Sulla
tavola del pranzo natalizio, tra le pigne e i rametti di pungitopo,
molte famiglie americane vedranno tra pochi giorni apparire
misteriosi barattoli anonimi, ma non sarà segno di una nuova Grande
Depressione.
Quei
fagiolini in salamoia, quelle marmellate di albicocche con
etichettine scritte a mano, sono gli angeli che annunciano l'ultimo
trend, la moda che agita le giovani donne americane : la “New
Domesticity”
si chiama, la Nuova
Vita Domestica.
Da
Sex
and the City passando
per Desperate
Housewives,
il vento delle mode che sempre va e poi ritorna, soffia oggi nella
dispensa. Giovanissime signore ancora sotto gli “enta”
riscoprono, con la passione furiosa con la quale prima leggevano i
consigli per una vita amorosa termonucleare o per fare carriera,
manuali come il famoso Libretto
Blu
per le conserve. E' un antico ricettario da bisnonne western, per
mettere in barattolo frutta e verdure, con tutte le necessarie
precauzioni per evitare il micidiale botulino, ridiventato un
bestseller.
“Quando
mia madre, fiera femminista figlia della generazione alla Betty
Friedan e Gloria Steinem, mi ha sorpreso in cucina mentre mettevo in
conserva chili di fagiolini, credevo che le venisse un infarto, come
un tempo le madri che scoprivano le figlie con il boyfriend sul
sedile posteriore dell'auto”, ha scritto Julia Rothman. “Ma
come, abbiamo speso una fortuna per farti prendere un master in
economia, e ora ti metti a fare le conserve ?” Perchè, figlia
mia, perchè, l'ha implorata. “Perchè mi sento bene nel farlo
come non mi sono mai sentita al lavoro”, le ha risposto Julia.
Tremate,
tremate, le casalinghe son tornate ? Forse, anche se di queste
infatuazioni, come di tutte le mode, si deve sempre diffidare. Ma
ci sono dati sbalorditivi. Le vendite di attrezzature e materiale
per le conserve alimentari sono cresciute, negli ultimi 2 anni, del
135%. Riaffiorano come apprezzatissimi regali natalizi, quei ferri
da calza e uncinetti che un tempo le signore, libere dal giogo della
domesticità, avrebbero ficcato negli occhi del caro coniuge, (una
prece per gli sventurati che si troveranno atroci maglioni e sciarpe
fatte in casa sotto l'albero e patiranno punizioni impronunciabili se
non li indosseranno golosamente).
Gli
scaffali delle grandi librerie gemono sotto il peso di volumi che
insegnano come fare lo yogurt in casa, come coltivare qualche
ortaggio nel giardinetto o in balcone, addirittura come diventare
apicoltori e come allevare polli.
L'appassionante
rivista mensile “Il
pollaio in cortile”
è passata dalle 20mila copie vendute nelle contee di campagna, alle
150mila vendute nelle grandi città, nel 2011. Le figlie della
generazione di Cosmopolitan,
(Come
raggiungere l'orgasmo perfetto,
vedi a pag. 45 con istruzioni illustrate), sono diventate la
generazione dell'uovo fecondato con incubatrice elettrica annessa.
Sempre di sesso si tratta, ma di altro genere.
Naturalmente,
i decenni del femminismo non sono passati invano, e in questo “balzo
verso il passato” c'è un forte retrogusto ideologico. Julia e le
neo-casalinghe lo spiegano con la necessità di un ritorno a
un'economia domestica sostenibile ed ecologicamente corretta, a una
cultura del cibo e del nutrimento anche oltre “slow food”,
“dell'own food”, del proprio cibo, dal produttore al consumatore
sotto lo stesso tetto.
Non
soltanto molte vogliono essere certe di sapere che cosa va nello
stomaco dei figli, ma sempre più che cosa entri nella loro testa.
Il numero dei bambini che studiano a casa, esaminati a fine ciclo
scolastico nelle scuole pubbliche, è aumentato mostruosamente :
erano 800mila nel 1999. Sono 1milione e 600mila nel 2011, secondo i
dati del ministero dell'istruzione.
“La
mia casa è il mio castello”
indicava un antico detto americano e non soltanto. E' il mio orto,
il mio pollaio, la mia scuola, la mia boutique, la mia filanda. Per
le scarpe purtroppo, anche le neo casalinghe turbo dovranno
rassegnarsi al negozio. Non ci sono ancora manuali su come allevare
una mucca in giardino e poi scuoiarla. Per ora.
Vittorio
Zucconi
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