Che
abbia la disgrazia di vivere nel peggior paese d'Europa e
probabilmente del mondo, è ormai risaputo. Che lo stato italiano
sia ladro e mafioso, compresi ovviamente tutti i suoi servitori,
ladri mafiosi e parassiti, anche questo è risaputo. Ma quando un
ladro è talmente scellerato nel metter mano al portafoglio di un
poveretto, significa che quel ladro è ormai ridotto alla
disperazione, e prima o dopo commetterà un gesto inconsulto.
Ed
è proprio questa la situazione dello stato italiano, che tramite una
sua indecente protuberanza, parlo della regione Emilia Romagna,
arriva persino a voler ultra-regolamentare e tassare i mercatini
dell'antiquariato e dei robi vecchi.
Parlo
della legge regionale dell'Emilia Romagna n. 4 del 24/05/2013 che
andrà in vigore il prossimo I° gennaio 2014, e che è una vera e
propria mazzata a questo settore. Ora che nei mercatini
dell'antiquariato si introiti del denaro è ovviamente fuori
discussione, altrimenti non si spiegherebbe il fatto che migliaia di
persone ogni domenica si alzano alle 4 di mattina per andare ad
esporre, come è ovviamente fuori discussione il momento di
approfondimento culturale e storico che queste kermesse rappresentano
; gli oggetti antichi e vecchi sono essi stessi momento di
approfondimento culturale, prima ancora che di ricordo, e nei
mercatini dell'antiquariato sono numerosissimi i banchetti che
espongono vecchi libri, francobolli, corrispondenza, documenti e
monete antiche.
Ora
questa vergognosa legge che andrà in vigore il prossimo gennaio
2014, tende a parificare “l'attività”, volutamente virgolettata,
di espositore dei mercatini, a quella del commerciante ambulante vero
e proprio, questo, ovvio, con tutto il gravame burocratico che ne
consegue e , ovviamente, per lo stato/regione ladro, con la
corresponsione di tasse e balzelli. Siamo alla frutta !
Forse
che i burocrati comunisti della rossa Emilia credono che nei
mercatini si facciano incassi da migliaia di Euro a settimana ? Ma
hanno visto la tipologia della merce in vendita ? Voglio ricordare
a lor signori, burocrati ladri, parassiti e iper-pagati dalla
regione/stato, che la merce usata e vecchia, ha già per sua
connotazione estinto ogni obbligo di IVA, quindi non si vede il
motivo di un'ulteriore tassazione indotta.
Poi
vogliamo anche dire che i mercatini delle cose vecchie,
rappresentano, oggi più di ieri, un sistema di sostentamento per
alcune categorie svantaggiate come disoccupati, cassaintegrati,
inoccupati, invalidi ecc.
Vogliamo
anche parlare dell'indotto che creano ciclicamente ad ogni
manifestazione nel comune dove si svolgono essendo seguiti da
migliaia di persone, collezionisti o semplici cacciatori di affari,
che visitano e consumano negli esercizi.
E
poi, non per ultimo, i mercatini dell'antiquariato sono liberi in
tutta Europa ! Non esistono gravami, limitazioni o tasse aggiunte
per chi gli fa, e chi scrive gli ha fatti sia in Italia che in
Austria, in Germania, in Rep. Ceca e Slovacchia ; si paga il
plateatico all'organizzatore, che spesso e volentieri è collegato ad
un ente pubblico come il comune, e si vende quello che si vuole,
senza problemi.
Un
bel colpo nell'occhio per i dirigisti burocrati della rossa Emilia.
Ed è proprio questa deriva dirigista che ha preso lo stato che mi
preoccupa, e alla quale si accodano stupidamente le regioni ; questa
mania paranoica di voler regolamentare e normare tutto e tutti.
Noi
nel Veneto non è che facciamo una bella figura da questo punto di
vista. Anche noi abbiamo adottato la famosa legge dei “6
bollini”, firmata Giancarlo Galan il “libberista”, servo
sciocco del Cavalier Berlusconi, e anche allora mi ricordo, sono
passati oltre 10 anni, ci fu una discreta sollevazione popolare, con
tanto di comitato e di raccolta di firme consegnate a Venezia. La
legge non fu abrogata ma fortunatamente fu disattesa dalla maggior
parte dei comuni veneti, che ancor oggi non la applicano per via di
alcuni cavilli che praticamente danno facoltà al comune, di svolgere
il mercatino dell'antiquariato in maniera “sperimentale” e non
ufficiale, esonerando quindi la Polizia Locale alla verifica dei 6
permessi-bollini. Un escamotage questo che consente di svolgere
mercatini regolari ogni settimana seguiti da tante persone e ai quali
partecipano come espositori, anche molti residenti in Emilia Romagna.
E
anche questa legge regionale n. 4 del 24/05/13 conterrà dei cavilli
? Sinceramente non lo so. So solamente che è una legge sbagliata
in partenza, che se correttamente applicata distruggerà un settore
che è patrimonio di tutti, cioè dire la trasmissione della storia e
della cultura passata. Il fatto poi che qualcuno guadagni anche
qualche Euro, non lo vedo per nulla scandaloso ma sacrosanto e
corretto : è giusto che il lavoro e l'impegno siano remunerati. E'
scorretto e delinquenziale che lo stato/ladro voglia guadagnarci
sopra.
Di
fronte a questi atti di prepotenza e di ottusità istituzionale, la
ribellione è sacrosanta !
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