Poiché
lo scopo dell'alchimia era la trasformazione della coscienza,
simboleggiata dalle trasformazioni biochimiche che avvengono
all'interno del corpo umano, il recipiente o fornace, è del tutto
appropriato chiamare le sostanze chimiche che favoriscono una
reazione trasformatrice, catalizzatori alchemici.
In
questa sede, l'attenzione è rivolta ai catalizzatori a cui viene
generalmente attribuita un'azione empatogena; non è quindi fatta
menzione di quegli allucinogeni che, come l'LSD, la psilocibina o la
mescalina, svolgono un'azione meno limitata e più multiforme. Questa
classe di farmaci, che è stata impiegata in terapia, comprende
l'MDA, l'MDMA, l'MMDA e il 2-CB. Altri composti sono stati
sintetizzati e dichiarati psicoattivi, ma nessuno ha mai ricevuto una
così ampia considerazione come questi.
Chimicamente,
essi appartengono alle feniletilamine. Botanicamente, alcuni di
questi si trovano negli olii volatili di certe piante, tra cui la
noce moscata e il macis. Strutturalmente, assomigliano alla dopamina,
un neurotrasmettitore, alla mescalina, un potente allucinogeno e
all'anfetamina, uno stimolante. Gli effetti psicologici non sono
dissimili da quelli di una mistura di mescalina o di anfetamina,
sebbene meno allucinogeni di quella e meno stimolanti di questa.
L'MDA sta per 3,4-metilenediossianfetamina; divenne abbastanza nota negli
anni 60', quando tra gli hippy era chiamata la "droga
dell'amore". È attiva in dosaggi che variano tra i 50 e i 200
mg. Claudio Naranjo, nel suo libro The healing journey,
l'ha definita "la droga dell'analisi", particolarmente
utile per la terapia incentrata sulla regressione dell'Io
e la reminiscenza del vissuto infantile. Ha una durata che va dalle
sei alle otto ore e nel complesso esercita un'azione più stimolante,
più anfetaminica di Adamo o dell'MDMA. Ha anche fama di essere un
afrodisiaco e viene utilizzato in certi ambienti, come eccitante per
ballare e fare del sesso. Poiché è illegale fin dalla fine degli
anni 60', e poiché altri composti con minori effetti somatici
collaterali sono stati scoperti, per quanto è dato di sapere non è
molto impiegata attualmente in terapia.
L'MDMA sta per 3,4-metilenediossimetamfetamina ed è efficace in dosaggi che
variano tra i 50 e 250 mg, 150 mg è la dose media indicata per
l'adulto. Si differenzia dall'MDA per la sua durata, dalle quattro
alle cinque ore, e per gli effetti collaterali di natura anfetaminica
più ridotti, tremore muscolare, tensione alle mascelle, eccetera. La
comparsa dei primi effetti farmacologici avviene entro 20 o 30 minuti
dall'assunzione, accompagnati da un provvisorio e moderato aumento
della pressione sanguigna e della frequenza del polso. A seconda
dell'individuo, viene percepito un aumento nella temperatura corporea
e l'attenzione e la vigilanza sono molto marcate; al tempo stesso, un
rilassamento e una calma pervadono tutto il corpo.
Anche
l'MMDA è citata nel libro di Narajo, dove si dice che provochi una
sensazione simile a quella dell' "eterno presente". La
descrizione di questa sostanza e dell'MDA che viene fatto in quel
libro, si potrebbe applicare parimenti all'MDMA. A causa forse della
dichiarata difficoltà della sua sintesi, l'MMDA non ha avuto un
grande successo tra i terapeuti.
L'unico
altro farmaco utilizzato in queste indagini è il 2-CB vale a dire,4-bromo-2,5 dimetossifeniletilamina. È più potente dell'MDMA,
essendo attivo in alcune persone alla dose di 18-20 mg; il massimo
dosaggio consigliato varie tra i 25-30 mg. Tremore, tensione alle
mascelle, caldo ed elevata pressione sanguigna, rappresentano i
tipici effetti collaterali. La sensibilità a questa sostanza varia
da un individuo all'altro, perciò è sempre raccomandabile procedere
con cautela, iniziando dalla dose più bassa avvicinandosi solo
gradatamente a quella più elevata. Dal punto di vista psicologico,
il 2-CB è un empatogeno come l'MDMA, sebbene la sua azione sia in un
certo qual modo più orientata sul corpo e provochi anche alcuni
deboli effetti nel campo visivo, non molto dissimili a quelli della
mescalina.
Alcuni terapeuti e ricercatori hanno sperimentato con
l'MDMA, seguito tre, quattro ore dopo dal 2-CB; ciò fondamentalmente
serve a prolungare l'esperienza empatica, con la stessa intensità.
Gli
effetti collaterali di tutte queste sostanze concernono l'azione
stimolante, simile all'anfetamina, a cui certi individui sono
soggetti e variano molto a seconda del dosaggio
E'
stato osservato che in molti casi un supplemento di calcio e
magnesio, (300-500 mg), preso poco prima, durante o dopo l'MDMA, può
ridurre considerevolmente l'azione o addirittura eliminarli del
tutto; ci si riferisce sempre ai tremori muscolari e alle tensioni
mascellari. Di solito, vi è una perdita totale di appetito durante
la sperimentazione e anche nelle ore successive. Anche a causa della
ridotta assunzione di cibo, è probabile sentire il giorno dopo un
certo affaticamento. Si consigliano perciò degli integratori
vitaminici e minerali da prendere prima e dopo la seduta; inoltre,
dovrebbe esserci sempre a disposizione molta acqua per via della
notevole disidratazione.
Le
controindicazioni nell'uso di questi farmaci, che sono, è importante
ricordarlo, nuovi e relativamente indagati dalla farmacologia, si
rivolgono soprattutto a chi soffre di disturbi cardiaci, elevata
pressione sanguigna, ipoglicemia, diabete, apoplessia; ovviamente, se
ne sconsiglia l'uso durante la gravidanza, come per ogni altro
farmaco. Nel dubbio, si dovrebbe consultare un medico.
Da
non dimenticare inoltre che queste sostanze, diversamente da ogni
altra medicina psichiatrica, provocano un intenso benché transitorio
stato alterato di coscienza. Sebbene la percezione della realtà
quotidiana non venga modificata in modo ragguardevole dagli
empatogeni, (a differenza degli allucinogeni come l'LSD), la risposta
emotiva alla realtà è assai diversa.
Perciò,
anche se una persona può essere in grado di passeggiare o persino di
guidare un'automobile sotto l'effetto di questi farmaci, naturalmente
si raccomanda di non farlo, non solo perché quello stato di estrema
sensibilità ed emotività, potrebbe rallentare i riflessi, ma anche
perché, così facendo, ci si può allontanare dall'esplorazione
della psiche, che, dopo tutto, è l'obiettivo di quell'esperienza.
l' Alchimia non ha nulla da vedere con le droghe, ne con l' ego, che nella trasmutzione alchemica viene trasceso
RispondiEliminaQuesto è il suo punto di vista assolutamente legittimo e rispettabile. Sul libro di Adamson e Metzner invece, (considerato la Bibbia), da cui è tratto il post, sono di parere diverso
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