La
settimana della moda a Parigi è finita e io mi ritrovo con l'energia
di un'ostrica abbandonata sulla spiaggia in piena estate. È una
settimana durante la quale si rimane tagliati fuori dal resto del
mondo, in cui ci si ritrova catapultati su un altro pianeta, un mondo
in cui le notizie da prima pagina, al posto della crisi in Ucraina o
in Venezuela, sono che Anna Wintour ha assistito a una sfilata seduta
in seconda fila, oppure che Karl Lagerfeld ha scritto "Mademoiselle"
su uno zerbino.
Piaccia
o no, è così che stanno le cose e, personalmente, conservo sempre
qualche argomento in dispensa per difendere la moda. Per esempio, che
si tratta di un sistema che dà lavoro a moltissime persone, un fiore
all'occhiello per l'Europa. E soprattutto, non manco mai di
sottolineare che l'essere umano per vivere, ha bisogno anche di
frivolezza e di bellezza. Ho sempre amato i vestiti e non mi sono mai
sentita in colpa per questo. È la mia vita, la mia passione.
Quest'anno
però - mi vergogno un po' a dirlo - ho trovato un'infinità di cose
brutte. Proporzioni senza armonia, spalle da pagliaccio, accozzaglie
di colori, stampe noiose, pantaloni senza forma, scarpe goffe e
potrei continuare per ore. Io che ho sempre teorizzato quanto la moda
sia importante per spingere più in là i limiti, per far evolvere la
società ed evitare di girare in tondo. Io che da sempre sostengo che
quello che oggi non ci piace, tra sei mesi sarà il nostro oggetto
del desiderio. Ecco, questa volta sono rimasta senza voce. Siamo
d'accordo sul fatto che in passerella, da qualche anno a questa
parte, non è il buon gusto a farla da padrone, ma qui la situazione
è grave : non ho voglia di nulla.
Che
si tratti di una botta improvvisa di anzianità? Voilà, ecco il
momento che un giorno o l'altro sarebbe dovuto arrivare, ho perso il
filo. Non ho voglia di questi travestimenti che mi fanno la testa
piccola, le gambe corte e i piedi grossi. Non ho voglia del rosso
sulle palpebre e del nero sulle unghie. Sarò pure diventata una
vecchietta borghese, ma dico di no!
Un
paio di giorni fa ho ricevuto cinque grandi pacchi da una maison di
pret-à-porter, desiderosa di omaggiarmi con un assaggio della sua
collezione. Colta da improvvisa euforia, mi accingo a spacchettare i
doni con l'entusiasmo di una bimba, e dai pacchetti spuntano gonne,
maglie, pantaloni ... Orrore! Nemmeno se decidessi di ridipingere il
soffitto di casa, mi verrebbe in mente di indossare vestiti del
genere : grigi sordidi, disegni aberranti, materiale sgradevole al
tatto. Che delusione! Ripongo tutto nei sacchetti, sconfortata.
Subito
dopo, però, decido di sottoporre questo guardaroba al giudizio di
una adolescente esperta di moda, la cui opinione mi sorprendo ogni
volta : mia figlia Violetta. Non faccio fatica a riconoscere un po'
del mio DNA nel momento in cui, scoprendo la montagna di scatole, si
lascia scappare un "Wow!" Ma dopo un attimo, con piglio
compunto, Violetta annuncia il verdetto : "Mamma, è mostruoso
..." Gloria, Gloria, alleluia ... L'età non c'entra, quindi!
Anche lei trova questi capi aberranti. Mi sento sollevata.
Vittima,
mio malgrado, del bisogno di essere sempre aggiornata su tutto,
l'indomani vado in rete a caccia di immagini delle sfilate cui non ho
assistito. Ciò che vedo mi affligge ancor di più. Solo, prima di
chiudere il pc, decido di dare un'occhiata alla sfilata di Hedi Slimane per Yves Saint Laurent. Ed ecco, di colpo, spalline graziose,
cappottini dal taglio elegante, abiti di charme. Vestiti che si
possono indossare. Una moda rock ed elegante al contempo. Una
collezione giovane, sì, ma che omaggia il grande maestro : tutto ciò
di cui sono innamorata!
Ritrovo
finalmente una delle poche consolazioni a cui aggrapparsi alle porte
dell'inverno : la voglia di avere dei look nuovi e l'impressione che
grazie a loro, sapremo cosa indossare per andare al lavoro e a una
festa.
Fosse
anche un'illusione, noi saremmo persone che avendo quegli abiti
staremo meglio. Ed è questo che sta alla base della moda :
desiderio, femminilità e un pizzico di civetteria.
Grazie
Hedi. Sei giovane, hai talento e hai successo, ma soprattutto, sei
riuscito a rassicurarmi e per ora non mi sento più triste e stanca.
Dopo tutto, ai giorni nostri, le ostriche si possono mangiare anche
d'estate.
Ines de la
Fressange
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