Negli
anni 20' invece, viene reinventata e si afferma come guida culinaria.
Durante questo secolo ha acquisito sempre più fana e credibilità,
fino a diventare quasi una bibbia della gastronomia.
La
Michelin non è tuttavia l'unica fonte di ispirazione, per chi fosse
in cerca di un ristorante di qualità. Anche i lettori della Zagat,
(www.zagat.com),
non sono mai scontenti della loro guida, così come chi cerca
ispirazione nella classifica dei 50 Best Restaurants of the world,
(www.theworlds50best.com).
I
criteri di valutazione e i metodi di classifica, sono tendenzialmente
allineati fra le tre guide, ma differiscono tra loro nella selezione
dei giurati. La guida Michelin si basa sul giudizio di ispettori
anonimi, ai quali è richiesta assoluta imparzialità ed è
addirittura proibito avere contatti con i giornalisti. Il processo di
valutazione viene ripetuto ogni anno, regione per regione.
I
rating della Zagat hanno le stesse tempistiche ma, si basano su
sondaggi tra 250.000 individui che valutano il cibo, l'arredamento,
il servizio e i prezzi, su una scala di 30 punti. La classifica
annuale di 50 Best Restaurants of the World, viene invece stilata da
837 esperti, tra ristoratori, gastronomi e giornalisti.
Nel
caso della guida Michelin, i criteri di valutazione sono: qualità
dei prodotti, raffinatezza delle preparazioni, precisione della
cottura e dei condimenti. Inoltre vengono presi in considerazione
anche la personalità della cucina, come pure la reattività dello
chef e della sua squadra e il rapporto qualità-prezzo. Più si sale
nella scala delle stelle, più il contenuto del piatto deve essere
perfetto, equilibrato e curato.
L'ambiente,
il comfort e i servizi, sono invece valutati a parte e classificati
in base a forchette, (da una a cinque). Le stelle e le forchette sono
indipendenti l'una dall'altra. I ristoranti a tre stelle nel mondo
sono 105: il Giappone è il primo paese in classifica con 32
ristoranti. L'Italia ne vanta sette.
Come
ogni investitore, anche il buongustaio deve decidere qual' è
l'obiettivo del suo investimento: ottima cucina a qualunque prezzo o
un buon equilibrio tra qualità e prezzo ? C'è chi ha deciso di non
lasciarsi sfuggire nemmeno uno, dei ristoranti a tre stelle Michelin,
intraprendendo il giro del mondo con l'unico scopo di sfidare le
stelle, comodamente seduto a tavola. Andy Hayler, informatico
inglese, ha iniziato l'avventura nel 2004 a sue spese, prima come
hobby e poi come secondo lavoro. Ha ripetuto il giro nel 2008 e nel
2010 e ha creato un sito, www.andyhayler.com,
che è diventato un punto di riferimento per gli appassionati.
Coloro
che desiderano invece una vera e propria classifica, devono rivolgere
la propria attenzione al 50 Best Restaurants of the World. Dopo aver
conquistato il primo posto per tre anni consecutivi, il Noma
di
Copenhagen, si è aggiudicato nel 2013 il secondo posto, cedendo il
gradino più alto del podio a El
celler de Can Roca
a Girona. Al terzo posto si è fatto spazio l'italiano Massimo
Bottura con la sua Osteria
Francescana
a Modena.
A
livello generale è ancora l'Europa a detenere il maggior numero di
ristoranti premiati, grazie anche alla presenza di sette francesi
nelle prime 20 posizioni e di cinque spagnoli.
Questi
ristoranti sono spesso rinomati, anche per la fama dei propri chef,
che ne sono l'essenza. Oggi giorno però non basta più essere cuochi
pluristellati, quando si può essere eletti lo chef del secolo. È
questa la nomina conferita a Paul
Bocuse
dal prestigioso istituto gastronomico Culinary Institute of America,
(CIA). Bocuse, 85enne chef francese, è considerato il padre della
nouvelle
couisine
ed è il proprietario del ristorante a tre stelle L'Auberge
di Lione.
Oltre
al miglior chef del mondo, esiste anche il ristorante più bello del
mondo, il Chan.
Completamente nero, in alluminio: l'ambiente richiama la cucina
panasiatica proposta dal locale, con un tocco di modernità. Chan
è annesso all'hotel The
Met,
a Salonicco, in Grecia, e ha vinto due titoli assegnati come
Restaurant&Bar Design Awards nel 2011.
Chi
non ha già l'acquolina in bocca ?
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