“Sig.
Perito agrario Poletti (eh si, in un Paese che richiede la laurea
anche per servire caffè in un bar, Lei e’ l’ennesimo caso di non
laureato che raggiunge poltrone d’oro, vertici di rappresentanza
delle istituzioni e stipendi pazzeschi), ho dato un’occhiata al suo
curriculum e le garantisco che lei non verrebbe assunto neanche
all’Arlington Hotel della mia Dublino a servire colazioni come io,
giovane avvocato laureatomi in Italia, ho fatto per pagare le spese
di sopravvivenza in un Paese straniero che mi ha dato una possibilità
che il Suo Paese mi ha negato.
Lei,
ministro del lavoro, il lavoro non sa neanche cosa sia, lei che non
ha lavorato neanche un giorno della sua vita (il suo cv parla
chiaro). Lei, che si rallegra di non avere tra i piedi gente come me,
non ha la piu’ pallida idea di quanto lei sia un miracolato. Lei
non sa, perito agrario Poletti, che dietro ogni ragazzo che si
trasferisce all’estero, ci sono una madre e un padre che piangono
QUOTIDIANAMENTE la mancanza del figlio, c’e’ una sorella da
vedere solo un paio di volte all’anno, degli amici da vedere solo
su “facetime” e i cui figli probabilmente non ti riconosceranno
mai come “zio”, c’e’ una sofferenza lancinante con la quale
ci si abitua a convivere e che diventa poi quasi naturale e parte del
tuo benessere/malessere quotidiano.
Il
Suo, perito agrario Poletti, e’ un paese morto, finito, senza
presente ne’ tanto meno futuro e lo e’ anche per colpa sua e di
chi l’ha preceduto. Chi e’ Lei per parlare a noi, figli e
fratelli d’Italia residenti all’estero, con arroganza, con
spocchia, con offese e mancando del più basilare rispetto che il suo
status di persona, oltre al suo status di ministro, richiederebbe?! O
forse pensa che le sue pensioni d’oro, i suoi stipendi da favola
possano consentirle tutto questo nei confronti di ragazzi, in molti
casi più titolati, preparati e competenti di lei?!
Ha mai provato a sostenere un colloquio in inglese? Ha mai scoperto quanto bello, duro e difficile sia conoscere tre lingue e lavorare in realtà multiculturali? Ha mai avuto la sensazione di sentirsi impotente quando le parlano in una lingua che non e’ sua e ha difficoltà a comprenderla al 100%? Questo lei, perito agrario Poletti, non lo sa e non lo saprà mai. E’ per questo che il suo ego le permette di offendere 100.000 ragazze e ragazzi che l’unica cosa che condividono con lei e’ la cittadinanza italiana.
Ha mai provato a sostenere un colloquio in inglese? Ha mai scoperto quanto bello, duro e difficile sia conoscere tre lingue e lavorare in realtà multiculturali? Ha mai avuto la sensazione di sentirsi impotente quando le parlano in una lingua che non e’ sua e ha difficoltà a comprenderla al 100%? Questo lei, perito agrario Poletti, non lo sa e non lo saprà mai. E’ per questo che il suo ego le permette di offendere 100.000 ragazze e ragazzi che l’unica cosa che condividono con lei e’ la cittadinanza italiana.
Lei
e’ l’emblema di una classe politica e partitica totalmente
sconnessa con la realtà, totalmente avulsa dal tessuto sociale che
le porcate sue e dei suoi amici “compagni” hanno contribuito a
generare. Io, e gli altri 99.999 ragazzi che siamo scappati
all’estero dovremmo essere un problema che dovrebbe toglierle il
sonno, lei dovrebbe fare in modo che questa gente possa tornare a
casa, creare condizioni di lavoro e di stabilita’ economica che
possano permettere a 100.000 mamme di non piangere più per la
lontananza dei figli.
Lei,
perito agrario Poletti, padre dei voucher e del precariato, e’ il
colpevole di questo esodo epocale e quasi senza precedenti di questa
gente che lei vorrebbe fuori dalle palle.
Si sciacqui la bocca, perito agrario Poletti, prima di parlare di gente che parla piu lingue di lei, che ha avuto il coraggio di non accontentarsi, e di cercare altrove ciò che uno stato che fa davvero lo stato avrebbe dovuto garantire al proprio interno.
Si sciacqui la bocca, perito agrario Poletti, prima di parlare di gente che parla piu lingue di lei, che ha avuto il coraggio di non accontentarsi, e di cercare altrove ciò che uno stato che fa davvero lo stato avrebbe dovuto garantire al proprio interno.
E
si tolga rapidamente dai coglioni per favore, prima lo farà e prima
questo paese, visto dalla fredda e super accogliente Irlanda,
sembrerà più bello e gentile. Firmato da uno di quelli che lei
vorrebbe fuori dalle palle”.
Gaetano di
Liso
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