"Qui
non insegniamo a raggiungere l'orgasmo, ma a divenire orgasmo",
dichiara Rachel Cherwitz durante l'introduzione del seminario
"Turned-on
Women's class"
organizzato dall'associazione Onetaste
al numero 47 di Moss street, San Francisco. Ed è proprio questo uno
dei climax che rappresentano meglio l'organizzazione, fondata nel
2004 dalla sex-guru Nicole Daedone con l'impegno di diffondere in
California, e in America, la cultura, la filosofia dello "Slow
Sex" attraverso l'OMing,
Orgasmic
Meditation.
La
tecnica attinge ai principi della meditazione, che riguardano la
consapevolezza e l'attenzione di ciò che succede all'interno del
corpo e della mente. Non ha nulla di medico, ma si basa su una
filosofia che - mescolando principi mutuati da yoga, kabbalah e
meditazione buddista - mette in relazione la coscienza con la
sessualità, passando attraverso il piacere. Si apprende in due sedi
Onetaste
: San Francisco, dove ci troviamo, e New York. Siamo andati a
lezione, per capirne qualcosa di più.
"L'amplesso
- dice Rachel - è una piccola parte del programma". "La
pratica comincia fuori dalle lenzuola con la riscoperta del
desiderio, per trasformare il potere dell'energia sessuale in una
condizione onnipresente". Come il movimento dello slow food
introduce la coscienza nel cibo, insegnando da dove viene e quali
proprietà abbia, così lo slow sex insegna ad acquistare
consapevolezza in fatto di sesso.
La
lezione inizia con un primo compito affidato alle otto partecipanti
del workshop : scrivere su post-it un desiderio e attaccarlo al muro.
In 15 minuti le pareti della sala si riempiono : "vorrei essere
sedotta quotidianamente in modo amorevole", scrive Maddie sul
post-it verde; "Vorrei che la mia sensualità guidasse la mia
vita", rivela Rose su quello fucsia.
"È
fondamentale educare la donna a essere protagonista della propria
sessualità. Troppe volte, per senso di inadeguatezza, inferiorità,
negazione del diritto a godere, si mette da parte. Qui, invece, la
invitiamo a sdraiarsi e a ricevere", spiega Cherwitz. Per creare
il contesto ideale, però, sono necessarie due condizioni : fiducia e
senso di protezione, che solo il giusto partner può garantire. Per
questo c'è Ingroups,
sessione di incontri di coppia organizzati ogni mercoledì dalle 19
alle 21. La serata ruota attorno a tre "hot
games"
: insight
out,
basato sulla condivisione delle proprie sensazioni; hot
seat, in
cui a turno i partecipanti rispondono a domande scomode; e intimacy,
in cui ciascuno esprime le emozioni che la persona seduta accanto le
suscita.
"I
seminari - spiega Justine, insegnante e coach di Onetaste
- servono per preparare i presenti, soprattutto le donne, alla
pratica vera e propria dell'Om,
e creare o aumentare l'intimità fra i partner". Alle coppie
alle prime armi con l'Om,
Justine consiglia di contattare un coach disposto a illustrare il
metodo e ad accompagnarli passo passo nella sua esecuzione. Il
cambiamento del rapporto lo si vede già dalla prima sessione, ma per
risultati più efficaci si consiglia di esercitarsi per 10 giorni di
fila, due volte al dì.
Per
capire gli effetti della cura, siamo andati in visita presso la
comunità degli Orning,
un ex hotel a South Market, San Francisco, dove vivono i 50 membri di
Onetaste.
Una vera comune in cui si condividono pasti e attività : c'è chi si
dedica all'organizzazione degli eventi, chi alla redazione dei blog,
chi ai coach training. “Onetaste”,
racconta Aubrey Fuller, residente, "ha cambiato la mia
esistenza. Ora mi sento padrona del mio potere e non ho più timore
di esibirlo. Appena ho messo piede qui dentro ho sentito che questo
era il mio posto".
Anna
Volpicelli
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