 1802, sostituiva gli antichi ordini ed
estendeva anche ai civili un onore che fino a quel momento veniva
riservato solo i militari. A determinarne l'assegnazione era
soprattutto il lustro che si era dato alla Francia. L'ordine si
compone di diversi gradi. Il rango più basso e quello dei cavalieri,
che indossano un normale distintivo costituito da una croce maltese
laccata in argento e coperta di pasta di vetro, che si regge al
taschino della giacca grazie a un nastro di colore rosso.
Il
grado superiore al cavaliere è l'Ufficiale,
che si fregia del titolo esponendo sul petto la stessa croce maltese
dei cavalieri sostenuta anch'essa da un nastro rosso, il quale però
presenta un particolare drappeggio in rilievo.
I
commendatori,
invece, hanno l'obbligo di esporre la stessa onorificenza intorno al
collo.
Il
Grande
Ufficiale
si riconosce da una medaglia d'argento che viene appuntata ed esibita
con fierezza sul petto.
Segue
la Gran
Croce
: la medaglia è simile a quella del Grande Ufficiale, ma è placata
in oro e si contraddistingue per la vistosa fascia - in passato
chiamata "Gran
Cordon"
- del medesimo rosso dei nastri che supportano le onorificenze
inferiori, che viene indossata a tracolla nelle parate e nelle
occasioni ufficiali.
Il
grado più elevato è il Grain
Maitre
che, assegnato d'ufficio al presidente della Repubblica francese, da
a quest'ultimo la possibilità di indossare il collier da 16 maglie,
e altresì, di nominare i nuovi membri che faranno parte dell'ordine.
Come
ogni branca del collezionismo, anche le medaglie generano una sorta
di dipendenza. Per quanto possa essere allettante il controvalore
finanziario, persone come Heinrich Wascher non si dedicano alla
raccolta per il mero fattore economico, ma per il piacere della
ricerca e per il sapore della scoperta : la soddisfazione di
passeggiare tra le bancarelle, tra polvere e ferri vecchi, e scoprire
qualche rarità non ha prezzo.
Come
ogni collezionista che si rispetti, Heinrich Wascher non interromperà
quindi mai la propria ricerca ; per quante medaglie possa trovare per
quante ne possa possedere, ce ne sarà sempre una mancante, ci sarà
sempre una teca vuota da riempire con una nuova storia da raccontare.
Le
più richieste dai collezionisti
La
croce di ferro del re prussiano Federico Guglielmo III, assegnata per la prima volta nel 1813, subisce forti variazioni di prezzo a seconda
del grado della medaglia. Essendo state consegnate a milioni di
soldati durante le due guerre mondiali, i gradi inferiori hanno
valori economici risibili. Al contrario, la Stella di Gran Croce
della Croce di Ferro, essendo stata consegnata solo due volte, può
essere valutata anche fino a 10.000 euro. Molto ricercata e anche la
medaglia di Federico I "Il Grande", la cui rarità spinge
gli appassionati a versare anche 8000 euro pur di aggiungerla alla
propria collezione.
In
Italia
L'ordine
coloniale della Stella d'Italia venne istituito nel 1914 da Vittorio
Emanuele III di Savoia dopo la conquista della Libia, per celebrare i
successi ottenuti dall'Italia nelle sue scorribande coloniali
nell'Africa del nord. Creato per premiare i coloni che con il loro
operato portavano lustro alla colonia e all'Italia, venne abbandonato
quando crollò l'impero coloniale italiano. Il prezzo al dettaglio di
queste medaglie può aggirarsi intorno ai 700 euro.
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