Qui,
alle pendici degli Appennini, vengono costruite le auto più belle e
desiderate. Qui ha sede la squadra più vincente nella storia
dell'automobilismo, qui vengono rivoluzionate le leggi che regolano
domanda e offerta, creando una scarsità artificiale vendendo sempre
meno di quanto il mercato richieda. Recentemente a Maranello si è
tenuto un incontro con circa 300 testate provenienti da oltre 35
diversi paesi, per capire cosa fa della Ferrari un'azienda unica nota
in tutto il mondo, quali sono gli ingredienti della "Formula
Ferrari".
A
illustrare "la ricetta" Ferrari il suo presidente Luca
Cordero di Montezemolo, in carica dal 1991 quando tornò da numero
uno in quell'azienda che lo aveva visto giovane team manager a metà
degli anni 70, un periodo in cui riportò alla vittoria la Scuderia
Ferrari con ben tre titoli costruttori e due piloti.
Al
suo ritorno Montezemolo trovò un'azienda orfana del suo fondatore,
Enzo Ferrari era scomparso nel 1988, ancorata al nome ma che, come ha
ripetuto spesso, era come "una grande attrice da un grande
passato, cui nessuno offriva più una parte".
Montezemolo
rifondò l'azienda rifocalizzando il prodotto sulle caratteristiche
di innovazione ed esclusività che aveva un po' perso, rifondò la
squadra di Formula Uno che doveva tornare a vincere ma, soprattutto,
rimise al centro le persone che, come ha più volte sottolineato,
"sono il principale patrimonio della Ferrari".
Concetto
ripreso in apertura dell'incontro di Maranello parlando delle 3000
persone provenienti da 29 diversi paesi che sono al centro di Formula
Uomo. E questo il nome della filosofia di gestione dell'azienda,
ispirata da Montezemolo, che prevede che le persone siano il fulcro
perché "per costruire vetture straordinarie, ci vogliono
persone altrettanto straordinarie che devono poter lavorare in
ambienti a loro dedicati".
È
per questo motivo che nel campus di Maranello, dove le vetture del
Cavallino Rampante vengono progettate e realizzate in tutti i
passaggi produttivi - dalla fonderia al prodotto finito pronto per
essere consegnato in 61 mercati nel mondo - abbondano luce naturale,
controllo della qualità dell'aria e del rumore, ergonomia degli
spazi e aree verdi persino all'interno delle officine.
Le
attività produttive sono un mix perfettamente bilanciato, di
artigianalità e tecnologie avanzate, dove l'abilità e la qualità
delle persone vengono esaltate nel lavoro quotidiano, mentre alle
macchine vengono lasciati i compiti più pericolosi e ripetitivi.
Alla
domanda su quali siano gli ingredienti della formula Ferrari,
Montezemolo ha così risposto: "il nostro spirito di squadra, la
nostra passione, la nostra tecnologia estrema e la nostra
esclusività".
Fondamentali
gli investimenti in innovazione, una delle chiavi di volta del
successo della Ferrari - nessuno dei modelli in gamma segue le stesse
linee di design, ognuno è unico: dalle 12 cilindri come la FF alle
otto cilindri come la California, ancora il modello più venduto
negli Usa. Montezemolo sintetizza la strategia dell'azienda dicendo
che oggi produce, "diverse Ferrari per diversi ferraristi,
ovvero sempre vetture sportive ed esclusive, ma con missioni e
architetture diverse per soddisfare ogni esigenza".
A
proposito di esclusività Montezemolo ha annunciato di non voler
aumentare il numero di Ferrari stradali prodotte nel 2013, che sarà
inferiore alle 7000 unità. "Voglio che Ferrari resti esclusiva"
-ha spiegato. "Una Ferrari e come una bellissima donna, deve
valere la pena di farsi desiderare. Mi rifaccio a ciò che ho
imparato da Enzo Ferrari: se produciamo meno non inonderemo il
mercato e ciò renderà anche le nostre vetture usate più
desiderabili". Questo a fronte di risultati economici
straordinari che la Ferrari continua a mettere a segno, tanto che
dopo il 2012, il miglior anno della storia, anche il primo trimestre
2013 si conferma in crescita. Un totale di 1798 vetture stradali
vendute, escludendo le prevendite de LaFerrari, per un incremento del
4% rispetto al primo trimestre del 2012. Anche i ricavi sono
aumentati fino a 551 milioni di euro, un aumento del 8%. L'utile
della gestione ordinaria sale al 42% raggiungendo 80,5 milioni di
euro, con un profitto netto superiore del 36,5% con 54,7 milioni di
euro.
Una
decisione importante che il presidente ha ribadito "di aver
voluto prendere adesso quando siamo in un periodo positivo. È in
questi casi che si devono prendere le decisioni strategiche e non
quando si è in difficoltà e si è guidati dalla necessità".
Montezemolo
ha annunciato che quest'anno ci saranno 250 nuove assunzioni, con un
aumento del 20% degli operai, oltre a opportunità di promozione a
ruoli impiegatizi per 100 operai durante il prossimo triennio. "Il
mio sogno è quello di essere sostituito da qualcuno che sia
cresciuto qui iniziando come operaio"-dice Montezemolo con
entusiasmo. Non è stato annunciato solo l'investimento in nuova
forza lavoro, ma anche i "100 milioni di investimenti da oggi al
2015 nell'ambiente di lavoro".
Fra
tanti titoli mondiali vinti in Formula 1 con la Scuderia Ferrari, (15
titoli piloti e 16 costruttori, di cui rispettivamente 8 e 7 vinti
sotto la presidenza di Montezemolo), uno dei premi in cui l'azienda
va più fiera è il Best Place to Work in Europe, riconoscimento
attribuitole da una ricerca condotta sotto l'egida del Financial
Time.
Il
presidente ha voluto inoltre enfatizzare che Ferrari è un marchio di
straordinario successo in tutto il mondo, come testimoniano i 95
articoli del cavallino rampante venduti al mondo ogni minuto. Con una
presenza internazionale in più di 61 paesi, ci sono attualmente 54
concessionari in Usa, 27 in Greater China, (un numero destinato ad
aumentare), 101 in Europa, Medio Oriente e Asia, (EMEA), e 17 nel Far
East, anch'essi in crescita.
Anche
in questo caso oltre le cifre c'è una certificazione esterna, come
quella della prestigiosa società inglese Brand Finance che ha
stabilito che Ferrari è il "brand più forte al mondo",
precedendo marchi come Coca-Cola è Apple.
Inaugurato
in questi giorni anche il nuovo Ferrari Store che ha recentemente
riaperto di fronte alla fabbrica. Il punto vendita è stato ampliato
fino a 650 m² con un nuovo design, concepito per offrire ai clienti
un assaggio di tutte le anime del mondo Ferrari, e che servirà da
capostipite per tutti gli store del Cavallino Rampante nel mondo.
Anche
il museo Ferrari è stato ampliato, ed è pronto a superare il record
di 250.000 visitatori raggiunto lo scorso anno. Significativi gli
investimenti per la sostenibilità fatti in materia di ricerca e
sviluppo per ridurre le emissioni di CO2 e aumentare al tempo stesso
potenza e guidabilità.
Circa
il 17% del fatturato annuale è investito nello sviluppo del
prodotto: attraverso questo impegno, si è anche raggiunto
nell'ultimo quinquennio, l'obiettivo di ridurre le emissioni di CO2
del 40% pur in presenza di un aumento della potenza pari a 100 HP.
Come ha ricordato l'amministratore delegato Amedeo Felisa,
l'investimento in ricerca e sviluppo rivolto a un'ulteriore riduzione
delle emissioni per i prossimi cinque anni, sarà di 250 milioni di
euro.
L'obiettivo
è stato raggiunto lavorando sull'intero sistema veicolo, inclusa la
riduzione del peso delle vetture, ottenuta con l'uso di ben 12
diverse leghe di alluminio.
Nella
visione del futuro l'attenzione alla sostenibilità, come peraltro è
stato in maniera sempre più rilevante negli ultimi anni. Se è vero
che il consumo di energia per la produzione è cresciuto del 10% fra
il 2008 e il 2012, le relative emissioni di CO2 sono diminuite
addirittura del 40%. Tutti i nuovi edifici sono costruiti con criteri
ecosostenibili: le strutture che ospiteranno da qui a due anni la
Scuderia Ferrari saranno a emissioni zero, un risultato che anticipa
nettamente gli standard europei previsti per il 2020.
Stefano
Lai
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